Un prodotto agroalimentare italiano su due consumato nel mondo proviene dal “perimetro” di Unione Italiana Food, associazione di rappresentanza dell’alimentare in Europa (oltre 20 categorie merceologiche, più di 900 marchi, 550 aziende dislocate su tutto il territorio nazionale e più di 100mila occupati) che rappresenta, con una quota export di 18 miliardi di euro, in crescita del 20% rispetto al 2021, il 47% del valore del cibo italiano che finisce sulle tavole globali.
E’ quanto emerge oggi a Roma con l’ Assemblea Generale di Unione Italiana Food. Con l’incontro “l’importanza dei settori rappresentati da Unione Italiana Food” è stata messa in rilievo in un rapporto elaborato da Fondazione Edison dal titolo “L’importanza dei settori di Unione Italiana Food nell’economia italiana ed internazionale”. Il report, considerando i principali comparti rappresentati da Unione Italiana Food, evidenzia che l’Italia è al primo posto in Europa (davanti a Germania, Francia e Spagna) per valore della produzione e numero di occupati. L’analisi è confermata anche dall’Annual Report 2022 di Unione Italiana Food, che conferma che l’amore globale per il food italiano e quello che rappresenta ha superato anche due anni estremamente difficili. Aumenta infatti, del 12%, il fatturato complessivo del settore, che ormai sfiora i 51 miliardi di euro. A crescere sono soprattutto pasta (+23,6%) e il caffè (+18,4%). Nel dolciario, bene, in particolare, il cioccolato (+17%) e la confetteria (per entrambi, +17%). Bene anche i surgelati (+8,7%). Mentre sui mercati esteri, dove la crescita è a doppia cifra per tutti i comparti, la parte del leone la fanno pasta (+31%), caffè (+26,5%), confetteria (+26,7%) e conserve vegetali (+20,7%). L’Assemblea di Unione Italiana Food ha ratificato la nomina della nuova squadra di presidenza, che guiderà l’associazione nel prossimo quadriennio.
A succedere a Marco Lavazza (Luigi Lavazza SpA) come Presidente di Unione Italiana Food è Paolo Barilla (Barilla G. e R. Fratelli SpA), al suo secondo mandato.