The Sound of Silence

Simon and Garfunkel

 

Ciao oscurità, mia vecchia amica,
son venuto a parlarti ancora
perché una visione che fa dolcemente rabbrividire
ha lasciato penetrare in me i suoi semi mentre dormivo,
si è piantata nel mio cervello
e ancora persiste con i suoni del silenzio.

Nei sogni agitati solo percorrevo
strade strette e pietrose,
nell’alone di luce dei lampioni,
sollevando il bavero contro il freddo e l’umidità,
quando i miei occhi furono colpiti dal flash di una luce al neon
che squarciava la notte… e toccava il suono del silenzio.

E nella nuda  luce  ho visto 
migliaia di persone, o forse più,
che discutevano senza parlare,
che ascoltavano senza udire, 
persone che scrivevano canzoni,

che le voci non avrebbero mai cantato,
e nessuno osava disturbare il suono del silenzio.

“Stupidi” io dissi, “voi non sapete
che il silenzio cresce come un cancro,
ascoltate le mie parole che potrebbero erudirvi,
aggrappatevi alle mie braccia che potrebbero raggiungervi”
Ma le mie parole cadevano come silenziose gocce di pioggia,
e riecheggiavano la volontà del silenzio.

E le persone pregavano e si inchinavano
al Dio neon che avevano costruito.
E la scritta proiettava il suo avvertimento,
nelle parole che stava delineando.
E la scritta disse “le parole dei profeti
sono segnate sui muri delle metropolitane
e negli atri delle case popolari.”
E mormorò il suono del silenzio.

Simon & Garfunkel, 1966