8 febbraio 1976
Linea disfatta ti guardo, il tuo unico alberocon le braccia pendenti verso l’antipodosbaciucchia la luna.Con le bocche stridenti, trafitte dallo stupore,sprofonda la bruna, la bruna notte distratta.Uno sguardo, il tuo unico albero.Annodato con me stesso imito la gioia,non trovo il bandolo infame e m’incantoai chiarori dell’alba che spezzano il buio.Sulla sporca staccionata l’orologio pensilesi protende, mi tocca e mi scuote,e mi illumino con il sole dei nuovi giorni.