Comiso16 Dicembre 1983Le voci concitate e il tumulto di comizisi mischiano e profananoil silenzio del Corteo, muto, infinito.Un profumo pesante, che sa d’incenso,penetra come spirito nelle narici distratte,e il dolore si respira nell’aria,respiriamo la vita che parte e ritorna,repentina, inconfondibile,respiriamo i fiori che sudano di brina,un pianto che sa d’universo.Si levano rintocchi e il martellio avvertedei minuti che fuggono senza storia.La gioia e il dolore non hanno confini,il ronzio delle onde ritorna costante,straziante,e sulla riva languiscono tutti i rumori.