La luminosa alba antica saliva dal mare a inondare le fogliedel grande giardino infantile, a scaldare i tetti miei carie i lunghi camini salmastri.Adesso fugge veloce l’immagine tua immemoree la voce,fuggono i gelsomini schizzati nel sole, le zagare stillanti di linfae la nostra spiaggia mormorantee lontana.Il sogno di te mi ridesta l’infanzia dorata e le tenebre duresenza una mano di aiuto.Improvvisamente, con i tuoi occhi profondi,di volta in volta, mamma, tu ancora mi rialzi,e come allora mi regali la luce. Ora ricordo le tue labbra frementi, quell’ultima sera,ricordo il nostro appuntamento segreto.Tu sai che non mancherò.