Eccomi, mamma

Mamma Gianna 1980

25 Settembre 2010

 

La luminosa alba antica saliva dal mare a inondare le care foglie

del grande giardino infantile, a scaldare i tetti miei cari

e i lunghi camini salmastri.

Adesso fugge veloce l’immagine tua immemore

e la voce,

fuggono i gelsomini schizzati nel sole, le zagare stillanti di linfa

e la nostra spiaggia mormorante

e lontana.

Il sogno di te mi ridesta l’infanzia dorata e le tenebre dure

senza una mano di aiuto.

Improvvisamente, con i tuoi occhi profondi,

di volta in volta, mamma, tu ancora mi rialzi,

e come allora mi regali la luce.

Ora ricordo le tue labbra frementi, quell’ultima sera,

ricordo il nostro appuntamento segreto.

Tu sai che non mancherò.

 

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