4 marzo

Il 4 marzo 2018 si va a votare. In quella data si sancisce in maniera definitiva la fine della XVII legislatura nella quale si sono succeduti il governo Letta, Renzi e Gentiloni.

A ogni fine legislatura ci ritroviamo a essere bombardati mediaticamente dalla propaganda elettorale, e, chi più, chi meno, per quanto sia previsto un forte astensionismo, ci facciamo un idea personale della strada che sarebbe opportuno percorrere e di quale “orientamento” politico avere.

Purtroppo negli ultimi anni abbiamo visto accanto alle consuete “bugie” o “promesse da campagna elettorale” il fiorire del fenomeno delle “fake news”  dovuto principalmente al tracollo della carta stampata e dei quotidiani che ha dato la possibilità a chiunque abbia una connessione di poter scrivere la sua verità (così come sto facendo io ora).

Come molti italiani io ho delle idee politiche pregresse che ho cercato di approfondire alla ricerca delle informazioni corrette per potermi orientare politicamente.

Ve le espongo e qualora dovessero secondo voi contenere lacune o errori vi prego, con educazione, di farmelo presente (nei commenti), potrà essere per me motivo di riflessione.

La mia idea.

Quale politica ha portato il nostro paese ad avere una crescita prevista del PIL (nel triennio 2017/2018/2019) all’ultimo posto tra i paesi Ue? (Previsione di novembre 2017 della commissione Ue)

Quale gap abbiamo rispetto agli altri paesi? Quanti partiti si sono attivati per analizzarlo?

In questa campagna elettorale non ho trovato una risposta chiara a riguardo.

Vi sono solo idee per lo più di un inutilità disarmante (perché se lo capisco io che non sono un economista, un politologo) buttate li senza progettualita’ solo per il loro impatto mediatico:

Liberi e Uguali

Stasera ho sentito ribadire la volontà di abolizione delle tasse universitarie da parte di Bersani, promessa elettorale diventata uno dei capisaldi del partito Liberi e uguali. Certo il sistema attuale basato principalmente sull’Isee universitario e sul reddito equivalente è da cambiare (vi consiglio di approfondire autonomamente l’argomento per non dilungarmi). Detto questo visto che le università hanno bisogno di soldii che sempre più difficilmente lo stato vincola per l’istruzione non esiste motivo per non far pagare neppure chi ha ampie possibilità di farlo.

Movimento 5 Stelle

Nessuna Alleanza, tutti a casa! Questo era uno dei tormentoni del movimento M5S di Beppe Grillo. Va però aggiunto a dovere di cronaca che dopo aver fatto diverse affermazioni irrealizzabili (quella appena asserita è solo un esempio ma vi esorto ad approfondire anche in questo caso), si sta, (come è stato con Bossi nella Lega seppur per altre motivazioni) dopo aver perso in parte credibilità politica, facendo sostituire da Di Maio alla guida del movimento. Forse bastava un pochino più di realismo sul nascere.

Lega Nord, Noi con Salvini

Partito nato con l’odio verso Roma definita ladrona, verso il sud Italia e verso l’Europa che ha inviato, dopo reiterati scandali dei suoi massimi esponenti,  quello che ne è diventato l’attuale leader, Salvini a Strasburgo come europarlamentare poi al sud a raccogliere consensi. Attualmente molto attivo sui social nel fomentare l’odio nei confronti degli immigrati (che non hanno alcun potere politico) commentando grossolane “fake news” senza focalizzarsi su reali soluzioni per arginare il problema del flusso migratorio.

Forza Italia

Forza Italia è stata capostipite, nei miei ricordi, dei partiti che si proponevano come alternativa, rottura con la precedente classe politica, la “casta”. Ha definitivamente perso lo smalto dopo “l’espulsione” del suo leader storico, Silvio Berlusconi, dal parlamento nel 2013.  Forza Italia,a differenza dei suddetti partiti, è infatti stata incapace di rinnovarsi e slegarsi dal cavaliere peraltro bersaglio unico, quindi più facile, della sinistra. Forza Italia intercetta il centro destra storico  ma paga lo scotto di “aver governato” anche negli anni più duri dell’ultima crisi internazionale e forse di non essersene accorta, la crisi per il cavaliere era già passata nel 2009.

Partito Democratico

L’attuale Partito Democratico poggia oggi sulla figura di Matteo Renzi. Essendo io ora stanco, tra le bugie di Renzi consiglio semplicemente la visione di “Che tempo che fa” puntata dell’8 maggio 2016 ( 27° minuto dell’intervento della durata di circa 34 minuti dell’ex premier). Parlando di un eventuale risultato per lui negativo al referendum “non è che vado a casa ma smetto di fare politica” e lo ribadisce… ma bisogna ascoltarlo per carpirne la convinzione.

 

Personalmente andrò a votare, la politica è compromesso.  Quando però vedo qualcuno scaldarsi a difesa di uno schieramento politico  penso a convenienza personale o semplicemente a ignoranza.

Voterò il meno peggio per non far “vincere” il peggio, aspettando il meglio però…sono un sognatore in fondo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Oggi più che mai