Tesla lancia l’auto elettrica che si ricarica in 10 minuti.

Elon Musk, ha annunciato i nuovi supercaricatori per i modelli V3 che rigenerano la piena autonomia dell’auto
La macchina elettrica più potente e bella del mondo in grado di ricaricarsi in pochi minuti, quasi fosse uno smartphone. Reale anche questo nuovo progetto di Tesla che grazie a dei caricatori super rapidi permetterà di avere la piena autonomia del veicolo in 10 minuti.
Per il modelloTesla V3, questi permetteranno di avere una ricarica completa dell’automobile in meno di 10 minuti. È probabile che nelle stazioni Tesla per la ricarica delle auto i supercaricatori saranno alimentati anche con i nuovi panelli solari già presentati dall’azienda per i tetti! Il mondo sarà elettrico! I futuro è oggi!

Cresco rinnovabile!

Molto resta ancora da fare per abbattere la quota del nucleare attestato al 25%. La buona notizia è che il carbone è sceso al 3,6%, la principale fonte inquinante.
Fantastico l’esempio della Scozia, che hanno raggiunto il 77% del mix energetico con le fonti a basso tenore di carbonio. Quando ci sveglieremo noi Italiani, abitanti del paese del sole e del mare, da cui potremmo ricavare senza troppi sforzi il 100% del nostro fabbisogno, svincolandoci dalle fonti fossili, riducendo in modo drastico la dipendenza dall’estero, agendo in modo virtuoso sul nostro bilancio, riducendo oneri sugli interessi, abbattendo il debito pubblico, aumentando posti di lavoro, migliorando la qualità dell’aria, creando meccanismi virtuosi e poi, ……., poi serve anche altro?

Spinaci bionici, rilevano esplosivi ed inquinanti. Nanosensori inviano allerta.

Piante di spinacio diventano ‘bioniche’. Arricchite con nanotubi di carbonio nelle foglie, si trasformano in sensori capaci di rilevare presenza di esplosivi nel terreno ed allertare inviando email su smartphone. Scenario fantascientifico diventato realtà nei laboratori del Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Boston, dove si sviluppano anche altre piante bioniche capaci di monitorare l’ambiente e dialogare con l’uomo, ad esempio per riferire la presenza di inquinanti o una imminente siccità.
‘Obiettivo della nanobionica applicata alle piante è quello di introdurre nanoparticelle per ottenere delle funzioni che normalmente non sono presenti in natura”, spiega Michael Strano, coordinatore dello studio pubblicato su Nature Materials. ”Le piante sono molto reattive all’ambiente, possono rilevare piccolissime alterazioni delle proprietà del suolo e del potenziale dell’acqua. Sfruttare le loro vie chimiche di comunicazione – aggiunge il ricercatore – darebbero accesso ad una miniera di informazioni” preziose per l’agricoltura di precisione: permetterebbero non soltanto di monitorare l’ambiente, ma anche di conoscere meglio la fisiologia delle piante, la loro salute e il modo per massimizzare la produzione di molecole rare, impiegate ad esempio nei principi attivi.
Creare gli spinaci anti-esplosivo, i ricercatori del Mit hanno inserito nelle foglie delle piante dei nanotubi di carbonio sensibili ai composti nitroaromatici presenti negli esplosivi. Quando la pianta assorbe queste sostanze dal terreno, nel giro di pochi minuti, i nanotubi emettono un segnale fluorescente che può essere letto da una camera a infrarossi collegata ad un piccolo computer, simile a quello di uno smartphone, che invia una email di allerta.

India, piantati 50 milioni di alberi in un solo giorno!

Nello stato dellʼUttar Pradesh sono stati piantati milioni di alberi in 24 ore nell’ambito di un progetto di riforestazione e lotta all’inquinamento.
Un’impresa titanica e di grande impatto, per lanciare un segnale forte ed entrare nel libro del Guinness dei Primati. Nello stato dell’Uttar Pradesh, uno dei più popolosi dell’India, sono stati piantati oltre cinquanta milioni di alberi in una sola giornata. Il primo albero è stato piantato, alle cinque del mattino dello scorso lunedì, dal primo ministro Akhilesh Yadav, dopodiché è toccato a centinaia di migliaia di persone piantumare milioni di piantine di ottanta specie diverse di alberi distribuite dalle autorità.
Nello stato dellʼUttar Pradesh sono stati piantati milioni di alberi in 24 ore nell’ambito di un progetto di riforestazione e lotta all’inquinamento.
Un’impresa titanica e di grande impatto, per lanciare un segnale forte ed entrare nel libro del Guinness dei Primati. Nello stato dell’Uttar Pradesh, uno dei più popolosi dell’India, sono stati piantati oltre cinquanta milioni di alberi in una sola giornata. Il primo albero è stato piantato, alle cinque del mattino dello scorso lunedì, dal primo ministro Akhilesh Yadav, dopodiché è toccato a centinaia di migliaia di persone piantumare milioni di piantine di ottanta specie diverse di alberi distribuite dalle autorità.
Oltre 800 mila persone hanno preso parte all’iniziativa, tra cui studenti, legislatori, funzionari governativi, casalinghe e volontari provenienti da organizzazioni non profit, piantando gli alberelli nei punti designati, lungo strade di campagna e autostrade, binari e terreni forestali.
Alberi contro lo smog.
L’iniziativa è nata per cercare di contrastare l’inquinamento che affligge l’India, uno dei paesi più inquinati al mondo, e per avviare un intenso processo di rimboschimento e di conservazione dell’ambiente, come parte degli impegni assunti al vertice sui cambiamenti climatici svoltosi lo scorso dicembre a Parigi. “Il mondo ha capito che sono necessari seri sforzi per ridurre le emissioni di carbonio per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, Uttar Pradesh ha fatto un grande passo avanti in questo senso”, ha dichiarato il primo ministro Akhilesh Yadav.

Unicef, sono 300 milioni i bambini che respirano aria tossica!

Trecento milioni di bambini nel mondo pari a quasi uno su sette, respirano aria “tossica”, vivono in luoghi in cui i livelli di inquinamento sono sei volte più alti degli standard fissati dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Complessivamente i bambini esposti ad aria inquinata sono due miliardi e di questi un terzo vive nell’India settentrionale e nei Paesi vicini, con gravi rischi per la salute a causa di possibili danni a polmoni, cervello e altri organi. A lanciare l’Sos è un rapporto dell’Unicef pubblicato oggi.

I dati vengono diffusi a una settimana dal via alla conferenza sul clima Cop22 di Marrakesh, in Marocco, cui l’Unicef chiede di prendere misure urgenti per ridurre l’inquinamento atmosferico. Questo, spiega in una nota Anthony Lake, direttore esecutivo Unicef, “è uno dei principali fattori di morte per circa 600 mila bambini sotto i 5 anni e minaccia vite e futuro di altri milioni di minori ogni giorno”.

Le immagini satellitari analizzate dal rapporto “Clear the Air for Children” confermano che circa 2 miliardi di bambini respirano aria inquinata, per lo più a causa delle emissioni dei trasporti, dell’uso massiccio di combustibili fossili, della combustione di rifiuti. Vivono in luoghi che superano i livelli minimi di qualità dell’aria stabiliti dall’Oms. Il triste primato va all’Asia meridionale, dove 620 milioni di bambini sono interessati. A seguire l’Africa con 520 milioni e poi la regione dell’Asia orientale e Pacifico con 450 milioni di bambini.

Tetto solare, Tesla e l’impianto fotovoltaico nelle tegole

L’eclettico multimiliardario, con alle spalle successi come PayPal, Tesla, SpaceX e SolarCity, ha presentato alla stampa statunitense un nuovo formato di pannello fotovoltaico direttamente integrato all’interno di speciali tegole realizzate in materiale vetroso. Praticamente identiche alle vecchie tegole (quanto meno da un punto di vista estetico) rappresentano, per il papà della Tesla, il futuro della produzione di energia alternativa. Niente più pennelli impattanti sul tetto, ma una soluzione ipertecnologica in grado di rivoluzionare il settore dell’energia solare. Tegole fotovoltaiche ideate dai tecnici Tesla. Si tratta di un piccolo capolavoro di design e ingegneria: a guardarle dal basso sembrano delle normalissime tegole come tante altre; avvicinandosi, invece, si notano le piccole celle solari “affogate” all’interno del materiale vetroso il cui compito è quello di “catturare” la luce del sole e trasformarla in energia solare. Tegole fotovoltaiche ideate dai tecnici Tesla. Si tratta di un piccolo capolavoro di design e ingegneria: A guardarle dal basso sembrano delle normalissime tegole come tante altre; avvicinandosi, invece, si notano le piccole celle solari “affogate” all’interno del materiale vetroso il cui compito è quello di “catturare” la luce del sole e trasformarla in energia solare. Non di sole tegole si è parlato. Elon Musk, infatti, ha presentato anche il Powerwall 2.0, un accumulatore da muro (una sorta di superbatteria domestica che va montata, per l’appunto, sui muri di casa) dotato di batterie con capacità doppia rispetto alla prima versione. Ci si trova di fronte, dunque, a un sistema di batterie in grado di accumulare fino a 14 kWh di energia e capace di alimentare senza problemi una normale abitazione. Secondo Musk, dotando la propria abitazione di un tetto solare e di un Powerwall si diventerebbe elettricamente autosufficienti e ci si potrebbe staccare senza problemi dalla rete elettrica.

BOTTIGLIE DI PLASTICA: QUALI RESPONSABILITÀ?

Sotto accusa le bottiglie di plastica che, secondo una ricerca, potrebbero causare cancro, diabete, deficit dell’attenzione, iperattività e autismo. Secondo una ricerca della NYU Langone, l’acqua delle bottiglie di plastica conterrebbe delle molecole che possono causare gravi patologie.
Tali molecole sono conosciute come EDC, Endocrine Disrupting Chemicals, un gruppo di sostanze chimiche conosciuto da tempo per essere in grado di interferire con il funzionamento del sistema endocrino. Tra gli effetti finora osservati, oltre ad un aumento della probabilità di sviluppare tumori, vi sono alterazioni della fertilità e del metabolismo, l’incremento di aborti, di difetti morfologici o funzionali alla nascita.
Il problema è che li introduciamo nel nostro organismo attraverso migliaia di prodotti che utilizziamo tutti i giorni, dai contenitori di plastica a quelli di metallo, dai detergenti ai cosmetici, fino anche ai giocattoli dei bambini: cosa piuttosto allarmante vista la presenza, come detto in precedenza, di autismo e deficit dell’attenzione ed iperattività tra gli effetti collaterali provocati dall’esposizione.
Il lato paradossale della faccenda, così come evidenziato dai ricercatori americani, è che composti chimici come gli ftalati ed il bisfenolo A vengono utilizzati perché le industrie li trovano utili e convenienti: tuttavia
L’argomento è anche stato trattato da Report, il programma condotto da Morena Gabanelli, che ha messo sotto accusa tutti i contenitori in plastica per alimenti. Secondo gli esperti, i materiali di plastica, perlopiù contenitori, possono rilasciare una parte delle sostanze di cui sono composti. Tra queste ci sono sia il Bisfenolo A che gli Ftalati, due sostanze che secondo diversi dottori ed esperti di alimentazione sono molto nocivi per la salute dell’uomo.

OMS, 853mila/persone anno morte per il piombo.

Bisogna cambiare vita e stile di vita! La terrà non può più sopportare questo carico di agenti inquinanti e l’uomo, è la specie meno forte, periremo avvelenati dai nostri stessi prodotti.

L’avvelenamento da piombo si può evitare, anche se nel 2013, 853mila persone sono morte a causa di queste sostanze. Una delle principali fonti di intossicazione sono le vernici che lo contengono, usate soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Solo 1/3 dei paesi ha controlli stringenti regolamentati dalla legge. A ricordarlo è l’Oms, durante la settimana internazionale di prevenzione dell’avvelenamento da piombo, in programma dal 23 al 29 ottobre.

Non c’è un livello sicuro di esposizione al piombo, ricorda l’Oms. Qualsiasi quantità è tossica per l’uomo, soprattutto per i bambini e le donne incinta. L’infanzia è la fascia più vulnerabile: il sistema nervoso ancora in sviluppo dei bambini assorbe il piombo infatti 4-5 volte in più degli adulti. Negli adulti aumenta il rischio di ictus, malattie ischemiche cardiache e danni renali, mentre nelle donne incinta provoca danni al feto, con maggiori probabilità di aborti, malformazioni e nascite premature. Gli effetti dell’avvelenamento da piombo sono permanenti e colpiscono soprattutto lo sviluppo del cervello e il sistema nervoso. L’esposizione al piombo può avvenire per inalazione (benzina, o combustione di materiali contenenti piombo), ingestione (polveri, acqua e cibo contaminati), e l’uso di alcuni cosmetici e farmaci tradizionali. Una volta in circolo nel corpo, il piombo si accumula negli organi, nelle ossa e nei denti.

L’Istituto per la valutazione della salute (Ihme) ha stimato che l’esposizione al piombo è responsabile del 9,3% della disabilità intellettiva inspiegata, del 4% delle malattie ischemiche cardiache e del 6,6% degli ictus. Uno degli obiettivi dell’Oms è che il bando alle vernici al piombo sia raggiunto in tutti i paesi del mondo entro il 2020: in oltre un terzo degli stati è ancora legale vendere vernici al piombo che vengono poi usate nelle case, scuole e altre edifici.

Fiat Downtown, l’auto elettrica del futuro… nel 1993

Il prototipo di citycar elettrica Fiat di quasi 25 anni fa: poteva percorrere fino a 300 km e aveva anche il navigatore di bordo!

L’ultimo Salone di Parigi è stato un tripudio di novità elettriche, a partire dallaOpel Ampera e terminando con la gamma Smart al gran completo. E a proposito di citycar elettriche vale la pena fare un tuffo nel passato, grazie a un video “d’epoca” rispolverato di recente dal Centro Storico Fiat. Siamo nel 1993 e allo stand Fiat del Salone di Ginevra viene esposta laDowntown, una concept car a dir poco rivoluzionaria: larga 1,49 metri e lunga 2,50 può ospitare tre passeggeri ed è equipaggiata con due motori elettrici integrati nelle ruote posteriori da 9,5 cv ciascuno, alimentati da batterie al sodio-zolfo ricaricabili in otto ore. E che consentono di contenere il peso entro i 700 kg, permettendo di sfiorare i 100 km/h di velocità massima ma soprattutto di percorrere fino a 300 km a una velocità costante di 50 km/h. Dato, quest’ultimo, particolarmente interessante se consideriamo che è un traguardo raggiunto solo con l’ultima generazione di compatte elettriche. Il prototipo, inoltre, anticipa un nuovo tipo di mobilità urbana portato a compimento dalla già citata Smart alcuni anni dopo. Chicca finale, in un mondo che ancora comunica attraverso il telefax, il computer di bordo con navigatore. “Downtown anticipa un modo nuovo di concepire l’auto da città”. Peccato che il progetto sia rimasto solo sulla carta.