Deriso per anni dai bulli si suicida. Dall’età di 10 anni Felix Alexander è stato chiamato “femminuccia” dai suoi compagni di scuola perchè non aveva mai avuto la passione per i videogame e questo lo rendeva meno “uomo” agli occhi degli altri. Anni di prese in giro e sofferenze sono state troppe per il giovane che all’età di 17 anni si è tolto la vita buttandosi sotto un treno.
La famiglia ha sempre preferito che facesse altri giochi, così vietava a Felix di usare i videogame, ma questo aveva portato il ragazzo ad essere un emarginato. Il 17 enne arrivò anche a cambiare scuola ma le prese in giro sono continuate anche in rete fino a quando non ha retto più: lo scorso 27 aprile è uscito di casa per andare a scuola e nel tragitto ha deciso di togliersi la vita gettandosi tra i binari di un treno. «Scrivo questa lettera perché ci sono tanti altri bambini come Felix che stanno lottando. La sua autostima era stata erosa, nel corso di un lungo periodo, dal comportamento dei bulli. È iniziato tutto con la cattiveria e l’isolamento e poi, con l’avvento dei social network, è diventato tutto crudele e opprimente. Persone che non avevano nemmeno mai incontrato Felix lo insultavano. Voglio cercare di far vedere ai bulli quali possono essere le conseguenze del loro agire sulle persone. Mi rivolgo anche agliinsegnanti, che devono essere consapevoli dei pericoli del bullismo ed essere disponibili ad ascoltare. Faccio un appello ai genitori: non ci piace pensare che i nostri figli possano essere responsabili di gesti tanto crudeli, ma sono stati dei “bravi” ragazzi a provocare questo stato di angoscia in Felix». Queste sono state le parole della mamma, come riporta anche il Mirror. La donna ha voluto parlare della storia del figlio per esortare i ragazzi a parlare e per invitare a contrastare in modo radicale il cyberbullismo.
