Analizziamo con calma …..Dio è Onnisciente…

Analizziamo con calma …..Dio è Onnisciente.

 

Prima di iniziare analizziamo la scrittura per capire dove stà il peccato:

 

GENESI CAPITOLO 3

6 E la donna vide che il frutto dell’albero era buono a mangiarsi, ch’era bello a vedere, e che l’albero era desiderabile per diventare intelligente; prese del frutto, ne mangiò, e ne dette anche al suo marito ch’era con lei, ed egli ne mangiò. 7 ALLORA SI APERSERO GLI OCCHI AD AMBEDUE, E S’ACCORSERO CH’ERANO IGNUDI; E CUCIRONO DELLE FOGLIE DI FICO, E SE NE FECERO DELLE CINTURE.  8 E udirono la voce dell’Eterno Iddio, il quale camminava nel giardino sul far della sera; e l’uomo e sua moglie si nascosero dalla presenza dell’Eterno Iddio, fra gli alberi del giardino.  9 E l’Eterno Iddio chiamò l’uomo e gli disse: ‘Dove sei?’ E quegli rispose:  10 ‘HO UDITO LA TUA VOCE NEL GIARDINO, E HO AVUTO PAURA, PERCH’ERO IGNUDO, E MI SONO NASCOSTO’.  11 E Dio disse: ‘CHI T’HA MOSTRATO CH’ERI IGNUDO? Hai tu mangiato del frutto dell’albero del quale io t’avevo comandato di non mangiare?’  12 L’uomo rispose: ‘La donna che tu m’hai messa accanto, è lei che m’ha dato del frutto dell’albero, e io n’ho mangiato’.

21 E L’ETERNO IDDIO FECE AD ADAMO E ALLA SUA MOGLIE DELLE TUNICHE DI PELLE, E LI VESTI.  22 Poi l’Eterno Iddio disse: ‘Ecco, l’uomo è diventato come uno di noi, quanto a conoscenza del bene e del male.

 

QUINDI IL PECCATO DI ADAMO ED EVA ERA DA ATTRIBUIRE ALLA LORO SOLA NUDITA’ ?  MAH …

 

NELLA BIBBIA COMUNQUE NON SI PARLA DI NESSUN PECCATO EREDITATO … ANCHE PERCHE’ APPENA NASCIAMO CI VESTONO SUBITO … E DURANTE TUTTA LA NOSTRA VITA ANDIAMO VESTITI CON ABITI PIU’ O MENO ALLA MODA … ESCLUSI ALCUNI LIBERTINI  CHE PERALTRO FREQUENTANO CLUB PRIVATI (  permettetemi un po’ di pungente sarcasmo )

 

Il termine: “PECCATO ORIGINALE”… è stato definito per la prima volta nel quinto secolo da Agostino … vescovo di Ippona … durante una disputa contro il britannico monaco Pelagio…. Questo termine fù letteralmente “INVENTATO” dallo stesso Agostino in sostituzione del termine “PECCATO DI ADAMO”.. cosi come era ed è tutt’ ora riportato nella Genesi Biblica…Fin qui tutto può essere perdonato… senonchè Agostino ha voluto inserirvi…di propria iniziativa… il concetto di “EREDITARIETA’”

Gesù … non conosceva il termine … “PECCATO ORIGINALE” e non ha mai parlato del “peccato di Adamo ed Eva”. Non solo… ma Gesù non ha mai detto nulla in riferimento alla ereditarietà del peccato di Adamo ed Eva perché questa supposta ereditarietà… inventata da Agostino… non esiste… non è mai esistita ne prima ne dopo Cristo.

Per Gesù il ”PECCATO ORIGINALE” non esiste e lo dimostra chiaramente ai suoi discepoli come risulta in tutti i Vangeli : quando dice “Lasciate che i fanciulli vengono a me perché di loro è il Regno dei cieli”…”Se voi non siete puri nell’ Animo come i fanciulli non entrerete nel Regno dei Cieli” .
Quindi per Gesù l’ animo dei fanciulli è puro…inquanto l’uomo alla nascita è puro… immacolato… senza ombra di peccato…. Dove si trova quindi questo assurdo peccato originale? Se questo peccato fosse esistito per ereditarietà…..Gesù lo avrebbe detto senza indugiare prima ancora delle congetture di Paolo o di Agostino stesso. Non vi sembra ?

 

Comunque vediamo un altro passo della Bibbia dove Gesù non fa nessun riferimento ad un presunto peccato ereditario … quando dice al giovane cosa deve fare per essere considerato PERFETTO per ereditare la VITA ETERNA … in questo caso Gesù non si è ancora sacrificato per riscattarci dal presunto  peccato ereditario …

 

Io non sono ricco … non ho possedimenti … sono semplicemente un povero … ora se io chiedo a Gesù cosa devo fare per avere la vita eterna … cosi Lui mi risponde …considerate che Gesù è ancora in vita quindi non si è ancora sacrificato per i nostri peccati ma nonostante tutto mi dice che da IMPERFETTO quale peccatore passero allo stato di PERFETTO  solo rispettando le sue indicazioni … tutto il contrario di quello che dicono certe pseudo religioni…. ma io seguo GESU’ ……

 

Matteo 19

16 Ed ecco un tale gli si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la VITA ETERNA?». 17 Egli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Uno solo è buono. Se vuoi entrare NELLA VITA , osserva i comandamenti». 18 Ed egli chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, 19 onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso». 20 Il giovane gli disse: «Ho sempre osservato tutte queste cose; che mi manca ancora?». 21 Gli disse Gesù: «SE VUOI ESSERE PERFETTO, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi». 22 Udito questo, il giovane se ne andò triste; poiché aveva molte ricchezze.

 

Bene io allora dirò … faccio già queste cose … quindi sono sicuro per parola di Gesù che avrò la vita eterna …. peraltro ripeto sono povero anzi nonostante la mia povertà aiuto sempre per quello che posso il più povero …

 

 

 

Peraltro:

 

Dio… che è perfezione Assoluta, non consegnerebbe mai alla nascita di ogni sua creatura una Anima già macchiata dal peccato….! Ne andrebbe a scapito della sua Perfezione Assoluta ! E come se Dio stesso volesse innestare il Male su ogni sua creatura….. Pensare ciò è semplicemente pazzesco… degno di una mente in piena crisi di grave delirio….

 

PERTANTO Non si tratta in questo caso di Dio e della sua Onniscienza… si tratta solo di una religione organizzata che ha formulato la sua dottrina del “Peccato originale” manipolando la Bibbia su una falsità che non è Cristiana… non viene da Cristo ne da Dio… ma viene solo dagli uomini (Paolo ed Agostino). Quindi la religione organizzata ha voluto imporre la propria idea con un Dogma il cui fine ha ottenuto solo benefici materiali : la garanzia di un accrescimento del potere temporale della Chiesa….oggi esteso anche alla miriade di nuove Chiese che perdurando scientemente nell’errore portano la Gente più ingenua … cosi come la stanno portando alla confusione generale…con il fine ultimo di lasciare la Gente ingenua oltre che impreparata nelle mani di chi la sa contare meglio… interrompendo il racconto per far passare il cestino delle offerte guai se non è pieno allora scatta il rimprovero che porta il meschinetto ingenuo ai sensi di colpa…in questo caso smussati con l’invito presso l’ufficio pastorale dove ci si può lavare la coscienza o versando la decima in una caso oppure recitando una messa per i morti in un altro…cosi i cialtroni avanzano mentre il meschinetto ingenuo non ci capisce una mazza…purtroppo l’andazzo conta già più di 2.000 anni..per me Romanino Romano è ora di interromperlo…Anche perché seguendo la logica evoluzionistica ( in senso di cultura ) di scemi oltre che solo ingenui in giro non se ne dovrebbero più incontrare…o no?
VI PREGO FRATELLI E SORELLE
…..S V E G L I A T E V I

 

 

Se Dio è Onnipotente ( che può tutto )….Onnipossente ( che può fare tutto )… Onnipresente (che si incontra in ogni luogo )… Onniveggente (Che sa, vede tutto )…Onnisciente ( se conosce alla perfezione situazioni del presente, passato e futuro )… può creare qualcosa che non può distruggere? O può creare qualcosa di positivo che può autodistruggersi? …

DOMANDA
Se Adamo ed Eva sono venuti dopo stando al racconto cronologico della Bibbia…Perché ci hanno detto che sono stati i primi?

Genesi 1
. 24 Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo la loro specie». E così avvenne: 25 Dio fece le bestie selvatiche secondo la loro specie e il bestiame secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona. 26 E Dio disse: «Facciamo L’UOMO a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». 27 DIO CREO’ L’UOMO a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; MASCHIO E’ FEMMINA LI CREO’. 28 Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra». 29 Poi Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. 30 A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne. 31 Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.

ORA NASCE SPONTANEA UN’ALTRA DOMANDA….CHE FINE HANNO FATTO GLI UOMINI E LE DONNE CREATE DA DIO AL SESTO GIORNO?
INSOMMA …. QUALCOSA NON QUADRA ….MI SA CHE QUALCUNO HA SBAGLIATO QUALCOSA….

INFATTI OGGI CHE HO VOLUTO APRIRE LA BIBBIA NEL VECCHIO TESTAMENTO MI ACCORGO DELLE PACCHIANE INCONGRUENZE SENZA NE CAPO NE CODA

Che lo scopo della Bibbia sia STATO quello di riunire un popolo, un popolo frustrato, facendo leva su quei sentimenti di odio e di vendetta che erano andati accumulandosi in esso durante i secoli per via di quell’emarginazione a cui era stato costretto dall’inizio dei tempi, appare evidente da come gli Ebrei si sono costruiti il loro Dio, quel Dio che ci viene mostrato sin dalle primissime pagine come capace soltanto di punire, maledire e ordinare stragi.
La Bibbia divide la storia umana in due parti.

La prima, che comincia con Adamo e
Eva e termina con il diluvio, e la seconda che riprende dopo Noè per continuare fino alla fine del mondo.

Sulla prima parte si intrattiene molto poco, soltanto tre pagine e per di più in forma quanto mai confusa e estremamente fantastica.
Dopo averci detto che Dio creò Adamo soffiando nel naso di un pupazzo di creta, averci raccontato l’aneddoto della mela, detto che Caino si rifugiò, carico di rimorsi per aver ucciso suo fratello Abele, nel paese di Nod, dove dette origine ad una stirpe accoppiandosi con una donna che non poteva essere che sua sorella, e fatto un elenco di Patriarchi dalla vita media di 750 anni, essa conclude con l’affermazione: ” C’erano sulla terra i giganti a quei tempi – e anche dopo -quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell’antichità, uomini famosi”. (Gn. 6/4).
La prima prova che la Bibbia sia un testo d’ispirazione pagana e non divina, è l’episodio riguardante Eva e la mela, tratto da una leggenda sumera che faceva
dipendere l’origine dei mali dalla prima donna che, indotta da un serpente a disobbedire al Dio creatore, convinse il suo compagno a mangiare il frutto dell’albero proibito. La favola sumera viene raccontata in un documento chiamato “Cilindro della Tentazione” che è conservato presso il British Museum di Londra. Questo documento, scritto nell’anno 2500, esisteva già venti secoli prima che venisse redatta la Bibbia. Terminata la prima parte con la spiegazione circa la natura degli eroi dell’antichità, la Bibbia ci dice che Dio, insoddisfatto di ciò che aveva creato sulla Terra, decise di distruggere tutto per ricominciare da capo.
“Il Signore disse: « Sterminerò dalla Terra l’uomo che ho creato: con lui anche il bestiame e i rettili e gli uccelli del cielo perché sono pentito di averli fatti».

Ma Noè trovò grazia agli occhi del Signore “. (Gn.6/7).
Tutti conosciamo la storia del diluvio che, sommergendo la terra, estinse ogni essere vivente eccetto Noè, la sua famiglia e i pesci, i quali, Dio, per quanto lo volesse, non riuscì a far morire affogati.
A questo punto, prima di passare alla seconda parte, che è quella che segue lo sterminio del diluvio, voglio soffermarmi a fare delle considerazioni sulle date e i fatti riportati dalla Bibbia nel periodo che va da Adamo alla nascita di Cristo, secondo essa durato 4.000 anni.
Stando a quanto afferma la Bibbia che il diluvio è avvenuto nell’anno 2350, se può sembrare assurdo che la terra si sia potuta popolare la prima volta in maniera completa in soli 1750 anni partendo da una sola coppia, Adamo ed Eva, apparirà addirittura ridicolo che al tempo di Abramo (1900), cioè soltanto dopo 450 anni dal diluvio che comportò la distruzione totale di tutti gli esseri viventi, si siano potute formare delle popolazioni così numerose e progredite quali erano gli Egiziani, i Persiani, i Babilonesi, i Greci e tutte quelle altre etnie formanti le civiltà mediterranee, africane, indoeuropee, asiatiche ecc. ecc. senza poi parlare dei lapponi del polo nord, degli indiani d’America, degli aborigeni dell’Australia che la Bibbia, escludendoli dalla propria storia, li pone in un altro mondo come se appartenessero a un’altra barzelletta. Un mondo che quando fu scoperto pose dei grossi problemi ai teologi cristiani i quali dovettero decidere se coloro che vi appartenevano, dal momento che non risultavano essere stati generati da Adamo e Eva, avessero o meno l’anima.

Fallito nel suo primo tentativo, l’infallibile e l’onnisciente Dio creatore dell’universo a cui tutto è permesso e nulla negato, ordinò il diluvio che sommerse la terra. Tutti gli esseri viventi morirono affogati eccetto un certo Noè che restò a galleggiare sopra le acque per oltre ventiquattro mesi al chiuso di un’Arca dove si era rifugiato insieme alla propria famiglia e a una coppia di ciascun animale esistente sulla terra. Due animali per ogni varietà, un maschio e una femmina, secondo quanto aveva ordinato il Signore. Ordine che, però, per quanto autoritario fosse stato, Noè non poté rispettare alla lettera per via di
tutte quelle piccole creature che purtroppo gli sfuggirono di mano quali le pulci, i pidocchi e le piattole che rimasero saldamente attaccate addosso a lui e ai suoi familiari, senza contare tutti gli altri parassiti che gli animali di grossa taglia si portarono dietro quando entrarono nell’Arca, come le zecche, i vermi dell’intestino, i tafani e quelle mosche cavalline che riuscirono a superare il controllo nascondendosi sotto le code; e di mosconi, di quei grossi ditteri che attirati dalla sporcizia hanno la capacità di entrare dappertutto, anche a porte chiuse, come lo Spirito Santo, credete che ce ne fossero davvero soltanto due in quell’Arca che, disponendo soltanto di quella finestrella da cui Noè fece uscire la colomba, possiamo immaginare cosa fosse diventata dopo due anni considerando i bisogni fisiologici di quel qualche miliardo dei suoi occupanti? Con questa battuta scherzosa ho voluto mettere in evidenza tutti quei problemi conseguenti all’alimentazione degli animali e alla costruzione della stessa Arca che, se veramente avesse dovuto contenere tutte le coppie degli esseri esistenti sulla terra e le derrate per nutrirli, avrebbe dovuto avere dimensioni tali che Noè e i suoi tre figli, per costruirla, considerando i mezzi di allora, avrebbe dovuto impiegare, secondo calcoli fatti, non meno di duemila anni.
Dopo quattordici mesi di galleggiamento, abbassatosi il livello delle acque, l’Arca finalmente si adagiò su quel monte Ararat dove degli esaltati, nella convinzione che ci sia ancora, continuano a cercarla.

Ma non poterono uscire poiché la Terra era ancora tutta sommersa da un livello che, stando all’altezza del monte Ararat, doveva essere di almeno cinquemila metri.
A questo punto Dio fece alzare un vento che soffiando ininterrottamente per dieci mesi prosciugò le acque permettendo così ai sopravvissuti di rimettere i piedi a terra “nel primo mese dell’anno seicentuno della vita di Noè”. Gli animali, tutti in ottima salute, uscirono a pariglie come erano entrati e, tenendosi per le code, si misero in marcia per ritornare nei luoghi da dove erano venuti per rigenerare le rispettive razze, specie e varietà secondo come il Signore le aveva create in quella settimana nella quale aveva fatto tutte le cose. Le scimmie platirrine partirono per l’America del sud, le scimmie alonate ritornarono all’equatore, le scimmie delle nevi in Cina, l’elefante indiano in Himalaia e quello africano in Kenya. Molta strada la dovette fare anche la coppia di orsi bianchi, venuta dal polo nord, e le lumache dei tropici che, per quanto giganti fossero, impiegarono più di duecento anni prima di giungere a casa.
Anche Noè uscì dall’Arca con la moglie e i suoi tre figli Sem, Cam e Iafet e la prima cosa che fece fu quella di erigere un altare di pietra per offrire al Signore, come segno di ringraziamento, ogni sorta di animali mondi come olocausti da arrostire sulla brace. (Dove abbia preso poi questi animali, dato che tutti quelli salvati, contati coppia per coppia, dovevano servire per ripopolare la terra, è un mistero destinato a rimanere eternamente insoluto).
Il Signore s’intenerì tanto “alla soave fragranza dell’arrosto” ( Gn. 8/21), che, pentitosi di ciò che aveva fatto, disse fra sé: “Non maledirò più la Terra a causa dell’uomo perché finalmente ho capito che il cuore umano è incline al male fin dall’adolescenza né colpirò più essere vivente come ho fatto “. E noi, commossi davanti a questo quadretto che vede Noè in ginocchio davanti a un Dio che annusa e lacrima, prendiamo atto di queste belle parole che il Signore disse quel giorno nella sua infinita bontà di Essere onnisciente e onnipotente.
Come la cerimonia di ringraziamento fu terminata Dio, scendendo dalle altezze, altezze comunque molto limitate se gli arrivavano gli odori delle carni che arrostivano su un barbecue, si rivolse a Noè e ai suoi figli e disse: ” Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite la terra “. Obbedienti all’ordine, i tre figli di Noè, salutato il vecchio genitore, se ne andarono ciascuno con la propria femmina prendendo direzioni differenti, come avevano fatto gli animali, per ripopolare la terra.

Assegnatosi ciascuno un settore, praticando accoppiamenti basati su inevitabili incesti e porcherie del genere, come era già avvenuto la prima volta con Adamo ed Eva, i figli di Noè prolificarono tanto da lasciarci sbalorditi per come riuscirono in appena quattro secoli e mezzo, che è il tempo intercorso tra la fine del diluvio (2350) e il tempo di Abramo (1900), a ripopolare i continenti. Da Sem vennero i Semiti rappresentati dai Persiani, Egiziani, Fenici, Babilonesi, Etiopi e tanti altri tra cui gli stessi Ebrei, da Cam i Camiti, che sono gli Africani, e da Iafet tutto il mondo restante, costituito dalla razza indoeuropea comprendente nel suo insieme gli abitanti dell’estremo oriente e i popoli europei, inclusi i Greci.
Prima di riprendere con la favola biblica, ci tengo a far sapere che, come l’episodio di Eva, anche quello di Noè è la ripetizione esatta di una favola sumero-babilonese nella quale si racconta di un certo Ziusudra che, rimasto il solo uomo giusto in un’umanità divenuta malvagia, fu salvato dal dio Enlil che, avendo deciso di distruggere gli uomini con un diluvio, gli ordinò di costruirsi un’Arca per ripararvisi con la sua famiglia. Comunque oltre alla carne alla brace…NOE’ uomo retto cosi di diceva o si dice piantò una vigna si spoglio nudo davanti ai figli ubriacandosi come un maiale…punendo con la maledizione il povero figliolo CAM che si permise di svergognarlo……E la storia ricomincia come se nulla fosse successo ….

 

 

BEH … Quanto un granello di Senapa!!!! Insomma …

BEH … Quanto un granello di Senapa!!!! Insomma …

 

Gesù ha guarito in tutto circa una dozzina di lebbrosi e qualche cieco…. Come non chiedersi: perché non li ha guariti tutti? E soprattutto perché oggi non guarisce più gli ammalati? OVVIAMENTE CON LE STESSE MODALITA’ DESCRITTE NEL VANGELO….

Lui… l’unico uomo con il potere di far tornare in vita i defunti, risuscita in tutto appena tre morti: la figlia di Giairo, il figlio della vedova di Nain e Lazzaro… e gli altri? Non poteva risuscitare tutti i morti? Anche se per conferma alla verita’ lo stesso Gesù aveva garantito che i suoi discepoli sarebbero stati come lui capaci di “risuscitare i morti” (Mt 10,8): ma in duemila anni di cristianesimo… con tanti grandi santi o tanti nuovi carismatici che ci sono stati cosi come dicono di esserci… non si conosce neanche un caso di morto risuscitato.

I vangeli narrano che Gesù è riuscito a sfamare migliaia di persone con “cinque pani e due pesci” (Mt 14,17) ed ha assicurato che quanti credono in lui compiranno “opere ancora più grandi” di quelle da lui fatte (Gv 14,12). Considerato che dopo Gesù nessuno è più riuscito a moltiplicare né pani né pesci, vuol dire che in tutta la storia del cristianesimo non c’è stato nessuno con la fede grande “quanto un granello di senapa” (Lc 17,5)?

 

 

Lo studio delle culture del Vicino Oriente Antico ha permesso di stabilire che molte narrazioni bibliche non sono originali, ma si sono ispirate a fonti più remote. Il racconto del Diluvio Universale, per esempio, si trova già nel poema epico di Gilgamesh, eroe sumero-babilonese del 2000 a.C., come testimoniato dalle tavolette con scrittura cuneiforme trovate a Ninive.

Incredibile è la somiglianza fra il codice di Hammurabi, re babilonese del XVIII secolo a.C. che fece redigere la più antica raccolta di leggi e i Dieci Comandamenti, come “Non frodare”, “Non adorare altre divinità al di fuori del Signore”, “Non concupire”, “Non desiderare roba d’altri”.
L’episodio riguardante Eva e la mela è tratto da una leggenda sumera che faceva dipendere l’origine dei mali dalla prima donna che, indotta da un serpente a disobbedire al Dio creatore, convinse il suo compagno a mangiare il frutto dell’albero proibito. La favola sumera viene raccontata in un documento chiamato “Cilindro della Tentazione” che è conservato presso il British Museum di Londra. Questo documento, scritto nell’anno 2500, esisteva già venti secoli prima che venisse redatta la Bibbia.

La Torre di Babele altro non era che la ziggurat che il re di Ur, Nimrod, fece costruire a Babilonia nel 2100 a.C. in onore del dio Nanna.
Per gli storici, la folgorante campagna militare di Giosuè per la conquista della Palestina (la terra che la Bibbia dice promessa da Dio ad Abramo, progenitore mitico degli Ebrei) è del tutto inverosimile: chi ne ha scritto il racconto ignorava che all’epoca la Palestina era occupata dagli egiziani, che di sicuro non se ne sarebbero rimasti con le mani in mano. Inoltre, nessun documento contemporaneo ne reca traccia.
L’archeologia ha dimostrato che, fra le città che la Bibbia dice espugnate da Giosuè, Gerico era già in rovina e abbandonata da quattro o cinque secoli . E i popoli che sarebbero stati sterminati fino all’ultimo uomo, donna e bambino per ordine di DIO?

Gli storici hanno accertato che il loro elenco nella Bibbia è inventato. Salvo i Cananei, che si trovavano davvero in Palestina, ma che di certo non vennero sterminati, e gli Ittiti, autentici anche loro, ma che in Palestina non avevano mai messo piede, gli altri, Amorrei e Perizziti, Hiwiti e Girgashiti, “giganti” e Gebusei sono popoli semplicemente immaginari.

La descrizione biblica del grande tempio edificato da Salomone non è credibile: nella Gerusalemme del tempo, una città piccolissima, non ci sarebbe stato neanche lo spazio per erigerlo. Ha poi tutta l’apparenza di una favola il viaggio della regina di Saba che parte dal regno dei Sabei (un territorio dell’odierno Yemen) per far visita a Salomone accompagnata dai suoi cortigiani con doni preziosi per saggiare la sapienza e l’intelligenza del grande re Israelita. Salomone è forse una figura storica, ma del suo nome non c’è traccia in nessun documento al di fuori della Bibbia.
A questo punto aggiungo una cosa: i Vangeli sono stati creati in una situazione simile, durante la strenua lotta contro l’occupante romano. Molti hanno han ben dimostrato come lo storico Gesù altri non era che un ribelle che combatteva la sua guerra assieme ai due suoi fratelli, Pietro e Giovanni contro l’occupazione di Roma. Catturato grazie ad una spiata, egli venne crocefisso come accadeva per i rivoluzionari contro Roma. Ma il partigiano Gesù doveva per forza continuare a guidare la rivolta e lo si resuscitò mettendo al suo posto un uomo a lui simile…infatti se leggiamo il Vangelo chi lo conosceva prima della resurrezione non lo hanno più o quasi riconosciuto da resuscitato…

Poi vennero creati i miti della sua superpotenza, delle sue vittorie sul male e addirittura sulla morte, il tutto ispirandosi ai miti religiosi più famosi dell’antichità, creando all’epoca esistevano ben 70 Vangeli. Tutta questa prima fase culminò con la distruzione del tempio a Gerusalemme da parte dei romani, che vi furono costretti perché il tempio era diventato un centro di reclutamento di partigiani per la libertà.
I discepoli di Gesù si dispersero ma Pietro tentò di colpire l’impero portandosi nel cuore del nemico: si spostò nella città eterna e da lì cominciò l’opera di proselitismo che poi gli costò la vita. Le successive persecuzioni dei cristiani furono ovviamente repressioni vere e proprie di frange di facinorosi che avevano dichiarato guerra a Roma, la quale si era sempre dimostrata tollerante verso chi praticasse qualsiasi culto religioso, ma ovviamente non poteva essere tollerante contro chi si rivoltava contro Roma e l’imperatore. L’incendio di Roma attribuito ai cristiani da Nerone non era che uno di questi atti di ribellione, nonostante i cristiani cercassero di buttare la colpa sull’imperatore per farlo odiare ancora di più.
Per creare la religione cristiana, i primi cristiani non ebbero la capacità di inventarsi cose nuove, e di fatto fecero un copia-incolla dalle religioni più famose dell’antichità, come quella di Mitra, incentrandola sulla figura di Gesù.
Successivamente, vista per vari motivi l’impossibilità di proseguire con la linea anti-romana, la religione cristiana si ripulì dei concetti antiromani trasformandosi in qualcosa di simile a quello che oggi conosciamo.
È interessante come la resistenza ebraica contro un invasore abbia di fatto generato il Vecchio ed il Nuovo testamento.

Nella Bibbia i profeti fanno delle profezie assurde che non si avverano mai, neanche quelle che in linea di principio avevano qualche possibilità di avverarsi.
Parecchi profeti cercavano di giustificare la loro fallacia asserendo che Dio cambiasse idea molto di frequente; altri (forse meno rispettosi e timorati) sospettavano che il Dio mentisse deliberatamente, sicché non possiamo biasimare Gedeone per aver messo alla prova la sua parola. Gli esegeti cristiani, più “evoluti”, notarono il preoccupante dettaglio, ma giustificavano prontamente il “Creatore”, dicendo che mentiva “per amore”…
Isaia, primo dei “profeti maggiori”, che preannunzia la distruzione di Damasco e di Babilonia, la caduta di Tiro per mano dei babilonesi, il prosciugamento del Nilo o una storica alleanza fra Israele, Egitto e Assiria, o nientemeno che la conversione dell’Egitto alla fede di Dio, non è un vero profeta, perché queste predizioni non si verificheranno mai.

Geremia, che è addirittura il portavoce della minaccia di punizione dei falsi profeti (14.15), dopo aver rimproverato agli scriba d’aver redatto una Legge piena di falsità, predice addirittura l’espansione universale del giudaismo accodandosi al precedente sulla distruzione definitiva di Babilonia
E come non dimenticarsi che a sentire la Bibbia, lo smemorato Dio avrebbe incaricato nientemeno che Nabucodonosor di punire gli ebrei, ma successivamente preannunzia per bocca del profeta che provvederà a castigare il sovrano per aver osato tanto.
Sulla scorta di quanto capitato ad Acaz e Giosia, il Dio mente a Zedecia a proposito della sua morte: indi sentenzia che nessuno abiterà mai più né Azor né Babilonia ( il che non avvenne mai…).

Cento anni prima di Geremia, Michea aveva predetto ancora una volta la distruzione di Gerusalemme, ma nulla di tutto ciò si verificò.
Non è un profeta nemmeno Ezechiele, che tempesta contro l’Egitto e i Filistei, vaticinando la conquista di Tiro da parte di Nabucodonosor: gloria che il gran re non poté mai vantare, dato che la città rimase potente per lungo tempo, finché non venne distrutta da Alessandro Magno, secoli dopo.
I profeti cristiani, appoggiatisi ai colleghi biblici per giustificare le loro scritture retroattivamente, fecero anche loro nelle figuracce.
Paolo, ad esempio, previde varie volte la fine del mondo ai suoi tempi, oltremodo smentita sin dalle predizioni fatte da Gesù in persona, che aveva ventilato l’apocalisse mentre era ancora in vita la generazione della sua epoca; il tredicesimo apostolo giustificò il fallimento della predizione asserendo che i tempi non fossero ancora maturi.
Del resto, egli stesso faceva confessione d’umiltà: tutto ciò che affermava, dice Paolo, proveniva dall’ispirazione divina, ma ciò non gli risparmiò comunque le feroci percosse dei suoi ingrati ascoltatori. Perlopiù non si capisce dove abbia preso tutte le informazioni su Gesù non avendolo mai frequentato … eppure è stato quello che ha scritto di più di quelli che invece hanno vissuto tutte le esperienze con Gesù ….

Molto più accorto del precedente, Pietro aveva già previsto siffatta ingratitudine, dicendo che alla fine dei tempi “verranno degli schernitori beffardi, a dire:

«Dov’è la fine dei tempi? Ecco che tutto rimane così come dalla fondazione del mondo!»”.

 

Le bugie della Bibbia
Chissà quante volte ti hanno detto che la Bibbia contiene tutti fatti veri e indiscutibili. Si dice che il Vecchio e il Nuovo Testamento sono proprio la ‘Parola di Dio’, cioè sono giusti, stragiusti, supergiusti al 100%, perché sono ispirati direttamente da Lui e Lui non può sbagliare. Probabilmente nessuno, tra i credenti che conosci, mette in discussione questa idea.
La questione è essenziale, perché è questa ispirazione divina che rende la Bibbia autorevole, e degni di fede i suoi insegnamenti, noiosi e irritanti che siano.
Eppure… Eppure non è così.
Studi importanti sull’origine della Bibbia concludono che tali testi sono nient’altro – attenzione – che racconti tramandati a voce, poi scritti da persone diverse e in tempi diversi senza grande precisione, per sviluppare una teologia più che fare storia. In essi vengono raccolte ed elaborate idee ebraiche e di altri, in forma di eventi e regole soprannaturali anziché umane, poi sottoposti lungo i secoli a fantasiose aggiunte, traduzioni capricciose e convenienti interpretazioni.
È un puzzle, ideato e scritto da semplici uomini, come tutti i libri sacri, il cui messaggio – frammentato, anche inesatto, a volte inconciliabile e in parte oscuro proprio per la sua approssimazione ed evanescenza di fondo è possibile ricomporre in modi diversi.
Bibbia che cerchi, Bibbia che trovi…
Il che, se ha sempre affaticato gli storici, ha fatto il gioco dei tanti difensori della fede. Ecco perché da cristiani si può essere evangelici, anglicani, ortodossi, cattolici e quant’altro, perché gli ebrei e i musulmani possono restare tali, perché si può credere ad altri dèi, e perché di conseguenza… è possibile, legittimo e sensato il non credere affatto.
D’accordo che uno crede in quello che gli piace, ma meglio qualcosa che dia una certa garanzia di autenticità, no?
Da sapere: alcuni, di fronte all’evidenza di questi e altri errori, produrranno spiegazioni d’ogni tipo per dimostrarne invece la divina coerenza. Ma il vestitino teologico non sempre nasconde contenuti: se senti puzza di dogma o le info non ti convincono, non sentirti obbligato/a a crederci.
Altri, poi, si affretteranno a minimizzare come niente fosse, dicendo che fra noi e Dio il succo è ‘ben altro’. Ah sì? Ma se dimostriamo che la Bibbia traballa, che Dio non esiste, e che non è affatto la fonte del buono, che succo rimane?
E bada che non le ho inventate io queste notizie, sono fatti che puoi verificare. Stanno lì, nella Bibbia stessa, nella storia, nel lavoro dei critici, e nello stridente contrasto con l’etica umana.

 

Alcuni esempi:

Dove mori’ Aronne?
Numeri 33:38 Il sacerdote Aronne salì sul monte Or per ordine del Signore e in quel luogo morì il quarantesimo anno dopo l’uscita degli Israeliti dal paese d’Egitto, il quinto mese, il primo giorno del mese.

Deuteronomio 10:6 Poi gli Israeliti partirono dai pozzi dei figli Iaakan per Mosera. Là morì Aronne e vi fu sepolto; Eleazaro suo figlio divenne sacerdote al posto di lui.

 

Chi spinse Davide al censimento?
Satana:
1Cronache 21:1 Satana insorse contro Israele. Egli spinse Davide a censire gli Israeliti.
Dio:

2Samuele 24:1 La collera del Signore si accese di nuovo contro Israele e incitò Davide contro il popolo in questo modo: “Su, fà il censimento d’Israele e di Giuda”.

 

I peccati del padre li scontano anche i figli.

Isaia 14:21 Preparate il massacro dei suoi figli a causa dell’iniquità del loro padre e non sorgano più a conquistare la terra e a riempire il mondo di rovine”.

Esodo 20:5 Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il SIGNORE, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l’iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano,

Deuteronomio 23:2 Il bastardo non entrerà nell’assemblea del SIGNORE; nessuno dei suoi discendenti, neppure alla decima generazione, entrerà nell’assemblea del SIGNORE.

2Samuele 12:13,14 Allora Davide disse a Natan: “Ho peccato contro il Signore!”. Natan rispose a Davide: “Il Signore ha perdonato il tuo peccato; tu non morirai. Tuttavia, poiché in questa cosa tu hai insultato il Signore (l’insulto sia sui nemici suoi), il figlio che ti è nato dovrà morire”. Natan tornò a casa.

I peccati del padre NON li scontano anche i figli.

Deuteronomio 24:16 Non si metteranno a morte i padri per una colpa dei figli, né si metteranno a morte i figli per una colpa dei padri; ognuno sarà messo a morte per il proprio peccato.

 

Chi è il padre di Giuseppe?
Luca 3:23 Gesù quando incominciò il suo ministero aveva circa trent’anni ed era figlio, come si credeva, di

Giuseppe, figlio di Eli,
Matteo 1:16 Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo.

 

Giovanni Battista è Elia:
Matteo 11:13,14 La Legge e tutti i Profeti infatti hanno profetato fino a Giovanni. E se lo volete accettare, egli è quell’Elia che deve venire.

Giovanni Battista non è Elia:

Giovanni 1:21 Allora gli chiesero: “Che cosa dunque? Sei Elia?”. Rispose: “Non lo sono”. “Sei tu il profeta?”. Rispose: “No”.

 

Come morì Giuda?
Matteo 27:5 Ed egli, gettate le monete d’argento nel tempio, si allontanò e andò ad impiccarsi.

Atti 1:18 Giuda comprò un pezzo di terra con i proventi del suo delitto e poi precipitando in avanti si squarciò in mezzo e si sparsero fuori tutte le sue viscere.

 

Quante donne andarono al sepolcro?
Una
Giovanni 20:1 Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand’era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro.

Due
Matteo 28:1 Passato il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare il sepolcro.

Tre
Marco 16:1 Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a imbalsamare Gesù.

Più di tre
Luca 24:10 Erano Maria di Màgdala, Giovanna e Maria di Giacomo. Anche le altre che erano insieme lo raccontarono agli apostoli.

Le donne cosa hanno Visto giunte al sepolcro?
Due angeli fuori dal sepolcro:
Luca 24:4 Mentre erano ancora incerte, ecco due uomini apparire vicino a loro in vesti sfolgoranti.

Un angelo fuori dal sepolcro
Matteo 28:2 Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa.

Due angeli dentro il sepolcro:
Giovanni 20:11,12 Maria invece stava all’esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù.

Un angelo dentro il sepolcro:
Marco 16:5 Entrando nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura.

 

 

Eppure, certe cose saranno lo stesso considerate ‘blasfeme’, cioè false, offensive, corrotte e crudeli. Perciò, sarà meglio usare un po’ di tatto nel parlarne in giro, soprattutto con persone particolari: ad esempio qualcuno, molto credente, potrebbe dispiacersi davvero tanto, nel capire che ha sempre avuto torto.

Alcuni saranno aperti e rispettosi, di certo persino interessati, ma qualcun altro potrebbe sentirsi molto colpito/a e chiudersi in difesa, o non tollerare che tu abbia un’opinione tua e informazioni contrarie sull’argomento. Allora, invece di ascoltarti, potrebbe prenderti in giro, o farti sgradevoli pressioni, persino cercare di intimidirti in qualche modo… come se avere ragione così avesse qualche valore! Non sarebbe affatto giusto, perché ogni Essere Umano ha diritto alle sue idee, e siamo d’accordo che non te lo meriteresti proprio: non solo avere idee proprie è una cosa lodevole, ma avresti anche ragione tu sull’argomento…

Una reazione esagerata, quella, che si può capire: certe persone per prima cosa non accettano che si mettano in dubbio le loro certezze, e non gradiscono opinioni diverse, soprattutto se evidenziano errori e limiti di una visione di vita in cui hanno investito sé stessi da capo a piedi. Così li tengono nascosti o non ci pensano, e alzano il volume del gregoriano quando ne sentono parlare, senza curarsi delle orecchie altrui. Ma questo non cancella i problemi della fede, anzi, semmai li inasprisce.
Se ti capita di parlare di queste cose con persone così, ti do un consiglio, meglio un po’ per volta, così assaggi le loro reazioni e decidi se ti va di approfondire, se vale la pena di ascoltare, e a tua volta spiegare. Non è detto che tu debba per forza farlo: a volte è meglio nemmeno iniziare l’argomento, con chi è più pronto/a a predicare e litigare che a ragionare con te.

Invece, parlane liberamente con chi sai che rispetta di sicuro la tua opinione (il che non vuol dire essere sempre d’accordo) ed è ben disposto/a al dialogo.

Tieni conto che è vero che gli adulti hanno più esperienza e nozioni dei giovani, ma l’età non dà automaticamente ragione né rende per forza migliori. Che esperienze, che nozioni?

A qualcuno non piace ammetterlo ma anche i genitori e i professori, i preti e i papi possono sbagliare. Se una cosa è vera o buona si capisce guardando i fatti e camminando insieme.

Sta’ a sentire, e fatti un’idea:

La nascita di Gesù fu annunciata da una stella cometa
Cominciamo bene! Quella dell’annunciazione di dèi ed eroi tramite stella era una credenza molto diffusa ancor prima del cristianesimo: si vuole, ad esempio, che la nascita del dio Horus in Egitto e di Krishna in India (1400 AEC) furono così notificate, come quella del re Mitridate, di Giulio Cesare ed altri ancora. In qualche modo, il cielo si accorgeva sempre di tutti loro, e non mancava di rendere omaggio. Per l’evangelista Matteo Gesù non poteva essere da meno, perciò si aggrega alla leggenda aggiungendo la visita di tre astrologi orientali (che, per inciso, non dice essere dei re) come a dare un tocco di credibilità. Sorprende però – quanto appunto a credibilità – che sia il solo, di tutti gli autori del Nuovo – anzi, del tempo – a riportare un segnale così bello, significativo, ed evidente a tutti. È chiaro piuttosto che si tratta di una trovata da teatro del solito Matteo.
Un fenomeno astronomico particolare, una luminosità speciale nel cielo dovuta alla congiunzione di due pianeti, Giove e Saturno, fu effettivamente osservato nel 7 AEC. Ma sono 7 anni prima del tempo, e non si trattò affatto di una stella (la bibbia CEI fa suo in una nota il triste espediente del fenomeno atmosferico, in totale contrasto con il testuale greco aster, e con l’idea del suo movimento nei cieli ad uso dei magi).

Gesù era figlio unico

Così dicono… ma sembra proprio il contrario: nei vangeli è scritto piuttosto chiaro che Gesù aveva 4 fratelli e almeno due sorelle (es. Mc 6,3 e 3,31-34; Mt 1,25 e 13,55-56 e 12,46-50; Lc 8,19-21; Gv 7,3-5; At 1,13-14). Molto imbarazzante per la Chiesa, che ha pure stabilito il dogma della verginità perpetua di Maria…

Nel tentativo di trovare un accomodamento, alcuni dicono che fratelli va inteso come ‘amici intimi, fratelli di sangue’. Tuttavia, se è verissimo che il senso è tale in altri passi del NT, non lo è per questi, in cui specificamente ci sono la madre e i figli, in mezzo ad apostoli e discepoli.
Per altri allora si devono intendere come ‘fratellastri’, cioè figli di Giuseppe da un suo primo matrimonio. Ma è una totale fantasia senza riscontro alcuno. Comodo, eh? In ultimo, i fratelli diventano… cugini! «In antico ebraico, la stessa parola indicava sia fratello che cugino», dicono. Giusto! Peccato che in lingua greca la differenza si poteva fare, eccome. E nei vangeli scritti in greco (le copie a noi rimaste degli originali scomparsi) si usa proprio un’altra parola quando si deve dire ‘cugino’ (anepsiós), e non ‘fratello’ (adelfós).

Gesù è definito il primogenito. La parola era usata anche per indicare il primo e unico figlio, sarà questo il caso? Ma perché servirsi di una parola ambigua, sapendo di parlare per certo di un figlio unico e così singolare? Forse perché appunto… non lo si sapeva affatto? La Bibbia lascia dunque pochi dubbi sulla questione. E allora perché ritenere 100% vera l’ipotesi più improbabile, fino a farci un dogma (solo cattolico…ma ben difeso anche dai copioni protestanti …ma tanto a loro interessa la decima non la storia )

La risposta è semplice: se era 100% vera non c’era bisogno di nessun dogma, si crea ‘una verità di fede’ proprio perché non dimostrabile come si deve. Chi ha voglia di crederci? Tu? Tu? E tu, là dietro?

La Madonna, quando ebbe Gesù, era vergine

I vangeli di Marco e di Giovanni non ne parlano. E quelli di Matteo e Luca dicono cose diverse tra loro. Comunque, anche la verginità della Madonna è un’idea elaborata successivamente a miti simili assai diffusi: non solo vi sono nella bibbia stessa diversi esempi di gravidanze impossibili risolte da Dio (es. Sara e Rebecca in genesi, Elisabetta in Luca [Lc 1,36]), ma ai fondatori di diverse religioni del passato, così come a re e faraoni, politici ed eroi, uomini saggi e santi, si era soliti attribuire una nascita miracolosa (persino quando le loro radici erano risapute, come per Buddha). Tanto era il desiderio dei seguaci di credere – e far intendere – che fossero mitici.
Se davvero fosse stata vergine, davvero la sua gravidanza annunciata da un angelo, un figlio così speciale, magi e pastori (avvisati in modo alquanto spettacolare) chiamati a testimoniare l’evento della nascita, e dopo la strage di bambini che avrebbe colpito l’intero territorio, davvero tutti se ne sarebbero infischiati di loro per i successivi 30 anni ( Lc 2,52), fino alla ‘vita pubblica’ di Gesù, come i vangeli affermano? Un punto essenziale, no?

Il testo dell’episodio non aiuta. Al contrario, una serie di dettagli incongruenti con l’eccezionalità della situazione fa pensare che sia stato semplicemente costruito e appiccicato in testa dagli autori per dar lustro al nuovo personaggio: l’angelo che ‘entra’ e non ‘appare’ a Maria, lei che resta turbata dal suo saluto e non dalla sua stessa presenza, lei che risponde ‘non conosco uomo’ (qui conoscere vale per: avere rapporti sessuali) come una donna poco seria (la risposta più ovvia, ma certo di minore effetto, di una promessa sposa sarebbe stata ‘non conosco ancora il mio uomo’), i due genitori che continuano a ‘stupirsi’ di ciò che si diceva del figlio, sacerdoti persiani che citano le Scritture Ebraiche… Una successione di eventi che solo ciascuno di loro pare conoscere, dichiaratamente capitati affinché si compissero certe presunte profezie. Storie a sé stanti che si chiudono lì in entrambi gli autori, e mai più vi si accenna in tutto il Testamento.

Ma ammettiamo per un momento che Maria abbia concepito Gesù con un miracolo, senza aver fatto l’amore con Giuseppe. Poi ha partorito, no? Ed è impossibile fare un figlio e rimanere vergine. Fu forse un altro miracolo? Ah, sì, il miracolo di un concilio nel 649. E poi? Altri ancora – una raffica – per farla rimanere vergine dopo il concepimento (stavolta sì grazie a Giuseppe) e il parto dei suoi altri figli e figlie? Supponiamo pure che non ne ebbero: perché mai una coppia ebrea sposata e devota non dovrebbe aver avuto altri rapporti, nell’ordinario intento di allargare la famiglia ( Mt 1,25 nell’originale greco: ‘non la conobbe, finché [eòs] partorì il suo primogenito’. Perché usare un’espressione che rende incerta la verità, se verità era?)? Per considerare Maria vergine ci vuole proprio tanta fede. Deve saltare anche all’occhio del cristiano quanto questa credenza sia stirata all’eccesso.

 

Da un corpo morto può uscire del sangue?

Da un corpo morto può uscire del sangue?

 

Troppe imposture…come per esempio il peccato ereditario …rendono nulla la religione cristiana se ora ci aggiungiamo la falsità delle fasi della morte di Gesù …direi che questa religione non dovrebbe più avere seguito…

Comunque per il peccato ereditario Gesù ci insegna che si è nella perfezione se si ascolta la sua parola che dice :

Matteo 19

16 Ed ecco un tale gli si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la VITA ETERNA?». 17 Egli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Uno solo è buono. Se vuoi entrare NELLA VITA , osserva i comandamenti». 18 Ed egli chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, 19 onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso». 20 Il giovane gli disse: «Ho sempre osservato tutte queste cose; che mi manca ancora?». 21 Gli disse Gesù: «SE VUOI ESSERE PERFETTO, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi». 22 Udito questo, il giovane se ne andò triste; poiché aveva molte ricchezze.

 

Quindi se vuoi passare da anima  IMPERFETTA  a anima PERFETTA  segui Gesù …  non hai altra alternative se in LUI VUOI CREDERE   …. E se vuoi avere il dono della vita eterna …. ovviamente se sei povero il gioco è facile se sei ricco ti devi impegnare …

 

La Religione Cristiana per imporsi non ha solo manipolato la Bibbia …ma ha anche ucciso migliaia di onesti oppositori …per diventare quello che è diventata la Religione Cristiana ha ucciso più di tutte le mafie messe insieme…Quindi non ci si può più stupire di nulla…Certamente la religione cristiana non è più credibile..ha perso tutti i suoi fondanti…quindi chi va in questi centri sia esse chiese o centri di culto dei più moderni gregari avvezzi alla truffa perde solo del gran tempo oltre che denari dati in decime e offerte…la Chiesa di Gesù è tutta un’altra cosa…se la vuoi conoscere vai nella Bibbia in Atti 2 dal versetto 36 al 48 per conoscerla….il suo risveglio rideterminerà la buona sorte del Cristianesimo ….

 

Le fasi della morte di Gesù raccontate dalla Bibbia  …

 

Gesù è stato crocifisso all’ora terza, che corrisponde all’incirca alle nove del mattino; è rimasto appeso alla croce fino alle tre del pomeriggio.

Marco 15

33 Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. 34 Alle tre Gesù gridò con voce forte: Eloì, Eloì, lemà sabactàni?, che significa: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? 35 Alcuni dei presenti, udito ciò, dicevano: «Ecco, chiama Elia!». 36 Uno corse a inzuppare di aceto una spugna e, postala su una canna, gli dava da bere, dicendo: «Aspettate, vediamo se viene Elia a toglierlo dalla croce». 37 MA GESU’, DANDO UN FORTE GRIDO, SPIRO’.
42 SOPRAGGIUNTA ORMAI LA SERA,  poiché era la Parascève, cioè la vigilia del sabato, 43 Giuseppe d’Arimatèa, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anche lui il regno di Dio, andò coraggiosamente da Pilato per chiedere il corpo di Gesù. 44 Pilato si meravigliò che fosse già morto e, chiamato il centurione, lo interrogò se fosse morto da tempo. 45 Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe.

 

Da un corpo morto può uscire del sangue?

Vediamo adesso in riferimento alla lancia infilzata dal Centurione Romano nel costato di Gesù :

 

Racconto Biblico

Giovanni 19

31 Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. 32 Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all’altro che era stato crocifisso insieme con lui. 33 Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, 34 ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua.

 

Come avviene il disfacimento di un cadavere?
Dopo il decesso l’organismo umano subisce un processo nel quale le sostanze di natura proteica vengono scomposte in altre più semplici da batteri saprofiti provenienti sia dall’esterno (dal suolo, per esempio) sia dall’interno dell’organismo (flora batterica). Entro 30 minuti dalla morte il sangue si deposita per gravità nelle zone basse e coagula. Dopo un’ora appaiono le tipiche macchie viola della congestione.

Appena dopo la morte avviene una sostanziale coagulazione intravasale, un’emolisi diffusa e la migrazione della componente sierosa verso il basso. Ciò determina la comparsa delle macchie ipostatiche sulla cute pallida del cadavere.

Entro un’ora o due dalla morte l’azione della gravità fa depositare i globuli rossi e le cellule bianche del sangue ( livor mortis ) … conferendo gradualmente alla pelle un colorito purpureo o bluastro… salvo che nelle zone che subiscono una compressione… come la pelle a contatto con il terreno…. Dopo qualche ora, in base al tipo di clima in cui si trova il corpo… il “bianco” degli occhi incomincia a evaporare… lasciando una striscia nera attorno agli occhi…. L’anidride carbonica si accumula… facendo coagulare il sangue… Altri cambiamenti sono il rigor mortis… il livor mortis e l’algor mortis…

Il livor mortis è il risultato di una trasformazione del sangue… che si raggruma…. I primi stadi si notano nei primi 15-20 minuti dopo la morte… ma gli effetti più palese si riscontrano dopo un paio d’ore…. Il livor è di un colore variabile dal rosso scuro al porpora….
L’algor mortis è il raffreddamento del cadavere…. Avviene solitamente al ritmo di circa 1,5 F° per ogni ora. E’ però influenzato dal metabolismo interno della persona… la presenza di malattia o infezioni e… non ultimo… il peso corporeo…

COAGULAZIONE ( lat. coagulatio, da cum e ago “stringo insieme”; ted. Anche Gerinnung). – Si chiama coagulazione il processo per cui un albuminoide liquido si converte in una massa solida o di consistenza gelatinosa.

Coagulazione del sangue. – Quando il sangue di un animale superiore esce dai vasi in cui circola e si versa all’esterno, in pochi minuti (da 2 a 10) coagula. Il coagulo, dopo circa una mezz’ora, comincia a contrarsi, e da esso si separa un liquido di colore paglierino, che si dice siero; il coagulo contratto si dice crassamento o placenta sanguinis. La proprietà del sangue di coagulare è importantissima, perché appunto la formazione del coagulo arresta l’emorragia dai piccoli vasi feriti, che altrimenti condurrebbe al dissanguamento

Se si osserva una goccia di sangue coagulato, si vede che il coagulo risulta da esilissimi filamenti che formano una rete, nelle cui maglie si trovano impigliati i corpuscoli. I filamenti sono costituiti da fibrina, sostanza proteica insolubile che non preesiste nel sangue, ma che rappresenta il prodotto di trasformazione delfibrinogeno, proteina solubile che si trova nel plasma del sangue circolante. Possiamo dunque dire che la parte essenziale del coagulo è la fibrina, e che il processo della coagulazione consiste nella trasformazione d’una proteina solubile, il fibrinogeno, in una proteina insolubile, la fibrina. Il sangue, che si mantiene fluido finché circola nei vasi, coagula spontaneamente appena fuoriesce da essi, o, in altre parole, questo avviene perché il fibrinogeno si trasforma in fibrina… La formazione della fibrina, che è la causa della coagulazione del sangue, avviene per azione della trombina sul fibrinogeno.

Analizziamo adesso alcune considerazioni con l’aiuto della Bibbia in riferimento alla presunta o reale resurezione di Gesù
Questa è un’antica interpretazione degli eventi e appare anche nel Corano (vediamo cosa dice il Corano della morte di Gesù nei versetti 156-158 della quarta sura. (Il soggetto sono gli ebrei). “Noi li punimmo per la loro incredulità, e per aver proferito contro Maria una calunnia orrenda, e aver dichiarato: “Sì abbiamo ucciso il Messia, Gesù Figlio di Maria, l’inviato di Dio”, mentre essi non lo uccisero né lo crocifissero, ma semplicemente così apparve loro. E quelli che a questo proposito sono in disaccordo restano nel dubbio: non hanno di ciò certezza alcuna, inseguono soltanto congetture. Chè di sicuro essi non lo uccisero, ma Dio lo innalzò a sé, e Dio è potente e giusto”

Pertanto, per i musulmani, Gesù non è stato crocifisso né tanto meno può essere risorto da morte, addirittura al suo posto è stato crocifisso un sosia.
Da quanto esposto e riferito nel Corano risulta la assoluta incompatibilità teologica tra le due confessioni religiose ) .
Iniziamo con questa importante considerazione grazie alla quale capiremo meglio il resto:
Leggendo questi versi della Bibbia ti domandi ma come è possibile Gesù è stato con loro tre anni e mezzo giorno e notte e quando riappare dopo la resurrezione ….cioè tre giorni dopo non dieci anni dopo…. non viene subito riconosciuto …ma questo è irreale o frutto di fantasia di chi ha raccontato la resurrezione che peraltro va da dire che l’episodio dei discepoli diretti ad Emmaus, tre giorni dopo la morte di Cristo, non esisteva nei primi Vangeli di Luca, in quelli più antichi. L’episodio è stato aggiunto un paio di secoli dopo, come risulta dalle copie del Vangelo di Luca a partire dal VI secolo in poi. Quindi l’episodio specifico non è stato scritto da Luca, ne può essere attribuito a Luca. A parte ciò, questo particolare è saltato fuori dagli studiosi dell’antichità dei Vangeli nella ricerca meticolosa dei testi originari che non esistono, infatti esistono solo le copie delle copie del Vangelo attribuito a Luca.

Ecco due racconti assurdi …dove si legge non solo che i suoi discepoli non lo riconoscono ma addirittura Maria di Magdala lo scambia per il custode del giardino ….

Giovanni 20
11 Maria invece stava all’esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro 12 e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. 13Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto».14 Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. 15 Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo». 16 Gesù le disse: «Maria!». Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa: Maestro!17 Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma và dai miei fratelli e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro». 18 Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: «Ho visto il Signore» e anche ciò che le aveva detto.

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 24, 13-35)
Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano di tutto quello che era accaduto. Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo. Ed egli disse loro: “Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?”. Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: “Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?”. Domandò: “Che cosa?”. Gli risposero: “Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l’hanno crocifisso. Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan detto le donne, ma lui non l’hanno visto”.
Ed egli disse loro: “Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?” E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: “Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino”. Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. Ed essi si dissero l’un l’altro: “Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?”. E partirono senz’indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: “Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone”. Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Nella confusione che doveva regnare in quei momenti sul Calvario… qualcuno fu scambiato per il prigioniero condannato e fu crocifisso al posto di Gesù… La vittima più probabile di questo scambio di persona sarebbe Simone il Cireneo. Luca dice: “Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù” (Lc. 23 : 20 Pilato parlò loro di nuovo, volendo rilasciare Gesù. 21 Ma essi urlavano: «Crocifiggilo, crocifiggilo!». 22 Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato nulla in lui che meriti la morte. Lo castigherò severamente e poi lo rilascerò». 23 Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso; e le loro grida crescevano. 24 Pilato allora decise che la loro richiesta fosse eseguita. 25 Rilasciò colui che era stato messo in carcere per sommossa e omicidio e che essi richiedevano, e abbandonò Gesù alla loro volontà. 26 Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirène che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù. 27 Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. 28 Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. 29 Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato ).
Una teoria più recente sostiene che Gesù svenne sulla croce e fu erroneamente dichiarato morto… Dopo essere stato deposto nel sepolcro… si sarebbe riavuto e si sarebbe presentato ai discepoli presentandosi loro come risorto…

Gesù morì in fretta… ma questo non fece che attirare maggiormente l’attenzione su di lui…. Le autorità infatti… si preoccuparono di accertare che la morte fosse veramente avvenuta… Marco dice: “Pilato si meravigliò che fosse già morto e… chiamato il centurione… lo interrogò se fosse morto da tempo…. Informato dal centurione…concesse la salma a Giuseppe” (Mc. 15 : 42 Sopraggiunta ormai la sera, poiché era la Parascève, cioè la vigilia del sabato, 43 Giuseppe d’Arimatèa, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anche lui il regno di Dio, andò coraggiosamente da Pilato per chiedere il corpo di Gesù. 44 Pilato si meravigliò che fosse già morto e, chiamato il centurione, lo interrogò se fosse morto da tempo. 45 Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. 46 Egli allora, comprato un lenzuolo, lo calò giù dalla croce e, avvoltolo nel lenzuolo, lo depose in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare un masso contro l’entrata del sepolcro. 47 Intanto Maria di Màgdala e Maria madre di Ioses stavano ad osservare dove veniva deposto ).

Il racconto di Giovanni aggiunge un ulteriore dettaglio: per affrettare la morte i soldati spesso spezzavano le gambe ai criminali crocifissi. Appesi solo per le braccia… sarebbero morti soffocati…. Ma quando… dopo aver fatto ciò agli altri due…vennero a Gesù per far la stessa cosa… lo trovarono già morto …

Giovanni dice che uno dei soldati volle assicurarsi della sua morte: “Uno dei soldati gli colpì il fianco e subito ne uscì sangue ed acqua” (Gv. 19 : 31 Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. 32 Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all’altro che era stato crocifisso insieme con lui. 33 Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, 34 ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua.
Al di là di queste circostanze l’ipotesi che Gesù fosse ancora vivo è comunque molto probabile visto per esempio il sangue ancora molto liquido e non coagulato …

Secondo i primi cristiani quest’altra teoria fù molto accreditata infatti Matteo dice che i soldati che avevano fatto la guardia alla tomba andarono dai sommi sacerdoti: “Questi si riunirono allora con gli anziani e deliberarono di dare una buona somma di denaro ai soldati dicendo: “Dichiarate: i suoi discepoli sono venuti di notte e l‘hanno rubato, mentre noi dormivamo” (Mt. 28 : 11 Mentre esse erano per via, alcuni della guardia giunsero in città e annunziarono ai sommi sacerdoti quanto era accaduto. 12 Questi si riunirono allora con gli anziani e deliberarono di dare una buona somma di denaro ai soldati dicendo: 13 «Dichiarate: i suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo. 14 E se mai la cosa verrà all’orecchio del governatore noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni noia». 15 Quelli, preso il denaro, fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questa diceria si è divulgata fra i Giudei fino ad oggi. 16 Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato. 17 Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni però dubitavano ).

Vera o falsa che fosse l’accusa di Matteo, la storia era credibile. I discepoli avevano buoni motivi per rubare il corpo di Gesù: avrebbero poi potuto dire che era risorto, come aveva promesso loro. Le autorità non sarebbero state in grado di computare le loro affermazioni… non potendo mostrare come prova il cadavere di Gesù…. Ma la domanda e: perché i discepoli avrebbero rubato il corpo?

Il Vangelo di Giovanni riporta un piccolo ma importante dettaglio:“Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti” (Gv. 20 : 1 Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand’era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. 2 Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». 3 Uscì allora Simon Pietro insieme all’altro discepolo, e si recarono al sepolcro. 4 Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5 Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. 6 Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, 7 e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. 8 Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 9 Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti. 10 I discepoli intanto se ne tornarono di nuovo a casa ).

Anche se Gesù aveva predetto le sue sofferenze, la sua morte e la sua risurrezione, i discepoli non avevano ricordato le sue parole ( come è possibile non ricordare un’evento cosi importante? ) … Forse erano rimasti talmente sconvolti dalla predizione inattesa della sua morte… che non avevano nemmeno udito il preannuncio della risurrezione… In ogni caso… i discepoli erano confusi e abbattuti… Si nascondevano… chiusi a chiave… per paura di fare la stessa fine del loro maestro… E quando Gesù apparve loro… furono lenti a credere a quello che vedevano. ( strano molto strano Gesù era stato con loro giorno e notte per tre anni e mezzo come potevano non riconoscerlo ? )

Un’altra spiegazione possibile dei fatti è che le autorità ebraiche abbiano rimosso il corpo di Gesù per evitare che i discepoli lo portassero via dalla tomba….

Matteo dice che c’era una preoccupazione di questo genere fra i capi ebraici: benché i discepoli avessero dimenticato la predizione della risurrezione di Gesù… essi… senz’altro non l’avevano dimenticata.

Il giorno seguente… quello dopo la Parasceve… si riunirono presso Ponzio Pilato… i sommi Sacerdoti e i farisei, dicendo: Signore, ci siamo ricordati che quell’impostore disse mentre era vivo: Dopo tre giorni risorgerò… Ordina dunque che sia vigilato il sepolcro fino al terzo giorno… poiché non vengano i suoi discepoli… lo rubino e poi dicano al popolo: E risuscitato dai morti…. Così quest’ultima impostura sarebbe peggiore della prima” (Mt. 27 : 57 Venuta la sera giunse un uomo ricco di Arimatèa, chiamato Giuseppe, il quale era diventato anche lui discepolo di Gesù. 58 Egli andò da Pilato e gli chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato ordinò che gli fosse consegnato. 59 Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in un candido lenzuolo 60 e lo depose nella sua tomba nuova, che si era fatta scavare nella roccia; rotolata poi una gran pietra sulla porta del sepolcro, se ne andò. 61 Erano lì, davanti al sepolcro, Maria di Màgdala e l’altra Maria. 62 Il giorno seguente, quello dopo la Parasceve, si riunirono presso Pilato i sommi sacerdoti e i farisei, dicendo: 63 «Signore, ci siamo ricordati che quell’impostore disse mentre era vivo: Dopo tre giorni risorgerò. 64 Ordina dunque che sia vigilato il sepolcro fino al terzo giorno, perché non vengano i suoi discepoli, lo rubino e poi dicano al popolo: È risuscitato dai morti. Così quest’ultima impostura sarebbe peggiore della prima!». 65 Pilato disse loro: «Avete la vostra guardia, andate e assicuratevi come credete». 66 Ed essi andarono e assicurarono il sepolcro, sigillando la pietra e mettendovi la guardia ).

Comunque il punto debole di questa teoria sta nel fatto che le autorità non mostrarono il corpo di Gesù quando i discepoli cominciarono ad affermare che Gesù era risorto… Questa sarebbe stata la prova decisiva che la risurrezione era un fatto inventato….
Io non ci credo ma il dubbio rode…anche perché non do cosi importanza alla resurrezione quando ne do alla predicazione…Gesù mi ha ordinato l’amore tutto il resto non conta…

 

Il vostro Romanino Romano

 

Per Pochi . Un Cielo Nuovo E Una Nuova Terra

Per Pochi . Un Cielo Nuovo E Una Nuova Terra

 

“Va’ e d’ora in poi non peccare più”. Lo stesso dico oggi a ciascuno di voi. E se nella vita capiterà anche a voi di incontrare dei peccatori, o se voi stessi vi sentirete tali, non chiudete mai la strada né a loro né a voi stessi, ma ripetete le mie parole: “Va’ e d’ora in poi non peccare più”.

 

“Ecco, tu sei guarito; non peccare più, che non ti accada di peggio”

 

Ma vuoi sapere, o insensato, come la fede senza le opere è senza valore? Va … da adesso occupati personalmente dei poveri …

 

SICURAMENTE  LI VEDREMO NEL BREVE TEMPO …

 

Sono presenti gli extraterrestri nella Bibbia?

 

L’argomento è alquanto ostico anche se per certi versi è attuale … ma nonostante tutto attraverso la Bibbia sono in grado di darvi alcune dritte … ecco la  traccia riferita agli  extraterrestri descritti nella Bibbia … che potrete verificare personalmente  leggendo nel testo  le parti indicate nel seguente articolo … ovviamente vale il vecchio invito procuratevi una Bibbia di qualsivoglia traduzione e poi seguitemi …

 

Se consideriamo che la Bibbia sia un testo di pura cronaca si deve credere a tutto quello che in essa viene scritto … Se al contrario consideriamo  che sia un testo solo teologico … allora certi passi devono essere esclusi perchè “impossibili” da spiegare. Ora leggendo scientemente  la  Bibbia nel testo si parla  chiaramente di astronavi vedremo di seguito alcuni dei significativi passi  comunque Il più famoso da ciò che conosciamo  è  la “visione” di Ezechiele che racconta di un carro celeste.

 

Comunque prima di addentrarci nello specifico vediamo di chiarire alcuni termini presenti nel relativo contesto della Bibbia:

 

Ezechiele 1

1 Il cinque del quarto mese dell’anno trentesimo, mentre mi trovavo fra i deportati sulle rive del canale Chebàr, i cieli si aprirono ed ebbi visioni divine. 2 Il cinque del mese – era l’anno quinto della deportazione del re Ioiachìn – 3 la parola del Signore fu rivolta al sacerdote Ezechiele figlio di Buzì, nel paese dei Caldei, lungo il canale Chebàr. Qui fu sopra di lui la mano del Signore. 4 Io guardavo ed ecco un uragano avanzare dal settentrione, una grande nube e un TURBINIO DI FUOCO ( turbine di fuoco  … come rumore  simile a dei  motori a reazione impossibile immaginarli a quei tempi  ) … che SPLENDEVA ( splendeva …scaturivano come lampi fluorescenti )  tutto intorno, e in mezzo si scorgeva come un BALENARE (  balenare … emanazione di una luce viva … sfolgorio di luce intermittente ) di ELETTRO incandescente  ( elettro … lega d’oro e d’argento che può essere ottenuta artificialmente ma che si rinviene anche in natura specialmente in Asia Minore ). 5 Al centro apparve la figura di quattro esseri animati, dei quali questo era l’aspetto: avevano SEMBIANZA UMANA ( sembianza umana … rassomiglianza, ma non conformità umana … similitudine  )

6 e avevano ciascuno QUATTRO FACCE  e QUATTRO ALI. 7 Le loro GAMBE  erano DIRITTE (  gambe diritte … effetto tubolare della tuta spaziale …  ma è anche la conferma che non erano animali …  infatti  camminavano su due piedi ) e gli zoccoli dei loro piedi erano come gli zoccoli dei piedi d’un vitello, splendenti come lucido BRONZO ( bronzo … La peculiarità delle scarpe di Bronzo …  elemento metallico e resistente …  diversamente dai sandali in pelle indossati a quel tempo … lucido bronzo …  proprietà liscia e lucida )

 

Ecco io Romanino Romano ho commentato in buona parte il libro di Ezechiele lasciando a voi tutto il resto nel quale contesto si comprende bene l’argomento trattato. Prego continuate voi  la lettura

 

8 Sotto le ali, ai quattro lati, avevano mani d’uomo; tutti e quattro avevano le medesime sembianze e le proprie ali, 9 e queste ali erano unite l’una all’altra. Mentre avanzavano, non si volgevano indietro, ma ciascuno andava diritto avanti a sé. 10 Quanto alle loro fattezze, ognuno dei quattro aveva fattezze d’uomo; poi fattezze di leone a destra, fattezze di toro a sinistra e, ognuno dei quattro, fattezze d’aquila. 11 Le loro ali erano spiegate verso l’alto; ciascuno aveva due ali che si toccavano e due che coprivano il corpo. 12 Ciascuno si muoveva davanti a sé; andavano là dove lo spirito li dirigeva e, muovendosi, non si voltavano indietro. 13 Tra quegli esseri si vedevano come carboni ardenti simili a torce che si muovevano in mezzo a loro. Il fuoco risplendeva e dal fuoco si sprigionavano bagliori. 14 Gli esseri andavano e venivano come un baleno. 15 Io guardavo quegli esseri ed ecco sul terreno una ruota al loro fianco, di tutti e quattro. 16 Le ruote avevano l’aspetto e la struttura come di topazio e tutt’e quattro la medesima forma, il loro aspetto e la loro struttura era come di ruota in mezzo a un’altra ruota. 17 Potevano muoversi in quattro direzioni, senza aver bisogno di voltare nel muoversi. 18 La loro circonferenza era assai grande e i cerchi di tutt’e quattro erano pieni di occhi tutt’intorno. 19 Quando quegli esseri viventi si muovevano, anche le ruote si muovevano accanto a loro e, quando gli esseri si alzavano da terra, anche le ruote si alzavano. 20 Dovunque lo spirito le avesse spinte, le ruote andavano e ugualmente si alzavano, perché lo spirito dell’essere vivente era nelle ruote. 21 Quando essi si muovevano, esse si muovevano; quando essi si fermavano, esse si fermavano e, quando essi si alzavano da terra, anche le ruote ugualmente si alzavano, perché lo spirito dell’essere vivente era nelle ruote. 22 Al di sopra delle teste degli esseri viventi vi era una specie di firmamento, simile ad un cristallo splendente, disteso sopra le loro teste, 23 e sotto il firmamento vi erano le loro ali distese, l’una di contro all’altra; ciascuno ne aveva due che gli coprivano il corpo. 24 Quando essi si muovevano, io udivo il rombo delle ali, simile al rumore di grandi acque, come il tuono dell’Onnipotente, come il fragore della tempesta, come il tumulto d’un accampamento. Quando poi si fermavano, ripiegavano le ali. 25 Ci fu un rumore al di sopra del firmamento che era sulle loro teste. 26 Sopra il firmamento che era sulle loro teste apparve come una pietra di zaffiro in forma di trono e su questa specie di trono, in alto, una figura dalle sembianze umane. 27 Da ciò che sembrava essere dai fianchi in su, mi apparve splendido come l’elettro e da ciò che sembrava dai fianchi in giù, mi apparve come di fuoco. Era circondato da uno splendore 28 il cui aspetto era simile a quello dell’arcobaleno nelle nubi in un giorno di pioggia. Tale mi apparve l’aspetto della gloria del Signore. Quando la vidi, caddi con la faccia a terra e udii la voce di uno che parlava.

 

Comunque per quanto riguarda Ezechiele e gli extraterrestri l’episodio che appare reale è l’incontro di Ezechiele con gli  stessi extraterrestri.  Allorquando avremo i primi contatti reali con altri mondi … le parole di Ezechiele diventeranno profetiche … “La Bibbia l’ha detto”…  In verità …  non è una rivelazione …  bensì il racconto di un fatto avvenuto … adesso …  intanto … quei fatti non sono interpretati come un contato con gli extraterrestri … L’esegesi biblica muta secondo gli opportunismi del momento …

 

Un altro esempio significativo lo troviamo nelle scritture di:

 

Genesi. 28

12 Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. 13 Ecco il Signore gli stava davanti e disse: «Io sono il Signore, il Dio di Abramo tuo padre e il Dio di Isacco. La terra sulla quale tu sei coricato la darò a te e alla tua discendenza.

 

Ecco ci viene detto che Giacobbe riposava ora stando agli insegnamenti religiosi, un angelo, che è uno spirito, non vedo perche aveva bisogno di una scala per scendere è salire nei cieli. Più logico è il dire  che era una specie di veicolo volante, tipo astronave,  che rilasciava la scala per far scendere o salire i suoi occupanti.

 

 

Ecco ancora un altro esempio:

 

Ecco descritto nella Bibbia  un fenomeno miracoloso in cui ci viene descritto un veicolo volante succede quando Mosè giunse sulla montagna di Horeb, Esodo.3 : 1-5 ”… quando un angelo gli apparve in una fiamma di fuoco nel mezzo di un roveto … e il roveto ardeva col fuoco eppure il roveto non si consumava”. Lui spinto dalla curiosità e senza aver paura dell’ angelo, vuole avvicinarsi per studiare questo strano fenomeno, solo che Dio lo fermò in tempo per non lasciargli capire di che cosa si trattava. Oggi noi possiamo dire  che questo roveto che ardeva col fuoco e non si consumava era un tipo di navicella che atterrava verticalmente e che il fuoco veniva dal motore propulsore.

 

Esodo 3

1 Ora Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, e condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l’Oreb. 2 L’angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco in mezzo a un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva nel fuoco, ma quel roveto non si consumava. 3 Mosè pensò: «Voglio avvicinarmi a vedere questo grande spettacolo: perché il roveto non brucia?». 4 Il Signore vide che si era avvicinato per vedere e Dio lo chiamò dal roveto e disse: «Mosè, Mosè!». Rispose: «Eccomi!». 5 Riprese: «Non avvicinarti! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è una terra santa!».

 

ANCORA:

 

Un alta bella navicella viene descritta quando Dio guidava il suo popolo nel deserto in una colona di nuvola. Esodo 14 : 19 L’angelo di Dio, che precedeva l’accampamento d’Israele, cambiò posto e passò indietro. Anche la colonna di nube si mosse e dal davanti passò indietro. 20 Venne così a trovarsi tra l’accampamento degli Egiziani e quello d’Israele. Ora la nube era tenebrosa per gli uni, mentre per gli altri illuminava la notte; così gli uni non poterono avvicinarsi agli altri durante tutta la notte.

 

Come si capisce dalla narrazione da una parte essa era una nuvola insieme alle tenebre. Dall’altra parte illuminava la notte. E un gruppo non si avvicinava al altro gruppo per tutta la notte”. E semplice  immaginare che cosa può essere. Questa è una nave tipo aereo con il motore in coda (nuvole e tenebre) e davanti la cabina del pilota ben illuminata ed e per questo che i due gruppi non si avvicinavano uno al altra.

 

Dio avverte sempre Mosè del suo arrivo sul monte Sinai, nella sua astronave e del fatto che il popolo non doveva toccare nemmeno le falde della montagna per non rischiare la morte. Esodo.19 :  10 Il Signore disse a Mosè: «Va’ dal popolo e purificalo oggi e domani: lavino le loro vesti 11 e si tengano pronti per il terzo giorno, perché nel terzo giorno il Signore scenderà sul monte Sinai alla vista di tutto il popolo. 12 Fisserai per il popolo un limite tutto attorno, dicendo: Guardatevi dal salire sul monte e dal toccare le falde. Chiunque toccherà il monte sarà messo a morte.
13 Nessuna mano però dovrà toccare costui: dovrà essere lapidato o colpito con tiro di arco.
Animale o uomo non dovrà sopravvivere.
Quando suonerà il corno, allora soltanto essi potranno salire sul monte». 14 Mosè scese dal monte verso il popolo; egli fece purificare il popolo ed essi lavarono le loro vesti. 15 Poi disse al popolo: «Siate pronti in questi tre giorni: non unitevi a donna».
16 Appunto al terzo giorno, sul far del mattino, vi furono tuoni, lampi, una nube densa sul monte e un suono fortissimo di tromba: tutto il popolo che era nell’accampamento fu scosso da tremore. 17 Allora Mosè fece uscire il popolo dall’accampamento incontro a Dio. Essi stettero in piedi alle falde del monte. 18 Il monte Sinai era tutto fumante, perché su di esso era sceso il Signore nel fuoco e il suo fumo saliva come il fumo di una fornace: tutto il monte tremava molto. 19 Il suono della tromba diventava sempre più intenso: Mosè parlava e Dio gli rispondeva con voce di tuono. 20 Il Signore scese dunque sul monte Sinai, sulla vetta del monte, e il Signore chiamò Mosè sulla vetta del monte. Mosè salì. 21 Poi il Signore disse a Mosè: «Scendi, scongiura il popolo di non irrompere verso il Signore per vedere, altrimenti ne cadrà una moltitudine! 22 Anche i sacerdoti, che si avvicinano al Signore, si tengano in stato di purità, altrimenti il Signore si avventerà contro di loro!». 23 Mosè disse al Signore: «Il popolo non può salire al monte Sinai, perché tu stesso ci hai avvertiti dicendo: Fissa un limite verso il monte e dichiaralo sacro». 24 Il Signore gli disse: «Va’, scendi, poi salirai tu e Aronne con te. Ma i sacerdoti e il popolo non si precipitino per salire verso il Signore, altrimenti egli si avventerà contro di loro!». 25 Mosè scese verso il popolo e parlò.

 

 

Nella Bibbia ci sono ancora racconti che possono far pensare a fenomeni extraterrestri …. Tra questi racconti c’è quello del profeta Elia che d’improvviso viene affiancato da “un carro di fuoco e cavalli di fuoco… ed Elia salì in cielo nel turbine” (Antico Testamento, 2° Libro dei Re 2 : 11 Mentre camminavano conversando, ecco un carro di fuoco e cavalli di fuoco si interposero fra loro due. Elia salì nel turbine verso il cielo. 12 Eliseo guardava e gridava: «Padre mio, padre mio, cocchio d’Israele e suo cocchiere». E non lo vide più. Allora afferrò le proprie vesti e le lacerò in due pezzi.  ).

 

In Isaia leggiamo qualcosa che ci fa pensare di nuovo a manifestazioni extraterrestre infatti leggiamo :

Isaia 60

8 Chi sono quelle che volano come nubi
e come colombe verso le loro colombaie?
9 Sono navi che si radunano per me,
le navi di Tarsis in prima fila,
per portare i tuoi figli da lontano,
con argento e oro,
per il nome del Signore tuo Dio,
per il Santo di Israele che ti onora.
Poi vidi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il primo cielo e la prima terra erano passati, e il mare non c’era più.

 

 

COSA DEVO FARE PER OTTENERE LA VITA ETERNA? …

COSA DEVO FARE PER OTTENERE LA VITA ETERNA? …

 

Io non sono ricco … non ho possedimenti … sono semplicemente un povero … ora se io chiedo a Gesù cosa devo fare per avere la vita eterna … cosi Lui mi risponde …considerate che Gesù è ancora in vita quindi non si è ancora sacrificato per i nostri peccati ma nonostante tutto mi dice che da IMPERFETTO quale peccatore passero allo stato di PERFETTO  solo rispettando le sue indicazioni … tutto il contrario di quello che dicono certe pseudo religioni…. ma io seguo GESU’ ……

 

Matteo 19

16 Ed ecco un tale gli si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la VITA ETERNA?». 17 Egli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Uno solo è buono. Se vuoi entrare NELLA VITA , osserva i comandamenti». 18 Ed egli chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, 19 onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso». 20 Il giovane gli disse: «Ho sempre osservato tutte queste cose; che mi manca ancora?». 21 Gli disse Gesù: «SE VUOI ESSERE PERFETTO, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi». 22 Udito questo, il giovane se ne andò triste; poiché aveva molte ricchezze.

 

Bene io allora dirò … faccio già queste cose … quindi sono sicuro per parola di Gesù che avrò la vita eterna …. peraltro ripeto sono povero anzi nonostante la mia povertà aiuto sempre per quello che posso il più povero …

 

AGGIUNGO:

 

OPERE = FEDE

NON POSSO COSI COME NON VOGLIO NEL RISPETTO DEI COMANDI DI DIO E DI SUO FIGLIO GESU’ ACCETTARE CHE LE DUE AZIONI POSSANO ESSERE DISGIUNTE NELLA PRATICA DELLA DIFFERENZA…SO’ CHE SE DICESSI IL CONTRARIO INDISPETTEREI DIO OLTRE CHE SUO FIGLIO GESU’…ATTIRANDO SU DI ME LE LORO IRE….OVVIAMENTE CONCEPISCO COSI PERCHE’ NON VIVO IL PRINCIPIO DELLA SPECULAZIONE…NE DELLA FALSA RELIGIONE …CERTAMENTE QUESTA POSIZIONE MI METTE CONTRO ALCUNI UOMINI…MA IO ROMANINO ROMANO SO’ PER CERTO CHE DEVO PIACERE A DIO…DEGLI UOMINI? BEH … SE POSSO CERCHERO’ DI CORREGGERLI …CASO CONTRARIO DA CONVINTO GIUSTO CRISTIANO CI HO PROVATO SE NON VENGO ASCOLTATO…NON CADRA’ SU DI ME LA COLPA…SPECIALMENTE ADESSO CHE MI RITENGO UNA GIUSTA  SENTINELLA DI DIO….

Ci sono luoghi in cui soffia lo Spirito, ma c’è uno Spirito che soffia in tutti i luoghi.

Fede senza opere?  Non c’è alcuna contraddizione tra le parole dell’apostolo Paolo  ne quelle di Giacomo. Infatti Paolo guarda alla salvezza nella sua radice, nell’azione gratuita di Dio; Giacomo pensa ai suoi frutti. Paolo spiega che la fede è l’opera di Dio che produce una vita nuova; Giacomo spiega che le nostre opere sono la prova dell’esistenza di questa nuova vita. Quindi, opera di Dio (Paolo) e, come risposta, le nostre opere (Giacomo). Entrambi gli insegnamenti sono necessari. Si abusa della fede, quando ci si crogiola in essa non operando e facendo passivamente appello ai meriti di Cristo. Si abusa delle opere, quando si praticano legalisticamente con l’intento di guadagnarci una salvezza che è già donata da Dio gratuitamente o ci capita di speculare su di esse con compiacimento e di gloriarcene troppo. Mentre Paolo combatte quest’ultima tendenza, Giacomo combatte la prima.

VEDIAMO UN PO’…

Che rapporto c’è (o dovrebbe esserci) tra fede e opere?

Cosa intendiamo
per “opere”?

Ci può essere “fede senza opere” e “opere senza fede”?

Chi è il Cristiano praticante?

Oggi tante persone abbandonano la fede
perché non vedono opere buone tra i cristiani: quali sono i comportamenti del cristiano che maggiormente testimoniano la sua fede?

Le nostre pratiche rituali, sia personali sia comunitarie, sono autentiche
espressioni di fede?

Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”,
entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa
la volontà del Padre mio che è nei cieli.
Matteo 7,21

Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone
e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli.
Matteo 5,16

In Cristo Gesù non è la circoncisione che vale
o la non circoncisione, ma la fede che si rende operosa per mezzo della carità.
Galati 5,6

Non può esserci una fede senza la carità, né una carità senza la fede. La fede è per la carità la misura, la verità dell’amore, mentre la carità è per la fede pienezza della verità, appagamento, svelamento dell’intimo anelito a Dio, passando dalla sua conoscenza all’amore. La carità stessa che ha due occhi, la ragione e l’amore.

«La fede è conoscere la verità e aderirvi ( 1 Tm 2,4); la carità è “camminare” nella verità ( Ef 4,15). Con la fede si entra nell’amicizia con il Signore; con la carità si vive e si coltiva questa amicizia ( Gv 15,14s)».

È una grande sfida della nuova evangelizzazione collocare in unità fede e carità. Siamo invitati a dare a tutti per amore la Verità, il Cristo, e a mostrarlo non con le parole ma con i fatti, con le opere della verità.

La fede ci svela la verità di Cristo, nel compiere con Amore le opere. La carità ci fa fruire di quest’Amore. Così tutto converge nell’amore e si radica in Dio per sempre.
Qual è la cosa più importante nella vita? Non sto chiedendo quale cosa immaginiamo che possa essere la più importante, ma qual è veramente la cosa più importante in assoluto nella vita. Da Gesù Cristo, il Signore di tutto, sappiamo che la cosa più importante è la salvezza.
Marco 8:36 E che giova all’uomo se guadagna tutto il mondo e perde l’anima sua?

 

Cioè, nulla vale quanto l’anima, ovvero, nulla vale quanto avere la salvezza dell’anima. Allora, la salvezza è la cosa più importante in assoluto.
La Parola di Dio spiega che non tutti vengono salvati, infatti, sappiamo che pochi vengono salvati. Gesù stesso dichiara più volte che i salvati sono pochi.

Sappiamo che la salvezza non si ha per i meriti della persona, ma come dono di Dio, per mezzo della fede in Gesù Cristo. Allora, avere una vera fede in Cristo è assolutamente essenziale.
Finora, nella lettura dell’epistola di Giacomo, abbiamo visto che egli ci sta dando degli indicatori per verificare che la nostra fede sia vera.

Quando parliamo della salvezza che si ha per mezzo della fede, spesso chi ci ascolta risponde dicendo di credere già in Dio. Pensa di essere a posto. Però, è chiaro che non tutti quelli che dicono di credere sono salvati. Questo perché non tutti hanno una fede viva.
Il brano che vogliamo considerare oggi, Giacomo 2:14-26, parla della differenza tra una fede vera, quella che salva, e una fede morta, che non può salvare.

Iniziamo leggendo il brano (vv.14-26):

14 A che serve, fratelli miei, se uno dice di aver fede ma non ha opere? Può la fede salvarlo? 15 Se un fratello o una sorella non hanno vestiti e mancano del cibo quotidiano, 16 e uno di voi dice loro: “Andate in pace, scaldatevi e saziatevi”, ma non date loro le cose necessarie al corpo, a che cosa serve? 17 Così è della fede; se non ha opere, è per sé stessa morta. 18 Anzi uno piuttosto dirà: “Tu hai la fede, e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le tue opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede”. 19 Tu credi che c’è un solo Dio, e fai bene; anche i demòni lo credono e tremano. 20 Insensato! Vuoi renderti conto che la fede senza le opere non ha valore? 21 Abraamo, nostro padre, non fu forse giustificato per le opere quando offrì suo figlio Isacco sull’altare? 22 Tu vedi che la fede agiva insieme alle sue opere e che per le opere la fede fu resa completa; 23 così fu adempiuta la Scrittura che dice: “Abraamo credette a Dio, e ciò gli fu messo in conto come giustizia”; e fu chiamato amico di Dio. 24 Dunque vedete che l’uomo è giustificato per opere, e non per fede soltanto. 25 E così Raab, la prostituta, non fu anche lei giustificata per le opere quando accolse gli inviati e li fece ripartire per un’altra strada? 26 Infatti, come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta.

La chiave di questo brano è il v.14:
A che serve, fratelli miei, se uno dice di aver fede ma non ha opere? Può la fede salvarlo?

In questo brano, Giacomo considera il caso di chi dice di avere fede, ma non ha vera fede. A che serve, se uno dice di avere fede, ma non ha opere?
Oggi, tante persone dicono di avere fede. Quando spieghiamo il vangelo, insegnando che la salvezza si ha per fede, tante persone affermano subito di avere fede. Tutto quello che spieghiamo, loro dicono di crederlo. Allora, cosa dobbiamo pensare in questi casi? È salvato chiunque dice di avere fede?
Giacomo spiega che quando una persona dice di avere fede, ma non ha le opere, la sua fede non serve a nulla, la sua fede è una fede morta.
Dobbiamo capire che il discorso di questo brano non riguarda il modo in cui si può essere salvati. Giacomo ha già parlato del fatto che siamo stati salvati per fede. Egli non insegna una salvezza per opere.

Questo l’abbiamo visto in Giacomo 1:17,18: ogni cosa buona e ogni dono perfetto vengono dall’alto e discendono dal Padre degli astri luminosi presso il quale non c’è variazione né ombra di mutamento. Egli ha voluto generarci secondo la sua volontà mediante la parola di verità, affinché in qualche modo siamo le primizie delle sue creature.

Dio ci ha generati, ovvero, salvati, mediante la Parola della Verità, cioè, mediante il Vangelo. Non ci ha generati tramite le nostre opere, ma tramite il Messaggio della salvezza in Cristo.
Il discorso di questo brano riguarda la differenza tra una fede viva, che salva, e che produce opere, e una fede morta, che non salva, e non produce opere.

Allora, nel v.14, quando si parla di chi dice di avere fede, si tratta di una persona che non ha una fede viva. La fede morta non serve a nulla. Non salva. Questo brano spiega che la fede morta non produce opere.

Nei vv. 15,16, Giacomo usa un paragone per rendere più chiaro il concetto:
15 Se un fratello o una sorella non hanno vestiti e mancano del cibo quotidiano, 16 e uno di voi dice loro: “Andate in pace, scaldatevi e saziatevi”, ma non date loro le cose necessarie al corpo, a che cosa serve? 17 Così è della fede; se non ha opere, è per sé stessa morta.
In questo paragone, Giacomo fa l’esempio di una persona che ha parole di compassione, che però non producono azioni di compassione. Allora a cosa servono quelle parole? Non servono a nulla. In questo esempio, è da presumere che la persona che parla abbia qualche possibilità di aiutare la persona bisognosa. Dunque, mostrare compassione a parole, ma non a fatti, rivela che la compassione di quella persona è morta, cioè non è una vera, viva compassione. La vera compassione non è fatta di parole. È qualcosa che nasce dal cuore, che possiamo vedere maggiormente nelle azioni. Una compassione che non porta all’azione è una compassione morta.

v.17 Così è della fede; se non ha opere, è per sé stessa morta.
Nello stesso modo, la fede, se non ha opere, cioè, se non produce opere, è una fede morta. Le opere non salvano, ma la fede viva tramite la quale Dio ci salva, produce opere.

Nei vv. 18 e 19, Giacomo si confronta con un ipotetico oppositore; una persona che ha una fede morta, e che vuole affermare che quella fede è in grado di salvarlo.

Leggiamo il brano: 18 Anzi uno piuttosto dirà: “Tu hai la fede, e io ho le opere; mostrami la tua fede senza le tue opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede”. 19 Tu credi che c’è un solo Dio, e fai bene; anche i demòni lo credono e tremano.
Per capire questi versetti, dobbiamo capire chi sono le persone che stanno parlando. Qui, abbiamo due persone. Uno è un vero credente. L’altra persona dichiara di essere credente. Dichiara di aver fede, ma non è salvata, e la sua fede è senza opere, cioè, è una fede morta.
Ovviamente, la persona con una fede morta aveva dichiarato di avere fede. Perciò colui che ha la vera fede gli dice: Tu hai la fede, e io ho le opere; mostrami la tua fede senza opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede.
Chiaramente, non è possibile mostrare la fede, se non per mezzo delle opere. Cioè, la vera fede, in sé, è invisibile. La vera fede riempie il cuore, e trasforma la vita. Ma, in sé, non è visibile.
Invece, le opere che la vera fede produce sono visibili.

La persona con una fede morta, cioè, una fede non vera, non farà opere che mostrino la sua fede. Perciò, gli sarà impossibile mostrare la propria fede. Invece, quando uno ha una fede vera, ci sarà anche vero frutto. Naturalmente, ci possono essere situazioni in cui il frutto può non essere visibile. Per esempio, il ladro sulla croce accanto a Gesù, credette in Cristo. Però, morì poco dopo aver creduto. In quel caso, non era possibile vedere frutto nella sua vita. Però, salvo in quei casi in cui la persona muore subito dopo la conversione, la vera fede produce vere opere. Queste opere possono aiutare a dimostrare la realtà della fede.
Dobbiamo capire che è possibile per una persona non salvata credere di avere quello che sembra essere un vero frutto. Per esempio, i Farisei erano molto impegnati nelle opere religiose. Ci sono tante persone oggi che si dedicano a opere di bene, ma che non hanno vera fede in Cristo Gesù. Esteriormente, certe opere possono sembrare le stesse compiute dai veri credenti, anche quando vengono fatte da persone che non sono veri credenti. Le opere in sé non sono una garanzia della vera fede. Sono una forte indicazione, ma non sono una garanzia.

Invece, quando NON ci sono le opere, questa è una forte indicazione che la fede di quella persona è morta. Quindi, quando una persona dichiara di avere fede, e non segue l’insegnamento di Dio nella Bibbia, non porta il frutto che dimostra la veracità della sua fede.

Allora, i vv.18 e 19 parlano di come le opere possono mostrare la realtà della fede. L’idea qui è che la vera fede cambia la vita, e produce una vita di opere. Senza opere, la fede non si dimostra vera. È una fede morta.

Il v.19 è un’ulteriore conferma che la fede morta non serve a nulla:
v.19 Tu credi che c’è un solo Dio, e fai bene; anche i demòni lo credono e tremano.
Questa persona, che ha una fede morta, si sente tranquilla, perché crede. Ma il suo “credere” è solo intellettuale, cioè, crede ai fatti che riguardano Dio. Crede che c’è un solo Dio. Giacomo dimostra che questo modo di credere non salva, perché anche i demoni credono queste cose. La fede che porta alla salvezza non è una semplice presa di posizione intellettuale, ma significa accogliere personalmente per fede Gesù Cristo nella propria vita. Questa fede viva produce opere.

Nei versi da 20 a 26, Giacomo usa tre esempi per mostrare che la vera fede produce opere, e quindi, che una fede senza opere non è una vera fede, e non può salvare. Le opere dimostrano che la fede è viva.

Quando leggiamo questi versetti, dobbiamo ricordare che l’insegnamento che Giacomo sta dando non è che la salvezza è per opere anziché per fede, perché anche Giacomo, coerentemente con gli altri apostoli, insegna che la salvezza si ha solo mediante la fede. Il punto del suo discorso è che una fede che non produce opere si dimostra una fede morta. Quella fede non salva.

v.20 Insensato! Vuoi renderti conto che la fede senza le opere non ha valore?
Giacomo chiama questa persona “insensato”, perché quella persona vuole credere di essere stata salvata, quando invece non ha una fede vivente. La sua fede non produce opere, eppure vuole credere che comunque abbia valore. Per questo è insensato. Questi esempi gli dimostrano che una fede morta non serve a nulla. Allora, tenendo questo in mente, guardiamo i tre esempi che Giacomo usa. Prima, parla di Abraamo, poi di Raab, e poi fa un esempio sul corpo umano.

Leggiamo ora i vv.21-24: Abraamo, nostro padre, non fu forse giustificato per le opere quando offrì suo figlio Isacco sull’altare? 22 Tu vedi che la fede agiva insieme alle sue opere e che per le opere la fede fu resa completa; 23 così fu adempiuta la Scrittura che dice: “Abraamo credette a Dio, e ciò gli fu messo in conto come giustizia”; e fu chiamato amico di Dio.
Questo brano, quando viene letto frettolosamente, crea tanta confusione nella gente. Però, basta leggerlo con cura, nel suo contesto, e possiamo comprenderne la logica.
Giacomo inizia dichiarando che Abraamo fu giustificato per le opere quando offrì suo figlio Isacco sull’altare. Però, Giacomo cita Genesi 15:6. Quel brano, dichiara che Abraamo credette a Dio, e ciò gli fu messo in conto come giustizia. Questo avvenimento accadde molti anni prima della nascita di Isacco.

Allora, Giacomo stesso, usando questo versetto, conferma che Abraamo fu giustificato solo per fede. Il senso di questi versetti, perciò, non può essere che Abraamo fu giustificato in base all’opera di offrire Isacco in sacrificio. Invece, il punto del discorso di Giacomo è che la fede di Abraamo fu manifestata come fede viva per mezzo delle opere che produsse. Cioè, Abraamo fu salvato dal momento in cui credette a Dio, il che avvenne molto presto nella sua vita. Però questa fede si rivelò visibilmente a noi soprattutto quando Egli si dispose ad offrire Isacco come sacrificio. In questo senso fu giustificato per le opere, cioè, non nel senso che le opere siano state il mezzo della sua giustificazione, che aveva già ricevuto anni prima, ma nel senso che esse rendevano evidente la realtà di questa fede. Considerando la fede viva e la fede morta in quanto visibili agli uomini, Abraamo fu giustificato, cioè, la sua fede fu resa visibile tramite le sue opere.

Quando Giacomo dichiara, nel v.22: “Tu vedi che la fede agiva insieme alle sue opere e che per le opere la fede fu resa completa;” la parola originale qui tradotta con “completa” è una forma di “telios”, che vuol dire maturo, come frutta matura. La fede di Abraamo era genuina già prima che egli offrisse Isacco, però,  non era completa. Cioè, Dio aveva stabilito quella prova per dimostrare la realtà della fede di Abraamo. La fede già c’era. Abraamo era già salvato per mezzo della fede. Un melo è un melo da momento in cui nasce. Non diventa un melo quando produce le mele. Però, sarebbe possibile ingannarsi guardando un albero che sembri un melo, senza esserlo. Oppure, si potrebbero avere dei dubbi guardando un albero che è realmente un melo. Allora, quando arriva il frutto, non cambia quella che già era la realtà. Produrre mele non fa diventare un albero un melo: lo è già. Invece, produrre mele rende evidente il fatto che quello è un melo, cioè, rende chiaro, rende visibile ciò che esso è.

Questo è il senso della parola “completa” nel v.22. Le opere rendono completa la fede, cioè, la rendono visibile.
Comprendiamo, perciò, che il discorso di Giacomo riguarda il modo in cui possiamo riconoscere la veracità della nostra fede. Abraamo è un buon esempio a cui dovrebbero guardare quanti pensano che una fede morta valga qualcosa. Una fede viva produrrà frutti nella forma di opere visibili.

Il v.24 dice: Dunque vedete che l’uomo è giustificato per opere, e non per fede soltanto. Giacomo ha già spiegato che la fede soltanto, senza opere, è una fede morta. L’uomo non è giustificato da una fede che non produce opere.

Poi, Giacomo usa l’esempio di Raab come secondo esempio di come la vera fede produce opere.

Leggiamo il v.25: E così Raab, la prostituta, non fu anche lei giustificata per le opere quando accolse gli inviati e li fece ripartire per un’altra strada?
Se ricordate la storia, dopo i 40 anni nel deserto, il popolo di Israele era ormai alla frontiera della terra promessa. Dovevano solo attraversare il fiume Giordano. Giosuè aveva mandato delle spie per esplorare la città di Gerico, che si trovava davanti a loro, al di là del fiume. Quando la presenza delle spie nella città fu scoperta, la prostituta Raab dimostrò di avere fede in Dio, nascondendoli e chiedendo loro di salvare la vita di lei e della sua famiglia quando sarebbero ritornati vittoriosi.
Cioè, le opere di Raab, quelle di salvare la vita di queste spie e di chiedere loro la salvezza, mostra una fede nel Dio di questi uomini. Ella, avendo sentito parlare di quello che Dio aveva già fatto per Israele, pose la sua fede in questo Dio. E dimostra questo fatto, scegliendo la protezione di Dio, anziché quella degli idoli della sua religione. La sua fede in Dio era una fede viva, e perciò, produsse frutto. Il frutto nel suo caso era l’aiuto che diede a queste spie.
Allora Giacomo, parlando di Raab, mostra ancora che la vera fede produce frutto. La fede che non trasforma la vita non è una fede viva, è una fede morta. Dio non salva chi ha una fede morta.

Infine, Giacomo conclude il suo discorso con un altro esempio. Questa volta, egli fa un paragone fra un corpo morto ed un corpo vivo, per mostrare la differenza fra la fede morta e la fede viva.

Leggiamo il v.26: Infatti, come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta.
In questo esempio, Giacomo parla del corpo umano.

Qual è la differenza fra una persona vivente, e una persona morta?

Consideriamo che, ad esempio, dieci secondi dopo la morte, il corpo è pressoché identico a come era dieci secondi prima, ma non ha la vita. Cioè, pur essendo rimasto identico esteriormente, è del tutto diverso, non ha più la vita. La differenza è che lo spirito di quella persona ha lasciato il corpo.
Allora, come il corpo senza lo spirito è morto, così la fede senza le opere è morta. Cioè, un corpo senza spirito non vale nulla. È morto. Lo si potrebbe anche vestire bene, si potrebbe cercare di farlo sembrare ancora vivo, ma se non c’è lo spirito, non avrà mai vita. Non serve a nulla.
Così è con la fede senza le opere. Quella fede è una fede morta, non autentica. Chi ha una fede che non produce opere, non dovrebbe credere di essere salvato mediante quel tipo di fede.
Allora, come dobbiamo applicare la verità di questo brano? Cosa vuole dire a noi? Prima di tutto, dovremmo esaminare noi stessi. Dovremmo esaminarci per riconoscere se abbiamo il vero frutto della nostra fede. È giusto e necessario vedere le opere prodotte dalla nostra fede. Dovremmo vedere una vita più santa, un cuore più desideroso di Cristo, dovremmo vedere un impegno sempre più forte verso gli altri e verso l’opera di Dio. Questo è il primo frutto che dovremmo avere dallo studio di questo brano di Giacomo.
Poi, dovremmo tenere queste verità in mente quando parliamo con le persone. Sappiamo che tante persone dicono di credere in Dio e in Gesù Cristo. Questo brano ci aiuta a capire se la fede che dicono di avere è una vera fede o no. Non siamo chiamati a diventare “poliziotti di Dio”, per metterci a decidere noi lo stato spirituale di tutti. Però, conoscendo le Scritture, dovremmo aiutare le persone a valutarsi alla luce delle verità bibliche, affinché non si illudano, se la loro fede non è vivente.

Dobbiamo spiegare cosa vuol dire Dio per fede vivente, e mostrare dalla Scrittura la necessità di una fede vivente, che produce sempre opere buone!

Dobbiamo ricordare che le opere buone in sé non sono una garanzia di una fede vivente, in quanto esse si possono fare anche per motivi sbagliati, senza avere la vera fede. Però, non si può avere la vera fede se non ci sono opere buone. Cioè, si possono avere opere buone senza una fede viva, ma non si può avere una fede viva senza opere buone. Questo non vuol dire che in ogni istante possiamo vedere sempre delle opere buone. Ma una vita in cui da diverso tempo non ci sono opere buone, è una vita che non mostra di avere la vera fede.

Perciò, impegniamoci come viene detto in Tito 2:14, Egli ha dato sé stesso per noi per riscattarci da ogni iniquità e purificarsi un popolo che gli appartenga, zelante nelle opere buone.
Viviamo zelanti nelle opere buone. Non viviamo per le cose che la vita ci offre, viviamo per compiere opere per il Signore. Questa è la nostra chiamata, e questo è un frutto della vera salvezza.

In ultimo intendo ricordarvi che non è l’andare a messa o partecipare a un culto … gestito da una religione anziché  un’altra … non è professando riti o cerimonie … andare alle adunanze … che ci garantisce la vita eterna … Gesù non vi ha mai invitato a seguire alcuna religione … non vi ha mai detto se diventerete cattolici … protestanti … mussulmani o testimoni di Geova avrete salva la vita … no non ve lo ha mai detto nel modo più assoluto MAI … al contrario ci ha raccomandato di avere FEDE  in Lui e di amare il prossimo infatti nella scrittura troviamo le sue parole: “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri” (Giovanni  13 : 34). Ora in esempio alla sua predicazione possiamo con fierezza portare la testimonianza di quello che Gesù fece con il suo compagno di legno … che non ha mai frequentato chiese cosi come non è mai appartenuto ad una religione … ecco il racconto:

“Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso”. Sopra di lui c’era anche una scritta: “Costui è il re dei Giudei”. Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: “Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!”. L’altro invece lo rimproverava dicendo: “Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male”. E disse: “Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno”. Gli rispose: “In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso”. (Luca 23 :  33 – 43)

COSI PER VOLONTA’ DI GESU’ FU SALVATO … ORA TI RACCOMANDO “ABBI FEDE IN DIO … FACENDO LE GIUSTE OPERE VERSO I POVERI” …

 

 

SE POI INSIEME FACCIAMO CRESCERE LA CHIESA DI DIO ALLORA SAREMO SICURAMENTE PARTE DELLA VITA ETERNA …. PER QUESTO LEGGI ATTI 2 DAL VERSETTO 36 AL 48  …

 

IL TUO ROMANINO ROMANO

 

SE VUOI MI PUOI PARLARE AL 330 540176

 

IL PAPA POLACCO … CHE SCANDALO

IL PAPA POLACCO … CHE SCANDALO

 

C’E’ DA INORRIDIRE….MA E’ MAI POSSIBILE CHE ALLE SOGLIE DEL TERZO MILLENNIO…CONSIDERATO L’ALTO GRADO DI CULTURA DELLA GRAN MASSA…SI POSSANO ANCORA GESTIRE QUESTE ASSURDE INCONGRUENZE?

 

Bene vediamo cosa affermava un papa di qualche anno fa ed uno più moderno da poco fatto SANTO:

PAPA BONIFACIO VIII (1235-1303)
Io do importanza alla vita di un altro quanto ne posso dare a un fagiolo. Gli uomini hanno un’anima del tutto uguale a quella delle bestie. Il vangelo insegna più menzogne che verità: il parto di una vergine è assurdo; l’incarnazione del figlio di Dio è ridicola; il dogma della transustanziazione è una pazzia. Le quantità di denaro che la favola di Cristo ha apportato ai preti è incalcolabile. Le religioni sono state inventate dagli ambiziosi per ingannare gli uomini. Gli ecclesiastici non possono comunicare con il popolo perchè la loro fede e la loro credenza non è la stessa. L’abbandonarsi ai piaceri sessuali con una bambina o con un ragazzo è un atto da considerarsi privo di peccato come stropicciarsi le due mani insieme. Il nostro solo scopo è quello di vendere nelle chiese tutto ciò che gli idioti vogliono. Queste parole pronunciate da papa Bonifacio VIII sono state riportate dallo studioso e storico Jean Villani nella sua opera “Cronaca” scritta durante il Giubileo a Roma nel 1300.

 

IL “PLAGIO” DELLA RELIGIONE MITRAICA DA PARTE DEI CRISTIANI E’ UNA PROVA EVIDENTE CHE IL CRISTIANESIMO SI E’ ANDATO FORMANDO SULLA BASE DI RELIGIONI PRE-ESISTENTI E NON SULLL’INSEGNAMENTO ORIGINALE DI GESU’.

IL CRISTIANESIMO DEVE IL SUO SUCCESSO ALLA SUA CAPACITA’ DI “FAGOCITARE” LE CREDENZE POPOLARI GIA’ PRESENTI E ALLA SUA ABILITA’ NEL “SOSTITUIRSI” ALLA RELIGIONE PAGANA, ADATTANDO SE’ STESSO AI “GUSTI” DELLE MASSE E ADDIRITTURA MODIFICANDO LE PROPRIE DOTTRINE SE NECESSARIO, PER RENDERLE PIU’ “GRADITE” AI DEVOTI DA SOTTOMETTERE.

 

 

Questo è quello che afferma il papa più giovane.

IL LIBRO ERETICO DI
KAROL WOJTYLA

del Sac. Dott. Luigi Villa

Fonte: Karol Wojtyla…Santo?
del Sac. Dott. Luigi Villa,
Editrice Civiltà, Brescia 2006

A leggere sì gravi eresie l’indignazione è tanta, che pensieri e parole si affollano con tale impeto, che preferiamo non scriverne alcuna, per evitare di scontentare o, peggio, dimenticare le altre. Non facciamo quindi alcun commento, ma in premessa poniamo a SS Benedetto XVI una domanda soltanto: come può essere santo un simile propagatore di eresie, mai smentite, mai rinnegate?!

L’ Avv. Salvatore Macca,
Presidente emerito della Corte d’Appello di Brescia, Presidente on. Aggiunto della Corte di Cassazione, Cavaliere di Gran Croce, riferendosi alla proposta di beatificazione di Giovanni Paolo II, al secolo Karol Wojtyla, avanzata dal neo-Papa Joseph Ratzinger, ha espresso il suo motivato parere negativo (pubblicato alle pagine 8 e 9 di “Chiesa viva”, giugno 2005) con uno sconcertante documento, costituito da 13 “tesi”, estratte da 37 complessive, contenute in un libro dal titolo, in polacco, “Osoba i Czscin”, scritto proprio da Karol Wojtyla quando era un giovane sacerdote.

Il prof. Manfred Erren della Germania fu il primo che scoprì il libro intitolato “Person und Tat” (= “Persona e azione”) del giovane sacerdote  Karol Wojtyla, nella sua traduzione tedesca di Herbert Springer, e pubblicato da “Verlag Herder”, Hermann Herderstr, 4D 7800, Freiberg in Breisgau, 1981. L’originale, in polacco, “Osoba i czyn” era stato pubblicato agli inizi del 1969, da D. Reidei Publishing Company Dordrecht, Olanda (2). Queste informazioni si riscontrano in “Sodalitas”, n. 43 March 1989, pubblicato dal Dr. W. Baisier, a Plantinkaai, 2 Anvers (Anversa), Belgio.
Le seguenti frasi sono alcune delle 37 “tesi” estratte da Hermann Humpert dal libro di don Wojtyla

Nel “documento” in possesso di don Villa, sta scritto: “del giovane sacerdote Karol Wojtyla”, ma l’estensore non poteva ignorare che, nel 1969, Wojtyla era stato eletto Cardinale due anni prima; quindi, il testo del suo libro poteva risalire ai suoi primi anni di sacerdozio e pubblicato poi più tardi.
Queste informazioni si riscontrano in “Sodalitas”, n. 43 March 1989, pubblicato dal Dr. W. Baisier, a Plantinkani, 2 Anvers (Anversa), Belgio.

1° Tesi n° 15
Dio non è un essere storico che collabora con l’uomo, e l’uomo non collabora con Dio, ma agisce solamente in collaborazione con altri uomini. La religione non trae la sua origine dalla rivelazione divina, ma è semplicemente frutto della immaginazione umana. La religione cattolica non differisce dagli altri culti.

2° Tesi n° 16
La rivelazione divina è impossibile da dimostrare.

3° Tesi n° 17
II solo reale significato del Nuovo Testamento si trova nelle spiegazioni di carattere filosofico.

4° Tesi n° 18
Ciascun mistero divino è da considerarsi come variazione o sfumatura di un sistema di puro pensiero. Il cristianesimo dogmatico tradizionale è uno di tali sistemi erronei.

5° Tesi n° 21
Una comunità puramente umana, solidale e universale; questa è la vera chiesa cristiana secondo il significato del Vangelo, inteso in una maniera nuova, del tutto contraria alla chiesa totalitaria esistente.

6° Tesi n° 22
Sono i princìpi, quali “il dialogo” e “il prossimo”, che conducono alla salvezza del cristianesimo, non la rivelazione della creazione, la redenzione o il giudizio universale.

7° Tesi n° 24
La salvezza -l’autorealizzazione dell’umanità- non ha natura eterna. Non porterà all’uomo mortale nessuna resurrezione della carne. L’ingenua speranza di una vita eterna -come la credenza nell’assunzione e il ritorno del Signore nel Suo corpo- non devono essere concepiti altro che simbolicamente.

8° Tesi n° 25
Nell’altro mondo, dopo la morte, non saremo ricompensati per le nostre buone azioni, e nemmeno puniti per i nostri peccati.

9°Tesi n° 27
Moriranno anche coloro che vedranno realizzato un mondo completamente umanizzato, e, in questa maniera, si compirà la loro salvezza.

10° Tesi n° 28
Come può l’uomo crearsi l’anima con tanta facilità? Perché egli non la crea dal nulla, ma dalla materia esistente: l’anima animale, evoluta filogeneticamente, che egli ha ricevuto dai suoi genitori, dai suoi avi e dalle scimmie, e che egli deve solo migliorare.

11° Tesi n° 32
Non c’è motivo di preoccuparsi per le anime dei bambini abortiti. Esse sono salve in quanto IL PECCATO ORIGINALE NON ESISTE.

12° Tesi n° 33
Non c’è motivo di battezzare o di usare altre forme tradizionali di incorporazione di non cristiani o non credenti, e nemmeno di convertire i seguaci di altre religioni.

Ecco, un vero ritratto di Giovanni Paolo II, qui, dipinto da lui stesso. Da “Regurum Dei”  del gennaio 1990. Direttore: Padre Jan Sie-radgare, 145 Margueretta St., Toronto, Canada.

NB: questo sunto del libro di Wojtyla è apparso su un foglio cattolicostatunitense: “To Jesus Through Mary”, in data 25 marzo 1991, e spedito, da Cincinnati, il 10 giugno 1991. Ricevuto a Roma da chi lo ha tradotto, il 20 giugno 1991.

 

ORA CONSEDERATE VOI CHE SAPETE ….

 

E anche questo per i Cattolici quello che leggerete oltre ad essere vero è GRAVISSIMO

INFALLIBILI….MICA  TANTO….UNO CONTRO L’ALTRO…E GLI INGENUI STANNO A GUARDARE….

Assunta o no Papi a confronto….
L’Assunzione di MARIA in Cielo è un dogma cattolico nel quale viene affermato che Maria, terminato il corso della vita terrena, fu trasferita in Paradiso, sia con l’anima che con il corpo, cioè fu assunta, accolta in cielo.

  • CHE COSA E’ UN DOGMA ?

a ) Verità che la chiesa ritiene rivelata da Dio e propone quindi ai fedeli con l’obbligo di credervi.
b ) Ciò che viene affermato come verità indubitabile e indiscutibile.
SINONIMI di dogma Principio indiscutibile – Verità incontrastabile – Articolo di fede – Verità assoluta.

  • CHI HA STABILITO IL DOGMA DI MARIA ASSUNTA IN CIELO ?
    Il dogma cattolico è stato proclamato da Papa Pio XII il 1° novembre 1950, attraverso la costituzione apostolica Munificentissimus Deus, che nel passaggio finale dichiara:
    << Pertanto ……. per l’autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei santi apostoli Pietro e Paolo e Nostra, pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l’immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo.
    Perciò, se alcuno, che Dio non voglia, osasse negare o porre in dubbio volontariamente ciò che da Noi è stato definito, sappia che è venuto meno alla fede divina e cattolica.
    A nessuno dunque sia lecito infrangere questa nostra dichiarazione, proclamazione e definizione, o ad essa opporsi e contravvenire. Se alcuno invece ardisse di tentarlo, sappia che incorrerà nell’indignazione di Dio onnipotente e dei suoi beati apostoli Pietro e Paolo >>

Nella Chiesa Cattolica Apostolica Romana, quando, nell’esercizio del suo magistero, proclama una verità di fede, il papa è infallibile. ( dal Concilio Vaticano Primo del 1870 – papa Pio IX ).

Quindi il dogma di MARIA ASSUNTA in cielo è una verità indiscutibile e indubitabile, rivelata da Dio, al Papa Pio XII.
Nella definizione del dogma dell’Assunzione è allegata anche la conseguenza per chi osasse negare o mettere in dubbio tale verità rivelata: “ è venuto meno nella fede divina e cattolica” .
Leggendo questa conseguenza, mi sono ricordato di una dichiarazione fatta nel 1998 da Papa Wojtyla, uno dei papi più amati nella storia del cattolicesimo.
Nel giugno del 1998, all’ASSEMBLEA ECUMENICA di GRAZ, in Austria, Papa Wojtyla intervenne proprio sul dogma dell’Assunzione in Cielo di Maria.
Il problema da affrontare era in che modo Maria era stata assunta in cielo: viva o morta.

  • CHE COSA DISSE PAPA GIOVANNI PAOLO II ?

“ la Madonna, come tutte le creature terrene, morì sulla terra “. Usando un linguaggio semplice, accessibile a tutti, e sorprendentemente logico per una materia ostica e delicata, Wojtyla aggiunse anche che a parer suo morì di “ di morte naturale “, e spiegò anche il perché di questa sua dichiarazione: “ dal momento che Gesù Cristo è morto, sarebbe impossibile immaginare che la Madre abbia concluso la sua vita in modo diverso dal Figlio ”. “ La Madonna, come suo Figlio sperimentò l’esperienza della morte terrena ”, ha ragionato Wojtyla,senza temere di correggere con questa affermazione una verità di fede elevata a dogma.
Il silenzio stranamente osservato dai Vangeli per Karol Wojtyla “ induce a supporre che la morte della Madonna sia avvenuta normalmente senza alcun particolare degno di menzione. Se così non fosse stato, come avrebbe potuto la notizia restare nascosta ai contemporanei e non giungere in qualche modo a noi ? ”

Un interrogativo simile poteva essere partorito solo dalla mente di Karol Wojtyla, ricercatore assiduo della verità e di fede autentica e, particolare non di poco conto, totalmente legato al culto della Madonna. ( tratto dall’articolo a firma Francesco J.M. Silvia per il mensile “ GENTE ” pubblicato in giugno 1998 )
A questo punto, ci sono due dichiarazioni contrastanti:

  • da una parte Papa PACELLI che, parlando nel nome di Dio, dichiara che la Madonna non ha visto la morte ma che è stata assunta in cielo viva;
  • dall’altra il grande Wojtyla che smentisce e corregge il dogma, dichiarando che la Madonna è morta sulla terra.

Domanda:

Chi ha sbagliato, PIO XII o PAPA GIOVANNI PAOLO II ?

Se ha sbagliato PIO XII, il dogma è rotto, di conseguenza tutto ciò che si poggiava su questa “ verità “ crolla, in quanto non è una verità ma una grande menzogna. Se questo è vero la prima cosa da fare è abolire la celebrazione della festa dell’Assunzione, in quanto è un evento di fantasia, mai avvenuto, è solo una favola cattolica. Se ha sbagliato Wojtyla, allora si applicano le conseguenze incluse nel dogma, per coloro che “ osano o mettono in dubbio le verità definite nel dogma “ cioè “ Wojtyla è venuto meno nella fede divina e cattolica “, praticamente Papa GIOVANNI PAOLO II era un senza fede, un miscredente, un eretico. Per me, e per altri milioni di persone, questa seconda ipotesi è assurda.

La prima ipotesi, invece, è molto più probabile, perché mi è difficile pensare a un DIO, che non dice niente a PIO XII riguardo i campi di sterminio dove venivano “ inceneriti “ milioni di esseri umani, poi all’improvviso, rivela una verità assurda e anticristiana.
Nota storica:

Papa Pio XII, al secolo Eugenio Pacelli, eletto Pontefice nel 1939, morto nel 1958. E’ il papa in carica durante tutta la seconda guerra mondiale. E’ anche conosciuto come “ il papa del silenzio “, perché nonostante fosse a conoscenza dell’eccidio sistematico degli ebrei, perpetrato dai nazisti, non denunciò l’olocausto ma restò in religioso silenzio. Ancora oggi, in Israele, il nome Pio XII è sinonimo di omertà.

 

Un’altro Papa dice:
CITTA’ DEL VATICANO . Da un errore di traduzione possono venire tante, inattese conseguenze. E se poi si tratta della Bibbia puo’ venirne anche una folla di immagini e statue sbagliate: o meglio, non proprio “sbagliate”, ma decisamente “troppo creative”. E il caso di Maria rappresentata come l’ “Immacolata” che schiaccia con il piede la testa di un serpente: l’ errore filologico da cui deriva questa immagine e’ stato messo in risalto ieri da Giovanni Paolo II nel discorso tenuto durante l’ udienza generale. Quella raffigurazione . che assume la forma attuale in epoca barocca e compare per la prima volta in Spagna . si rifa’ a un versetto del terzo capitolo della Genesi, che secondo la traduzione proposta nella Bibbia “Vulgata” latina recitava cosi’ : “Porro’ inimicizia tra te e la donna, tra il suo seme e il seme tuo: essa ti schiaccera’ la testa e tu le insidierai il calcagno”. Ha precisato ieri il Pontefice: “Questo testo ha ispirato molte rappresentazioni dell’ Immacolata che schiaccia il serpente sotto i piedi. Ma quella versione non corrisponde al testo ebraico, nel quale non e’ la donna, bensi’ la sua stirpe, il suo discendente a calpestare la testa del serpente. Tale testo attribuisce quindi non a Maria, ma a suo Figlio la vittoria su Satana”. Sono dunque sbagliate . perche’ basate su un errore filologico, che magari diventa un errore teologico . tutte quelle raffigurazioni dell’ Immacolata, a partire dalle tele di Ludovico Carracci, di Guido Reni e di Giambattista Tiepolo, per arrivare alla grande statua che Luigi Poletti alzo’ in piazza di Spagna nel 1854 (a ricordo del dogma proclamato da Papa Pio IX) e che ogni anno Giovanni Paolo II va a venerare? Non drammatizziamo, dice Papa Wojtyla: “Poiche’ la concezione biblica pone una profonda solidarieta’ tra il genitore e la sua discendenza, e’ coerente con il senso originale del passo la rappresentazione dell’ Immacolata che schiaccia il serpente, non per virtu’ propria ma della grazia del Figlio”. Il Pontefice ama le precisazioni filologiche. Un mese fa disse che il saluto dell’ angelo a Maria . tradotto con il latino “ave”, derivato dal greco “chaire”, e tale restato anche in italiano . sarebbe “piu’ confacente” tradurlo “rallegrati”.
ORA VISTO CHE IL DOGMA DELL’INFALLIBILITA’ E’ FALLITO VISTO LE CONTRASTANTI POSIZIONI DI TRE PAPI….NON SAREBBE IL CASO DI RITORNARE ALLE VERITA’ DELLA BIBBIA ED ABBANDONARE DEFINITIVAMENTE TUTTE LE ERESIE CHE HANNO AVUTO UN SOLO FINE…QUELLO DI GABBARE DIO E GLI UOMINI….I TEMPI SONO CAMBIATI…..IL TEMPO GIUSTO ORMAI E’ PROSSIMO…CONVERTITEVI….ABBANDONANDO I LURIDI COMMERCIANTI … CHE PER SECOLI VI HANNO PROVVEDUTO CIBO AVARIATO … NON MANTENETELI PIU’ …. STI ZOZZONI ….

 

In fede Romanino Romano

 

 

PERCHE’ NON CREDERE ANCHE NEL CORANO ? ….

PERCHE’ NON CREDERE ANCHE NEL CORANO ? ….

 

18 Marzo 2014

La religione Coranica non riconosce Cristo né come profeta né come messia, gli Ebrei ( il popolo di DIO … alleanza eterna … Ezechiele 37 : 26 Farò con loro un’alleanza di pace, che sarà con loro un’alleanza eterna. Li stabilirò e li moltiplicherò e porrò il mio santuario in mezzo a loro per sempre. 27 In mezzo a loro sarà la mia dimora: io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. 28 Le genti sapranno che io sono il Signore che santifico Israele quando il mio santuario sarà in mezzo a loro per sempre».) non riconoscono alcun valore al Nuovo Testamento che considerano completamente manipolato essendo stato redatto da diversi autori dopo la morte di Cristo ed essendo privo, perciò, di qualsivoglia prerogativa celeste o divina. L’unico libro sacro, per gli ebrei, è dunque l’Antico Testamento, composto di diversi libri e ispirato a vari profeti. Il carattere sacro, perciò, viene dagli ebrei attribuito soltanto all’Antico Testamento.
Per i musulmani, invece, sia l’Antico sia il Nuovo Testamento (però … non alterato) sono considerati testi sacri. Tuttavia, va precisato che il termine “vangelo”, nella terminologia islamica, indica esclusivamente il Nuovo Testamento.
Tutti i profeti menzionati in queste Scritture anche per i Mussulmani sono profeti.

Le disposizioni morali contenute nei dieci comandamenti, quali “Non uccidere”, “Non rubare”, “Non desiderare la casa, la donna, i beni del tuo prossimo”, eccetera, sono fuori discussione. Inoltre, i Mussulmani ammettono anche i miracoli di Gesù di cui parla il Nuovo Testamento. Gli atti e i comportamenti di Gesù Cristo riferiti dal Nuovo Testamento sono di indole universale e servono come modelli di retta condotta e di verità. Ecco perché sarebbe un grave errore respingere l’Antico e il Nuovo Testamento come attualmente si presentano.

Va anche precisato che un cristiano e un musulmano, con il termine “rivelazione” non intendono la medesima cosa. Per i Mussulmani la rivelazione è il messaggio inviato da Dio altissimo a sua maestà Maometto. In stato di estasi, il profeta esprimeva la Parola proveniente da Dio altissimo così che queste parole formano il Libro sacro dei Mussulmani ( Corano ). Orbene, la rivelazione cristiana non è la medesima cosa. I detti e gli atti di Gesù Cristo furono redatti più tardi dalla sua morte e quindi trasformati in libro dagli autori dei Vangeli (il Nuovo Testamento).
In questo senso, quello che i Mussulmani chiamiamo “hadit” e “sunna”, cioè l’insieme delle parole e degli atti del profeta, sono considerati dai cristiani come “rivelazione”.

Gesù Cristo non aveva al suo fianco scribi che trascrivessero all’istante la rivelazione che egli riceveva. Erano invece apostoli, evangelisti, coloro che più tardi misero per iscritto quanto avevano visto o sentito. Si capisce, perciò, perché si abbiano diversi Vangeli, il cui contenuto essenziale è senz’altro il medesimo, ma formulato in maniera differente dagli autori, per quanto tutti fedeli all’essenziale. Ispirati da Gesù Cristo, questi autori hanno tuttavia fatto delle aggiunte di propria iniziativa. Per esempio lo stesso Paolo, che non aveva mai visto Gesù Cristo, ne ha mai condiviso personalmente nessuna esperienza ha contribuito alla redazione del Nuovo Testamento con una sola domanda dove ha preso i vari riferimenti che lo hanno portato ad esprimere le sue tesi?

In altri termini, il concetto cristiano di rivelazione non si fonda sull’estasi di Gesù mentre entra in comunicazione con il divino e detta, di conseguenza, la parola divina agli scribi, dei quali invece non vi è neppure traccia nei testi tradizionali islamici. Il santo Corano, invece, parla esplicitamente di apostoli.
Sarebbe quindi improprio dire che la “sunna” e la “hadit” musulmane equivalgono a ciò che la religione cristiana chiama rivelazione.
Un’altra divergenza che, forse, costituisce il più grande motivo di contrasto tra le due religioni è, per così dire, il concetto di trinità che sta alla base della fede cristiana secondo la quale Gesù Cristo è considerato Figlio di Dio. La fede musulmana ammette soltanto Dio, del quale non si può affermare né che è stato generato né che ha generato un figlio. Dio è Uno, e distinguerlo in tre sarebbe come attribuirgli dei simili, il che contraddice nettamente ai principi fondamentali del monoteismo.

La religione Mussulmana, non ammette che possa aversi un triteismo, ma soltanto una interpretazione filosofica peraltro abbastanza difficile da comprendere per i musulmani. I problemi posti dalla Trinità furono a lungo dibattuti nel corso della storia, sia dai cristiani sia dai musulmani. Tanto che esistono molti gruppi di cristiani o singoli cristiani che non accettano la Trinità.
Dal punto di vista della convivenza con i cristiani ci sembra di grande importanza guardare a questi problemi soltanto per approfondirli nella prospettiva di creare un clima favorevole al dialogo interreligioso. In altre parole, volendo soprattutto favorire il processo di pace, sarebbe meglio non entrare in discussioni puramente filosofiche su questi argomenti. Riprendere continuamente questi problemi non servirà che a provocare la reazione delle masse ignoranti e ne approfitterebbero soltanto i politici male intenzionati.

Sappiamo per esperienza che questo genere di politici e i mercanti di armi si sono sempre serviti delle interpretazioni errate e ingannevoli dei fanatici. Spesso a causare delle guerre sono state proprio queste divergenze tra punti di vista religiosi diversi.
Al contrario, i punti di convergenza sono molto più numerosi delle diversità e riguardano proprio l’essenziale.

Il giudaismo, il cristianesimo e l’islamismo riconoscono tutti e tre che un solo creatore ha creato l’universo. Il creatore è misericordioso, benigno, ama e perdona. Tra le sue creature, l’uomo è quello che a Lui più assomiglia; avendo da Lui ricevuto la ragione, la volontà e la coscienza, è di conseguenza in grado di distinguere il bene dal male; e questo lo “condanna” alla responsabilità.

Dio non abbandona mai l’uomo.

La salvezza è possibile soltanto obbedendo alla Parola divina. Tutte e tre le religioni monoteiste credono nell’inferno e nel paradiso, negli angeli e nel demonio, nella vita nell’aldilà, nel giudizio finale, nella risurrezione, eccetera.
Secondo tutte e tre queste religioni, Dio è essenzialmente una volontà inaccessibile, indeterminabile, impercettibile. Tuttavia, la religione cristiana comporta, al riguardo, maggiore immanenza rispetto alla fede musulmana che, salvo per quanto attiene ai sufiti, si colloca maggiormente sul piano della trascendenza. Insomma, secondo l’insegnamento cristiano, Dio è in qualche modo coinvolto in questo universo, il che spiega la possibilità dei miracoli in qualunque momento. Per esempio, la Vergine può apparire in qualche luogo, c’è chi può guarire gli altri o prevedere il futuro. Al contrario, nel sistema dottrinale musulmano, il miracolo e ogni fenomeno di preveggenza sono esclusi. Dio solo ha creato l’universo, Lui solo può conoscere ciò che è stato e ciò che sarà. Sua maestà Maometto è l’ultimo “messaggero”; non ci sarà più né un altro profeta né un altro messaggero né altra persona del genere. Il messaggio divino è stato interamente comunicato, l’appello è stato trasmesso.

L’esistenza dell’universo costituisce la prova del miracolo celeste.
Malgrado le differenze di accento sull’immanenza e sulla trascendenza, tutte e tre le religioni professano l’inaccessibilità del mistero divino. Dio, nella sua infinità, ha creato per amore l’universo. L’universo materiale è un segno concreto della Sua grandezza. Accedere a Lui è perciò impossibile. La spiritualità che si manifesta all’interno del mondo materiale, il suo aspetto astratto e la morale sono tutti segni dell’esistenza di Dio.
In tutte e tre le religioni, i primi esseri umani sono Adamo ed Eva. Diversamente dall’islam e dal giudaismo, la religione cristiana dà un fondamento materiale e concreto al peccato originale.
Secondo la fede musulmana, Allah ha posto ad Adamo ed Eva una scelta libera tra il bene e il male, condannandoli in questo modo all’avventura del dimostrare la loro dignità e non già a subire la penitenza del loro peccato, perché egli li aveva già perdonati.
Questo punto di vista islamico è accettato dalle Chiese Nestoriana e Siriaca che vengono chiamate le Chiese d’Oriente, e dalla Chiesa ortodossa. Le Chiese Cattolica e Protestante insistono sul concetto di Peccato Originale.

I versetti del Corano
riguardanti Gesù Cristo e la Vergine Maria
Gesù Cristo e la Vergine Maria si incontrano in circa 100 versetti del Corano, dei quali 25 menzionano Gesù Cristo, 11 il Messia, 34 la Vergine Maria, 12 il Vangelo (il Nuovo Testamento) e 14 i cristiani (nazareni). Ci sembra che, tra i 6666 versetti coranici, questo numero sia rilevante.
Com’è noto, al momento della redazione del Corano, non è stato rispettato l’ordine cronologico dei versetti. Se disponiamo i versetti cronologicamente, notiamo che la prima metà (quelli cosiddetti “della Mecca o meccani”) riguarda i principi fondamentali della fede, mentre la seconda parte (quelli cosiddetti della “Medina o medinesi”), appartenendo a un momento in cui lo Stato islamico era già stato costituito, pur rimanendo di indole spirituale privilegia le formalità attinenti alle procedure amministrative. Rispetto ai versetti medinesi quelli della Mecca danno uno spazio più rilevante a Gesù Cristo e alla Vergine Maria e invitano l’umanità al sistema di fede non alterato da Gesù Cristo, e cioè all’islam, letteralmente “il rendiconto”.

Gesù Cristo, la Vergine e il Cristianesimo
nei versetti della Mecca o meccani
Composta di 98 versetti, dei quali 50 trattano di questi problemi, la sura “Maria” così affronta questi argomenti.
Zaccaria prega Iddio di dargli un figlio. Sua moglie è sterile e lui è ormai molto vecchio. Affidandosi totalmente ad Allah, egli continua la sua preghiera, tiene stretto il libro con forza e riceve l’annuncio della buona novella di un figlio (riassunto dei versetti 2-11).
I versetti 12-14 parlano di Yahya (Giovanni). Egli è saggio, tenero e purificato. Analoghi propositi sono presenti anche nei versetti 89, 90 e 91 della sura “I Profeti”.
La sura “Maria”, fino al versetto 33, riporta il racconto della Vergine.
Dio sovrano dice espressamente al versetto 17: «E noi le inviammo il Nostro Spirito». Si tratta dunque della nascita di Gesù, dell’intervento dello Spirito Santo, che è una delle Persone della Trinità, sul cui contenuto si è discusso particolareggiatamente per secoli giungendo poi alla sua definizione in occasione di concili che condannarono come eresia ed empietà ogni forma di dissidenza, il che diede origine alla nascita di nuovi sistemi dottrinali.
La tradizione musulmana interpreta lo “Spirito Santo” come l’arcangelo Gabriele. Al versetto 19 della sura “Maria” si allude all’angelo. Onde evitare malintesi, ci sembra necessario citare i suddetti versetti:

  1. «Ed essa prese, a proteggersi da loro, un velo. E Noi le inviammo il Nostro Spirito che apparve a lei sotto forma d’uomo perfetto.
  2. Ella gli disse : “Io mi rifugio nel Misericordioso, avanti a te, se tu sei timorato di Dio!”.
  3. Le disse: “Io sono il Messaggero del tuo Signore, per donarti un fanciullo purissimo”.
  4. “Come potrò avere un figlio”, rispose Maria, “se nessun uomo m’ha toccata mai, e non sono una donna cattiva?”.
  5. Disse: “Così sarà. Perché il tuo Signore ha detto: ‘Cosa facile è questa per me’, e Noi per certo faremo di Lui un Segno per gli uomini, un atto di clemenza Nostra: questa è cosa decretata”.
  6. Ed essa lo concepì e s’appartò col frutto del suo seno in luogo lontano.
  7. Ora le doglie del parto la spinsero presso il tronco di una palma e disse: “Oh fossi morta prima, oh fossi ora una cosa dimenticata e obliata!”.
  8. E la chiamò una Voce di sotto la palma: “Non rattristarti, ché il Signore ha fatto sgorgare un ruscello ai tuoi piedi.
  9. Scuoti verso di te il tronco della palma e questo farà cadere su di te datteri freschi e maturi.
  10. Mangiane dunque e bevi e asciuga gli occhi tuoi! E se tu vedessi qualcuno, digli: ‘Ho fatto voto al Misericordioso di digiunare e non parlerò oggi ad alcun uomo’”.
  11. Poi venne col bambino alla sua gente portandolo in braccio: “O Maria”, le dissero, “tu hai fatto cosa mostruosa.
  12. O sorella di Aronne! Non era tuo padre un uomo malvagio né fu peccatrice tua madre!”.
  13. Ed essa indicò loro il neonato, e dissero: “Come parleremo noi a chi è ancora nella culla bambino?”.
  14. Egli disse: “In verità io sono il Servo di Dio, il quale mi ha dato il Libro e mi ha fatto Profeta,
  15. e m’ha benedetto dovunque io mi sia e m’ha prescritto la Preghiera e l’Elemosina finché sarò in vita,

Il fatto che tutti i profeti menzionati nelle Sacre Scritture siano riconosciuti dai  musulmani e soprattutto che la Vergine Maria e suo figlio godano di una considerazione del tutto speciale rappresenta un fattore di incontro tra la teologia cristiana e quella musulmana. Ovviamente non mancano divergenze

  1. e m’ha fatto dolce con mia madre, non mi ha fatto violento e scellerato.
  2. Sia pace su di me, il dì che nacqui e il dì che muoio, e il dì quando sarò suscitato a Vita”».

Ne deriva che Gesù Cristo è uno dei due profeti nati senza padre ( l’altro è Adamo ). La sua nascita è dovuta alla grazia divina accordata attraverso l’intermediazione dello Spirito che ha recato alla Vergine il “soffio”. Guardando alla situazione concreta, noi ci troviamo di fronte a un magnifico miracolo.

La volontà divina invia l’arcangelo Gabriele come Spirito Santo che trasmette il soffio divino alla Vergine, da cui nasce Gesù Cristo come una prova e un atto di misericordia di Dio. È quello che si incontra nel versetto 50 della sura “I credenti” (al-Mu’minûna): «E Noi designammo il figlio di Maria – come pure sua madre – come un segno; e a tutti e due noi demmo asilo presso un luogo tranquillo da cui sgorgava un ruscello d’acqua».
Insomma lo Spirito Santo è venerato anche nell’islam. È stato Lui che ha assicurato la comunicazione tra Maria e la volontà divina.
Tenuto conto di quanto detto sopra, sarebbe davvero senza senso che un musulmano reagisse negativamente quando si parla di Spirito Santo o della Sacra Famiglia.
I versetti 30-37 parlano di Gesù neonato. Egli è “parola della verità” e non figlio di Dio. Vorremmo insistere un po’ su questo concetto di “parola della verità”. Con uno sguardo esclusivamente teologico e senza ricorrere alla filosofia, e cioè identificando la “parola” con la sua fonte, si può facilmente cadere nell’errore di confondere l’essenza e l’esistenza; e chiamare Dio o figlio di Dio la “parola” che ne esprime di fatto l’essenza. Attribuire l’essenza divina a Gesù Cristo è, in effetti, la conseguenza di una tale interpretazione, quanto mai discussa, della teologia cristiana. L’islam, invece, fa questa distinzione dichiarando che Gesù è parola di Dio, ma per nulla Dio né figlio di Dio.
Pertanto, trascurando l’importanza di Gesù e della Vergine Maria appellandosi a questa interpretazione, anche il mullah cade nell’errore.
La sura VI “Gli Animali/Le Greggi” “al-An’âm” elenca la catena dei profeti da Abramo fino a Maometto, precisando che essi sono stati tutti «collocati al disopra d’ogni altra creatura» (alamîn).
83. «Questo è l’argomento che Noi demmo ad Abramo contro il suo popolo. Noi eleviamo a diversi gradi quelli che vogliamo: in verità il tuo Signore è saggio e sapiente.

  1. E ad Abramo Noi donammo Isacco e Giacobbe, ciascuno dei quali Noi dirigemmo sulla retta via. E prima ancora guidammo al Vero Noè e, fra i suoi discendenti, David e Salomone e Giobbe e Giuseppe e Mosè e Aronne: così Noi compensiamo i benefici.
  2. E anche Zaccaria e Giovanni e Gesù ed Elia, ciascuno dei quali fu annoverato tra i santi,
  3. e Ismaele e Eliseo e Giona e Lot, ciascuno levammo al di sopra d’ogni altra creatura».

Allo stesso modo, al versetto 13 della sura XLII “La Consultazione/La Deliberazione” (as-Sûrâ), il tema è sempre lo stesso: si tratta dell’obbedienza ai profeti:

  1. «Egli ha prescritto a voi quel culto che già raccomandò a Noè e che rivelammo a te, e che raccomandammo ancora ad Abramo e a Mosè e a Gesù, dicendo: “Osservate la religione e non dividetevi in sette” ».

Il posto di Gesù è espressamente indicato nei versetti 57-66 della sura XLIII “L’Ornamento” (az-Zuhruf):

  1. «E quando fu proposto ad esempio il figlio di Maria, ecco che il tuo popolo vociferò
  2. dicendo: “È costui migliore dei nostri dei?”. Ma non ti propongono questo paragone altro che come pretesto di disputa, ché son gente amante di liti.
  3. Egli non è che un Servo cui concedemmo i Nostri favori e ne facemmo un esempio per i figli di Israele
  4. (ché, se volessimo, faremmo ereditare la terra, dopo di voi, ad angeli).
  5. Ed egli non è che un presagio dell’Ora: pertanto non dubitate che essa venga, e seguite Me; questo è il retto sentiero.
  6. E non vi distolga Satana, ché egli è vostro dichiarato nemico.
  7. E allorché Gesù venne, con prove chiarissime, disse: “Io sono venuto a portarvi la Sapienza, sono venuto a chiarirvi qualcosa di quello di cui disputate: temete dunque Iddio e obbeditemi.
  8. In verità Iddio è il mio Signore e il vostro Signore, adorate Lui: questo è il sentiero diritto”.
  9. E le Fazioni discordarono tra loro: ma guai a coloro che operano iniquità; guai, per il castigo di doloroso giorno!
  10. Che cos’altro possono attendere se non che li colga d’un tratto l’Ora, mentre di nulla si avvedono?».

I commentatori del Corano concordano nel sostenere che l’Ora sta ad indicare il giorno del Giudizio finale. La traduzione del versetto 61 differisce da una versione all’altra:
«È un segno dell’Ora » (traduzione di Régis Blachère).
«Gesù è, in verità, l’annuncio dell’Ora »
«Questo Corano è, in verità, la scienza dell’Ora»

Ne risulta che è Gesù ad avere la conoscenza di un evento fondamentale come il Giudizio finale. È lui che dispone della saggezza, verrà prima del Giudizio finale per farne partecipi le genti, vale a dire salverà l’umanità. La credenza che Gesù ritornerà è ancora abbastanza diffusa anche nell’islam.
Ecco, in grandi linee, il posto di Gesù nelle sure della Mecca, in cui figurano soprattutto la Vergine, Gesù Cristo e altri profeti che sono considerati senza eccezione profeti dell’islam o, in altre parole, che sono collocati nell’insieme del sistema, professandone ciascuno, a suo turno, il rendiconto. Quindi, è chiaro che la Vergine e Gesù hanno una posizione del tutto particolare e assolutamente eccezionale.

Gesù Cristo, la Vergine e il cristianesimo
nei versetti medinesi
La buona novella della salvezza è chiaramente annunciata ai cristiani, giudei e sabei nel versetto 62 della sura II “La Giovenca” (al-Baqara), che è la prima a riunire i versetti medinesi:

  1. «Ma quelli che credono (i musulmani), coloro che praticano il giudaismo, i cristiani e i sabei, quelli cioè che credono in Dio e nell’Ultimo Giorno e operano il bene avranno la loro mercede presso il Signore, e nulla avranno a temere né li coglierà tristezza».

Alcuni pensano che per ottenere la salvezza i cristiani, i giudei e i sabei dovrebbero convertirsi all’islam. Non siamo affatto d’accordo, proprio perché questo versetto sembra dire il contrario. Se il santo Corano, libro sacro dei musulmani, comprende i non musulmani e precisa per essi la condizione della salvezza, si tratta allora di un giudizio del tutto particolare, chiaro e definitivo.
A sua volta, il versetto 87 di al-Baqara afferma che Gesù era sostenuto dallo Spirito Santo:

  1. «In verità Noi demmo a Mosè il Libro e gli facemmo successivamente seguire gli altri Messaggeri, e demmo a Gesù figlio di Maria prove evidenti e lo confermammo con lo Spirito di Santità. Ma dunque, ogniqualvolta un Messaggero vi porta ordini non graditi, voi superbamente vi ribellate e alcuni ne smentite, altri ne uccidete?».

I versetti 135 e 136 della medesima sura accentuano l’importanza assegnata ad Abramo:

  1. «Ed essi dicono: “Diventate ebrei o cristiani o sabei ben guidati! Ma tu rispondi: “No, noi siamo della Nazione di Abramo, che non fu affatto tra i pagani”.
  2. E dite loro ancora: “Noi crediamo in Dio, in ciò che è stato rivelato a noi e in ciò che fu rivelato ad Abramo, a Ismaele, a Isacco, a Giacobbe, e alle Dodici Tribù, e in ciò che fu dato a Mosè e a Gesù, e ai profeti del Signore; non facciamo differenza alcuna fra loro e a Lui tutti ci diamo!”».

La stessa sura, al versetto 253, indica una gerarchia tra i profeti, mettendo in testa ad essi Gesù. Ne offriamo qui diverse versioni:

  1. «Di questi Messaggeri, alcuni li abbiamo resi superiori ad altri: ad alcuni Dio ha parlato ed Egli li ha elevati alcuni di vari gradi. A Gesù figlio di Maria demmo prove e lo abbiamo confermato con lo Spirito di Santità »
  2. «Noi abbiamo elevato alcuni profeti al di sopra degli altri. Ad alcuni Dio ha parlato, e Dio ha elevato molti di loro a gradi superiori. Abbiamo dato a Gesù figlio di Maria delle prove chiare. L’abbiamo confermato con lo Spirito di Santità »
    253. «Noi abbiamo posto alcuni Apostoli al di sopra di altri. Tra loro ve ne sono alcuni ai quali Allah ha parlato. Allah ne ha elevati altri gerarchicamente. Noi abbiamo dato le prove a Gesù figlio di Maria, che Noi abbiamo assistito con lo Spirito Santo»
    253. «Noi elevammo i profeti gli uni al di sopra degli altri. I più elevati sono quelli a cui Dio ha parlato. Noi abbiamo inviato Gesù figlio di Maria accompagnato da prove evidenti, e l’abbiamo fortificato con lo Spirito di Santità »

Dalle diverse traduzioni risulta chiaramente che, tra gli inviati, esiste una gerarchia e che coloro ai quali Dio si è rivolto direttamente sono collocati agli stadi superiori, come Gesù, con il richiamo al sostegno da lui ricevuto dallo Spirito Santo.
La sura III “La Famiglia di Imràn” (Âl ‘Imrân) parla diffusamente di Gesù e di Maria, particolarmente ai versetti 33-67. In sintesi, Dio accoglie la fanciulla, la fa crescere molto bene e l’affida a Zaccaria. Purificata da Dio, Maria riceve il suo nutrimento da parte di Dio che dona, senza limiti, il suo sostentamento a chi Egli vuole. Nessun’altra madre di profeta è altrettanto venerata nel Corano. Leggiamo il versetto 45 che è interessantissimo:
Leggi da qui

  1. «E quando gli angeli dissero a Maria: “O Maria, Iddio ti annunzia la buona novella di un Verbo che viene da Lui, e il cui nome è: il Messia, Gesù, figlio di Maria, eminente in questo mondo e nella vita immediata e ultima; egli è tra i vicini a Dio”».
    In modo visibile Allah annuncia la buona novella di un Verbo che emana da Lui. Sua Maestà Gesù Cristo è dunque benedetto, è il Messia.
    Secondo il versetto 46, Gesù, appena nato, parla agli uornini: 46. «Ed egli parlerà agli uomini dalla culla come un adulto e sarà nel numero dei giusti».
    Il versetto 49 parla dei suoi miracoli: egli modella dall’argilla un uccello soffiandogli la vita. Guarisce il cieco e il lebbroso, resuscita i morti.

Un tema che si trova nel Nuovo Testamento viene spiegato nel versetto 50, come, per esempio, che Gesù è mandato per dichiarare lecite alcune cose che erano state dichiarate proibite:
50-51. «E sono venuto a confermare quella Torah che fu rivelata prima di me, per dichiararvi lecite alcune cose che v’erano state proibite, e v’ho portato un segno da Dio; pertanto temete Dio e obbeditemi. Allah è il mio Signore e il vostro Signore. Adoratelo: questa è la retta via».
Il versetto 55 annuncia che Gesù, dopo la morte, sarà chiamato presso Dio stesso:

  1. «[Ricorda] quando Dio dice: “O Gesù, io ti chiamerò a me, e poi ti innalzerò fino a me e ti purificherò dagli infedeli e fino al giorno della Risurrezione porrò coloro che ti hanno seguito al di sopra degli infedeli. Poi a Me tutti tornerete e io giudicherò tra voi delle vostre, discordie”».

Al versetto 59 Gesù viene paragonato ad Adamo:

  1. «Gesù, presso Allah, è come Adamo. Egli lo creò dalla terra, poi gli disse: “Sii, ed egli fu”».
    Gli apostoli vengono ricordati in diverse sure, come “La Famiglia di Imràn” (versetto 52); “Il Rango” (as-Sâff) (versetto 14); “La Mensa servita” (al-Mâ’ida) (versetti 111-112).

Con il termine “apostoli” intendiamo i credenti che si sono legati a Gesù durante la sua vita, che l’hanno rispettato con fedeltà, proprio come i compagni del Nostro Profeta. Da questo punto di vista, gli apostoli di Gesù, canonizzati dalla religione cristiana e menzionati nel Corano, devono essere adeguatamente rispettati dai musulmani. Ciononostante, non è sempre così. Non è affatto raro che da noi un musulmano comune abbia un atteggiamento negativo verso san Giovanni o san Pietro.
La sura “Le Donne” (al-Nisâ’), che occupa il quarto posto nel santo Corano, ai versetti 156-159 parla anche di Maria e di Gesù. In questi versetti si tratta dei conflitti tra giudei e cristiani:

  1. «[Noi li abbiamo maledetti] a causa della loro incredulità per aver detto contro Maria una calunnia immensa,
  2. per aver detto: “Abbiamo ucciso il Messia, figlio di Maria, il profeta di Allah”, mentre né lo uccisero né lo crocifissero, bensì qualcuno fu reso ai loro occhi simile a Lui. Coloro la cui opinione è diversa a questo proposito restano certamente in dubbio. Non hanno alcuna conoscenza di Gesù: essi non seguono che una congettura;
  3. essi non l’hanno certamente ucciso, ma, al contrario, Allah lo ha innalzato a sé. Allah è potente e saggio.

Gesù Cristo e la Vergine Maria si incontrano in circa 100 versetti del Corano, dei quali 25 menzionano Gesù Cristo, 11 il Messia, 34 la Vergine Maria, 12 il Vangelo (il Nuovo Testamento) e 14 i cristiani (nazareni)

  1. Non c’è nessuno della gente del Libro che non creda in lui, prima della sua morte, ed Egli nel giorno della Risurrezione sarà testimone contro di loro».
    Al versetto 171 vengono disapprovati i sostenitori della Trinità e, ancora una volta, viene riaffermato che Gesù non è figlio di Dio:
  2. «O gente del Libro! Non siate stravaganti nella vostra religione, e non dite di Dio altro che la verità. Il Messia Gesù figlio di Maria è soltanto il profeta di Allah. Il suo Verbo immesso da Lui in Maria è uno Spirito emanante da Lui. Credete dunque in Allah e nei suoi profeti e non dite affatto: “Tre”; smettete di farlo. Sarà meglio per voi. Allah non è che una sola divinità! Gloria a Lui! A Lui non piace di avere un figlio. A Lui appartiene ciò che è in cielo e ciò che è in terra. Lui solo basta a proteggerci!».

Il versetto 172 ribadisce che Gesù, come peraltro gli angeli, non sono che servitori di Dio:

  1. «Il Messia non diversamente degli angeli vicini al Signore non hanno disdegnato di essere servi di Allah».

D’altra parte, il versetto 27 della sura LVII “Il Ferro” (al-Hadid) ingiunge l’obbedienza a Gesù e a Maria, senza dei quali non sarebbe sorto il monachesimo:

  1. «E allora sulle loro orme in successione inviammo i nostri profeti e dopo di loro inviammo Gesù figlio di Maria. A lui demmo il vangelo e ponemmo nei cuori di coloro che lo seguirono mitezza e misericordia, e il monachesimo fu da loro instaurato (e non fummo noi a prescriverlo loro) unicamente per desiderio di piacere ad Allah. Essi però non l’hanno osservato come avrebbero dovuto. E a quelli fra di loro che credettero abbiamo dato la loro ricompensa, ma molti fra di loro sono empi».

Al versetto 6 della sura LXI “Il Rango” (as-Sâff), si accenna all’annuncio da parte di Gesù di un futuro profeta di nome Ahmad:

  1. «E [ricorda] quando Gesù figlio di Maria disse: “O figli di Israele! Io sono il messaggero di Dio a voi inviato, a conferma di quella Torah che fu data prima di me, e ad annunzio lieto di un Messaggero che verrà dopo di me e il cui nome è Ahmad”. Ma quando egli [Gesù] portò loro prove chiarissime, essi dissero: “Questo è un chiaro incantesimo”».

Un’altra sura medinese che ha un ruolo importante per quanto attiene a Gesù e Maria è la V, intitolata “La Mensa servita” (al-Mâ’ida), della quale circa trenta versetti trattano di questo argomento.
I versetti 14-19 criticano i cristiani per aver detto che «Dio è, in verità, il Messia figlio di Maria», e li dichiarano empi.
La stessa sura sembra attribuire ai cristiani uno statuto quasi autonomo. Particolarmente il versetto 48 spiega la saggezza che si cela dietro le diverse vie e direzioni rivelate all’umanità:

  1. «E a te (Muhammad) Noi abbiamo rivelato il Libro secondo Verità, a conferma delle Scritture rivelate prima e a loro protezione. Giudica dunque fra loro secondo quello che Allah ha rivelato. Non seguire le loro passioni a preferenza della verità che ti è giunta. A ognuno di voi abbiamo assegnato una regola e una via, mentre, se Allah avesse voluto, avrebbe fatto di voi una comunità unica, ma ciò non ha fatto per mettervi alla prova in ciò che vi ha dato. Gareggiate dunque nelle opere buone. Ad Allah voi tutti tornerete. Allora egli vi informerà sulle cose che ora vi dividono».

Secondo questo versetto appare chiaro che la pluralità delle leggi e dei cammini da seguire costituisce una cosa saggia e che l’umanità dipenderà da legislazioni diverse. Il Dio Altissimo non maledice nessuno di coloro che cercano di superarsi nel compimento delle opere buone. Quale che sia la sua fede o confessione, ognuno è servitore di Dio.

Pertanto il versetto 51 proibisce ai credenti di venire a patti con giudei e cristiani:

  1. «O voi che credete! Non prendete i giudei e i cristiani come alleati: alleati essi sono gli uni con gli altri, e chi di voi si alleerà con loro diventerà dei loro. In verità, Dio non guida il popolo degli ingiusti».
    Questo versetto, pensiamo, deve essere interpretato raffrontandolo con i versetti 66, 67, 68 e 69 della medesima sura, in cui i veri cristiani sono rassicurati contro vane afflizioni.

Soprattutto il versetto 69 che in gran parte è simile ad al-Baqara 62 spiega bene la situazione:

  1. «Se essi avessero messo in pratica la Torah e il Vangelo, e quel che è stato loro rivelato dal loro Signore, essi avrebbero goduto dei frutti che hanno sulle loro teste e sotto i loro piedi. Vi è tra di loro un gruppo che segue la via diritta, ma molti di loro quanto agiscono male!
  2. O Messaggero! Comunica agli uomini ciò che ti è stato rivelato dal tuo Signore, poiché se non lo farai non avrai comunicato il Suo messaggio. E Allah ti proteggerà dalle genti. Certamente Allah non guida al bene i Negatori.
  3. Di’: “O gente del Libro! Voi non farete nulla di buono finché non metterete in pratica la Torah e il Vangelo e quello che vi è stato rivelato dal Signore”. Ma in molti di loro ciò che a te è stato rivelato dal tuo Signore aumenterà la ribellione e l’empietà. Non ti crucciare per questa gente empia!
  4. Ma coloro che credono, e i giudei, e i sabei e i cristiani (quelli che credono in Allah, nell’Ultimo Giorno e che compiono le buone opere) nulla essi hanno da temere e non saranno rattristati».

A noi sembra che, secondo il Corano, il compimento delle opere buone e la fede nell’Ultimo Giorno, siano sufficienti per la salvezza. In altre parole, essere un credente virtuoso e di buona condotta e accettare l’esistenza dell’aldilà basteranno per la salvezza.
La sura della “Mensa servita” rimprovera i cristiani (versetti 72-75) di attribuire a Dio dei simili sostenendo il terzo di tre e di pretendere che il Messia figlio di Maria è Dio; così pure rimprovera i giudei per aver dubitato della castità di Maria e di non aver riconosciuto Gesù come profeta.
Per riassumere quanto detto, l’uomo, quale che sia la sua fede, può sempre ottenere la salvezza a condizione che:
a) sia di buona condotta;
b) creda nel Giudizio finale;
c) non attribuisca a Dio dei simili;
d) creda che Gesù non è affatto figlio di Dio, ma Parola di Dio;
e) riconosca la castità e la verginità di Maria.
Sia egli cristiano o giudeo, chiunque mette in pratica le suddette condizioni, potrà ottenere la redenzione senza aver nulla a temere. La sura della “Mensa servita” (versetto 82) sembra confermarlo:

La pagina di un’edizione del Corano miniata a Istanbul nel 1867

  1. «Troverai che i più feroci nemici di coloro che credono sono i giudei e i pagani, mentre troverai che i più cordialmente vicini a coloro che credono sono i cristiani che dicono: “Siamo cristiani”. Questo avviene perché tra di loro ci sono preti e monaci che non si gonfiano di superbia».

Appare chiarissimo che i preti modesti sono indicati come i più vicini ai credenti. Il che vuol dire che si può costruire un ponte di amore nei confronti dei cristiani virtuosi e non smarriti.

I versetti 110, 111, 112 e 113 della stessa sura privilegiano nuovamente Gesù e Maria attraverso il racconto dei miracoli, della mensa servita discesa dal cielo su Gesù e i suoi apostoli. I versetti 116, 117 e 118 riprendono il tema su Gesù che non è Dio.

Conclusione
Per concludere, come abbiamo già detto, si potrebbe contribuire al processo di pace precisando il posto di Gesù, di Maria e dei cristiani nel Corano. I musulmani, al pari dei cristiani, avrebbero così l’opportunità di vedere l’importanza data dal Corano a Gesù e a Maria. Non bisogna infatti dimenticare che la diversità di religione è una delle cause principali dei conflitti internazionali. Gli adepti di ciascuna religione cercano di propagare la loro fede. I missionari sono in piena attività. Perciò la Turchia, futuro membro dell’Unione europea, deve imporre l’idea del dialogo. Coloro che vi si oppongono mancano di fiducia in sé stessi. Resta naturale che l’idea del dialogo implica l’idea di convincere o di convertire l’interlocutore. La fede musulmana non ha nulla da temere.
Dio Altissimo stabilisce d’altronde questa concorrenza, ma attraverso uno stile elegante: «Non discutere con la gente del Libro che nel modo più cortese, eccetto che con coloro che, tra di essi, sono crudeli (o empi)» (“Il Ragno”, 46).

Diciamolo subito: tra i due c’è un vuoto incolmabile.
• Il Gesù del Corano infatti è solo “figlio di Maria”.
• Il Gesù del Vangelo è anche e soprattutto l’Unigenito Figlio del Padre, Egli stesso Dio come il Padre e lo Spirito Santo.
Prima di approfondire la sostanziale differenza tra le due espressioni, una domanda molto importante: Maometto, nato e vissuto nella Penisola arabica seicento anni dopo Cristo, ha conosciuto la Bibbia e in particolare il Vangelo?
Per chi ha letto il Corano, la risposta non può essere che positiva. Lungo i centoquattordici capitoli o sure del Corano, si incontrano continuamente personaggi, episodi, riferimenti tratti dalla Bibbia, anche se la loro interpretazione è riduttiva e distorta.
Maometto, persona intelligente ed esperto commerciante, ha conosciuto sia il Vangelo, sia gli scritti apocrifi, quali ad esempio, il Vangelo di Tommaso, il Vangelo dell’infanzia ecc., e non può non essersi ispirato ad essi nella presentazione che fa di Gesù nel Corano.
I teologi islamici, anche per accentuare “l’origine divina” del Corano e la sua “inimitabile bellezza”, negano questa dipendenza. Sostengono che Maometto, non sapendo né leggere né scrivere, fatto non storico, non può aver conosciuto la Bibbia e in particolare il Vangelo.
Le innegabili somiglianze con la Bibbia, essi affermano, si spiegano con il fatto che il Corano, essendo il sigillo, cioè il coronamento della divina rivelazione, contiene anche le precedenti rivelazioni che Allah-Dio ha fatto per mezzo di altri profeti, da Abramo fino a Gesù, figlio di Maria.
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Il Gesù del Corano
Il Corano descrive la nascita, l’identità e la missione di Gesù. Gli esprime profonda ammirazione. Egli è il più grande, è il più santo di tutti i profeti inviati da Allah-Dio prima di Maometto. Ma Gesù, afferma categorico il Corano, non è figlio di Dio, non è Dio. Gesù è un uomo, creato direttamente da Dio nel grembo verginale di Maria. Creato sull’esempio di Adamo che Dio ha tratto dall’argilla e poi disse: “Sii! ed egli fu”. Il versetto 116 del capitolo 5 del Corano mette in bocca a Gesù l’affermazione che egli non è figlio di Dio, non è Dio. “E quando Dio gli domandò: o Gesù, figlio di Maria, sei tu che hai detto agli uomini: prendete me e mia madre come dei oltre a Dio? La risposta di Gesù: Gloria a te! Come potrei dire ciò che non ho diritto di dire?”. Secondo il Corano, Gesù rigetta con forza l’idea di essere Dio. Ai suoi discepoli dice: “In verità, Dio è il mio Signore e vostro Signore: adorate lui, dunque! Questa è la diritta via”.
Chi è dunque Gesù per il Corano? Gli sono riconosciuti molti attributi: egli è un profeta di Dio, è l’inviato di Dio che porta una legge nuova: la Scrittura, la Sapienza, la Torah, il Vangelo. Egli “è una grazia emanante da Dio. È proposto come modello esemplare ai pagani de La Mecca e ai figli di Israele, perché Gesù è un segno per gli uomini e per i mondi”. Ancora: “Gesù è un fedele servitore di Dio, che chiama suo Signore. Certamente è puro, è nel numero dei santi, è illustre nella vita di quaggiù e nella vita futura”. Gesù dice di se stesso: “Dio ha fatto di me un essere benedetto ovunque mi trovi, mi ha raccomandato la preghiera, la purezza di vita. Non ha fatto di me un essere violento votato all’infelicità”.
Quale la missione di Gesù, sempre secondo il Corano? Come profeta, egli è inviato da Dio come “suo messaggero presso gli israeliti per confermare la Torah (la Bibbia) che essi hanno già ricevuto”. Egli è un segno. La sua predicazione è delle più semplici: “O figli di Israele, adorate Dio, mio Signore e vostro… È qui un retto cammino. Temete Dio e ubbiditemi!”.
Dio ha dato a Gesù il “permesso” di fare molti miracoli: parla alla madre Maria mentre è ancora nel suo grembo, la difende da accuse calunniose quando è ancora nella culla. Guarisce i ciechi, i lebbrosi, risuscita i morti. Tutto con il permesso di Dio, sull’esempio di altri profeti, quali Mosè, Noè, Elia…
Il Corano afferma che Gesù ha avuto la speciale missione di “annunciare la nascita di un messaggero che verrà dopo di lui, il cui nome sarà il molto-glorioso = Maometto”. Egli sarà il “Sigillo dei profeti, il più grande, il coronamento della divina rivelazione”.
Ma la missione di Gesù, narra il Corano, non ha successo. I figli di Israele non credono in lui, lo accusano di magia. Ordiscono complotti per ucciderlo… Si vantano anzi di avere “ucciso il messia Gesù, figlio di Maria, messaggero di Dio! Illusione: non l’hanno per nulla ucciso, né crocifisso, perché Dio l’ha sostituito con uno che gli somigliava…”.
La vita di Gesù termina con la promessa di Dio: “O Gesù – è scritto nel Corano – certamente io ti richiamerò, ti innalzerò verso di me, ti libererò dagli infedeli. Poni coloro che ti hanno seguito al di sopra dei miscredenti fino al giorno della risurrezione”.
Così si conclude, secondo il Corano, la vita di Gesù, figlio di Maria, profeta di Dio.
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Il Gesù del Vangelo
Senza enfasi: tra il Gesù del Vangelo e quello del Corano, corre la stessa distanza che c’è tra il cielo e la terra. Nel Simbolo apostolico professiamo: “Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, Figlio Unigenito di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato non creato della stessa sostanza del Padre… Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo…”.
Al di là del linguaggio teologico, la Parola di Dio ci svela il Mistero di Cristo, cioè la sua precisa identità e la sua missione salvifica. Nella pienezza dei tempi, Gesù, il Verbo eterno del Padre, ha assunto la nostra natura umana e si è fatto uno di noi, escluso il peccato, per attuare il progetto di Amore del Padre: cioè la nostra riconciliazione con Lui e la nostra elezione a suoi figli adottivi: un Mistero di Amore assolutamente gratuito. Gesù stesso, durante i tre anni di vita missionaria, ci ha svelato gradatamente la sua identità e la sua missione. È stato un Maestro incomparabile di amore e di fedeltà al Padre e di commovente dedizione a tutti, specialmente ai malati, ai poveri, ai peccatori, agli stessi suoi nemici. Apriamo il Vangelo e ci farà bene riascoltare dalla sua bocca quanto Gesù afferma di sé, del Padre, della sua missione. Ai suoi increduli ascoltatori, che lo seguivano per spiarlo, dice: “Se voi conosceste me, conoscereste anche il Padre mio: Egli mi ha mandato”. E aggiunge: “Io sono la Luce del Mondo, chi segue me non cammina nelle tenebre… Io sono il buon Pastore, io sono la Porta: chi entra attraverso me sarà salvo”. Ancora: “Per questo il Padre mi ama, perché io offro la vita e poi la riprendo. Nessuno me la toglie, sono io che la offro di mia volontà”. Gesù svela il motivo della sua presenza tra noi: una presenza di amore, che lo porta a condividere in piena libertà e consapevolezza la Volontà del Padre: “Come il Padre ha amato me, così io ho amato voi. Rimanete nel mio amore… Io sono la Via, io sono la Verità e la Vita”. Illuminante l’episodio dell’amico Lazzaro. Dinanzi al suo sepolcro, Gesù dice per essere ascoltato dai presenti: “Padre, ho parlato così perché essi credano che tu mi hai mandato”. Poi, a voce alta e decisa, dice: “Lazzaro, vieni fuori!”. Racconta Giovanni, presente al fatto, che subito il morto di tre giorni ritorna in vita. Non è un gesto magico, è il segno indiscusso della potenza divina di Cristo, Signore della morte e della vita. A Marta, sorella di Lazzaro, estasiata di questo strepitoso prodigio, Gesù dice: “Marta io sono la risurrezione e la vita. Chi vive e crede in me non morirà mai”. Un’altra testimonianza significativa: rivolto ai suoi contestatori, Gesù afferma: “Io e il Padre siamo una cosa sola”. “Tu bestemmi – ribattono gli avversari – sei solo un uomo e pretendi di essere figlio di Dio. Chi credi di essere!”. Replica Gesù: “Il Padre mi ha consacrato e mandato nel mondo. Allora perché mi accusate e dite che bestemmio se affermo di essere Figlio di Dio? Credete alle opere che io compio, così vi accorgereste e sapreste che il Padre è in me e io nel Padre”.
Gesù afferma la sua identità fino all’ultimo: dinanzi al processo che lo condanna alla morte in croce, come bestemmiatore.
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Il Mistero Pasquale: mistero di amore e di redenzione
L’apostolo Paolo dice: “È stato Dio a riconciliare a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe”. E Giovanni aggiunge: “Dio ha tanto amato il mondo, da dare il suo unico Figlio, perché chi crede in lui non muoia ma abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché esso si salvi per mezzo di Lui”.
Continua la nostra professione di fede: “Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre…”. Durante i tre anni di vita evangelica, Gesù ha compiuto fino al sacrificio di sé il progetto di Amore affidatogli dal Padre. “Mai si chiuse alle necessità dei fratelli e delle sorelle. Con la vita e la Parola ha annunziato al mondo che Dio è Padre e ha cura di tutti i suoi figli”.
Torniamo per un attimo al Corano. Maometto, a quanti gli chiedevano un miracolo che con fermasse la sua missione di profeta di Allah-Dio, rispondeva di non aver avuto il dono dei miracoli. Effettivamente non ne ha mai fatti. È morto nel 632 d. C. a Medina e là si trova il suo sepolcro. Anche a Gesù i suoi avversari chiedevano ostinatamente: “Che segno ci dai per dimostrarci che parli in nome di Dio e che sei suo Figlio?”. Gesù rispondeva con i tanti miracoli che erano sotto gli occhi di tutti. Ma ha voluto darne uno di valore assoluto, che avrebbe coinvolto direttamente la credibilità di Dio: la sua Risurrezione dalla morte. La storia ha registrato che Gesù è realmente morto, che dopo tre giorni è realmente risorto, che è realmente apparso a innumerevoli testimoni che hanno testimoniato con la propria vita la loro fede in Cristo Risorto. A Gerusalemme si venera ancora il suo sepolcro, ma è vuoto. “Non è qui, è risorto, proprio come aveva detto”.
La Risurrezione di Cristo, afferma san Paolo, è il fondamento del Mistero Pasquale. Giustamente Gesù Cristo “è il vero Agnello che ha tolto il peccato del mondo, è Lui che morendo ha distrutto la morte e risorgendo a ridato a noi la vita”. “Mediatore tra Dio e gli uomini, Giudice del mondo e Signore della storia, non si è separato dalla nostra condizione umana, ma ci ha preceduti nella dimora eterna per darci la serena fiducia che dove è Lui, Capo e Primogenito, saremo anche noi, sue membra, uniti nella stessa gloria”.
Maometto e con lui i musulmani non credono al peccato originale, non credono al Mistero Pasquale. La morte in croce di Cristo è per loro uno scandalo, un assurdo che ripugna al loro concetto di Dio. La morte di Gesù, affermano, sarebbe il segno dell’impotenza di Dio di fronte allo spirito del male. Il Crocifisso, sempre secondo i musulmani, è l’espressione più umiliante, e quindi inaccettabile, della sconfitta di Dio.
Per noi cristiani cattolici invece il Crocifisso è il segno più convincente, più straordinario, più sublime dell’Amore salvifico del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Con la liturgia, cantiamo: “Con la sua Morte ha distrutto la nostra morte, con la sua Risurrezione ha ridato a noi la vita”. Rivolti al Padre, lo ringraziamo così: “Il Cristo, tua Parola vivente, è la Via che ci guida a Te, la Verità che ci fa liberi, la Vita che ci riempie di gioia”.
Dinanzi al Crocifisso, Mistero di Amore e di Salvezza, san Paolo ripeteva: “Mi hai amato e hai dato la tua Vita per me!”.
I musulmani sono nostri fratelli proprio in virtù del Sacrificio redentivo di Cristo. Ne siamo certi: tutti i musulmani in buona fede si salveranno. Non si salvano però in virtù del Corano e di Maometto. Si salvano grazie a Gesù Cristo, Figlio di Dio e Dio Egli stesso.
Ci auguriamo che anch’essi, un giorno, abbracciando il Crocifisso, che oggi guardano con raccapriccio, facciano la stessa professione di fede dell’apostolo Tommaso: “Signore mio e Dio mio!”.

ECCO COME SI PRESENTAVA GESU’ …..

Matteo 8,20
Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
Matteo 9,6
Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere in terra di rimettere i peccati: alzati, disse allora al paralitico, prendi il tuo letto e va’ a casa tua».
Matteo 10,23
Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un’altra; in verità vi dico: non avrete finito di percorrere le città di Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo.
Matteo 11,19
È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori. Ma alla sapienza è stata resa giustizia dalle sue opere».
Matteo 12,8
Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato».
Matteo 12,32
A chiunque parlerà male del Figlio dell’uomo sarà perdonato; ma la bestemmia contro lo Spirito, non gli sarà perdonata né in questo secolo, né in quello futuro.
Matteo 12,40
Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra.
Matteo 13,37
Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo.
Matteo 13,41
Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori di iniquità
Matteo 16,13
Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: «La gente chi dice che sia il Figlio dell’uomo?».
Matteo 16,27-28
27 Poiché il Figlio dell’uomo verrà nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e renderà a ciascuno secondo le sue azioni. 28 In verità vi dico: vi sono alcuni tra i presenti che non morranno finché non vedranno il Figlio dell’uomo venire nel suo regno».
Matteo 17,9
E mentre discendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, finché il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».
Matteo 17,12
Ma io vi dico: Elia è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, l’hanno trattato come hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro».
Matteo 17,22
Mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesù disse loro: «Il Figlio dell’uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini
Matteo 18,11
[È venuto infatti il Figlio dell’uomo a salvare ciò che era perduto].
Matteo 19,28
E Gesù disse loro: «In verità vi dico: voi che mi avete seguito, nella nuova creazione, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù di Israele.
Matteo 20,18
«Ecco, noi stiamo salendo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi, che lo condanneranno a morte
Matteo 20,28
appunto come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti».
Matteo 24,27
Come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo.
Matteo 24,30
Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell’uomo venire sopra le nubi del cielo con grande potenza e gloria.
Matteo 24,37-39
37 Come fu ai giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. 38 Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito, fino a quando Noè entrò nell’arca, 39 e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e inghiottì tutti, così sarà anche alla venuta del Figlio dell’uomo.
Matteo 24,44
Perciò anche voi state pronti, perché nell’ora che non immaginate, il Figlio dell’uomo verrà.
Matteo 25,31
Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria.
Matteo 26,24
Il Figlio dell’uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!».
Matteo 26,45
Poi si avvicinò ai discepoli e disse loro: «Dormite ormai e riposate! Ecco, è giunta l’ora nella quale il Figlio dell’uomo sarà consegnato in mano ai peccatori.
Matteo 26,64
«Tu l’hai detto, gli rispose Gesù, anzi io vi dico:
d’ora innanzi vedrete il Figlio dell’uomo
seduto alla destra di Dio,
e venire sulle nubi del cielo».
Marco 2,10
Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati,
Marco 2,28
Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato».
Marco 8,31
E cominciò a insegnar loro che il Figlio dell’uomo

 

Concludendo … non si capisce una mazza … certamente DIO si è saputo divedere dando agli uomini quello che gli uomini hanno chiesto nel rispetto delle loro religioni …. Ad ognuno una verità diversa …. O NO !!!!

 

RIBADISCO … Ascoltami per la tua salvezza …

RIBADISCO … Ascoltami per la tua salvezza …

 

La città di Gerusalemme era il luogo previsto dalle profezie dell’Antico Testamento, in cui la chiesa del Signore doveva essere stabilita. E così è stato. Anche il luogo di fondazione è una nota caratteristica della vera chiesa. Le chiese sorte a Roma, a Parigi o a San Paolo del Brasile …non possono esibire questo dato anagrafico nella loro carta d’identità, e perciò non sono la vera chiesa.

Le profezie indicano Gerusalemme come luogo di nascita della chiesa. In Isaia 2: 2-3 si legge: “Avverrà negli ultimi giorni che il monte della casa dell’Eterno si ergerà sulla vetta dei monti, e sarà elevato al di sopra dei colli; e tutte le nazioni affluiranno a esso. Molti popoli v’accorreranno, e diranno: “venite, saliamo al monte dell’Eterno, alla casa dell’Iddio di Giacobbe; egli ci ammaestrerà intorno alle sue vie, e noi cammineremo per i suoi sentieri.” Poiché da Sion uscirà la legge, e da Gerusalemme la parola dell’Eterno” ( Michea 4: 1-2 ).

Gesù nel dare ai suoi apostoli l’ordine di predicare il suo messaggio a tutte le genti disse che il suo primo annuncio doveva partire da Gerusalemme: “Così è scritto, che il Cristo avrebbe sofferto e sarebbe risorto dai morti il terzo giorno, e che nel suo nome si sarebbe predicato il ravvedimento per il perdono dei peccati a tutte le genti, cominciando da Gerusalemme.

Voi siete testimoni di queste cose. Ed ecco io mando su voi quello che il Padre mio ha promesso; ma voi, rimanete in questa città, finché siate rivestiti di potenza dall’alto” (Luca 24: 46-49).

In quel giorno quindi ha avuto inizio la chiesa, tanto è vero che nello stesso capitolo di Atti si legge subito dopo che il Signore aggiungeva ogni giorno i salvati alla sua chiesa (Atti 2: 47). Che questo atto di inizio della chiesa sia avvenuto proprio “negli ultimi giorni” lo dice lo stesso Pietro, applicando agli avvenimenti che accaddero in quel giorno di Pentecoste la profezia di Gioele (Atti 32: 16-21). E difatti, da questo giorno in poi, si parla sempre della chiesa come di una realtà, mentre fino a quel momento il Nuovo Testamento ne parla come di cosa futura.

Alcune false chiese oggi, trascurando il seme del vangelo, fanno appello a una successione apostolica per dimostrare di essere la vera chiesa. Questo metro di verità  non è vero. Infatti, anche se si potesse tracciare a ritroso nel tempo una linea di successione di una istituzione fino a congiungerla a una chiesa fondata dagli apostoli, non si avrebbe la sicurezza che quella chiesa oggi sia la stessa che gli Apostoli edificarono durante la loro vita. Durante un periodo così lungo di anni, quanti ne passano dagli apostoli ai loro attuali presunti successori, possono essere avvenuti in quella chiesa dei cambiamenti nel culto, nella dottrina, nella prassi e nella organizzazione tali da far constatare che essa si è allontanata dalla purezza del vangelo predicato dagli apostoli al punto di non essere più la vera chiesa. Lo stesso Paolo ammonì che una defezione o apostasia sarebbe avvenuta nella chiesa:

 

“Io so che dopo la mia partenza entreranno fra voi dei lupi rapaci, i quali non risparmieranno il gregge; e di fra voi stessi sorgeranno uomini che insegneranno cose perverse per trarre i discepoli dietro a sé” (Atti 20: 29-30);

 

“Ora, fratelli, circa la venuta del Signor nostro Gesù Cristo e il nostro adunamento con lui, vi preghiamo di non lasciarvi così presto travolgere la mente, né turbare sia da ispirazioni, sia da discorsi, sia da qualche epistola data come nostra, quasi che il giorno del Signore fosse imminente. Nessuno vi tragga in errore in alcuna maniera; perché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e non sia stato manifestato l’uomo del peccato, il figliuolo della perdizione, l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto quello che è chiamato Dio od oggetto di culto, fino al punto di porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando se stesso e dicendo ch’egli è Dio” (2° Tessalonicesi 2: 1-4);

“Ma lo Spirito dice espressamente che nei tempi a venire alcuni apostateranno dalla fede, dando retta a spiriti seduttori e a dottrine di demoni per via della ipocrisia di uomini che proferiranno menzogna, segnati di un marchio nella loro propria coscienza; i quali vieteranno il matrimonio e ordineranno l’astensione da cibi” (1°Timoteo 4: 1-3).

Tutte queste citazioni annunziano che sarebbe sorta e sviluppata una chiesa apostata dal seno della vera chiesa. E allora quale sicurezza di verità può dare una successione istituzionale che allacci una chiesa odierna alla stessa chiesa del periodo apostolico?

Spargendo oggi lo stesso seme della parola che gli Apostoli sparsero nel primo secolo dell’era cristiana, si avrà l’identico frutto, cioè la stessa chiesa. L’esistenza invece di una molteplicità di chiese, che si dicono cristiane, mostra a sufficienza che non sempre si predica lo stesso seme della parola di Dio. Per questo si hanno cristiani-luterani… cristiano-calvinisti… cristiani-anglicani… cristiani-metodisti… cristiani-battisti… cristiani valdesi… cristiani avventisti …. cristiani cattolici… cristiani protestanti … anziché dei CRISTIANI solamente ( Atti 11 : 26 Rimasero insieme un anno intero in quella comunità e istruirono molta gente; ad Antiochia per la prima volta i discepoli furono chiamati CRISTIANI ).

Ho volutamente omesso in questo elenco le piu’ false in assoluto perché nate solo 15 secoli dopo la morte dell’ultimo Apostolo peraltro nate da un tipo assassino ubriacone oltre che suicida ovviamente stò parlando delle dette ORGANIZZAZIONI evangeliche e pentecostali…. E del suo creatore Martin Lutero…

La chiesa dunque fu stabilita nella Pentecoste seguente la risurrezione di Cristo. Le chiese pertanto che non recano questa nota circa il giorno della loro edificazione non sono la chiesa di Cristo. Possono anche avere dei buoni membri tra i loro fedeli, possono anche insegnare molte cose buone, ma restano sempre chiese fondate dagli uomini. E quindi non sono la vera chiesa del Nuovo Testamento.

ECCO IL FONDAMENTO DELLA CHIESA DI GESU’….

ATTI 2
36 Sappia dunque con certezza tutta la casa di Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso!». 37 All’udir tutto questo si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». 38 E Pietro disse: «Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati; dopo riceverete il dono dello Spirito Santo. 39 Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro». 40 Con molte altre parole li scongiurava e li esortava: «Salvatevi da questa generazione perversa». 41 Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno si unirono a loro circa tremila persone. 42 Erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. 43 Un senso di timore era in tutti e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. 44 Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune; 45 chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno. 46 Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore, 47 lodando Dio e godendo la simpatia di tutto il popolo.48 Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati.

 

Ragazzi adesso basta con le prese per i fondelli gli Uomini e le Donne del terzo millennio non sono piu’ come gli idioti di ieri…. Pertanto se dobbiamo parlare di Dio e di Suo Figlio Gesù facciamolo alla luce oltre che nel rispetto di un libro che ci si dice essere stato redatto per la nostra crescita Cristiana… Nel Vangelo si parla chiaramente di Chiesa o Comunità Cristiana solo nel libro degli Atti degli Apostoli al Libro 2 dal versetto 36 al 48 …Chiesa o Comunità Cristiana che fu per la prima volta presentata al mondo dopo la discesa dello Spirito Santo nel giorno della Pentecoste ( Pentecoste è una parola greca che significa 50 giorni dopo la Pasqua: per gli ebrei era la festa della mietitura o anche detta festa dei frutti e infatti la Pentecoste segnava l’inizio della mietitura del grano. Inizialmente con questa festa gli ebrei celebravano e ringraziavano Dio per i frutti della terra. per i Cristiani la pentecoste è la festa in onore dello Spirito Santo, che come descritta nella Bibbia ….scese sugli Apostoli proprio il giorno in cui stavano celebrando la Pentecoste. Leggi tutto Atti 2 )
Gesù era un ebreo quindi non ha mai detto di voler fondare una nuova religione pertanto non era un religioso Cristiano nella concezione odierna… Era convinto che il Dio delle Sacre Scritture ebraiche stesse cominciando a trasformare il mondo per instaurare finalmente il suo regno sulla terra… Era del tutto concentrato su Dio e pregava per capire la sua volontà e ottenere le sue rivelazioni … ma era anche del tutto concentrato sui bisogni degli uomini … in particolare i malati… i più poveri e coloro che erano trattati in modo ingiusto…. Il suo era un messaggio mistico e sociale…Oggi è tutto il contrario infatti vige la speculazione senza ritegno…. “Non può esistere Cristianesimo senza la libertà individuale”… mentre le religioni di oggi sembrano volere dagli adepti “Superstizione… Alienazione Arrendevolezza…Dipendenza… Sottomissione.
L’analisi approfondita e scrupolosa del testo Biblico ci fa conoscere come.. quando e da chi furono composti quei testi… e in particolare come quei contenuti furono artatamente contrabbandati nel corso dei secoli… Sono troppe le questioni fondamentali che mancano di senso nella religione cosi come oggi è vissuta… dove le Sacre Scritture mostrano che Gesù non ha fondato la Chiesa e ha esplicitamente proibito il clero professionale… che le chiese non sono la casa di Dio….Per esempio la dottrina dell’inferno era sconosciuta a Gesù Nei vangeli non solo non si parla mai d'”inferno”… ma non esiste neppure la parola… Nei vangeli si parla di chasma (Baratro) Lc 16,26; di abyssos (Abisso) Lc 8,31, di Ade (ebr. Sheol) Mt 11,23; 16,18; Lc 10,15; 16,23;, e di Geenna (Mt 5,22.29.30: 10,28; 18,9; 23,15-33; Mc 9,43.45.47; Lc 12,5).
Tutte immagini che hanno ben poco o nulla da vedere con quella che intendiamo per inferno… cioè un luogo di supplizi eterni popolato da diavoli tremendi…

Tutti noi sappiamo che le religioni sono economie legate al sistema …e possono cambiare le regole a secondo della loro sopravvivenza ….Dio le regole non le cambia …ma allora se Gesu’ era contro le religioni perche’ oggi tutti fanno una politica contraria? e oggi tutti gli uomini che appartengono a religioni dopo massacri e guerre insegnano la legge di DIO? mi spiegate come funziona?
In effetti le religioni non hanno niente a vedere con DIO …Gesu’ era ebreo e aveva leggi da rispettare abolite poi nel 400 D.C. da Costantino… I Cristiani a Costantinopoli poi fuggirono dall’ imperatore pagano nelle montagne con Saul… la scrissero le pergamene aramaiche del nuovo testamento tutto fatto secondo i 613 precetti di Gesu’ che Costantino Re pagano há abolito e i Cristiani furono massacrati dall’impero romano essendo appartenenti al Popolo Ebraico …La religione odierna e’ nata 313 anni dopo Gesu’ poi Costantino proclamo’ la Chiesa Romana sostituta di DIO sula terra e unica dottrina universale

Gesu’ non era ne cattolico ne tanto meno protestante cioe’ evangelico o pentecostale primo perche’ le religioni si costituirono nel 313 dopo GESU’ a Costantinopoli secondo perche’ la prina religione chiamata cattolicesimo e’ nata 400 anni dopo Gesu’ lui non sapeva neanche cosa fosse …. Il problema e’ che tutti i sistemi religiosi mondiali hanno fatto commercio speculando sulla figura degli ebrei e di Gesu’ massacrando l’umanita’ intera le religioni (economie gestite da parassiti dell’umanità ) Gesù era Ebreo in carne ed ossa sono anni che tento di farvelo capire…sinceramente mi scuso con tutti ma ci pensate? da quando siamo nati siamo raggirati da balle balle e balle che girano girano e girano e poi dove vogliono arrivare? Al solito vecchio scopo dominare …sottomettere speculare con il volgare oltre che peccaminoso mercimonio …tutto questo non fa parte di DIO …

VERSETTI SCOMODI (Gv 8,37-59) Il primo dei due tentativi di lapidare Gesù nel tempio di Gerusalemme nasce come risposta dei capi religiosi alle dichiarazioni del Cristo sul loro essere e sul loro operato (Gv 8,59; 10,31)… Le dure parole che Gesù rivolge alle autorità giudaiche… scatenando la loro ira mortale… sono contenute in otto ingombranti versetti del vangelo di Giovanni (Gv 8,43-50) che… forse per la loro violenza… sono stati espunti dai libri liturgici del rituale romano…e pertanto poco conosciuti alla gran parte dei fedeli… Gesù inizia la sua invettiva denunciando che i Giudei… i capi del popolo… sono sì stirpe di Abramo… ma non sono suoi figli: “So che siete seme di Abramo, ma cercate di ammazzarmi perché la mia parola non trova posto in voi” (Gv 8,37). “Essere figlio”… secondo la cultura semitica… non dipende dalla nascita… ma dal comportamento: si è figli perché si assomiglia al proprio padre… Per questo i capi… che cercano di assassinare Gesù… non sono figli di Abramo… e il Cristo insinua che sia ben altra la loro paternità: “Voi fate quel che avete udito dal padre” (Gv 8,38)…. Di chi possono essere figli se non lo sono di Abramo? Ancora Gesù non lo dice… lasciando viva la tensione tra i suoi interlocutori… ma facendolo intuire… Prima di smascherare la loro paternità… egli rivela il vero motivo del loro intento di assassinarlo: “Cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità che ho udito presso Dio” (Gv 8,40). ..

Gesù si definisce semplicemente quale uomo… un uomo per il quale rivendica però la piena condizione divina per la sua vicinanza a Dio… E questo che scatena l’azione omicida dei capi: per le autorità… che si erigono quali uniche mediatrici tra Dio e gli uomini e sole depositarie della verità… è intollerabile che un uomo possa avere familiarità con Dio senza sottomettersi al loro sistema dottrinale… Questo uomo è un pericolo e merita solo la morte. “Crocifiggilo!” sarà infatti la richiesta dei sommi sacerdoti alla sua vista (“Ecco l’uomo!”, Gv 19,5-6)… Essendo contro l’uomo… i capi religiosi sono contro l’umanità (“nemici di tutti gli uomini”, 1 Ts 2,15) e… per questo… nemici di Dio… Non sono figli di Abramo… perché non hanno il suo stesso Dio… ma sono degli idolatri che per interesse si sono prostituiti ad altre divinità (“Voi fate le opere del padre vostro”, Gv 8,41)… Quanti dominano e sottomettono il popolo non hanno alcuna esperienza dell’amore del Padre… ma solo di una divinità fatta a loro immagine e somiglianza… come loro tiranna e insensibile alle sofferenze degli uomini…

Si può capire Gesù solo riconoscendo in lui la stessa azione del Creatore… quella di comunicare vita a ogni uomo… I capi… che con le loro leggi rendono impossibile la vita del popolo… non possono né comprendere né accettare Gesù… Per riconoscere che Gesù è inviato da Dio, dovrebbero ammettere la falsità del castello teologico da loro stessi costruito a sostegno di un Dio dominatore… spietato padrone della vita degli uomini… ma sono ormai incapaci di farlo…. Si sono eretti in casta religiosa… un circolo di potere inavvicinabile… distante dalla realtà perché lontana dalla vita delle persone… Per accogliere la parola di Gesù… dovrebbero come lui mettersi dalla parte dei più deboli e aiutarli… fare della propria vita un dono d’amore per gli altri… mettersi a servizio degli ultimi… IMPOSSIBILE PER CHI E’ SOLO SPECULATORE… Per questo la parola di Gesù li esaspera… e serve solo ad aumentare il loro rancore verso colui che vedono come una minaccia ai propri interessi (“E diventato per noi una condanna dei nostri pensieri; ci è insopportabile solo al vederlo”, Sap 2,14)…

Ed ecco allora la drammatica rivelazione di Gesù: “Voi siete del diavolo, vostro padre, e i desideri di vostro padre volete fare” (Gv 8,44)… Per Gesù non è la dottrina… ma il comportamento quel che dimostra di chi si è figli… Se i figli di Dio sono coloro che comunicano vita… figli del diavolo sono quanti la tolgono (1 Gv 3,10)… I capi del popolo… che intendono uccidere Gesù… non possono avere appreso questo né da Dio né da Abramo… ma da un padre che è assassino e nemico del progetto di Dio sull’umanità: il diavolo… che “omicida era dall’inizio e non è stato nella verità… perché non c’è verità in lui” (Gv 8,44)… Per Gesù… i capi religiosi sono come il loro padre… il diavolo… ingannatori e omicidi… Come il serpente antico essi promettono vita (“Non morirete affatto!”, Gen 3,4) e invece causano morte…. L’accusa è grave… in quanto non è diretta contro alcuni capi falsi e corrotti… ma contro il potere in quanto tale… che “quando dice la menzogna dice ciò che è suo… perché è menzognero e padre di essa” (Gv 8,44)… Il sistema religioso… che pretende di governare il popolo in nome di Dio… non è altro che impostura e crimine istituzionalizzato… che presenta come volontà divina quella che in realtà è solo una menzogna per coprire gli interessi dell’élite aristocratico\sacerdotale al potere…

Da quanti sono complici della sfera del potere non può mai venire la verità… non perché non vogliono… ma perché non possono farlo… in quanto essi si sono fatti della menzogna un rifugio e nella falsità si sono nascosti (Is 28,15; Ger 8,8). Già i profeti avevano denunciato che… quando la fede si trasforma in potere… la pietà in affare… tutto viene mosso dall’ambizione… tutto viene sacrificato alla carriera… tutto fatto per vanità (Mt 23,5), e “dal piccolo al grande tutti commettono frode… dal profeta al sacerdote… tutti praticano la menzogna” (Ger 6,13)… dai profeti “che profetizzano menzogna” ai sacerdoti che “governano al loro cenno” (Ger 5,31)…

Per il Signore… i capi del popolo non sono che “cani avidi… che non sanno saziarsi… pastori che non capiscono nulla… Ognuno segue la sua via… ognuno bada al proprio interesse… senza eccezione” (Is 56,11)… Chi vive nell’inganno elevato a stile di vita rifiuta la verità proposta da Gesù: “A me… che dico la verità… voi non credete” (Gv 8,45)… Le autorità religiose non sono abituate alla verità… ma alla convenienza…Impastati di falsità e interessi… di opportunismi e tatticismi… quanti detengono il potere non sanno che cosa sia la verità (Gv 18,38) e non la possono accettare… perché questa smaschererebbe la frode in cui vivono e che praticano… Solo chi rinuncia all’interesse è una persona libera… e può dire la verità… Solo chi non cerca il proprio onore può onorare il Padre (Gv 8,49). Chi ha degli interessi da difendere e ambiziosi obiettivi da raggiungere dirà e non dirà… agirà… ma senza apparire… apparirà… ma senza agire… interverrà… ma senza esporsi e non dirà mai la verità… non può farlo… perché questa nuocerebbe… Per questo le autorità religiose… che pretendevano cosi come oggi pretendono di essere le uniche rappresentanti del Signore… non hanno nulla a che vedere con Dio…

Dio è amore al servizio degli uomini… Il potere è la menzogna che domina… I capi religiosi non sono da Dio… ma da un altro… il diavolo: “Per questo voi non ascoltate: perché non siete da Dio” (Gv 8,47)…
Alla verità proposta da Gesù… impossibile da accettare perché scomoda e pericolosa… i capi ribattono con la menzogna e l’insulto… armi infallibili con le quali l’istituzione difende se stessa e attacca quanti sente essere una minaccia ai suoi interessi e al suo prestigio… Infatti… quando le autorità non hanno argomenti da ribattere e si trovano in difficoltà… non fanno un esame di coscienza… ma passano all’attacco con l’insulto: “Non diciamo bene noi che sei un samaritano e hai un demonio?” (Gv 8,48).
Per i capi religiosi solo un folle… un samaritano indemoniato… poteva accusarli di essere figli del diavolo e come questo falsi e assassini… minando la credibilità di quella sacra gerarchia che si credeva voluta da Dio stesso…
Per i Giudei… Gesù è un elemento pericoloso… nemico di Dio (indemoniato) e del popolo (samaritano)… e come tale va combattuto ed eliminato… A Gesù hanno appena dato del matto… E lui non fa nulla per non meritare questo insulto… ma peggiora la situazione… Infatti… di punto in bianco… cambia argomento… lascia la polemica e rivolge ai suoi interlocutori un invito che… ai loro orecchi… è chiaro indice di follia: “Io vi dico: se qualcuno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte” (Gv 8,51). A quelli che hanno deciso di ammazzarlo… Gesù risponde con un’offerta di vita talmente potente da essere capace di superare la morte: se accolgono il suo messaggio… tutto orientato a favore dell’uomo… in loro nascerà una vita tale da cui è esclusa ogni esperienza della morte… Ma l’offerta di pienezza di vita… fatta da Gesù ai suoi avversari… cade nel nulla: “Adesso siamo sicuri che hai un demonio!” (Gv 8,52).

Coloro che covano pensieri di morte non possono capire una promessa di vita… e provocano Gesù: “Sei forse più grande del padre nostro Abramo, che morì? Anche i profeti morirono. Chi credi di essere?” (Gv 8,53). Chi crede di essere Gesù?
Solo Dio… il vivente… vive per sempre… si crede forse di essere Dio? Gesù accetta la sfida… Non è lui che si attribuisce l’identità divina… ma è il Padre che vede riflessa nel Figlio la sua immagine… perché il Figlio compie le sue stesse opere: “E il Padre mio che mi glorifica, quello di cui voi dite: E il nostro Dio, e non lo conoscete” (Gv 8,54-55).

Chi vive centrato unicamente sul proprio interesse non conosce un Dio che è Amore e servizio generoso… Il suo Dio non sarà altro che la proiezione del proprio desiderio di dominio e della propria ambizione… Gesù tronca la polemica con i capi religiosi… rivendicando la pienezza della sua condizione divina: “Prima che Abramo fosse, Io Sono” (Gv 8,58)… I Giudei non ammettono che Gesù si ritenga superiore ad Abramo… figuriamo se ora si fa uguale a Dio! Gesù ha bestemmiato e va immediatamente ucciso, secondo quanto prescrive la Legge (Gv 19,7). L’atteggiamento omicida dei capi religiosi è una conferma che il loro padre non è Abramo… e non è Dio… ma è il diavolo… l’omicida e menzognero… e essi continuano a fare le opere del padre loro: “Presero allora delle pietre per lanciarle su di lui”…“Ma Gesù si nascose e uscì dal tempio” (Gv 8,59). Uscendo Gesù dal tempio… anche la gloria di Dio abbandona il luogo… lasciandolo vuoto… ma riempiendo la vita di quanti Gesù ora incontrerà: gli esclusi dal tempio…

Allora tu Romanino Romano Sei contro tutte le religioni? Quali sono i loro errori fondamentali? Sì… sono contro tutte le cosiddette religioni perché non sono affatto religioni… Io sono per la religione… ma non per le religioni… La vera religione può essere solo una… proprio come la scienza… Non c’è una fisica musulmana… una indù o una cristiana… sarebbe una cosa insensata… Ma questo è proprio ciò che hanno fatto le religioni: hanno fatto della terra un manicomio… Ecco perché affermo di essere contrario alle religioni ma non alla religione anche se questa religione deve ancora rinascere pur esistendo da più di 2.000 anni ( vedi Atti 2 dal versetto 36 al 48 ) … Le vecchie religioni faranno cosi come hanno fatto  tutto ciò che è in loro potere per ucciderla… per distruggerla… perché la rinascita di una perizia della consapevolezza sarà la morte di tutte queste cosiddette religioni che hanno sfruttato l’umanità ingannandola per migliaia di anni…

Nella storia dell’umanità è arrivato il momento in cui la morsa delle vecchie religioni si sta allentando… La gente rende un omaggio solo formale alla religione cristiana artefatta… ma di base chiunque abbia un minimo di intelligenza non ha più alcun interesse per quella spazzatura… Magari va in chiesa o nei centri di culto per altre ragioni… ma più che ragioni religiose sono ragioni sociali… È vantaggioso essere visti nella chiesa… è rispettabile… e non fa male a nessuno… È come associarsi al Rotary club o al Lions club… Queste religioni sono dei vecchi club circondati da un gergo religioso… ma se vai un po’ più in profondità scopri che è un abracadabra privo di sostanza…

Io Romanino Romano sono per la religione… ma quella religione non sarà una ripetizione di una di quelle che conosci già… questa religione sarà una ribellione contro tutte le altre… Non porterà avanti il loro lavoro… anzi lo abbandonerà completamente e ne inizierà uno nuovo… la trasformazione reale dell’uomo…

Mi chiedi: Qual è l’errore basilare di tutte queste religioni? Gli errori sono tanti e sono tutti fondamentali… ma voglio parlare prima di tutto del più importante… quello che nessuna di queste religioni ha avuto abbastanza coraggio di accettare il fatto che esistono cose che non sappiamo… Esse hanno preteso di sapere tutto… di essere onniscienti… Questo perché… se accetti di essere ignorante su un certo soggetto… chi sa… potresti esserlo anche rispetto ad altre cose… Che garanzia c’è? Per essere assolutamente sicuri… hanno finto… senza alcuna eccezione… di essere in forma falsa oltre che presuntuosa onniscienti. L’uomo è parte dell’esistenza… come possiamo allora conoscerne il mistero supremo?

Siamo arrivati molto tardi e non c’era nessuno come testimone… Non c’è modo di separarci completamente dall’esistenza e diventare solo degli osservatori… viviamo… respiriamo… esistiamo con l’esistenza: non possiamo separarci da essa… Il momento in cui siamo separati… siamo morti… Ma se non siamo separati… se non possiamo essere dei semplici osservatori… senza alcun attaccamento… non possiamo conoscere il mistero supremo; è impossibile e resterà sempre qualcosa che non si potrà conoscere… Questa parte potrà forse essere sentita… ma non conosciuta… Potrà forse essere sperimentata in modi diversi… ma non come conoscenza… Ti innamori… puoi forse dire che conosci l’amore? È un fenomeno completamente diverso: lo senti… Se cerchi di conoscerlo… potrebbe evaporare nelle tue mani… Non puoi ridurlo a una conoscenza… non puoi farne un oggetto di conoscenza perché non è un fenomeno della mente… ha a che fare col cuore… I battiti del tuo cuore lo conoscono… ma è una conoscenza di tipo completamente diverso… L’intelletto non è in grado di avvicinarsi ai battiti del tuo cuore… Questo è l’errore basilare di tutte le religioni: hanno ingannato l’umanità atteggiandosi sfacciatamente a chi sa tutto… Ogni giorno sono state smascherate e la loro ignoranza è stata messa in evidenza; per questo si sono opposte a ogni progresso del sapere…
Quando Galileo scoprì che la terra si muove intorno al sole… il papa diventò furioso… Il papa è infallibile… è solo un rappresentante di Gesù ma è infallibile. Che dire su Gesù … è solamente l’unico Figlio di Dio… e che dire su Dio … Ma nella Bibbia … il libro che discende dal paradiso… scritto da Dio personalmente … il sole gira intorno alla terra. Galileo aveva creato un problema… Se fosse stato nel giusto… allora Dio aveva sbagliato… il figlio unigenito di Dio era errato… e tutti i rappresentanti dell’unico figlio di Dio in tutti questi duemila anni …tutte persone infallibili … avevano tutte sbagliato… Un uomo solo… proprio Galileo… ha distrutto tutte quelle pretese… Tutta l’ipocrisia è stata messa in evidenza da lui per cui doveva essere messo a tacere… Era anziano… morente… sul letto di morte… ma forzato… quasi trascinato davanti alla corte nel tribunale del papa… per chiedere perdono e scusarsi… Il papa pretese:

“Devi modificare questa affermazione nel tuo libro… la Sacra Bibbia non può sbagliare… Tu sei solamente un essere umano… puoi sbagliare… ma Gesù Cristo non può commettere errori… Lo stesso Dio non può sbagliare… centinaia di papi non possono essere nel torto… Ti sei messo contro dio stesso… suo figlio… ed i suoi rappresentanti. Devi semplicemnte cambiare la tua affermazione!”…

Galileo doveva essere un uomo con un immenso senso umoristico … che per me è una delle più grandi qualità di un uomo religioso… Solo gli idioti sono seri… costretti ad essere seri… per essere capace di ridere hai bisogno di un pò d’intelligenza…  e Galileo è stato intelligente… è stato uno dei più grandi scienziati del mondo… ma dovrebbe essere considerato anche una delle persone più religiose…

Quindi rispose… “Per forza Dio non può sbagliare… e Gesù anche… tutti gli infallibili papi non possono aver sbagliato… ma il povero Galileo può sbagliare sempre… Non esiste nessun problema … cambierò la frase nel mio libro… Ma una cosa dovrebbe essere sempre ricordata… che la terra continuerà a ruotare intorno al sole… su questo non posso fare nulla…  Per quanto riguarda il mio libro… cambierò la frase… mettendo una postilla in cui scriverò questo: ‘La terra non segue i miei ordini… e continua a girare intorno al sole.’…

La religione si è opposta a ogni passo fatto dalla scienza… Secondo la Bibbia… la terra è piatta… non rotonda… Quando Colombo iniziò a progettare il suo viaggio… con l’idea che la terra fosse rotonda… la sua era semplice aritmetica: “Se continuo ad andare avanti… un giorno arriverò allo stesso punto da cui ero partito… percorrendo un giro completo”… Ma tutti erano contrari… Il papa fece chiamare Colombo e gli disse: “Non essere sciocco! La Bibbia lo dice chiaramente: la terra è piatta… Presto arriverai all’orlo di questa terra piatta e cadrai giù… E chi sa dove andrai a finire? Il cielo è in alto e tu non puoi cadere verso l’alto… non è così? Quindi cadrai giù nell’inferno… Non partire per questo viaggio e non persuadere altri a farlo”… Colombo volle lo stesso partire e così aprì le porte di un mondo nuovo… Dobbiamo molto a Colombo… non sappiamo nemmeno quanto… Il mondo che conosciamo è venuto alla luce grazie a lui… Se avesse dato ascolto al papa… a quel papa infallibile… che stava solo dicendo sciocchezze… Ma le sue sciocchezze erano sante e molto religiose quindi gioco forza bisognava adeguarsi all’imbroglione di turno….

Nessuna religione ha avuto abbastanza coraggio da dire: “Questo è ciò che sappiamo… e quello è ciò che non sappiamo … magari lo sapremo in futuro… E al di là di questo c’è uno spazio che rimarrà per sempre inconoscibile”… Se queste religioni fossero state così umili… il mondo sarebbe stato completamente diverso… L’umanità non sarebbe in un tale caos… non ci sarebbe tanta angoscia… Dovunque tu vada… tutti sono angosciati… Perché parlare dell’inferno? Siamo già all’inferno qui… come puoi soffrire di più all’inferno? E di questo sono responsabili le cosiddette persone religiose… Continuano a fingere… a giocare lo stesso gioco… Le parole sono assolutamente impotenti nel campo della religione… E invece tutte queste cosiddette religioni sono colme di parole… tutta spazzatura! Questo è l’errore basilare… ma ci sono anche altri errori… che vale la pena di ricordare… Ad esempio… ogni religione è egoistica… Anche se insegna ai suoi seguaci la capacità di lasciar cadere l’ego… di essere privi di ego e umili… la religione stessa non è umile…anzi… è molto arrogante…
Le religioni hanno fatto danni incalcolabili ….il vaso dei loro peccati è strapieno e trabocca… Dobbiamo solo gettarle tutte nell’oceano… a centinaia di chilometri di profondità… in modo che nessuno possa ritrovarle dando nuovamente inizio allo stesso stupido modo di fare…

Quelle poche persone intelligenti che ci sono al mondo dovrebbero liberarsi di tutto ciò che le religioni hanno fatto loro… e senza che se ne rendessero nemmeno conto… Dovrebbero ripulirsi completamente dalle religioni… Dovrebbero ripulirsi completamente … essere umani è sufficiente… Accetta te stesso… rispetta te stesso permettendo alla tua natura di seguire il suo corso… non forzare… non reprimere… dubita… perché il dubbio non è un peccato… ma un segno di intelligenza… dubita e continua la ricerca finché non la trovi… Una cosa la posso dire con certezza: chi cerca… trova… È certo… non è mai accaduto altrimenti… Nessuno è mai tornato a mani vuote da una ricerca autentica…

GESU’ CRISTO HA FONDATO UNA SOLA CHIESA….

Nomi e titoli che si trovano presenti nelle varie chiese della cristianità non trovano nessun fondamento nella Bibbia perché Gesù Cristo ha fondato una sola chiesa con una precisa organizzazione… Nelle parole che Gesù rivolse a Pietro non promise di edificare delle chiese. Disse semplicemente: “Edificherò LA MIA chiesa” (Matteo 16: 18), cioè una sola chiesa. Usa infatti non solo l’articolo determinato “LA” ma anche l’aggettivo possessivo “MIA”, cioè di Gesù Cristo. L’unicità della chiesa di Cristo è un concetto che non riesce convincente a molte persone sparse tra le varie denominazioni protestanti e cattoliche. Ma le parole di Cristo sono precise e non possono essere alterate. Gesù illustrò con alcune figure questo concetto della unicità della sua chiesa:
1 – la figura della vigna di cui Dio è il vignaiolo (Giovanni 15: 1). Vi è una sola vigna, o chiesa, e un solo vignaiolo, Dio. Nel mondo odierno, invece, vi sono centinaia di vigne o chiese, ognuna delle quali dice di avere Dio come vignaiolo;
2 – la figura della vite e dei tralci (1°Giovanni 15: 1-6 ). Cristo è la vera vite e ogni vero cristiano è un tralcio in essa. Nel mondo cattolico e protestante odierno ci si sforza di giustificare la pluralità delle chiese, sostenendo che i tralci, di cui Gesù parla, rappresentano queste chiese… ma ciò è falso per più motivi: Gesù parlando ai suoi discepoli dice: “Io sono la vite, e voi siete i tralci”. E non può applicarsi alle chiese ciò che Egli dice dei suoi discepoli; Gesù dice: “Dimorate in me”: la vera vite, e non in qualcuno dei tralci. Pertanto chi dimora in uno di questi tralci è in errore; Egli fece intendere chiaramente che sotto la figura dei tralci stava parlando di uomini, e non di chiese: Dice infatti: “Colui che dimora in me e nel quale io dimoro porta molto frutto. Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca.” (Giovanni 15: 5-6). Nessun sostegno quindi in favore del pluralismo delle chiese può desumersi da queste parole di Gesù Cristo; la figura dell’unico gregge sotto un solo pastore (Giovanni 10:16). “E vi sarà un solo gregge, un solo pastore,” dice Gesù. Pertanto, come è Biblicamente giusto chiedere a una persona quale pastore segue, lo è altrettanto il chiedergli a quale gregge appartiene. Che dire dei molti greggi o chiese in cui tutti reclamano di avere lo stesso pastore?

Anche nella sua preghiera al Padre al termine dell’ultima cena …Gesù mette in risalto l’unicità della sua chiesa e l’unità del popolo di Dio. Così egli prega infatti: “Non prego soltanto per questi, ma anche per quelli che credono in me per mezzo della loro parola: che siano tutti uno; e che come tu, o Padre, sei in me e io sono in te, anch’essi siano in noi: affinché il mondo creda che tu mi hai mandato” (Giovanni 17: 20-21).

Questa preghiera è un commovente rimprovero alla pluralità delle chiese. Anche l’apostolo Paolo pone in risalto l’unicità e l’unità della chiesa di Cristo nelle sue lettere con alcune meravigliose figure: la figura del corpo: “Vi è un corpo solo e un solo Spirito” (Efesini 4: 4); “Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e tutte le membra non hanno una medesima funzione, così noi, che siamo molti, siamo un solo corpo in Cristo, e, individualmente siamo membra l’uno dell’altro” (Romani 12: 4-5); “Ci sono dunque molte membra, ma c’è un unico corpo” (1°Corinzi 12: 20).

Che cosa intende allora Paolo per “corpo” e per “membra”? Intende la chiesa e i singoli cristiani. Difatti scrive ancora “Ogni cosa Egli (Dio) ha posta sotto i suoi (di Cristo) piedi e l’ha dato per capo supremo alla chiesa, che è il corpo di Lui” (Efesini 1: 22-23). Paolo dice che la chiesa è il corpo: “Egli è il capo del corpo, cioè della chiesa” (Colossesi 1: 18).

Ma il corpo è unico e allora unica deve essere la chiesa e viceversa; la figura della casa o famiglia: “La casa di Dio, che è la chiesa dell’Iddio vivente”, scrive l’apostolo a Timoteo (1°Timoteo 3: 15 ). “Casa di Dio” quindi vuol dire famiglia di Dio, e la famiglia di Dio è la chiesa di Dio. La parola di Dio allora presenta la chiesa di Cristo come una grande famiglia spirituale che ha Dio per Padre, Gesù Cristo come figlio naturale di Dio e fratello maggiore di tutti i credenti in lui, e tutti i cristiani, membri di questa famiglia divina, come figli adottivi di Dio, e suoi eredi, fratelli di Gesù e coeredi con Lui (Galati 4: 5; Romani 8: 16-17). E’ lontano dall’insegnamento Paolino il parlare di una pluralità di famiglie o chiese, spesso in contrasto tra loro, i cui membri reclamano tutti di avere lo stesso padre in Dio e lo stesso fratello maggiore in Gesù Cristo; la figura del corpo umano, di cui Cristo è il capo e tutti i salvati sono le membra, operanti sotto il controllo e la direzione del capo (1°Corinzi 12: 12-27).

Un corpo, cioè la chiesa, e un unico capo, cioè Cristo! Questo insegna Paolo. Per il protestantesimo odierno come per il cattolicesimo  invece ogni chiesa è un corpo, ma il capo è unico, cioè Gesù Cristo. Chiudete gli occhi e provate ad immaginare un siffatto corpo di Cristo. Si tratterebbe di una vera mostruosità. Nella Bibbia si parla, sì di “chiese di Cristo” (Romani 16: 16) e “delle sette chiese che sono nell’Asia” (Apocalisse 1: 4) e anche delle “chiese di Macedonia” (2° Corinzi 8: 1) e delle “chiese della Galazia” (Galati 1: 2), ma la parola “chiese” intende in questi passi le comunità o congregazioni locali della chiesa di Cristo.

Tali chiese sono diverse l’una dall’altra solo per dislocazione territoriale, avendo tutte le stesse note di identità, lo stesso credo, la stessa organizzazione. Il che è ben diverso dal rapporto che corre tra le diverse chiese, oggi esistenti. In conclusione, Cristo ha
fondato un’unica chiesa.

Gli uomini hanno il dovere di cercarla e di divenirne membri, non la facoltà di scegliere indifferentemente essa o un’altra chiesa. La chiesa di Cristo è una monarchia e Cristo stesso ne è il capo supremo, perché egli stesso rivelò che il Padre “gli ha dato ogni potere in cielo e sulla terra” (Matteo 28: 18). “Egli, (dice Paolo), è il capo del corpo cioè della chiesa” (Colossesi 1: 18). Concetto che ribadisce nella lettera agli Efesini: “Ogni cosa Dio gli ha posta sotto ai piedi e lo ha dato per capo supremo della chiesa” (Efesini 1: 22-23).

Cristo sarà investito di tutto questo potere finché non avrà portato a termine la sua salvifica missione messianica. Allora riconsegnerà al Padre tale potere e lui stesso gli farà atto di sottomissione, perché: “Dio sia tutto in tutti” (1°Corinzi 15: 24-28). Cristo delegò parte di questo suo potere agli apostoli, perché continuassero la sua opera e rendessero al mondo la loro testimonianza. Affinché essi potessero espletare questa loro missione nel miglior modo possibile inviò su loro lo Spirito Santo (Atti 2: 1ss), perché insegnasse loro ogni cosa, rammentasse loro tutto ciò che Gesù aveva detto e svelasse loro le cose a venire (Giovanni 14: 26; 15: 26-27).

Gli apostoli hanno dato al mondo la loro testimonianza prima a voce e poi per scritto. Essa è ora contenuta nei libri del Nuovo Testamento. Da questi libri essi parlano ancora al mondo del Cristo, della sua natura, opera e missione salvifica, della chiesa e della vita eterna. Così la chiesa che dalla loro testimonianza continua a crescere e a svilupparsi ha per fondamento gli Apostoli. In questo senso soltanto è Apostolica. Oltre gli apostoli, Cristo non ha mai delegato ad alcun altro essere umano la sua autorità. Solo a loro infatti ha detto nella persona di Pietro:

“Tutto ciò che avrai legato sulla terra sarà legato nei cieli; e tutto ciò che avrai sciolto in terra sarà sciolto nei cieli” (Matteo 16:19), che è l’equivalente delle altre parole riferite a Giovanni “A chi rimetterete i peccati saranno rimessi, a chi li riterrete, saranno ritenuti” (Giovanni 20: 23).
CHIARO ?

Quindi l’unica vera Chiesa quale Comunità Cristiana è quella descritta in Atti 2 dal versetto 36 al 48…quando questa comunità rinascerà allora tra di noi ci saranno i VERI CRISTIANI…pronti al cammino di salvezza conformandosi all’esempio di vita di Gesù….

 

 

 

Chi ama la correzione ama la scienza, ma chi odia la riprensione è uno stupido

INTERROGO DIRETTAMENTE IL COMANDO GENERALE DEI CARABINIERI…PERCHE’ PERMETTETE QUESTE TRUFFE? …CHE VENGONO PRATICATE NEI RIGUARDI DI PERSONE INGENUE COLPITE DA GRAVI INFERMITA’ LE QUALI SI AFFIDANO INCAUTAMENTE AGLI IMBROGLIONI CON LA CONVINZIONE DI ESSERE GUARITE TRAMITE L’INTERVENTO DI DIO … SAPPIATE CHE QUESTE DETTE CHIESE DOVE OPERANO DETTI PASTORI SI TROVANO ANCHE IN ITALIA…PAESE DOVE LA SIGNORA WANNA MARCHI PER MOLTO MENO SI E’ FATTA ANNI DI GALERA…

 

Ora guardatevi l’allegato video dove vedrete all’opera un ‘imbroglione camuffato da pastorello che toglie dal corpo di un “compare” addirittura che l’HIV …. Gli SCEMI che seguono questi imbroglioni pagano due volte la prima con l’inganno la seconda con l’esborso mese per mese delle decima oltre che di tante offerte … SCEMI SVEGLIATEVI

 

Quelli che vedrete sono alcuni ‘pastori’ della Chiesa Universale del Regno di Dio (che in Italia si chiama Comunità Cristiana dello Spirito Santo), tra cui c’è Edir Macedo (quello con la camicia celeste e i pantaloni blu e con la cuffia) il fondatore e presidente di questa grande denominazione Pentecostale brasiliana, che invita coloro che sono schiavi dell’omosessualità o di qualche altro problema sessuale, e vogliono essere liberati, a posare le loro mani sul televisore perchè di lì a poco si appresteranno a bruciare il diavolo, e ogni maledizione nella vita di una persona che è lì nello studio assieme a loro e ogni dolore che è nel suo corpo, che bruceranno all’inferno.
Che dire? Da nessuna parte della Bibbia viene detto di dire simili cose. Sì parla sì di imposizione delle mani sugli infermi nel nome di Gesù o di cacciare i demoni nel nome di Gesù, ma mai di mettersi a bruciare il diavolo, vizi contro natura o altri peccati di natura sessuale, o malattie presenti nel corpo di un ammalato, all’inferno. Queste dichiarazioni che fanno costoro mostrano che essi non si attengono alla dottrina di Dio, e quindi vi esorto a guardarvi da costoro e ritirarvi da essi se fate parte di una loro comunità.

 

“Chi ama la correzione ama la scienza, ma chi odia la riprensione è uno stupido” (Proverbi 12:1).

 

LA MAGISTRATURA HA L’OBBLIGO DI INTERVENIRE IMMEDIATAMENTE…

LA MAGISTRATURA HA L’OBBLIGO DI INTERVENIRE IMMEDIATAMENTE…

 

Attenzione anche in questo caso si infrange gravemente il Codice Penale Italiano …in quanto la decima è estorta dai pastorelli delle organizzazioni evangeliche e pentecostali sotto minaccia…del tipo “Se non paghi la decima rubi a Dio e lui ti punirà”….LA MAGISTRATURA HA L’OBBLIGO DI INTERVENIRE IMMEDIATAMENTE…SAPPIATE CHE QUESTI CIALTRONI PROMETTONO ANCHE DIETRO IL PAGAMENTO DELLA DECIMA LA GUARIGIONE ANCHE DAL TUMORE….La libertà di culto è una cosa …la libertà di truffa è un’altra…insomma gli imbroglioni di queste dette religioni usano per un certo verso le tecniche dei già puniti taglieggiatori “o mi dai il pizzo o ti brucio il negozio”….i primi usano impropriamente la Bibbia …i secondi la dinamite ….ma entrambi sono delinquenti…

Amici domani Dio farà la sua parte …ma oggi noi che ci dichiariamo Cristiani dobbiamo fare  la nostra ALLERTANDO il Fratello e la Sorella nelle mani dell’impostore…questo è un compito che Dio ci ha assegnato nominandoci sue Sentinelle…

Se sei un Cristiano Onesto oltre che timorato fai girare questo studio …aiutai tuoi fratelli ad uscire dalle trappole ordite da chi con furba malizia stà approfittando dell’ingenuo….Non puoi permettere al maligno di razzolare nella vigna del Signore..Non ti fidare più di nessuno …confida solo in Gesù…Leggi il Vangelo per gestire i tuoi passi …solo cosi togli i malfattori lontano dalla tua vita….

La Santa Parola ti ammonisce:

Ebrei 12
8 Se siete senza correzione, mentre tutti ne hanno avuto la loro parte, siete bastardi, non figli!

“Lo scemo crede tutto quel che si dice, ma l´uomo prudente bada ai suoi passi.” (Proverbi 14:15)

“Gli scemi ereditano stoltezza, ma i prudenti s’incoronano di scienza”. ( Proverbi 14:18 )

“Chi ama la correzione ama la scienza, ma chi odia la riprensione è uno stupido” (Proverbi 12:1).
SVEGLIATI…..

CHE SCHIFOSI IMBROGLIONI…..

Il video allegato è stato prodotto dalla Chiesa Universale del Regno di Dio in Italia (che però qui in Italia ha assunto il nome di ‘Comunità Cristiana dello Spirito Santo’), una denominazione pentecostale fondata in Brasile da Edir Macedo e che si sta diffondendo nel mondo. Guardatevi da costoro, e non date retta alle loro ciance. Questa loro unzione con questo olio particolare non assicura proprio niente a nessuno.

Chi ha orecchi da udire, oda.

LA DOMANDA E’ SEMPRE LA STESSA …PERCHE’ LA MAGISTRATURA NON INTERVIENE PER ARRESTARE QUESTI IMBROGLIONI….MI AUGURO CHE DOPO LA PUBBLICAZIONE DI QUESTE VERGOGNOSE TRUFFE GESTITE DALLE DETTE RELIGIONI EVANGELICHE E PENTECOSTALI LA GENTE CAPISCA ALLONTANANDOSI DA QUESTI IMPOSTORI…PARTENDO DAL PRINCIPIO CHE COSTORO SONO TUTTI UGUALI….

 

Adesso è l’ora che qualche onesto Procuratore della Repubblica decida di intervenire per fermare questi imbroglioni…

ECCO I PEGGIORI TRA GLI IMBROGLIONI
LA COLPA DI TUTTO QUESTO SCHIFO NON E’ SOLTANTO DELLA MAGISTRATURA SILENTE CHE DI FATTO SI RENDE COMPLICE DEI MALFATTORI…MA SOPRATTUTTO DI CHI FREQUENTANDO I LUOGHI DELLA TRUFFA LI ALIMENTA PAGANDO DECIME E OFFERTE….

E’ UNA VERGOGNA QUELLO CHE SUCCEDE IN ITALIA …DOVE ALCUNI MANIGOLDI TRUFFANDO INGANNANO MOLTI INGENUI…RIMANENDO INSPIEGABILMENTE IMPUNITI…COSTORO I TRUFFATORI SONO QUELLI DELLE ORGANIZZAZIONI EVANGELICHE E PENTECOSTALI….