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mano_di_dioDiego Armando “mano di dio” ai Mondiali…maradona

Diego Armando trionfatore a Napoli con il  presidente Ferlaino.

I palindromi soggiacciono o sembrano soggiacere a regole ferree, che condizionano grandemente chi si accinge a crearli. Direi che posti dinnanzi a un nome proprio di persona (la partenza più naturale e giocosa?), a un nome di città o di fiume, a un elenco di squadre di calcio chiunque può esercitarsi o provare a fare un palindromo. Fare?  Direi meglio estrarne. E senza buttar via  nulla, nemmeno uno scarto! Estrazione diciamo così sostenibile

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Diego Armando con Pelè, altro grandissimo!

Ora partiamo proprio da Pelè e vediamo se è possibile estrarne un palindromo in lingua italiana. Ne vien fuori un palindromo di stupore, stupefatto: ” E l’è Pelè!” Altro calciatore ha nome Pepè (da non confondere con il grande uruguayano Schiaffino, detto Pepe!) . Ebbene dai due cognomi e/o appellativi ricaviamo due palmari, incontrovertibili palindromi: “E’ Pepe”, l’uno. “E’ Pepé” l’altro. Dal prestigiosissimo cognome Maradona cosa possiamo cavar fuori?

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La soledad de los números primos

MARADONA DOMINATORE DELL’ULTIMO VENTENNIO DEL SECOLO.

La solitud dels nombres primers

Erano gli anni del massimo fulgore dell’astro argentino. Erano gli anni  catalani e napoletani. A Napoli Maradona visse e giocò per sette anni, dal 1984 al 1991, cioè dai suoi 24 ai 31. In quegli anni Diego Armando fece vincere ai napoletani due scudetti e una Coppa UEFA. Agli argentini, il Mondiale del 1986… Il Napoli allestito da Ferlaino era un’ottima squadra con molti campioni che riuscirono a contrastare il dominio del Milan berlusconiano di Arrigo Sacchi e Fabio Capello, organizzato dalla volpe Galliani. (Oggi l’attempato duo Berlusconi-Galliani tenta di miracolare il Monza portandolo per la prima volta in Serie A!!!)

Senza alcun astio, anzi con una propensione non dico benevola ma di “combattiva curiosità” provai ad estrarre il palindromo maradoniano. Diego Armando dal vivo, in vita mia, l’ho visto giocare una sola volta al Meazza contro l’Inter: finì 1-1 e potete immaginare quanto, nella circostanza, tifassi Napoli e Diego Armando! Anche in quella circostanza, Maradona fu all’altezza della sua classe: nel secondo tempo, su cross dalla destra di Giordano, stoppò di petto e fece scendere la palla di quel tanto per colpirla al volo con il sinistro fulminando Zenga… L’Inter pareggiò poi con Brady su rigore.

Accidenti! Una parte del mondo pareva prostrarsi di fronte a Diego Armando. Eppure il mio Milan veleggiava verso fulgidi traguardi! Due scudetti del Napoli e una Coppa UEFA apparivano poca cosa a confronto della strepitosa bacheca rossonera. Come fu come non fu mi chinai su quel cognome  e ne estrassi un “palindromo-metafora” che come tutti i palindromi si giova dell’amoralità. E’ soltanto un fatto linguistico: può essere contestato a patto che sia errato. Il mio non lo era: lo verificai cento volte, persino a intervalli…  Cosa usciva da quel cognome? Sostanzialmente una conferma del peso di quella fama e di quanto , in molti, fossero disposti a tutto. Perciò:

…ano dar a Maradona.

-ano dar a Maradona?

-ano dar a Maradona!

 

         

gipo.milano@gmail.com

                                   (i palindromi di gipo)

 

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Maradona dorme.

Stranezza e irriverenza di taluni palindromi.Esemplare quel mio palindromo su Maradona!ultima modifica: 2020-11-29T10:18:00+01:00da gipo_milano