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MACA – STORIE E LEGGENDE VEGETALI

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La Maca (Lepidium meyenii) è una pianta spontanea e perenne, diffusa sulle cime del Perù ad un altitudine di 3000 metri.
Cresce su depositi alluvionali del Quaternario, formati da conglomerati di argilla nera, bituminosa o carbonifera.
La pianta della Maca impoverisce il terreno in cui viene coltivata, al punto da non poterci coltivare altro per diversi anni.
Nelle tribù precolombiane del Perù, come hanno dimostrato i numerosi ritrovamenti archeologici, la Maca veniva considerata come un “dono degli Dei”.
Inoltre si coltivava come alimento e, a volte, era usata come condimento nelle cerimonie di danza religiosa.
Il frate Antonio Vásquez de Espinoza, in una descrizione del 1598, fa menzione del consumo di questa pianta da parte delle popolazioni locali, che la utilizzavano come un forte ricostituente afrodisiaco, capace di aumentare il desiderio sessuale, negli uomini e negli animali, promuovendo la fertilità.
Solo nell’anno 1980, si mostrò interesse per questo potente tubero, anche grazie alle tante ricerche fatte da tedeschi e americani, tanto che la Maca fu rinominata “Coltura persa degli Incas”.
La Maca è utilizzata, quindi, dalle popolazioni andine fin dai tempi degli Incas.

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La parte utilizzata è la radice tuberosa, nota per le proprietà afrodisiache e per gli effetti positivi sulla fertilità.
Il primo e più immediato impiego della radice di Maca è stato di tipo alimentare.
La Maca, infatti, crescendo alle altitudini più elevate, ha costituito per le antiche popolazioni andine e per il loro bestiame, una fonte di energia facilmente reperibile ed un alleato contro la fatica fisica.
In virtù delle sue eccellenti qualità nutrizionali, molto simili a quelle dei cereali, la Maca è un alimento completo che, essiccato, può mantenere inalterate per anni le sue caratteristiche nutritive.
Di questa pianta se ne conoscono diverse qualità, che si distinguono principalmente per il loro colore: Maca Gialla, Maca Rossa e Maca Nera.
redMaca rossa: il tipo più raro tra le tre, che contiene il maggior numero di antiossidanti e aminoacidi ed è nota per essere la più efficace per bilanciare gli ormoni (in particolare per la depressione e lo stress), oltre ad aumentare la forza e la resistenza.

 

 

 

 

Black_Maca_Roots__12065.1435662303.1280.1280Maca nera: nota soprattutto per aumentare la libido, aumentare la memoria e l’energia ed è anche un booster dell’umore. Si ritiene inoltre che questa varietà aumenti la fertilità negli uomini.

 

 

 

 

 
yelMaca gialla: questa è la più comunemente vista nei negozi. È piuttosto di un colore marrone chiaro piuttosto che giallo. È nota per la sua capacità di migliorare l’umore universale e si pensa che bilanci specificamente gli ormoni nei corpi delle donne.

 

 

 

 

La Maca può essere consumata in piccole quantità su pane tostato, in vellutate, salse, zuppe, ecc.
Oltre all’uso come cibo, essa è utilizzata nella medicina popolare come ricostituente, per aumentare le facoltà fisiche e mentali.
Nonostante sia una pianta con apparato vegetativo composto da foglie, la parte della pianta più utilizzata è la radice tuberosa.
Infatti la Maca peruviana ha delle radici carnose e somiglia alla patata, al ravanello o alla rapa, per crescita, dimensioni e consistenza.
Per quanto riguarda le proprietà afrodisiache, essa nell’uomo, non solo favorisce la produzione di spermatozoi, ma ne migliora anche la mobilità riducendo il grado di ossidazione.
Nella donna, la Maca peruviana incrementa la produzione di estrogeni che, a sua volta stimola la produzione follicolare aumentando la fertilità.
Si ritiene che sia anche una cura efficace contro l’impotenza.

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ANIMALI MAGICI: ALCE

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L’Alce è il più grande cervide esistente e si distingue dagli altri membri della stessa famiglia, per la forma dei “palchi” (ciò che scorrettamente definiamo corna) dei maschi, che si rinnovano ogni estate, perdendoli in autunno durante il periodo dell’accoppiamento.
Il nome latino “alces” ha un’antica origine indoeuropea, in inglese elk ed in tedesco Elch.
In America elk, però, indica invece il “wapiti” (Cervus canadensis), mentre per l’Alce si usa il termine “Moose”, che si ritiene derivi dal vocabolo mus della famiglia linguistica algonchina (tribù di nativi americani).
L’Alce ha una distribuzione tipicamente circumpolare, essenzialmente legata alle foreste fredde o temperato-fredde.
Un Alce maschio può arrivare a pesare addirittura 700 kg.
Questi re della foresta sono figure imponenti, grazie anche ai maestosi palchi di cui dispongono, ma in generale sono animali timidi, fatta eccezione del periodo di accoppiamento in autunno.
L’unico animale in grado di uccidere un Alce adulto è il lupo.

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Anticamente, l’osso d’Alce era il materiale più comune per la creazione di ami: era infatti sufficientemente solido per essere intagliato nella forma desiderata, ma estremamente flessibile per non rompersi nella bocca di un grosso salmone. Molti pescatori incidevano elaborati simboli nei loro “ami fortunati”.
Nelle antiche culture nordamericane, He-há-Ka nella lingua dei Sioux (Lakota), l’Alce racchiude tutte le qualità degne di considerazione di una stirpe molto antica e possiede, inoltre, il dono di incoraggiare gli altri; ottimo compagno ma, se si arrabbia, diviene estremamente temibile.
Apro una parentesi per accennare a un esimio “Alce”.
Alce Nero (Hehaka Sapa), nato nel 1863 e morto il 19 agosto 1950, è un famoso Wichasha Wakan, ovvero
“uomo di medicina” o “uomo santo” , appartenente agli Oglala (coloro che si disperdono), una delle sette tribù dei nativi americani Teton Lakota, originariamente insediatasi nelle Grandi Pianure, i cui discendenti tuttora vivono in alcune riserve indiane.
Era Heyoka, cioè un uomo con visioni degli “esseri del tuono” e con obbligo di compiere i gesti di uso quotidiano in maniera opposta rispetto alle convenzioni comuni: per esempio cavalcando i cavalli all’indietro, indossando abiti o parlando al contrario, dichiarando di aver freddo quando ha invece ha caldo e di lamentarsi quando è invece felice. Nonostante queste stranezze, gli Heyoka sono oggetto di grande timore e rispetto nella comunità e a loro viene attribuito il potere di cambiare il tempo atmosferico, curare alcune malattie e il dolore emotivo. Secondo alcuni studiosi, gli Heyoka hanno una vocazione sacrificale a cui gli altri membri della tribù si appellano, per ristabilire interiormente il collegamento tra il mondo della materia e quello dello spirito e dell’immortalità.

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Alce Nero, all’età di dodici anni, partecipò alla battaglia del Little Bighorn del 1876 con il Generale Custer e al massacro di Wounded Knee nel 1890.
Egli sposò la sua prima moglie, Katie War Bonnett, nel 1892 la quale, essendo diventata cattolica, fece battezzare i loro tre figli. Dopo la sua morte nel 1903, anche Alce Nero fu battezzato, prendendo il nome Nicholas Black Elk e servendo come catechista. Continuò ad essere leader spirituale tra il suo popolo, non vedendo alcuna contraddizione nell’accogliere ciò che trovava valido sia nelle sue tradizioni tribali riguardanti Wakan Tanka, sia in quelle del Cristianesimo. Inoltre, la Comunità pellerossa in cui viveva gli riconobbe poteri di guarigione.
Si risposò nel 1905 con Anna Brings White, una vedova con due figlie, con la quale ebbe altri tre figli, rimanendo sua moglie fino alla sua morte, nel 1941.
Verso la fine della sua vita, Alce Nero rivelò la storia della sua vita e una serie di rituali sacri Sioux a John Neihardt e Joseph Epes Brown perché fossero pubblicati, riscuotendo grande interesse e consensi.
Alce Nero è stato guidato per tutta la vita da visioni, in cui è stato incoraggiato ed esortato ad aiutare il suo popolo.
Nel 2017, la Conferenza episcopale degli Stati Uniti riunita a Baltimora, ha avviato il processo di canonizzazione di Alce Nero, richiesta dalla diocesi di Rapid City (Sud Dakota) che, in caso di conclusione positiva, sarebbe il primo santo nativo americano, dopo Kateri Tekakwitha, proclamata santa nel 2012 da papa Benedetto XVI.

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Presso alcune tribù Sioux, l’Alce è associato al fenomeno naturale del vortice. Colui che possiede lo spirito dell’Alce non si lascia influenzare ed ostacolare.
Un’antica leggenda lappone racconta dei Sami (popolazione della Lapponia), che avevano sempre con loro l’Alce. Un giorno, una donna Sami, stanca di questo animale ingombrante, si rivolse a Jubmel, il dio supremo, pregandolo di sostituirlo con un animale più domestico. Il dio accontentò la donna, facendo trovare ai Sami la “renna”. E fu così che l’Alce ritornò nella foresta.

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In esoterismo, come talismano l’Alce aiuta a dimostrare coraggio, forza, perseveranza e rapidità nell’ agire nelle varie situazioni; aiuta a stringere nuovi legami e nuove amicizie, incoraggia a condividere le gioie del successo con gli altri.
Indica il rispetto e la stima di se stessi, come anche il riconoscimento che un processo creativo è saggiamente portato a termine, grazie all’Alce, la cui forza e coraggio sono veramente impressionanti.
Da questo animale è possibile imparare ad esprimere ad alta voce la nostra gioia per un’impresa od un compito andato a buon fine.
Spesso proprio le persone più anziane possiedono la forza dell’Alce e possono quindi incoraggiare i più giovani e consigliarli su come usare il loro coraggio e arrivare al successo.

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Brand: Dhgate

Essi infatti sanno quando è appropriato essere gentili ed amichevoli e quando invece serve dare sfogo alla propria giusta rabbia.
L’Alce insegna, allo stesso tempo, che si dovrebbe imparare a lodare ed a incoraggiare gli altri, perché tutti possano trarre beneficio.

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Didirufus tattoo

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In un tatuaggio, l’Alce rappresenta il coraggio e l’intraprendenza.

 

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GELSOMINO-STORIE E LEGGENDE VEGETALI

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Jasminum officinale
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Jasminum grandiflorum
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Jasminum azoricum
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Jasminum polyanthum

Jasminum L. è un genere di piante, originario dell’ Himalaya, che include varie specie del Gelsomino, circa 200.
I più comuni sono Gelsomino comune (Jasminum officinale), Gelsomino di Spagna (Jasminum grandiflorum), Gelsomino trifogliato (Jasminum azoricum) e Gelsomino marzolino (Jasminum polyanthum).
Generalmente, i fiori sono bianchi, alcuni lievemente rosati alla base, ma esistono specie a fiori gialli, tipo il Gelsomino di San Giuseppe (Jasminum nudiflorum) e il Gelsomino primulino (Jasminum primulinum).
Qualsiasi sia la specie, la fioritura è sempre molto abbondante e contraddistinta dalla caratteristica principale del Gelsomino, l’inconfondibile profumo emanato dai fiori.
Il genere Jasminum è utilizzato a scopi ornamentali, ma un tempo si credeva avesse innumerevoli virtù officinali.
In Persia, si utilizzava “l’olio di Gelsomino”, che veniva offerto nei banchetti agli invitati.
In seguito, da Dioscoride in poi, si sono scoperte innumerevoli potenzialità della pianta, legate alla sessualità.
Il primo a coltivarlo in Italia fu Cosimo I de Medici, che però ne proibì la diffusione fuori dai giardini granducali.
Secondo una leggenda, un giovane giardiniere rubò una pianta e la regalò alla sua fidanzata, che la mise in terra e la accudì con tanto amore. La pianta crebbe e fece tanti fiori meravigliosi. I due fidanzati si sposarono e vissero felicemente. La storia vuole che, dal quel rametto di Gelsomino, trafugato dalla residenza dei Medici, nacquero quasi tutte le piante di Gelsomino presenti in Italia. Da allora in Toscana, la tradizione vuole che le spose aggiungano un rametto di Gelsomino al bouquet di nozze, in memoria della fortuna della ragazza vissuta al tempo dei Medici e come segno di buona fortuna e prosperità.

Jasminum nudiflorum
Jasminum nudiflorum

Un’altra leggenda, araba, racconta che un giorno la madre di tutte le stelle, Kitza, stava preparando nel suo palazzo di nuvole gli abiti d’oro per i suoi figli, quando giunse un gruppo di stelline, che si lagnavano delle loro vesti: una era troppo larga, un’altra non splendeva abbastanza, una non aveva gemme, ecc. Strepitavano, confondendo la povera madre. Kitza le pregava di non fare chiasso e di farla lavorare, perché le altre sorelle erano nude e potevano ammalarsi. Ma le stelle capricciose non le davano retta e continuavano a protestare. Finché passò da quelle parti il re degli spazi, Micar il quale, udendo quel chiasso, entrò nel palazzo e chiese cosa stesse succedendo. Le stelle, spaventate, diventarono sottomesse e docili, ma non poterono nascondere la verità. Allora Micar, sdegnato, le cacciò dal firmamento. Strappò loro gli abiti d’oro e le scagliò come ciottoli nel fango della Terra.
La madre cadde in un inconsolabile dolore, temeva che gli uomini avrebbero calpestato ed umiliato le sue stelle.
La Signora dei giardini, Bersto, provò pietà per la povera madre e decise di aiutarla. Quindi le tolse dal fango e le trasformò in fiorellini profumatissimi. Così nacquero i Gelsomini, le stelline della terra.
L’ultima leggenda narra di una giovane nomade araba di nome Jasmine, che si copriva il volto per proteggere la candida pelle dal sole. Un giorno, arrivò un principe da un ricco paese lontano e la chiese in sposa. Il padre della giovane acconsentì ed arrivarono schiavi e servi per scortarla all’harem. Anche nel palazzo più bello del mondo, Jasmine sapeva che non poteva vivere rinchiusa e mostrò il suo dolce viso al sole. Il sole rimase abbagliato dalla sua bellezza ed esaudì il suo desiderio, trasformandola in un Gelsomino, che nasce libero nei luoghi più luminosi del mondo.
Solitamente il fiore del Gelsomino ha 5 petali e ciò è molto importante perché, in esoterismo, il numero cinque rappresenta la Grande Madre: Afrodite per i Greci, Ishtar per i Babilonesi.

Jasminum primulinum
Jasminum primulinum

In Asia minore si portava al collo come amuleto un pentacolo, perché si pensava che la Grande Madre in questo modo proteggesse dagli spiriti cattivi.
In Egitto, nella necropoli di Deir-el-Bahri, sono stati rinvenuti piccolissimi frammenti di petali di Gelsomino sulla mummia di un faraone.
Il Gelsomino procura numerosi benefici per il corpo umano: calma la tensione nervosa, favorisce il sonno, allevia tosse e mal di testa, è antibatterico ed agevola la circolazione del sangue. La macerazione dei fiori nell’olio è eccellente, se frizionata contro i dolori da infiammazione nervosa.
Dissolve le paure e le tensioni legate alla sessualità ed è tradizionalmente usato per curare i disturbi uterini e per facilitare il parto.
Nei Paesi asiatici ed arabi, è una pianta che simboleggia l’Amore divino, ed è diffusa ancora oggi la credenza, che il paradiso sia profumato di Gelsomino.
In Indonesia, stringhe di fiori di Gelsomino, intrecciate finemente, vengono utilizzate per adornare i capelli della sposa. Per loro, è il fiore simbolo della vita, della bellezza e della festa di nozze.
In Cambogia, Gelsomini sono offerti a Sri Buddha come omaggio.
In Cina, il fiore di Gelsomino viene elaborato per fare il tè.
Nel linguaggio dei fiori, il Gelsomino ha diversi significati: in Spagna simboleggia la sensualità, nei Paesi arabi l’amore divino, in Italia significa buona fortuna nel matrimonio.

Solanum seaforthianum
Solanum seaforthianum

Ma il significato varia anche a seconda del colore del fiore o della varietà:
bianco esprime amabilità e candore d’animo;
giallo è augurio di felicità, eleganza e grazia;
-il gelsomino notturno (Solanum seaforthianum) rappresenta la timidezza;
rosso, rara specie originaria dell’India (), rappresenta il desiderio.
Il Gelsomino, nell’esoterismo, è associato all’aspetto femminile e materno della Divinità.
Agisce sulla mente, dando fermezza, concentrazione eliminando le tensioni nervose.
Nella pratica esoterica, è associato al pensamento, pertanto si usa nei riti per spingere una persona a rivolgere il pensiero a noi.
Aiuta ad avere idee innovative ed è usato nelle celebrazioni dell’Equinozio di Primavera.
I fiori, bruciati nella stanza prima di coricarsi, favoriscono i sogni medianici; portati indosso propiziano i rientri di denaro e la prosperità.
Per operazioni magiche di amore e lussuria, si utilizzano l’olio, il profumo e l’incenso, infusi in acqua.

Ixora coccinea
Ixora coccinea

I fiori freschi sono utilizzati per attrarre e mantenere un amore spirituale.
Sognare il Gelsomino preannuncia fortuna ed un matrimonio molto prossimo.
Il Gelsomino è utilizzato anche come simbolo per tatuaggi, essendo la rappresentazione simbolica di attaccamento, passione e amabilità.
Gelsomini: sensualità
Gelsomino Bianco: leggiadria
Gelsomino Giallo: elegante sensualità
Pianeta: Luna

 

Didirufus Tattoo
Didirufus Tattoo
Didirufus -Tattoo
Didirufus Tattoo
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ADE: IL MITO

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Rea

Nella mitologia dell’antica Grecia, Ade è figlio di Crono e Rea, fratello di Zeus e di Poseidone, Dio degli Inferi, delle ombre, dei morti, nonché sposo di Persefone.
Era padre di Macaria, dea della morte “felice”.
La sua corte era formata da figure mostruose: demoni della morte (Thanatos), demoni del sonno (Hypnos), demoni della morte violenta in battaglia (Keres), demoni della violenza delle tempeste (Arpie), demoni del rimorso e della maledizione divina (Erinni).
Nella mitologia latina, dapprincipio corrispondeva a Plutone, dal greco plutos «ricchezza» e quindi venerato solo come dispensatore delle ricchezze celate in seno alla terra. Per questo motivo era considerato come un dio benefattore, distributore della ricchezza agricola (Ploutôn, quello che arricchisce), da qui la sua cornucopia.
Ade era un dio implacabile ed inflessibile e, pronunciare semplicemente il suo nome, era già di cattivo augurio.
Pertanto, spesso veniva chiamato come:
Ploutôn = colui che arricchisce
Eubouleus = buon consulente
Aïdoneus = colui che non si vede
Klymenos = rieletto
Polydegmon = che riceve molto
Pylartes = alle porte solidamente chiuse
Stygeros = orribile, Orcus, nome utilizzato dai Romani la cui origine resta oscura.

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Il ratto di Persefone (Bernini)
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Dante Gabriel Rossetti-Persefone

Alla nascita, venne divorato dal padre Crono, insieme con Poseidone, Era, Demetra, e Estia; solo Zeus fu salvato dalla madre, Rea, grazie ad uno stratagemma. Ella sostituì il neonato con un sasso, inducendo Crono a divorarlo, spacciandolo per il figlio.
Divenuto adulto, Zeus affrontò il padre, costringendolo a rigettare tutti i suoi fratelli e, finalmente liberi, si accordarono per spartirsi equamente regni e poteri.
Ade, quando si innamorò di Persefone, figlia di Demetra (dea del grano e della mietitura), fu costretto a rapirla perché temeva un suo rifiuto e la condusse nel suo tetro regno.
Quando Demetra lo seppe, la sua ira scatenò una carestia che si diffuse in tutto il mondo. Una carestia così terribile, che il genere umano rischiò l’estinzione. Zeus cercò di rimediare tale catastrofe, inviando un suo messaggero ad Ade, per fargli riportare indietro Persefone, raccomandandole di non mangiare cibo del mondo degli Inferi durante il suo periodo di permanenza.
Ade non voleva rinunciare alla sua amata e, sapendola a digiuno, offrì a Persefone un melograno, del quale lei mangiò solo alcuni grani. Ciò fece scatenare nuovamente la collera di Demetra e Zeus dovette riproporre un nuovo accordo.
Non avendo mangiato l’intero frutto, Persefone sarebbe rimasta accanto ad Ade nel mondo dei morti, solo per un numero di mesi corrispondente al numero di grani ingeriti. Il tempo restante sarebbe ritornata dalla madre nel suo mondo. Il nuovo patto fu accolto favorevolmente da tutti e Persefone cominciò la sua nuova vita.
Ella trascorreva sei mesi (successivamente associati ai periodi dell’autunno e dell’inverno) come regina del mondo degli Inferi accanto a suo marito Ade e sei mesi (associati ai periodi della primavera e dell’estate) accanto alla sua adorata madre Demetra.

Perseo-Kunée (Cellini)
Perseo-Kunée (Cellini)

Ade possedeva un elmo che rendeva invisibili se indossato, Kunée, che usò Perseo per uccidere Medusa.
Il dio partecipava a Titanomachie (lotte guidate da Zeus contro i Titani), nelle quali indossava un casco che lo rendeva invisibile, fabbricato per lui dai Ciclopi.
Ade usciva raramente dal suo regno, una volta per rapire Persefone ed un’altra volta per farsi curare, sul monte Olimpo, della ferita inflittagli da una freccia di Eracle.

Possedeva anche greggi, che pascolavano nell’isola di Erizia, l’isola rossa. Erano custodite dal pastore Ménoétès, che fece la spia di Eracle, quando l’eroe rubò le greggi di Gerione.
Per Ade si sacrificavano, unicamente nelle ore notturne, pecore o tori neri e coloro che offrivano il sacrificio voltavano il viso, poiché guardare negli occhi Ade senza l’ordine o il permesso del dio, avrebbe portato immediatamente alla morte.
Il suo culto non era molto sviluppato ed esistono poche statue con sue raffigurazioni.
Ad Ade erano associati lo “Scettro delle Tenebre” e “Cerbero”, il cane a tre teste.

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Ade con Cerbero
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ADE-MITI E LEGGENDE

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IL REGNO DI ADE

Ade era il mondo degli Inferi, la casa del Dio omonimo e dell’oltretomba.
Infatti, in greco antico, Hádēs identifica il regno delle anime greche e romane (chiamato anche Orco o Averno).
Nella tradizione greca, uno degli ingressi all’Ade si trovava nel paese dei Cimmeri, che si trovava al confine crepuscolare dell’Oceano, regione remota in cui Ulisse dovette recarsi per discendere all’Ade e incontrare l’ombra dell’indovino Tiresia.
Nella mitologia romana, invece, uno degli ingressi infernali si trovava vicino al lago dell’Averno, divenuto poi il nome del regno infernale stesso, dal quale Enea discese insieme alla Sibilla cumana.

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Per accedervi, bisognava superare prima Cerbero, poi attraversare l’Acheronte pagando un obolo al terribile traghettatore Caronte e raggiungere i tre giudici Minosse, Eaco e Radamanto, i quali emettevano il loro verdetto.
Zeus, dopo la sconfitta del padre Crono e dopo avere precipitato i Titani nel Tartaro, nominò dio degli Inferi suo fratello Ade.
L’Ade accoglieva le anime di tutti i defunti, tranne dei morti rimasti insepolti.
L’Ade, quindi, era un luogo tenebroso situato all’interno della Terra, temuto persino dagli Dei dell’Olimpo.
Secondo Esiodo, primissimo tra tutti nacque il Caos, poi la Terra (Gea), il Tartaro (luogo di punizione delle anime malvagie) ed Eros (l’amore). Da Caos nacquero Erebo e la nera Notte.
Tutti i morti, fossero stati in vita buoni o malvagi, giungevano nell’Ade attraverso una qualsiasi voragine aperta nel terreno.
L’Ade comunicava con l’esterno tramite tutti quei luoghi della superficie terrestre, che emanavano vapori sulfurei, ribollivano di lava o si spalancavano in tetre voragini.

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GROTTA DELLA SIBILLA, LAGO AVERNO

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Raramente, anche i vivi potevano accedere al Regno dei Morti, tra cui Ulisse, Enea, Ercole, Orfeo, Teseo, Pirotoo.
Si racconta che l’entrata era situata nella più remota parte occidentale, dove non giungevano i raggi del sole.
In Sicilia, si trovava sul monte Etna; nel Peloponneso a Capo Tenaro; ad Atene nelle caverne di Colono; nella costa ionica della Grecia ad Ammoudia.
Ma si trovavano anche presso Cuma, in Campania, nelle vicinanze del lago Averno, formato dal cratere di un vulcano profondo, circondato da rupi e pieno di esalazioni mefitiche.
Secondo l’etimologia, Averno vuol dire “senza uccelli” ed effettivamente gli uccelli non vi potevano vivere a causa delle esalazioni.
I Greci, che da tempo popolavano le colonie campane, non accettando come dimora dei morti, una terra d’origine troppo lontana dalla baia di Ammoudia, scelsero un luogo più vicino, i Campi Flegrei.

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STIGE (Gustave Doré)

Nell’Ade si riversavano principalmente cinque fiumi ed una palude: Stige, Acheronte, Cocito, Flegetonte, Lete e palude Acherusiade.
Lo Stige, fiume dell’odio. Secondo Platone è una palude di colore blu cupo, formata dal fiume Stigia.
Stige è considerata essa stessa una terribile divinità figlia della Notte e di Erebo.
L’ acqua dello Stige ha proprietà magiche e la Nereide Teti avrebbe immerso il figlio Achille per renderlo invulnerabile.
Se gli Dei non rispettano un giuramento fatto sull’acqua dello Stige, subiscono castighi terribili, giacendo per un anno senza respiro, avvolti nel torpore e non possono avvicinarsi al nettare e all’ambrosia, oltre a non potersi avvicinare agli altri Dei per nove anni.
L’ Acheronte, fiume del dolore o dei guai, è descritto come il fiume principale che circonda l’Ade ed è situato subito dopo l’ingresso. La sua riva è sempre colma della infinita torma dei morti, in attesa di Caronte, il traghettatore.
Questi è un vecchio di orribile squallore, dagli occhi fiammeggianti come brace e dalle membra muscolose. Per traghettare le anime dei morti sull’altra riva, si serve di una grossa barca, vecchia e malandata. Trasporta solo i morti che possono pagarlo con l’obolo (antica moneta greca) che i parenti pongono in bocca del defunto prima degli onori funebri .

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Canto-XII
Flegetonte

Gli altri devono aspettare 100 anni (secondo alcuni, per l’eternità), in una lunga attesa che è per loro causa di indicibile tormento anche se sanno che, al di là del fiume, li attende una pena terribile ed eterna.
Il Cocito, fiume dei lamenti o del pianto, affluente dell’Acheronte e ramo dello Stige.
In esso sono immersi gli omicidi.

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Cocito- Gustav Dorè

Il Cocito acquista una corrente violenta a partire dalla palude Stige, si inabissa e scorre a spirale, in senso contrario al Flegetonte, fino a toccare, dalla parte opposta, le sponde della palude acherusiade.
Dopo aver compiuto un largo giro, si getta nel Tartaro dalla parte opposta al Flegetonte.
Secondo Virgilio, il Cocito è una palude stagnante di fango nero e canne deformi invece, per Dante, è la confluenza di tutti i fiumi infernali ed è ghiacciato nell’ultimo girone dei traditori.
Il Flegetonte, fiume del fuoco, circonda il Tartaro e, ogni tanto, lo rischiara con le sue vampe di fuoco. Il fiume si unisce al Cocito nel formare l’Acheronte.
Secondo Platone, invece, si riversa in una grande pianura arsa da fuoco violento e forma una palude più grande del mare, tutta ribollente d’acqua e di fango; da qui scorre circolarmente, torbido e fangoso e, sempre sotto terra, volge a spirale il suo corso fino a giungere alle estreme rive della palude acherusiade, ma senza mescolare le sue acque.
Dopo molti altri giri sotterranei, si getta in un punto del Tartaro che è più in basso. Il Flegetonte riversa sulla terra torrenti di lava, ovunque trovi uno sbocco. Si immagina che in quel fiume si punissero i violenti.
Il Lete, fiume dell’oblio, attraversa l’Elisio; chi beve o si immerge nella sua acqua, perde la memoria della sua vita passata e può quindi reincarnarsi in un altro corpo.
In un’altra versione, non c’è il Lete, ma due cipressi bianchi vicino cui sgorgano due fontane: quella dell’Oblio e quella della Memoria. Le acque della prima cancellano il ricordo della vita passata, quelle della seconda rinnovano la memoria delle cose amate.

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Prato degli Asfodeli
William-Adolphe Bouguereau
Erinni-William Adolphe Bouguereau

 

 

 

 

 

 

 

 

La palude Acherusiade è la palude principale situata all’ingresso dell’Ade. E’ formata dalla acque dell’Acheronte, del Flegentonte e del Cocito. Secondo Platone, qui si raccolgono le anime di coloro che hanno condotto una vita mediocre.
Quando muoiono, tutte le anime subiscono la stessa sorte. Raggiungono l’Ade, dove vivranno per sempre sotto forma di ombre incorporee, che hanno le sembianze dei loro corpi.
Risiedono probabilmente tutte nel Prato degli Asfodeli, luogo monotono, senza dolori, ma anche senza gioie, senza un futuro e senza la luce del sole.
Col passare del tempo, gli spiriti dei morti entrano in uno stato di semi coscienza, chi più chi meno.
A parte Tiresia l’indovino, nessuno possiede il dono della preveggenza. Ognuno però mantiene i ricordi della vita terrena. Vengono attirati dai sacrifici offerti dai vivi, che consistono in un rituale con preghiere e sangue di alcuni animali uccisi. Ottenuto il permesso di bere il sangue, riacquistano completa coscienza e, se lo vogliono, possono parlare.
L’Ade è stato anche suddiviso in vari settori, a seconda delle azioni commesse in vita.
– Atropo (una delle Parche) decide di tagliare il filo della vita di un uomo. Ipno (il sonno) e Tanatos (la morte), adolescenti alati, allontanano il corpo di un guerriero morto sul campo di battaglia.

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Tiresia (John Henry Fuseli)

– Ermes Psicopompo (Mercurio) prende in consegna le anime dei morti e le trasporta alle porte dell’Ade o le consegna a Caronte.
– Caronte traghetta le anime al di là del fiume Acheronte, al prezzo di un obolo. Oltrepassato il fiume, i morti percorrevano un lungo viale con pioppi e salici ed arrivavano ad una grandissima porta da cui tutti potevano passare. Lì c’era un terribile guardiano che vegliava rabbioso contro i vivi che tentavano di entrare e contro i morti che cercavano di uscire: Cerbero.
-Cerbero era un cane mostruoso fornito di tre teste, sempre vigile e pronto a scagliarsi contro i trasgressori delle leggi divine.
– Prateria degli Asfodeli (dal greco “a”= non, “sphodos”= cenere, “elos”= valle, ovvero “valle di ciò che non è stato ridotto in cenere”). Varcata la soglia, le anime degli eroi attraversavano questa prateria, vagando tra altri morti, che svolazzavano qua e là come pipistrelli. Il loro unico piacere era bere il sangue delle offerte dei vivi.
– Erebo (coperto), Palazzo di Ade e di Persefone, cinti da possenti mura sulle quali stavano le Furie. Le Furie o Erinni sono tre: Tisifone, Aletto e Megera, con il compito di torturare le anime che si sono macchiate di gravi colpe verso i familiari e gli Dei. Solo quando la a pena era stata interamente scontata, la loro persecuzione cessava, ed allora, diventate benevole, erano venerate col nome di Eumenidi. Ai lati del Palazzo sorgono due cipressi bianchi, da cui sgorgano due fontane: quella dell’Oblio e quella della Memoria. Le acque della prima cancellano il ricordo della vita passata, quelle della seconda rinnovano la memoria delle cose amate.
– Minosse, Radamanto ed Eaco sono i giudici infernali, che stanno su un incrocio di tre strade: da qui loro giudicano le anime e le indirizzano verso una delle tre aree o le isole. La leggenda narra che Eaco, anche custode delle chiavi, si dovesse occupare delle anime di provenienza europea, Radamanto di quelle di provenienza asiatica e Minosse dei casi più difficili.
– Le tre aree in cui risiedono i morti sono:
1) Prateria degli Asfodeli, in cui si riunivano le anime degli ignavi e di coloro che in vita non si erano macchiati di colpe gravi, ma nemmeno erano stati buoni e virtuosi. La prateria è caratterizzata da un tedio senza fine, dove solo il cacciatore Orione, inseguendo eternamente dei daini, sembra godere del conforto di avere qualcosa da fare.

 

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Tartaro

2) Tartaro, destinato agli empi, che nella vita si sono macchiati di colpe verso gli Dei o verso i propri simili (per esempio, i Titani, Tantalo, Issione, Tizio). Il Tartaro è immerso nel buio ed ogni tanto è rischiarato dalle vampe di fuoco del fiume Flegetonte. I dannati vengono perseguitati da mostri infernali, che rimproverano loro le colpe di cui sono macchiati.
3) Campi Elisi (o Elisio) sono riservati ai giusti, ai virtuosi, ai saggi e agli eroi, dove essi vivono eternamente sereni, in luoghi pieni di luce e di fiori, dediti alle occupazioni che più li avevano dilettati in vita. Ad allietare questo luogo ridente ci sono musiche, danze, canti e banchetti. Qui abitano due figli della Notte, Thanatos, il demone della morte, e Hypnos, il sonno. Figli di questi sono i Sogni, che abitano in una grande casa al di là dell’Oceano. Questa casa ha due grandi porte, una di avorio e una di corno. Dalla prima escono sogni falsi e ingannevoli, dalla seconda escono sogni premonitori.
4) Isole Beate, riservate a coloro che nacquero tre volte e ogni volta vissero virtuosamente.

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COLPO DI RITORNO-ESOTERISMO

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In magia si dice, che si abbiano ripercussioni negative, quando si effettuano dei rituali, soprattutto quando l’obiettivo è quello di far del male agli altri.

Ciò viene chiamato “colpo di ritorno”, cioè un contraccolpo derivante dalle energie messe in campo, durante una qualsiasi operazione magica che, possono ritornare a chi le ha inviate, di solito amplificate nella potenza.

Da questa teoria deriva la famosa “Legge del Tre”, in base alla quale, ogni azione che si fa, torna indietro “moltiplicata per Tre volte nel bene, se si fa del bene, nel male, se si fa del male”.

Bisogna, però, considerare che la Legge del Tre è spesso interpretata come un principio morale, frutto di una certa “giustizia suprema”, per la quale, se si opera nel bene ritornerà del bene e viceversa.

In realtà, è un pensiero assimilabile anche al concetto di “Karma”, la famosa legge di “causa-effetto”, secondo la quale ogni singola azione provoca una reazione.

Nella religione Wicca, molto spesso si adotta il principio della Legge del Tre, che compare per la prima volta in una pubblicazione di Gerald Gardner, che diceva di averla letta nel “Libro delle Ombre”.

Questa legge è riservata alle streghe ed agli stregoni, quando effettuano i rituali magici.
In pratica è un avvertimento che segnala che, tutto ciò che si fa nel bene e nel male, torna indietro triplicato.
“Ogni cosa che facciamo ci torna indietro tre volte nel bene e tre volte nel male.

Se  fai del bene si riceverà tre volte il bene, se fai del male si riceverà tre volte il male.

Non bisogna però fare del bene nell’attesa della ricompensa”.

Johfra Bosschart
Johfra Bosschart

 

Potrebbe essere interpretato, in pratica, come un comportamento etico da seguire.

Ma, tornando al “Colpo di ritorno”, tradizionalmente gli operatori dell’occulto sanno che, quando vanno contro la volontà o si nuoce a qualcuno, può accadere che le energie adoperate ed i sentimenti suscitati, gli si ritorcano contro.

Soprattutto trovandosi di fronte un individuo capace di respingere questo attacco; quindi le forze scatenate ripercorrono all’indietro il percorso e si scaricano contro di loro.

Tornando indietro, queste energie raccolgono altre forze che trovano durante il cammino; pertanto, il colpo di ritorno è sempre più potente dell’incantesimo originario, in quanto le forze, che non si scaricano, attraggono altre forze della stessa natura.

Louis Chalon
Louis Chalon

E’ per questo che, chi opera in questo modo, dovrebbe schermarsi, proteggersi dagli effetti di ciò che scatena.

Solitamente, le protezioni utilizzate sono amuleti, cristalli assorbenti, animali, il cerchio magico, gli specchi devianti, gli specchi multipli, i simulacri protettivi, ecc.

Ma, non sempre si riesce a schermarsi.

Il principio fondamentale, comunque, è quello che il colpo di ritorno non riguarda soltanto le energie negative scatenate da personaggi senza scrupolo, ma anche quelle apparentemente positive.

Esattamente come quando si cerca di forzare la volontà di una persona, per esempio, ad amarci con qualche rituale magico, può sembrare un atto d’amore ma, in realtà, si sta  facendo del male.

Bisognerebbe considerare sempre con saggezza la natura delle forze con cui ci si misura, oltre che allenarsi ad una forte “disciplina morale”, che porti alla luce la parte migliore di noi.

Marcel Lenoir
Marcel Lenoir

 

 

 

 

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NOMEN OMEN-ONOMANZIA: AB-AL

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L’Onomanzia, dal greco “onoma” = nome e “manzia” = divinazione, è una pratica divinatoria basata sull’interpretazione etimologica, simbolica e numerica del nome proprio di persona.
Era utilizzata per individuare i presagi nel nome già imposto, o per scegliere un nome che fosse di buon auspicio.
In esoterismo, è una tecnica strettamente connessa alla cabala ed alla numerologia, in quanto spesso si guarda alla posizione numerica delle lettere del nome all’interno dell’alfabeto, oltre che all’iniziale.
L’importanza del significato del nome nasce dalla cultura ebraica infatti, secondo la Genesi, Dio stesso cambiò il nome ad Abramo ed a sua moglie Sara, affinché il nuovo appellativo assumesse un significato più aderente al progetto, che aveva per la loro discendenza
Durante i secoli, diverse persone hanno studiato il significati etimologici dei nomi, cercando di individuare la storia dietro ad un nome e le sue origini.
In passato, la scelta del nome per i propri figli era fatta dopo la consultazione di un esperto di onomanzia, che si proponeva di svelare il legame fra un nome e il destino di chi lo porta.
Vi erano, però, altri aspetti più fantasiosi come ad esempio le parole che si potevano formare con l’anagramma del nome, o la conta delle consonanti e vocali.
Inoltre, gli esperti si consultavano anche per conoscere in quale giorno cadeva l’onomastico.
La maggior parte dei nomi più antichi deriva dalla mitologia, dalla Bibbia, dai nomi dell’antica Roma, dagli Etruschi, da nomi inventati, dalla creatività o dalla fantasia.
Il nome che abbiamo, inconsapevolmente, ci spinge a plasmare il nostro aspetto, facendolo somigliare a quello degli stereotipi associati a quel nome nella nostra cultura.
Di seguito, inizia una carrellata dei nomi più conosciuti, con tutte le caratteristiche che sono riuscita ad individuare.

TROVATE IL VOSTRO NOME:

ABELE: dall’ebraico “Habel “= soffio vitale, o dall’assiro “figlio”.
Caratteristiche della personalità: bontà, bravura e sincerità; le sue doti principali si rintracciano nella dolcezza, generosità e fedeltà. Al negativo: tristezza, sciagura.
Segno corrispondente: capricorno
Numero fortunato: 2
Colore: giallo
Pietra: topazio
Metallo: oro
Onomastico: 30 luglio o 5 agosto
Varianti: Abel, Aapeli (finlandese)

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ABIGAIL: dall’ebraico “gioia del padre”.
Nome molto utilizzato in Inghilterra, USA e Germania.
Caratteristiche della personalità: smania incontrollata verso il potere, il successo e la gloria, che cerca costantemente di frenare, facendo appello al suo lato più sensibile e razionale.
Segno corrispondente: cancro
Numero fortunato: 6
Colore: verde
Pietra: ambra
Metallo: rame
Onomastico: 1 settembre
Varianti: Abigaille (francese), Apikalia (hawaiano)

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ABRAMO: dall’ebraico “Abram” = padre, o dall’assiro “eccelso quanto il padre”.
Il Santo è anche il patrono degli albergatori, degli osti e dei bettolieri.
Caratteristiche della personalità: grande voglia di vivere; trova sempre qualcosa di utile da fare e si prodiga per gli altri senza mai chiedere niente in cambio. Il Destino riserva una numerosa figliolanza e una larga discendenza.
Segno corrispondente: acquario
Numero fortunato: 8
Colore: verde
Pietra: smeraldo
Metallo: oro
Onomastico: 5 Febbraio o 9 Ottobre
Varianti: Ibrahim, Ibraheem, Ebrahim(arabo), Ibrahima (africano), Abarran (basco), Abraham (francese, inglese, olandese), Abram (catalano), Aŭram(bielorusso), Aapo (finlandese).

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ACHILLE: probabilmente dal greco “senza labbra”.
Caratteristiche della personalità: valorosa, non conosce la paura, affronta tutto di petto, convinto della propria forza e dei propri valori.
Segno corrispondente: gemelli
Numero fortunato: 2
Colore: rosso
Pietra: rubino
Metallo: ferro
Onomastico: 1 maggio o 15 maggio
Varianti: Achilleas (ceco), Achilles (inglese, polacco, russo), Aquileo (spagnolo)

 

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ADA: Nome palindromo,dal tedesco “padre, discendenza” e quindi “nobile”, oppure dall’ebraico “la bella”.
Caratteristiche della personalità:estremamente gentile e generosa; si confronta con eleganza e raffinatezza con le persone, cui presta sempre particolare riguardo. E’ attenta e fedele in amore come nelle amicizie.
Segno corrispondente: gemelli
Numero fortunato: 2
Colore: blu
Pietra: zaffiro
Metallo: oro
Onomastico: 28 luglio o 4 dicembre

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ADAMO: dalla Bibbia “nato dalla terra”.
Caratteristiche della personalità: decisamente in gamba, equilibrata e sensata; pratica molto sport e dedica buona parte del suo tempo alle amicizie. In famiglia si mostra impeccabile, presente e saggio. E’ anche simbolo di sensualità e lussuria.
Segno corrispondente: toro
Numero fortunato: 1
Colore: rosso
Pietra: rubino
Metallo: ferro
Onomastico: 16 maggio
Varianti: Adem (albanese, curdo), Aadam (estone), Adam (inglese, francese ecc), Aatami (finlandese), Akamu (hawaiano), Ádhamh (irlandese), Adão (portoghese), Odam (uzbeco)

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ADDOLORATA: aggettivo cristiano dato alla Madonna, per la perdita del figlio.
Caratteristiche della personalità: intraprendente e vitale, ama la vita e ne accetta senza problemi gioie e dolori. Ha un buono spirito critico e di osservazione; gli amici chiedono spesso il suo parere e cercano in lei conforto. Al negativo: anima mite e rassegnata
Segno corrispondente: acquario
Numero fortunato: 4
Colore: arancio
Pietra: topazio
Metallo: oro
Onomastico: 8 settembre
Varianti: Dolores (spagnolo)

 

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ADELAIDE: dal tedesco “figlia nobile”
Caratteristiche della personalità: avventuriera, nomade che non riesce a mettere radici da nessuna parte, perché non ama sentirsi vincolata; il suo animo è poetico, ma la sua natura è incostante e capricciosa.
Segno corrispondente: toro
Numero fortunato: 6
Colore: viola
Pietra: ametista
Metallo: oro
Onomastico: 16 dicembre
Varianti: Delaira (asturiano), Adelheid (olandese), Adelajdzie (polacco), Adelaida (ungherese, spagnolo), Adelaïde (francese), Adelheid (tedesco), Elke, Heidi

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ADELE: forma ridotta di Adelaide, anche se più distinta, da cui prende l’etimologia.
Caratteristiche della personalità: ama viaggiare e scoprire posti nuove, ha uno spirito avventuriero e non si ferma davanti a niente; ha un grande cuore, ma i suoi interessi non la rendono una persona molto costante e presente nell’ambito familiare.
Segno corrispondente: toro
Numero fortunato: 6
Colore: viola
Pietra: ametista
Metallo: oro
Onomastico: 24 dicembre
Varianti: Adela, Adella, Adelia, Adalia, Adala, Adalah (inglese), Alita (spagnolo), Alina

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ADOLFO: dal latino “essere adornato, arricchito”, sia nel senso materiale che spirituale; o dal germanico “nobile lupo”.
Caratteristiche della personalità: enigmatico, dotato di grande intelligenza, ma chiuso e riservato; la sua fiducia è il regalo più prezioso che dona alle persone, che entrano nel suo timido cuore. Grandi slanci di generosità, altruismo e devozione nei confronti dei deboli, degli ammalati e dei bambini.
Segno corrispondente: capricorno
Numero fortunato: 6
Colore: giallo
Pietra: topazio
Metallo: ferro
Onomastico: 17 giugno
Varianti: Adolf (ceco, tedesco, danese, ecc), Aatu (finlandese), Adolph (inglese), Dölf, Dulf, Alf

 

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ADRIANA: dal latino, riferito alla città di Hadria = “donna nativa di Adria”.
Caratteristiche della personalità: vincente, leader lungimirante che lavora per il proprio successo e per quello delle persone che ha intorno; trova sempre una parola di conforto quando ce ne è bisogno, oppure una soluzione rapida in caso di problemi.
Segno corrispondente: sagittario
Numero fortunato: 6
Colore: blu
Pietra: topazio
Metallo: platino
Onomastico: 5 marzo
Varianti: Adrijana e Jadranka (croato), Adrienne (inglese e francese), Adriane (portoghese), Adie, Drina, Adria

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ADRIANO: stesse caratteristiche del femminile.
Varianti: Adrián, Adrianu (asturiano, bulgaro), Adrijan, Jadran e Jadranko (croato), Adrán (galiziano), Adrien (francese), Adrijonas (lituano), Hadrian (lussemburghese), Adorján (ungherese), Ad, Arie

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AFRA: dal soprannome latino per le donne africane = “proveniente dall’Africa”, o dall’arabo “rosso biancastro”
Caratteristiche della personalità: energica e vitale, studiosa, lavoratrice; mette tutto l’impegno possibile per raggiungere gli impegni. E’ responsabile e ben organizzata.
Segno corrispondente: Gemelli
Numero fortunato: 4
Colore: Arancio
Pietra: Ametista
Metallo: Oro
Onomastico: 7 agosto
Varianti: Afro al maschile

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AGATA: dal greco “Agathé” = buona, virtuosa, ma anche “verginità e sacrificio dei propri sensi”. Sant’Agata è protettrice delle balie, delle nutrici e dei tessitori.
Caratteristiche della personalità: dotata di grande autorità, è portata per le posizioni di alto vertice oppure attività di controllo, amministrazione e gestione. Intrattiene numerosi rapporti di amicizia, ma con tutti risulta essere poco affettuosa e poco partecipe delle gioie altrui.
Segno corrispondente: toro
Numero fortunato: 6
Colore: viola
Pietra: ametista
Metallo: oro
Onomastico: 5 febbraio (sant’Agata)
Varianti: Agathe (francese, tedesco, danese ecc), Águeda (portoghese e spagnolo), Ågot (norvegese), Agda (svedese), Ágota (ungherese), Jaga, Aagje, Agi

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AGNESE: dal greco Haghnòs “pura, casta”.
Caratteristiche della personalità: animo sereno e tranquillo, indole pacata nonostante sia una persona in continuo rinnovamento. Niente le provoca turbamento: riesce a trovare una spiegazione e un lato positivo in ciascun evento le accada e questo la rende davvero speciale.
Origine: greca
Segno corrispondente: sagittario
Numero fortunato: 10
Colore: verde
Pietra: smeraldo
Metallo: mercurio
Onomastico: 21 gennaio, 29 gennaio, 20 aprile, 1 settembre
Varianti: Anjeza (albanese), Anežka (ceco), Aignéis (irlandese), Aune (finlandese), Agnija (lettone, macedone), Agnetha (norvegese), Agnès (francese), Ines (spagnolo), Aggie, Taggy, Nessie, Annis, Annys, Annice, Annise, Anise, Anis, Annot

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AGOSTINA: dal latino “Augustus” = “venerabile”. Patrono dei tipografi e dei teologi.
Caratteristiche della personalità: passione innata per i viaggi e le scoperte, la sua curiosità punta quasi esclusivamente alla geografia ed alle tradizioni delle popolazioni; vera amica e donna generosa con la famiglia come poche.
Segno corrispondente: ariete
Numero fortunato: 4
Colore: verde
Pietra: smeraldo
Metallo: ferro
Onomastico: 13 novembre
Varianti: Auxtina (basco), Agustina (catalano), Augustine (francese), Agostiña (galiziano)

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AGOSTINO: Medesime caratteristiche del nome al femminile.
Varianti: Agostín (aragonese ed asturiano), Avqustin (azero), Eosten (bretone), Awstin (gallese), Austin, Austen e Austyn (inglese), Agaistín (irlandese), Wistin (maltese), Dino, Gus, Stijn

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AHMAD: dall’arabo, “rendere grazie”.
Caratteristiche della personalità: istintivo, amante dell’azione, affronta la vita con coraggio senza mai darsi per vinto; in famiglia si dimostra fedele, attento e disponibile.
Segno corrispondente: Leone
Numero fortunato: 3
Colore: Blu
Pietra: Zaffiro
Metallo: Ferro
Varianti: Ahmed, Ehmet (turco)

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AIDA: dall’arabo Ayda =”visitatrice”.
Caratteristiche della personalità:curiosa, piena di frenesia; comincia molte attività che raramente porta a termine, perché si lascia sempre attrarre da qualcosa di nuovo. Spirito libero, creativo, sempre pronto a fare del bene alle persone care, soprattutto agli amici.
Segno corrispondente: pesci
Numero fortunato: 3
Colore: giallo
Pietra: rubino
Metallo: rame

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AIMONE: dal sassone Hagimund = “difende la casa con la spada”.
Caratteristiche della personalità: creativo nato a cui piace attirare l’attenzione, infatti predilige abiti dai colori sgargianti e gesticola molto quando parla ed illustra le sue idee, le quali sono tutte sorprendentemente innovative.
Segno corrispondente: capricorno
Numero fortunato: 7
Colore: verde
Pietra: smeraldo
Metallo: bronzo
Onomastico: 18 agosto
Varianti: Heino (estone, finlandese, tedesco), Hamon (inglese), Hamnet, Hamelin

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ALAIN: probabile si riferisce al popolo degli Alani che, nel IV secolo, invasero i territori dell’Impero Romano fondendosi con gli abitanti. In bretone = “bello, attraente”
Caratteristiche della personalità: invincibile, non si piega; conosce il significato della parola sacrificio e lavora duramente su se stesso per accrescere il valore fisico e mentale della sua persona. E’ un perfezionista che non si può non ammirare.
Segno corrispondente: cancro
Numero fortunato: 10
Colore: arancio
Pietra: diamante
Metallo: oro
Onomastico: 8 settembre

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ALAN: dal bretone “piccolo sasso”, ma anche “attraente, bello”
Caratteristiche della personalità: creativo, fantasioso e pieno di idee. Solare e attivo ha sempre l’agenda piena di impegni e cerca di trovare nuove attività che stimolino la sua curiosità.
Segno corrispondente: Sagittario
Numero fortunato: 8
Colore: Nero
Pietra: Topazio
Metallo: Ferro
Onomastico: 25 novembre
Varianti: Alano (italiano), Alen (sloveno, croato), Alun (gallese), Ailean (gaelico), Ailin (irlandese), Allan (scozzese). Al femminile: Alanna, Alana, Alaina, Alayna, Allana, Alanis, Alannah, Allannah, Alannis

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ALBA: dal latino “bianca”
Caratteristiche della personalità: nutre molta speranza nel futuro e nella vita in generale; è gentile, ubbidiente e fiduciosa, a volte un po’ immatura, ma ricca di fascino a cui molte persone non sapranno resistere.
Segno corrispondente: gemelli
Numero fortunato: 3
Colore: bianco
Pietra: agata
Metallo: argento
Onomastico: 17 gennaio
Varianti: Elba (spagnolo)

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ALBERTA/ALBERTO: dal germanico = “di nobile stirpe” o “famosa”
Caratteristiche della personalità: modesta e gentile, ama dimostrare velatamente agli altri le sue capacità intellettuali e le sue abilità. La sua voglia di eccellere riesce spesso ad attuarsi brillantemente, permettendole di raggiungere il successo e la notorietà ai quali aspira.
Segno corrispondente: capricorno
Numero fortunato: 4
Colore: blu
Pietra: zaffiro
Metallo: oro
Onomastico: 6 ottobre (Alberta) – 15 novembre (Alberto)

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ALDO/ALDA: dal tedesco = “vecchio” o “esperto”
Caratteristiche della personalità: si contraddistingue per austerità e riservatezza. Solitamente concede la propria fiducia solo ad un numero limitato di persone, ma quando è tranquillo e sereno riesce a dare il meglio di sé, dimostrando ottime capacità nell’ascoltare le esigenze altrui, riuscendo al contempo a divertirsi e a far divertire gli altri.
Segno corrispondente: acquario
Numero fortunato: 8
Colore: verde
Pietra: smeraldo
Metallo: ferro
Onomastico: 10 gennaio (Aldo) – 18 novembre (Alda)

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ALESSANDRA: dal greco “protettrice degli uomini”
Caratteristiche della personalità: (vedi Alessandro)
Segno corrispondente: pesci
Numero fortunato: 3
Colore: verde
Pietra: smeraldo
Metallo: oro
Onomastico: 20 marzo

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ALESSANDRO: dal greco “difensore dei propri uomini o sudditi”
Caratteristiche della personalità: temperamento irrequieto, frenetico, per essere tranquillo deve avere qualcosa da fare. Sogna la gloria e il successo e si lancia con coraggio e ardore in ogni genere di avventura. Molto orgoglioso e sicuro di sé, ha quindi una personalità irresistibile.
Segno corrispondente: bilancia
Numero fortunato: 8
Colore: giallo
Pietra: pirite
Metallo: argento
Onomastico: 26 agosto
Varianti: Aleksander (albanese, croato, ecc), Alexandre (francese, catalano,portoghese), Alastar (irlandese), Iskandar (indonesiano)

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ALESSIA/ALESSIO: dal greco “colei che protegge”
Caratteristiche della personalità: carattere pieno di tono e vitalità, dinamico ed intraprendente, ma di fronte ad alcuni aspetti della vita risulta talvolta ansioso e dubbioso. Non ama essere contraddetto e per questo potrebbe rivelarsi permaloso.
Segno corrispondente: toro
Numero fortunato: 7
Colore: giallo
Pietra: topazio
Metallo: bronzo
Onomastico: 9 gennaio (Alessia) – 17 luglio (Alessio)
Varianti: Aleksja (polacco), Alexis (inglese), Alexia (tedesco). Al maschile: Aleksej (ceco), Aleksei (finlandese), Aleixo (galiziano), Elek (ungherese)

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ALFIO: dal latino “bianco di carnagione”
Caratteristiche della personalità: estremamente razionale, sa riconoscere il bene dal male e, quando è chiamato a compiere un’azione, sa sempre cosa è giusto e cosa è sbagliato; in amore sa far sentire importante la sua amata.
Segno corrispondente: bilancia
Numero fortunato: 3
Colore: blu
Pietra: diamante
Metallo: oro
Onomastico: 10 maggio

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ALFONSO: dal germanico “pronto alla battaglia”
Caratteristiche della personalità: molto riflessivo, capace di pensieri profondi sulla vita, filosofo; è molto legato alla famiglia, è un compagno fedele in amore e divertente con gli amici.
Segno corrispondente: bilancia
Numero fortunato: 9
Colore: viola
Pietra: ametista
Metallo: argento
Onomastico: 1 agosto (Alfonso) – 31 luglio (Alfonsa)
Varianti: Alphonse (francese), Alonso (spagnolo), Fonzie

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ALFREDO: dal sassone “consiglio degli elfi” o “saggio nella pace”
Caratteristiche della personalità: mille interessi, non riesce a stare calmo; sicuramente simpatico e gioviale, risulta talvolta un po’ pesante e stancante. Dà importanza ai legami familiari ed agli amici, ma tende generalmente a sacrificarsi poco per gli altri.
Segno corrispondente: gemelli
Numero fortunato: 2
Colore: bianco
Pietra: diamante
Metallo: oro
Onomastico: 14 agosto (Alfredo) – 2 agosto (Alfreda)
Varianti: Alfred, Fred, Frida, Elfred (sassone)

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ALICE: dal greco “creatura marina”
Caratteristiche della personalità: paradosso vivente, verità e menzogna, presenza e assenza, grandi slanci e momenti di pigra inattività. Persegue uno scopo con tutta la tenacia possibile, con l’aiuto di un temperamento stravagante, vivace e lungimirante.
Segno corrispondente: gemelli
Numero fortunato: 3
Colore: giallo
Pietra: berillo
Metallo: rame
Onomastico: 5 febbraio
Varianti: Alicia, Alis, Alix, Alisha, Alison, Alica, Aliz

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ALIDA: dal tedesco “eroina, guerriera”
Caratteristiche della personalità: forte, non si arrende mai; ha una spiccata vena artistica ed è affascinata dall’estetica, per questo si presenta sempre in ordine e curata, con il trucco e lo smalto impeccabile.
Segno corrispondente: vergine
Numero fortunato: 7
Colore: arancio
Pietra: ametista
Metallo: bronzo
Onomastico: 26 aprile

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ALINA: dal germanico “figlia, nobile”
Caratteristiche della personalità: ama viaggiare e scoprire posti nuove, ha uno spirito avventuriero e non si ferma davanti a niente; ha un grande cuore, ma i suoi interessi non la rendono una persona molto costante e presente nell’ambito familiare.
Segno corrispondente: toro
Numero fortunato: 6
Colore: Viola
Pietra: Ametista
Metallo: Oro
Onomastico: 28 agosto
Varianti: Aline, Alene

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ALLEGRA: nome medievale, augurante una crescita serena e lieta
Caratteristiche della personalità: gioiosa e spontanea, affronta la vita con entusiasmo, riuscendo a contagiare anche le persone che ha intorno. Antepone gli interessi dei suoi cari ai suoi bisogni e questo la rende una mamma ideale.
Significato: vivace e gioiosa
Segno corrispondente: bilancia
Numero fortunato: 4
Colore: bianco
Pietra: topazio
Metallo: oro
Onomastico: 1 novembre

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ALMA: dal latino “colei che nutre”
Caratteristiche della personalità: esuberante e piena di vita; ha un animo festaiolo e birichino, si diverte a fare piccoli scherzi innocenti alle persone con cui ha confidenza per rendere più piacevole il tempo trascorso insieme.
Segno corrispondente: vergine
Numero fortunato: 7
Colore: bianco
Pietra: diamante
Metallo: oro
Onomastico: 1 novembre

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ALTEA: dal greco “colei che guarisce”
Caratteristiche della personalità: grazia e delicatezza; il suo tono di voce è soave e la sua anima è gentile, cosa che viene apprezzata da tutte le persone che entrano in contatto con lei.
Segno corrispondente: cancro
Numero fortunato: 4
Colore: lilla
Pietra: ametista
Metallo: ambra
Onomastico: 1 novembre

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ALVARO: dal visigoto “uomo di antica stirpe”
Caratteristiche della personalità: permaloso, ama prendere in giro gli altri, ma detesta essere lui la preda degli scherzi; sul lavoro è molto preciso e metodico ed anche nella vita di tutti i giorni si dimostra una persona organizzata, che rispetta impegni e scadenze.
Segno corrispondente: leone
Numero fortunato: 7
Colore: rosso
Pietra: topazio
Metallo: argento
Onomastico: 19 febbraio
Varianti: Albar (basco), Alfarr (norreno), Alwar (polacco)

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ALVIERO: origine sconosciuta
Caratteristiche della personalità: creativo, dotato di tante buone qualità, in particolare l’intelligenza, la simpatia e la vivacità. Molto ambizioso in amore, è un compagno fedele e un ottimo padre.
Segno corrispondente: Leone
Numero fortunato: 1
Colore: Azzurro
Pietra: Lapislazzuli
Metallo: Oro

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ALVISE: dal germanico “sapiente della casa”
Caratteristiche della personalità: forte e ambizioso, si prefigge degli obiettivi in tutto quel che deve fare e puntualmente li raggiunge senza grosse difficoltà. Tendenzialmente egoista, sa riconoscere quando è il momento di aiutare chi è in difficoltà.
Segno corrispondente: gemelli
Numero fortunato: 3
Colore: giallo
Pietra: rubino
Metallo: rame

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GEMELLI: ASTROLOGIA ED EROS

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ASTROLOGIA ED EROS: GEMELLI

DONNA

La donna Gemelli ricerca la varietà ed il cambiamento, cosa che si riflette anche sul suo comportamento erotico.

Ma in lei si possono notare due comportamenti contrapposti: da un lato, la donna squisitamente femminile, che spontaneamente suscita l’interesse erotico dell’uomo, con atteggiamenti frivoli e capricciosi, considerati spesso molto femminili.

Spesso potrà anche avere un comportamento da “tira e molla”, concedendosi e ritraendosi.

Dall’altro, si avrà un atteggiamento più “cerebrale”, amerà più con la mente che col corpo ossia, prima di passare all’atto fisico, il partner dovrà passare al vaglio della sua attrazione mentale.

Questo stereotipo di donna è come se dovesse vincere una certa inibizione psichica o fisica, che potrebbe addirittura convogliarsi in un completo disinteresse sessuale.

La donna Gemelli, comunque, può rivelarsi un’ottima moglie di tipo tradizionale, che avrà anche dei figli, ma non si dovrà pretendere da lei una vivace giocosità sessuale.

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LA DONNA GEMELLI SECONDO IL GIORNO DI NASCITA

21 Maggio: graziosamente seducente, molto apprezzata anche come amante.

22 Maggio: ama scandalizzare il partner in modo ardito ed ironico.

23 Maggio: disordinata, ma fornita di grande immaginazione. Con lei non ci si annoia.

24 Maggio: scarse voglie erotiche.

25 Maggio: ama flirtare con gli uomini delle altre.

26 Maggio: molto appassionata.

27 Maggio: non le piace molto essere toccata. Scarso desiderio.

28 Maggio: instabile sentimentalmente ed eroticamente.

29 Maggio: priorità ai doveri, l’amore viene per ultimo.

30 Maggio: seria ed equilibrata in ogni campo.

31 Maggio: ama le avventure e le facili occasioni.

1 Giugno: tendenza a rifiutare il sesso.

2 Giugno: amante soddisfacente.

3 Giugno: straordinaria come amante, un po’ indecisa come donna.

4 Giugno: non sa mai come comportarsi.

5 Giugno: poco propensa ad abbandonarsi sessualmente.

6 Giugno: inconsciamente rifiuta l’uomo.

7 Giugno: abilissima nei giochi erotici.

8 Giugno: rinuncia a tutto ciò che riguarda il sesso.

9 Giugno: erotismo cerebrale.

10 Giugno: buona compagna, ma non “bomba” sexy.

11 Giugno: non ama il sesso.

12 Giugno: preferisce le amicizie amorose piuttosto che le passioni travolgenti.

13 Giugno: molto selettiva, ha bisogno di un “vero” uomo accanto.

14 Giugno: molto volenterosa, vuole imparare ogni arte amatoria.

15 Giugno: tipo spesso depresso, situazione che nuoce alla sessualità.

16 Giugno: non ama le complicazioni, è semplice e schietta, anche nell’eros.

17 Giugno: molto mutevole, ama fare esperienze.

18 Giugno: piuttosto rinunciataria in ambito erotico.

19 Giugno: sesso solo in ambito matrimoniale.

20 Giugno: sorprendentemente calda e passionale.

21 Giugno: si abbandona completamente al desiderio del momento.

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UOMO

La natura dell’uomo Gemelli è duplice: esiste il tipo “farfallone”, che svolazza continuamente di fiore in fiore, non appartenendo mai a nessuna.

E’ un tipo piuttosto curioso, cerca molte avventure e di fare tutte le esperienze sessuali possibili, non arretrando neanche di fronte a situazioni “strane”.

Il tutto però senza alcun coinvolgimento vero, senza profonda passione, ma soltanto con curiosità.

Invece, il secondo stereotipo di uomo Gemelli non è assolutamente in preda alla lussuria anzi, per tutto ciò che riguarda il sesso, spesso potrebbe esserne addirittura disgustato.

Egli fa l’amore proprio se è necessario, se lo richiedono le circostanze e spesso si sposa per dovere.

Entrambe le tipologie di uomo Gemelli, comunque, necessitano che egli sia preso innanzitutto mentalmente, che sia appagato  nella sua fantasia, prima di passare all’azione.

L’UOMO GEMELLI SECONDO IL GIORNO DI NASCITA

21 Maggio: più amico che amante, scarsa sensualità.

22 Maggio: amministra bene le proprie energie sessuali.

23 Maggio: molto fantasioso, ama variare compagna e modi di amare.

24 Maggio: sobrio e riservato.

25 Maggio: discrete capacità, aggressività sessuale.

26 Maggio: subisce il sesso, senza dargli il giusto valore.

27 Maggio: non ha alcun tipo di problema sessuale.

28 Maggio: ama molto gli svaghi erotici.

29 Maggio: ha fama di buon amatore.

30 Maggio: schizzinoso in fatto di sesso, mania della pulizia.

31 Maggio: debole, anche sessualmente

1 Giugno: instabilità personificata, va a periodi.

2 Giugno: anche se ha poche capacità in questo campo, è molto attratto.

3 Giugno: per dare il meglio di sé, ha bisogno di qualche aiuto.

4 Giugno: brillante e delicato.

5 Giugno: poco passionale.

6 Giugno: ha bisogno di molti stimoli e della partner ideale.

7 Giugno: estremamente abile nei rapporti sessuali.

8 Giugno: molta voglia e poca capacità.

9 Giugno: molto distratto, si eccita in situazioni “anormali”.

10 Giugno: rapporti solo con donne ben conosciute.

11 Giugno: incline all’astinenza, poca fantasia.

12 Giugno: uomo dalle normali capacità.

13 Giugno: riservato, non se la va a cercare.

14 Giugno: magnete sessuale.

15 Giugno: molto romantico ma poco portato verso il sesso.

16 Giugno: preferisce avventure all’aria aperta.

17 Giugno: molto timido, ha bisogno d’incoraggiamento.

18 Giugno: si vanta spesso di successi che non ha.

19 Giugno: un po’ inibito o represso.

20 Giugno: lunghe notti di raffinata lussuria.

21 Giugno: molto disordinato, anche in campo sessuale.

 

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ACCORDI DI COPPIA: LEI GEMELLI, LUI…

ari-gemAriete: per lei, il fattore sessuale è meno importante che per lui. Però, dal punto di vista erotico, possono vivere insieme momenti soddisfacenti ed anche molto divertenti. Se manca, però, una vera intesa intellettuale, il rapporto si esaurirà nel tempo. Sarà lei a mollare per prima. =

 

 

 

gem-tauToro: la vitale sensualità di lui non si accorda pienamente col distratto erotismo di lei, che ha bisogno di un notevole lavoro preparatorio per raggiungere l’eccitazione ed il culmine del piacere. E lui difficilmente potrà andarle incontro. –

 

 

 

gem-gemGemelli: non è da escludere che tra i due possa instaurarsi una perfetta intesa anche sul piano sessuale. Infatti, il loro modo di avvertire l’erotismo e di vivere la sessualità sia oltremodo identico. Però le cose potrebbero essere rovinate da qualche tradimento da parte di entrambi. =

 

 

 

can-gemCancro: la tenera sensualità di lui non fa presa sulla donna Gemelli. Inoltre l’atteggiamento spesso ironico di lei può aumentare alcune timidezze e difficoltà dell’uomo Cancro. In generale hanno sentimenti ed aspirazioni diversi. –

 

 

 

gem-leoLeone: entrambi piuttosto esibizionisti, cosa che può trovare piacevole sfogo ne loro rapporto, che risulterà piacevole e divertente. Inoltre, entrambi non sono famosi per la durata dei loro rapporti amorosi, per cui, venendosi incontro, la relazione potrebbe funzionare. +

 

 

 

gem-virVergine: lui prende molto sul serio il rapporto, soprattutto dal punto di vista sessuale. Difficilmente, quindi, potrà sopportare gli atteggiamenti un po’ “leggeri” di lei. Anche nell’intimità, le disinvolture della donna Gemelli risultano per lui poco gradite o addirittura inibenti. –

 

 

 

gem-libBilancia: entrambi non brillano per passionalità, ma è senza dubbio lui ad essere quello che esprime maggiore calore erotico, che non sempre trova corresponsione nella donna Gemelli. Comunque, un discreto accordo sessuale, basato sulla “cerebralità”, può essere trovato. –

 

 

 

gem-scoScorpione: la cupa passionalità dell’uomo Scorpione spesso presenta esigenze sessuali pressanti, che difficilmente possono essere soddisfatte dall’esile erotismo della donna Gemelli.  –

 

 

 

gem-sagSagittario: possibile buon accordo basato non sulla pratica intensa di attività sessuale. Infatti, in questo campo sono entrambi moderati. Quindi, non corrono il rischio di rimanere frustrati davanti alla poca passionalità del partner. +

 

 

 

cap-gemCapricorno: non è facile per l’uomo Capricorno capire e possedere pienamente la sfuggente donna Gemelli. Inoltre, al di là di certe superficiali credenze, lui è piuttosto caldo e quindi potrebbe restare deluso di fronte all’asetticità ed alla scarsa partecipazione di lei. –

 

 

 

aqu-gemAcquario: hanno la sessualità simile, in entrambi prevalgono cerebralità ed intellettualismo. Entrambi amano la biancheria raffinata e stuzzicante ed anche atmosfere un po’ torbide. Entrambi danno più importanza all’intensità del rapporto, alla qualità, piuttosto che alla quantità. +

 

 

 

gem-pisPesci: due segni doppi, due segni instabili, che si riflette anche sulla vita sessuale. Per cui ci potrebbero essere distrazione, infedeltà ed instabilità. Sicuramente si troverà peggio lui perché, essendo molto sensuale, avrebbe bisogno di maggiore passione erotica, mentre lei è una partner più sbrigativa. –

 

 

 

 

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ACCORDI DI COPPIA: LUI GEMELLI, LEI…

ari-gemAriete: rapporto difficile, la donna Ariete è troppo passionale per l’uomo Gemelli, che non riesce a comprendere appieno le sue richieste. Dall’altra parte, lei non riesci a comprendere perché il proprio partner abbia bisogno di tanti preliminari e sia spesso distratto. –

 

 

 

gem-tauToro: lei rimane insoddisfatta dalla disattenzione dell’uomo Gemelli, davanti alle sue provocazioni erotiche. E può anche rimanere un po’ “interdetta” davanti a certe strane richieste del partner che, essendo molto cerebrale, ha bisogno di certe atmosfere particolari. –

 

 

 

gem-gemGemelli: non è da escludere che tra i due possa instaurarsi una perfetta intesa anche sul piano sessuale. Infatti, il loro modo di avvertire l’erotismo e di vivere la sessualità sia oltremodo identico. Però le cose potrebbero essere rovinate da qualche tradimento da parte di entrambi. =

 

 

 

can-gemCancro: l’incostanza di lui mal si concilia con l’intensità eccessiva di lei, che non riuscirà mai a sentire “suo” l’uomo Gemelli. Soprattutto nella vita erotica lei vorrebbe sentirlo più partecipe e, soprattutto, vorrebbe essere al centro del mondo del suo uomo. Unione difficile. –

 

 

 

 

gem-leoLeone: la cerebralità dell’uomo Gemelli si può ben accordare con la teatralità della donna Leone. Entrambi ameranno le luci soffuse, le musiche di sottofondo, ambientazioni particolari, che creeranno un nido perfetto per le loro effusioni. +

 

 

 

gem-virVergine: in campo erotico, tanto è brillante lui, quanto è ritrosa lei. Lui è superficiale e lei è pedante. Difficile quindi trovare una via d’intesa, a meno che entrambi rinuncino alla vita sessuale. –

 

 

 

gem-libBilancia: l’incontro tra due superficiali potrebbe portare a buoni risultati. Infatti, lei non si sente troppo trascurata eroticamente e quindi può ben sopportare l’incostanza di lui. Inoltre entrambi amano condire il rapporto con un po’ di scena, di recitazione. +

 

 

 

gem-scoScorpione: l’intesa sessuale sembra problematica. Lui è razionalizzante e non trova grande riscontro nell’intensa passionalità di lei. La donna Scorpione è continua e costante nel desiderio, mentre lui è discontinuo e saltellante. –

 

 

 

gem-sagSagittario: lei non è molto coerente nei desideri sessuali ma, quando ha davvero voglia, non lascia perdere l’occasione. L’uomo Gemelli invece preferisce il “poco ma spesso”, pertanto non è facile che i due possano trovare un accordo soddisfacente. –

 

 

 

cap-gemCapricorno: sarebbe meglio soffocare sul nascere una simpatia tra i due. Infatti, dal punto di vista erotico, il loro rapporto non si presenta certo entusiasmante. Lei ha bisogno di stabilità, lui è superficiale e discontinuo. Lui vuole giocare e lei prende tutto terribilmente sul serio. –

 

 

 

aqu-gemAcquario: hanno l’erotismo abbastanza simile, quindi anche soddisfacente. Entrambi sono cerebrali, un po’ svagati ed incostanti nella sessualità. Hanno quindi lo stesso modo di fare. Potrà esserci un po’ più di passionalità in lei, che non verrà soddisfatta dalla superficialità di lui. –

 

 

 

gem-pisPesci: non sembra ragionevolmente possibile che tra i due ci sia un buon accordo sessuale. Lui è superficiale, discontinuo. Lei ha bisogno di intensità affettiva ed erotica insieme. Quindi un clima denso di sentimenti, esattamente il contrario di ciò di cui ha bisogno l’uomo Gemelli. –

 

 

 

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AGATA

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L’Agata è una varietà di Calcedonio.
Il suo colore naturale è marrone/beige con delle venature più chiare. Spesso l’Agata viene tinta, e può avere dei colori forti come il viola, rosa, blu, verde, nera.
Generalmente, conferisce senso di protezione e sicurezza.
È un potente energizzante, stimola l’energia vitale, la passionalità, la sensualità e l’istinto di conservazione.

Favorisce l’armonia con se stessi e nei rapporti con gli altri. Aiuta i timidi ed i paurosi a rafforzare il loro coraggio. Aiuta a discernere la verità e ad accettare la realtà, stabilizza le energie corporee.
E’ la pietra adatta per mettere a fuoco le situazioni.

Stimola la concentrazione e la produzione di soluzioni pratiche, dona pacatezza, chiarezza e introspezione. Stimola la persona a trovare in sé le risposte alle proprie domande, favorisce l’ascolto, l’autosservazione e la revisione critica delle proprie esperienze. Promuove la crescita spirituale.
L’Agata è usata generalmente negli incantesimi e riti magici che riguardano la forza, il coraggio, la longevità.

Portata al braccio o addosso, mentre si fa giardinaggio, essa aumenta la fertilità delle proprie piante e assicura un raccolto abbondante o fiori rigogliosi.
L’Agata è un talismano popolare nel Medio Oriente, per garantire il buono stato di salute del sangue.
Nell’antica Britannia, veniva indossata per combattere le malattie della pelle, mentre in Siria, si usava Agata a taglio triangolare, per guarire i problemi intestinali.
In cerimoniali magici, si incidevano sulle Agate figure di serpenti o di uomini cavalcanti serpenti: portate come amuleti, queste pietre magiche proteggevano dai morsi e dalle punture di serpenti, degli scorpioni e degli insetti.
L’Agata è usata talvolta in formule od incantesimi protettivi e, un tempo, era ritenuta l’antidoto sovrano contro le stregonerie, i demoni e le possessioni demoniache.
In Asia, l’Agata era usata quanto il cristallo di quarzo oggi. Per indovinare il futuro, il veggente fissava i disegni sulla pietra, lasciando che il suo inconscio proiettasse i suoi impulsi psichici alla sua mente conscia.
Le pietre con tinte marroni o nere, al cui centro si trova un cerchio bianco, sono utilizzate come amuleto contro il malocchio: il cerchio bianco è considerato, infatti, simile all’occhio vigile di uno sguardo protettore.

 
bibancaAgata bianca: È utile per lo sviluppo spirituale ed è associata al chakra della corona.

 

 
violaAgata viola: è utilizzata in gravidanza per proteggere la gestazione. L’agata viola aumenta la compassione e la sensibilità verso gli altri.

 

 

 

 

 

yellowAgata gialla: migliora la salute della pancia, dello stomaco, del pancreas e del fegato, anche nelle sfumature marroni. Stimola, inoltre, il processo digestivo.

 

 

 

 

bluAgata blu: è usata per indurre stati di coscienza superiori. È una pietra adatta alla comunicazione, dunque vibra con il chakra della gola. È associata alla speranza, all’ottimismo, ai pensieri positivi, alla gioia e alla verità.

 

 

 

 

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Agata rosa: utile nei problemi emotivi, oltre che a perdonare ed accettare in amore. Deve essere posizionata vicino al cuore.

 

 

 

 

fuocoAgata di fuoco: fornisce supporto, potenza e coraggio nei momenti difficili. Offre protezione, placa le paure e può essere indicata per ampliare le capacità psichiche. È stata usata dagli sciamani per aumentare la chiaroveggenza e al fine di evocare immagini e ricordi di altre vite. È collegata al terzo chakra.

 

 
muskAgata muschiata: dà una sensazione di libertà e di spazio, laddove viene inserita. Porta le persone in uno stato di armonia con gli altri e attira abbondanza, successo e prosperità. Aumenta il rispetto verso se stessi, esalta gli aspetti positivi del carattere e diminuisce il livello di stress. È poi collegata al chakra del cuore e si tratta di una pietra connessa all’amore e all’amicizia.

 

 
botswana-agate-botswana-africa-1946-p[ekm]320x320[ekm]Agata del Botswana: aiuta a considerare tutti i dettagli di una questione o di un problema, quindi stimola i corpi sottili. Viene scelta per esplorare l’ignoto ed è collegata alla protezione, alla fertilità, alla sensualità, alla passione, all’espressione artistica e alla soddisfazione emotiva.

 

 

 

 

 

 

Pianeta: Mercurio.

ARMONIZZA CON:

1-horzPrimo chakraMuladhara” (pietre nere e grigie)

 
2-horzSecondo chakra “Svadhishthana” (pietre arancio e di fuoco)

 
3-horzTerzo chakra “Manipura”  (prevalenza di tonalità di giallo)

 
4-horzQuarto chakra “Anahata” (varietà verde e rosa, muschiata)

 

 
5-horzQuinto chakra “Vishudda” (pietre blu).

 
Segni Zodiacali: Toro, Scorpione, Gemelli.

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CAVERNE DI CAYNTON

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Nei pressi di Beckbury, a Shropshire (Inghilterra), si trovano le Caynton Caves (Caverne di Caynton), un complesso di cunicoli e passaggi scavati sotto terra.
Quello che sembrava essere una comune tana di coniglio in un campo di coltivatori, è in realtà l’ingresso di una grande grotta sotterranea, le cui origini sono avvolte nel mistero.
Sembra siano state scavate alla fine del XVIII o all’inizio del XIX secolo, ma la leggenda popolare li associa ai Cavalieri Templari (Ordine militare cattolico, fondato nel XII secolo), originariamente per custodire i pellegrini durante la loro strada lungo le vie pericolose che portavano a Gerusalemme.

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Durante il Medioevo, l’Ordine crebbe rapidamente nel potere, diventando uno dei più ricchi e più potenti ordini della cristianità. Esso fu sciolto ai primi del XIV secolo, ma la storia delle loro persecuzioni ed improvvisa dissoluzione, dette origine a molte teorie e leggende, che ruotano intorno ai segreti e ai misteri.
Le Caverne di Caynton sono uno di loro.
La teoria dei Templari sembra una spiegazione possibile. Si pensa che le grotte derivino da una cava e furono poi trasformate dai proprietari terrieri in una grotta.
Le caverne comprendono una serie di passaggi neo-romanici e camere scavate in pietra arenaria, con archi intagliati, pilastri, simboli e nicchie, apparentemente per inserirci candele.
Si trovano a circa 250 metri a ovest di Caynton Hall, sotto boschi privati, all’interno di una cava di pietra in disuso.
Il sito è su terreno privato e non aperto al pubblico.
Si dice che, dagli anni ’80, la grotta sia stata utilizzata da Druidi per celebrare i propri rituali pagani, soprattutto durante i Solstizi.
Di certo vi sono state ritrovate delle candele, dei graffiti e dell’immondizia, deducendone che vi si sono svolti cerimonie, riti segreti informali e magia nera.

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Sono state vandalizzate e sono state chiuse nel 2012.
Successivamente sbloccate, sono balzate agli onori della cronaca improvvisamente, dopo che un fotografo, Michael Scott, ha ottenuto l’accesso alle grotte sigillate situate in una proprietà privata, a marzo 2017.
Le sue immagini sono state pubblicate su numerose riviste importanti quest’anno, ma i titoli sono tutti fuorvianti.
Le grotte di Caynton, infatti, non sono una scoperta “recente”.
Il misterioso sistema delle grotte è intrigante.
Esse appaiono per lo più intatte e contengono una rete di passaggi ed archi splendidamente scolpiti di arenaria.
Gli speleologi hanno dovuto strisciare attraverso alcune camere particolarmente strette, per esplorare completamente il tunnel.
Camminando attraverso le grotte si possono vedere nicchie create per candele, simboli disegnati sulle pareti e sui tetti e, molto all’interno della grotta, c’è una fonte, una struttura in pietra utilizzata per contenere l’acqua per i battesimi.

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PIC BY Michael Scott/ Caters News - (PICTURED: The candle lit cave) - It might look like an ordinary rabbits hole, but this tunnel unearths a stunning CAVE. The unassuming hole reveals a cave which is hidden less than a metre beneath a farmers field. The untouched caves, in Shropshire, date back 700 years when they were used by the Knights Templars - a medieval religious order that fought in the Crusades. Photographer Michael Scott, from Birmingham, set out in search of the historical wonder after seeing a video of it online. SEE CATERS COPY.
PIC BY Michael Scott/ Caters News