oggi/ 5 Ottobre, il giorno che non esiste nel Calendario Gregoriano-

5 Ottobre 1582, il giorno che non esiste nel calendario gregoriano

Nel calendario gregoriano i giorni dal 5 al 14 ottobre non esistono, semplicemente vengono saltati. Ma perché questo accadeva in passato? Il calendario Gregoriano venne introdotto da papa Gregorio XIII nel 1582. Si trattava di un calendario basato sull’anno solare, ovvero sul ciclo delle stagioni. Quindi per riallineare il numero dei giorni preciso, al ciclo delle stagioni si decise che era opportuno cancellare i giorni dal 5 al 14 Ottobre.

Il calendario Gregoriano, la sua introduzione e il suo utilizzo oggigiorno
Il calendario gregoriano è il calendario solare ufficiale di quasi tutti i paesi del mondo. Il papa lo introdusse nel 1582 correggendo  il vecchio calendario giuliano in vigore dal 46 a.C. al 1582.

Ma perché si ebbe la necessità di cambiare calendario? La motivazione risiede nella religione e nel giorno di Pasqua. Il calendario giuliano era in ritardo di tre giorni rispetto alle stagioni e ciò provocava uno slittamento continuo della festa principale cristiana: la Pasqua. La data fu fissata allora per l’equinozio di primavera: il 21 marzo. Ma non riuscirono a risolvere il problema. Allora, Papa Gregorio XIII si rese conto che la Pasqua, di quel passo, avrebbe finito per essere celebrata in estate. Insieme ad una troupe di onorevoli personaggi, tra cui anche Luigi Lilio, un abile astronomico-matematico, aggiustarono l’errore, introducendo l’anno bisestile , ogni quattro anni, coll’aggiunta di un giorno a Febbraio, che già era stato ridotto a 28 giorni. Un anno è bisestile quando le ultime due cifre sono divisibili per 4.

Il calendario gregoriano entrò in vigore il giorno dopo la pubblicazione della bolla papale:  giovedì 4 ottobre 1582 in Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Polonia-Lituania e Belgio-Paesi Bassi-Lussemburgo. Negli altri paesi cattolici fu adottato in date diverse nell’arco dei cinque anni successivi

I paesi protestanti in un primo momento non accettarono il nuovo calendario cristiano, ma successivamente, interno al 1700 vi si adeguarono. Le Chiese ortodosse russa, serba e di Gerusalemme continuano a seguire il calendario giuliano. I paesi non cristiani invece: fu adottato molto di recente: in Giappone nel 1873, in Egitto nel 1875, in Cina nel 1912 e in Turchia nel 1924. Generalmente nei paesi non cristiani il calendario gregoriano si affianca a uno locale.

Un salto nell’infanzia
E’ celebre e tutti la ricordano la filastrocca insegnata a scuola per ricordarci i giorni di ogni mese.

Trenta giorni ha novembre
con aprile, giugno e settembre
di ventotto ce n’è uno
tutti gli altri ne han trentuno.

 

calendario gregoriano

Ognuno di noi ha un proprio simile tra gli animali…

Una sera sul pontile, osservando i gabbiani e i delfini che seguivano la nave, Fiore espose ai suoi compagni di viaggio la sua teoria zoomorfica dell’umanità. Dentro ogni uomo, sostenne, si nasconde un animale, non per somiglianza ma per indole. Animali domestici o selvatici, bestie feroci e docili erbivori, squali feroci e ignavi pesci, uccelli rapaci e inermi tordi, diafane farfalle o fastidiose zanzare. C’è chi sa tenere a bada il suo animale interiore e chi ne è succube, l’animale ha preso il sopravvento o divora la parte migliore di lui. C’è chi invece è ben oltre il suo animale intimo; c’è chi non ha il coraggio di tirarlo fuori e vive male la coabitazione e i suoi rigurgiti. C’è chi ha natura di preda e chi di predatore. Nei casi peggiori ma non rari l’animale è la parte migliore di lui.

Il mondo, per Fiore, è in balia di sei specie di animali. C’è la setta dei rapaci che comandano nel mondo, spadroneggiano sugli altri, li sfruttano e li dissanguano. Frequentano posti inaccessibili agli altri, scendono tra gli uomini solo per depredarli e poi risalgono superbi alle loro sdegnose altezze. C’è la setta degli sciacalli che vivono delle disgrazie altrui, fingono di curarsi dei mali del mondo per approfittare dei deboli e dei malati; spacciano cure, farmaci e vaccini, ma il loro scopo è tenere gli altri sottomessi per paura, sfruttando la loro fragilità e la loro mortalità. Campano sui mali altrui ma passano per altruisti, usano i loro bisogni a proprio profitto. Al loro fianco svolazzano i corvi, nei loro mantelli neri come toghe, si fingono imparziali, e invece, assistiti da gufi e pipistrelli, annunciano disgrazie per apparire poi come i loro curatori fallimentari e soccorritori. I serpenti, poi, s’insinuano ovunque, iniettano veleno, spargono tentazioni; tra i rettili, non mancano i coccodrilli, che divorano i loro figli salvo poi rimpiangerli, fanno del rimorso la loro moralità ma sono pronti a riaprire le loro fauci. È popolosa la setta delle scimmie, e le varianti di macachi, babbuini e scimpanzé, che s’arrampicano da un ramo all’altro, trasmettono il panico, scimmiottano, fanno il verso, imitano l’andatura altrui. Vanitosa è infine la setta dei pavoni, che fanno la ruota per sedurre e farsi notare, vivono di apparenza, di pura esteriorità, emettono suoni striduli, a volte acuti.

Le sei specie spadroneggiano sui popoli, la giustizia, la salute, il lavoro, gli affari, la morale e la religione. La restante umanità – greggi di pecore, agnelli sacrificali, maiali all’ingrasso – è sottomessa, salvo pochi in disparte. Le plebi muovono a pietà, meno al rispetto, per la loro scarsa dignità. Sarebbe già tanto se fossero umilmente, semplicemente uomini. Invece sono mutanti, umani in transito. Cedono umanità all’animale che li abita dentro, al gregge e al cane che li sorveglia. Involucri di bestie appena ingentilite…

da La leggenda di Fiore

 

Animali

Quante cose non sono altro che un disperato bisogno d’amore…

 

Può essere che tutti i draghi nelle nostre vite siano principesse, le quali sono lì in attesa che noi, almeno una volta, agiamo bene e con coraggio. Può essere che ogni cosa , che ci spaventa, sia nella sua essenza più profonda qualcosa che ha bisogno d’aiuto e vuole il nostro amore..

bisogno d'amore

L’Amazzonia , mostra fotografica di Sebastiao Salgado, al MAXXI di Roma, aperta dal 30 Settembre al 13 Febbraio 2022.

La mostra Amazonia di Sebastiao Salgado approda al MAXXI di Roma, unica tappa italiana di un tour che porterà le fotografie dell’artista a Londra, San Paolo, Avignone e Rio de Janeiro. Ospitata presso il Museo nazionale delle arti del XXI secolo, fino al 13 febbraio 2022, la mostra è curata da Lelia Wanick Salgado, compagna di viaggio e di vita del fotografo.
Giovanna Melandri, Presidente della Fondazione MAXXI ha voluto dare il suo personale ed istituzionale benvenuto all’artista, ricordando che la mostra si tiene un un momento molto particolare, in concomitanza con gli incontro della pre-COP26 e Youth4Climate. “Attraverso le immagini e l’arte di Salgado vogliamo lanciare un grido d’allarme”, ha affermato, richiamando la ricerca di nature secondo cui oggi l’Amazzonia produce più CO2 di quanta ne assorbe.
“Crediamo che attraverso la fotografia si possa promuovere la consapevolezza e l’urgenza delle tematiche legate al climate change”, ha sottolineato Alessio Vinci, Group Chief Communications Officer di Zurich Insurance Group, ricordando che la compagnia “è impegnata concretamente essendo anche fra i firmatari del Gglbal Compact e dei Principles for Responsible Investments (PRI) delle Nazioni Unite”.
La mostra è composta di circa 200 scatti, realizzati nell’arco di un periodo di sette anni, che fanno vivere un’esperienza immersiva  e testimoniano gli effetti del cambiamento climatico sul Pianeta. La mostra è divisa in due parti: una incentrata sui paesaggi (la foresta, i fiumi volanti, le tempeste tropicali); l’altra concentrata sulle popolazioni indigene. Per guidare lo spettatore fra le sensazionali fotografie una traccia audio composta appositamente per la mostra da Jean-Michel Jarre ed ispirata ai suoni della foresta (fruscio degli alberi, scroscio dell’acqua, canto degli uccelli e versi degli animali).
“Questa mostra è il frutto di sette anni di vissuto umano e di spedizioni fotografiche compiute via terra, acqua ed aria”, ha spiegato Sebastiao Salgado, aggiungendo “queste immagini vogliono essere la testimonianza di ciò che resta di questo patrimonio immenso che rischia di scomparire”.
Attirando l’attenzione sulla bellezza incomparabile dell’Amazzonia, Salgado vuole accendere i riflettori sulla necessità e l’urgenza di proteggere, assieme ai suoi abitanti, il polmone verde del mondo. La foresta infatti è un ecosistema fragile, che nelle aree protette dove vivono le popolazioni indigene, non ha subito quasi alcun danno.

https://www.vanityfair.it/viaggi-traveller/notizie-viaggio/2021/10/01/sebastiao-salgado-roma-arriva-la-sua-mostra-piu-importante-amazonia

maxxi Cliccando il link sopra la foto potrete vedere una rassegna di questa mostra ,meravigliose immagini di un mondo condannato a perdersi e con lui l’intero pianeta, se non si interviene con rigore, fermezza e celerità.

Quarantaquattro serie, semiserie e paradossali frasi per cercare Larghe Intese in Amore.

 

1 Amare è prendersi gioco della vita, della morte e dell’immortalità.

2 L’Amore è l’unione di paradiso e inferno. Vivi le pene dell’inferno come se fossero i frutti del paradiso, e viceversa. Gli estremi si toccano, e provano orgasmo.

3 L’amore è un’eccellente patologia che produce deliziosa sofferenza. La sua fase acuta coincide con l’invasamento, si è posseduti da qualcuno o qualcosa di cui non si dispone ma per cui si è disposti a tutto.

4 L’amore produce allucinazione perché altera la realtà, le sue dimensioni e i rapporti umani e induce al delirio, cioè a uscire dai confini e dalle regole.

5 La più forte alterazione che produce è far entrare l’Universale nel Particolare, il Mondo in una Persona, il Cosmo in una Bocca, il Cielo in una Casa.

6 Il carisma dell’Amore è l’Unicità. Tu solo, unico esemplare irripetibile, non commutabile, non sostituibile. Tu sei dio ma io devo essere il solo a goderlo.

7 L’amore vive e muore della sua irriproducibilità. Perciò in amore si può essere artisti, artigiani e oggetti d’arte, ma non si può amare in modo industriale.

8 L’unico amore che può farsi plurale è l’amore famigliare o amicale, perché si tratta d’amore separato da eros. L’affetto è il fratello eunuco dell’amore.

9 Chi dice di non aver mai amato una volta nella vita è uno sbadato, uno smemorato o un bugiardo. O semplicemente è in lista d’attesa.

10 Le tragedie dell’Amore, le violenze e le follie, le persecuzioni e le gelosie, sono il decorso naturale dell’Amore. È quella la sua norma, che per fortuna in tanti trasgrediscono. L’amore in purezza sarebbe catastrofe pura.

11 Per vivere senza conseguenze dannose l’Amore, è necessario dotarsi di contraccettivi, piccole pillole immateriali che consentono d’interrompere il flusso amoroso e avere lampi di lucidità, tregue di apatia. Si salva solo l’Amore interruptus. O preservato dal condom del disincanto.

12 L’Amore è come un sasso nello stagno della vita, si allarga per cerchi concentrici ma sempre partendo dal più vicino, mai dal più lontano. Per questo l’amore non può essere commutato in filantropia universale.

13 L’Amore è essere egoisti con l’Io di un altro.

14 L’Amore parte dalla testa, mai dal corpo. Ma la testa parte con lui.

15 L’Amore è un fanciullo perenne che sospende il tempo e danza nello spazio.

16 L’Amore è ineducato, selvatico. È incolto, se non è colto sul fatto.

17 L’Amore talvolta è uno specchio per amare se stessi tramite un altro.

18 Chi ama l’amore e si serve dell’innamorato per lo scopo, trascorre una vita pretestuosa. Quando l’amato è un mezzo per amare, l’amore si dimezza.

19 Chi ama per pura gioia di possesso e accumulazione applica la legge del capitalismo all’amore.

20 Chi ama per volontà di conquista applica l’imperialismo all’amore.

21 Chi ama chiunque e ovunque, senza distinguere, applica il comunismo all’amore.

22 Chi coltiva amori plurimi e aggravati, da serial kisser (baciatore seriale), oscilla tra il collezionismo e il collettivismo.

23 A volte l’Amore è un crimine contro l’umanità nel nome d’una persona sola.

24 Lo stalking è un amore senza biglietto di ritorno. Due cuori e una carogna.

25 L’Amore è il rifugio dei miscredenti che innalzano un Assoluto fittizio per ripararsi da ogni altro Assoluto.

26 L’Amore è raffigurato come un putto perché al femminile suona male.

27 Il tradimento è il farmaco-veleno dell’amore. Se non uccide rafforza. Se hai amato con tutto il corpo, dopo il tradimento amerai pure con gli anticorpi.

28 Chi è moglie infedele, sarà vedova esemplare. Il legame nuziale le va stretto in vita. Amore retroattivo con rimorso a pie’ di lista.

29 Spesso in amore si ama più l’assenza che la presenza dell’amato.

30 L’Amore è la grazia dannata di un istante, scambiato per l’eternità.

31 L’Amore non sopporta la durata, viaggia tra l’attimo e la perennità senza posarsi nella lungodegenza. L’Amore è una prigione ma non prevede l’ergastolo.

32 L’Amore patisce l’asimmetria di tempi e di spazi. Se non combacia, ferisce. Se stride, uccide.

33 L’Amore è una sirena che canta e il suo richiamo conduce sull’orlo della pazzia. Ma si raggiunge la pazzia quando smette di cantare o sparisce.

34 L’Amore è virale, perciò tende a isolare le vittime. Per evitare il contagio, il disincanto e la concorrenza.

35 In amore conquisti il volto ma perdi la faccia.

36 Il mondo, il pensiero e l’azione reggono sulla connessione. L’amore è la connessione elementare che collega alla vita.

37 Ci sono i filtri d’amore, ma anche in amore prevalgono le fatture false.

38 Chi ama resiste alla morte, in forma di elusione, evasione, dilazione, raggiro. Morire d’amore è solo un equivoco. Chi ama non muore.

39 L’Amore è un ascensore che porta all’attico e nel seminterrato, ma l’amore più bello si raggiunge scalando le vette e scrutando gli abissi.

40 L’Amore più bello perde per strada il suo corpo, poi si spoglia dell’anima e passa dall’altro all’Uno. Per finire in cielo, davanti a un Platone d’esecuzione.

41 L’Amore è cieco ma quanto parla. Ma a volte si fa muto perché teme di mutare.

42 Chi ama brucia. Se è felice, brucia dentro di sé; se è infelice fuori di sé.

43 Può ragionar d’amore solo chi ne è esente, anche in via provvisoria, o chi ne è portatore sano, cioè non è affetto dal sacro morbo ma solo infetto.

44 L’amore sarà una menzogna ma è anima gemella della verità.

P.S. L’amore non sopporta le tesi, le teorie e i manifesti. Vai col rogo.

MV

intesa