Il bambino chiese alla bambina di dire nel barattolo: “Ti amo”, senza fornirle altre spiegazioni.

E lei non gliene chiese, né disse ‘che sciocchezza’, o ‘siamo troppo giovani per l’amore’; e non suggerì neanche alla lontana che diceva ‘ti amo’ perché glielo aveva chiesto lui. Invece, gli rispose: “Ti amo”.
Il messaggio viaggiò per lo yo-yo, la bambola, il diario, la collana, la trapunta, il filo da bucato, il regalo di compleanno, l’arpa, la bustina da tè, la racchetta da tennis, l’orlo della gonna che un giorno lui avrebbe dovuto toglierle…
“Che schifo!”
Il bambino coprì il suo barattolo con un coperchio, lo staccò dalla corda e collocò l’amore della bambina per lui su un ripiano nel proprio armadio. Ovviamente, non poté mai aprire il barattolo perché altrimenti avrebbe perso il contenuto.
Gli bastava sapere che era lì.

-il-bambino-chiese 1

 

ultima modifica: 2022-03-25T18:26:59+01:00da g1b9

2 pensieri riguardo “”

  1. Mi hai ricordato esperienze del secolo scorso, quando oltre il “telefono” antidiluviano che era un gioco tra ragazzini, v’era un altro modo di comunicare i sentimenti e le emozioni. I miei tanti, carissimi ricordi, sono là raccolti da qualche parte nell’anima e confesso che rinnovo i ricordi se ricevo certi impulsi. E’ questo uno dei miei punti deboli, ho sempre conservato tutto del mio passato, almeno ciò che ricordo con estremo piacere. Con il tuo post, non so perché mi hai riportato alla mente un “cartoncino” apribile dove in prima pagina v’è disegnata una coniglietta stilizzata e modernizzata che tiene la zampina in alto con un foro nel cartone dove è posta una monetina italiana: 1 lira (non so se la ricordi). Bella, nuova di zecca è lì in quel buco, mentre la coniglietta in un fumetto sulla sua testa, sogna il suo coniglietto. In cima spicca la frase “Se avessi una lira…” poi sotto: “Per ogni volta che ti penso…”. Quindi un formato cartolina, all’epoca andava di moda questo tipo di comunicazione. Per curiosità, ricevuto il pieghevole, lo aprii e all’interno nelle due pagine, una grande foto della coniglietta distesa su montagne e montagne di monetine da una lira come quella reale posta, incollata su questa immagine centrale e visibile sulla prima pagina grazia al buco pari al suo piccolo diametro. Chiuso il cartoncino, sulla quarta pagina bianca, scritto a penna: bacini, bacetti, bacioni…e il nome della ragazzina. Era la fine degli anni cinquanta…..e i primi amorazzi si comunicavano così. Conservo questo reperto con tante altre cartoline di tutti i generi, lettere, letterine, messaggi, poemi e altri gadget che hanno arricchito la mia giovinezza. Visto cosa combini con i tuoi post? Non verrò più a commentarti visto che provochi questi interventi personalissimi e poco interessanti. AhAhAhAhAhAhAh!!!!! Pensa te ho dovuto buttare all’aria i miei scrigni per trovarlo e rileggerlo con piacere. Mia moglie conosce tutta ‘sta roba e non ha mai fiatato……..
    Bella serata Giovanna. Grazie per la pazienza.

Lascia un commento