Dopo il voto …

Da quando si era sparsa la voce che avrebbe vinto la destra, è partito il passaparola: è stata una brutta campagna elettorale senza cultura e un brutto domani sarà riservato al nuovo governo a maggioranza centro destra. Le oligarchie
europee provengono da partiti diversi ma sono ormai tutte dentro la consorteria che usa i tecnici per commissariare popoli e stati e si avvale dell’ideologia progressista come fornitrice di norme etico-politiche applicate anche ai temi sensibili della vita, della morte, della famiglia, delle differenze sessuali, della storia e delle identità. Ma quel che è peggio è che queste oligarchie europee non fanno mai nulla per motivare i popoli e i cittadini; non c’è una linea di difesa della civiltà europea e della sua tradizione e tantomeno un’aspettativa futura che dia fiducia e infonda energia. Si governa soltanto con la paura dei mostri: se non ci siamo noi, arrivano Putin o il fascismo. Non conta cosa pensiamo del Regno Unito e Monarchia, abbiamo ora assistito a un paese, a un popolo che si è stretto intorno alle tradizioni, ai riti e ai simboli della sua storia. L’Europa, invece, come la sua bandiera di stelle ha un vuoto al centro: non ha tradizioni, simboli, riti, civiltà intorno a cui chiamare il suo popolo. Ha solo spettri da fugare, interessi economici da difendere, sanzioni da infliggere all’interno e all’esterno, dipendenze coloniali da servire e sacrifici da imporre ai suoi cittadini; nazioni da distruggere e umiliare come la Grecia. Una consorteria malaticcia comanda in Europa e non si accorge di perdere terreno, consenso e credibilità e di perdere tutte le sue battaglie, a partire da quella energetica. Dalla brexit ai referendum presto bloccati perché si pronunciavano a sfavore della UE, agli orientamenti di voto che per due terzi, in Francia come in Italia e non solo in Polonia e in Ungheria, si esprimono in direzione opposta alle indicazioni della consorteria. Ora si orientano verso la destra nazionale, popolare, sociale e cattolica; ora verso la sinistra sociale e radicale come Melenchòn, ora verso i movimenti populisti e pauperisti come i 5 Stelle e i partiti anti-sistema, ma è in atto un vistoso e ormai consolidato divorzio della cittadinanza europea dalle consorterie che la dominano. Al di là di come poi si adatteranno i vincitori alle “direttive” europee, si può già dire che ogni consultazione di popolo si rivela una dichiarazione di sfiducia e di fallimento della consorteria europea. E a questa, come una dittatura, e infatti si può abbastanza condividere il pensiero di Lavrov, non mancano i mezzi per far sentire chi comanda, vedi il gioco dello spread che è già cominciato contro l’Italia, che se dovesse farci tanto male, il contagio sarebbe tale da trascinarsi appresso più di mezza Europa. Ma noi siamo talmente indebitati, che godremmo del privilegio dei grandi debitori delle banche, che non falliscono mai, ma hanno continui sostegni a differenza dei piccoli debitori destinati a morte certa per pochi Euro di mancato rientro.

bandiera europa

Dopo il voto …ultima modifica: 2022-09-27T16:01:32+02:00da g1b9

2 pensieri riguardo “Dopo il voto …”

  1. Un analisi attenta e pertinente. Tuttavia, tutti i problemi piccoli o grandi, sono connessi tra di loro e anche se si possono articolare singolarmente, la loro interconnessione e fondamentale. Quando si mettono su serbatori imponenti dove la politica si infiltra e ci sguazza a suo piacimento, è naturale che molti colgano la libertà di fare i loro comodi in nome e per conto dei popoli. Questo avviene dappertutto e anche in Europa. Non è stato ancora conferito il mandato per avviare il nuovo governo e già si parla di chi deve sedersi per forza su alcune poltrone e chi invece potrebbe candidarsi a sedere. Non solo: tanto è la voglia di spartire che già si pensa alle partecipate e agli enti legati allo stato; poi c’è il grande carrozzone della RAI e via, via tutto ciò che è correlato. La corsa è importante, ambiscono in tanti e tutti tirano la giacchetta alla Meloni. L’Europa ha le sue invasioni barbariche, deve attenersi a protocolli scritti durante la sua crescita e necessariamente ha da comportarsi come tutti gli altri. Insomma, i problemi si risolvono no con le leggi e le norme studiate separatamente, ma avendo visioni panoramiche e incisive perché siano armoniose tra di loro e in grado di saldare i comparti sociali che ovviamente vivono con esigenze diverse. Come dissi l’altra sera: il lavoro dei padri costituenti della UE, è andato a puttane, cambiamenti e mutazioni sono avvenute ma se ci facciamo caso, lo spirito, la comunione d’intenti e quant’altro, sono solo chimere. Penso all’Olanda, agli stati scandinavi e a chi sia entrato in Europa, solo per destabilizzare rimanendo agli ordini della Russia. Manca esattamente lo tato unico e confederato modello America. Costa dirlo? Sarà…ma è così, solo così si può parlare di UNITA’. L’Italia ha da mangiare ancora tanto di quel pane duro che alla fine, saranno solo i posteri a vederne i vantaggi…forse!!!
    Buona sera Giovanna.

  2. Io vedo tutto quello che ci aspetta come una sfida e un’opportunità, ma sinceramente, se dovessi esprimermi senza infingimenti, mi parrebbe d’essere una novella Cassandra. Concordo con Monellaccio, dei frutti, e ci saranno, godranno le generazioni a venire. Per noi è troppo tardi.

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