Rinnovarsi, cambiare, fare cose nuove, questi sono da sempre i propositi delle nuove generazioni. Noi anziani spesso pecchiamo di presunzione sul fatto di aver conquistato, col tempo, con le esperienze vissute, una specie di verità. Ma questa veritas, alcuni pretendono di chiamarla saggezza, va bene per noi stessi , non per i nostri nipoti, che come lo fummo noi, non dobbiamo dimenticare mai, hanno innato il senso di contestare con l’illusione di fare meglio in futuro. Tuttavia le nuove generazioni hanno scoperto e per questo fatto una delle più grandi rivoluzioni. Hanno capito che l’essere umano, col cambiamento delle attitudini innate nella loro mente, possono cambiare gli aspetti esteriori delle loro vite. A me, questo, che mi viene da chiamare ricondizionamento, non piace, ma nei giovani suscita entusiasmo, rifiutano anche la modernissima parola reset, in nome di un mondo nuovo che già vedono bellissimo, anche se ancora lontano.
E’ vero che siamo presuntuosi e ci vantiamo di essere più saggi dei giovani e quindi in grado di “imporre” parte del nostro bagaglio e delle nostre esperienze, trasferendole e depositandole nei loro bagagli. Ma tutto ciò, può essere limitato e ristretto, ovvero, i tempi e la società cambiano e non possiamo con i nostri suggerimenti, pretendere il loro adeguamento: il vecchio non può confondersi con il giovane, vuoi per i modi di fare, di pensare e di agire. Pertanto, condividendo ciò che asserisci e affermi, reputo necessario che si limitino i nostri consigli e i nostri suggerimenti a pochi importanti pilastri che sono il fondamento della famiglia, della società e della educazione civica. I valori da noi imparati e impartiti dai nostri genitori sono universali, sono sempre attuali e non vanno trascurati.
Non possiamo dispensarci dal trasferimento e infonderli severamente ai giovani. Per il resto…facciano loro, adeguandosi alle esigenze (sic) e alla necessità (ari…sic) del tempo che vivono.
Buona sera Giovanna.