Se Imparassimo dalla natura, dovremmo …

 

Avere il coraggio degli alberi per star dentro a tutte le stagioni.
Rompere piano piano la corteccia per far uscire i primi germogli, aiutarli a far sbocciare i primi fiori, colorare la natura e profumare l’aria , quando ancora la bruma stringe i denti la notte fredda della primavera precoce. Ammantarsi di fitto verde l’estate, per essere rifugio ai piccoli uccelli canterini e colorati, proteggere i loro nidi dalla furia dei temporali. E quando, sul finir dell’estate il sole inverte la luce, timidamente indossare il saio francescano prima di spogliarsi alla fredda nudità, che sarà la sua trasparenza a nascondere  ,affinchè  non rattrappisca troppo, non abbia brutti pensieri, ma voglia di vivere sempre, inverno dopo inverno , mantenere la linfa vitale nei rami per giungere in primavera cresciuto verso il cielo, mentre accoglieva il peso della neve, si piegava al vento, assecondando la sua forza per uscirne rinvigorito, pronto a sfidare ancora il gelo e a rifiorire più rigoglioso che mai.

platano

Un Quasimodo non troppo ermetico, ma bellissimo…

 Un Quasimodo non  troppo ermetico, ma bellissimo, una sublime poesia, un canto del cuore , che mi ha sempre affascinata. Amo questo suo essere partecipe della vita, che trionfa sempre, che nasce dal nulla. Il più grande miracolo che accade nel mondo continuamente…nonostante tutto.

 Sogno

Ed ecco sul tronco
si rompono le gemme:
un verde più nuovo dell’erba
che il cuore riposa:
il tronco pareva già morto,
piegato sul botro.

E tutto mi sa di miracolo;
e sono quell’acqua di nube
che oggi rispecchia nei fossi
più azzurro il suo pezzo di cielo,
quel verde che spacca la scorza
che pure stanotte non c’era..

Salvatore Quasimodo

 

albero

 

21 Marzo, inizio di Primavera, giornata dedicata alla poesia.

 

In questa poesia la donna di Neruda è un’anonima donna amata,  ed egli elogia  l’effetto positivo , la cui sola presenza nella sua vita esprime il sentimento di amore sconvolgente che ha suscitato in lui. Già nei primi versi la descrive coi segni naturali della  primavera, e parla di lei come la bella stagione.
Un apprezzamento verso l’amata che è anche una celebrazione del valore di rinascita e di vita intrinseco nella primavera stessa, con un invito diretto a “farsi primavera”, quasi un auspicio a dedicarsi all’amore, senza più paure e incertezze.
Celebri i versi finali con cui si conclude questa dolce poesia scritta dal poeta cileno Pablo Neruda: “Voglio fare con te / ciò che la primavera fa con i ciliegi“. Una dichiarazione d’amore tenera ed esplicita, che esprime la volontà di dedicare la propria vita all’amata, a “fiorire” insieme come in Primavera.

Questa poesia è la mia scelta per l’inizio della Primavera e per la giornata dei versi poetici, che si celebra oggi.

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“Giochi ogni giorno”

Giochi ogni giorno con la luce dell’universo.
Sottile visitatrice, giungi nel fiore e nell’acqua.
Sei più di questa bianca testolina che stringo
come un grappolo tra le mie mani ogni giorno.

A nessuno rassomigli da che ti amo.
Lasciami stenderti tra le ghirlande gialle.
chi scrive il tuo nome a lettere di fumo tra le stelle del sud?
Ah lascia che ricordi come eri allora, quando ancora non esistevi.

Improvvisamente il vento ulula e sbatte la mia finestra chiusa.
Il cielo è una rete colma di pesci cupi.
Qui vengono a finire i venti, tutti.
La pioggia si denuda.

Passano fuggendo gli uccelli.
Il vento. Il vento.
Io posso lottare solamente contro la forza degli uomini.
Il temporale solleva in turbine foglie oscure
e scioglie tutte le barche che iersera s’ancorarono al cielo.

Tu sei qui. Ah tu non fuggi.
Tu mi risponderai fino all’ultimo grido.
Raggomitolati al mio fianco come se avessi paura.
Tuttavia qualche volta corse un’ombra strana nei tuoi occhi.

Ora, anche ora, piccola mi rechi caprifogli,
ed hai persino i seni profumati.
Mentre il vento triste galoppa uccidendo farfalle
io ti amo, e la mia gioia morde la tua bocca di susina.

Quanto ti sarà costato abituarti a me,
alla mia anima sola e selvaggia, al mio nome che tutti allontanano.
Abbiamo visto ardere tante volte l’astro baciandoci gli occhi
e sulle nostre teste ergersi i crepuscoli in ventagli giranti.

Le mie parole piovvero su di te accarezzandoti.
Ho amato da tempo il tuo corpo di madreperla soleggiata.
Ti credo persino padrona dell’universo.
Ti porterò dalle montagne fiori allegri, copihues,
nocciole oscure, e ceste silvestri di baci.
Voglio fare con te
ciò che la primavera fa con i ciliegi.

Pablo Neruda

 

Notte d’Agosto..in questo cielo ci sei tu, che mi fai compagnia . Ti sento in ogni vibrare della natura!

Notte d’estate
L’acqua della fonte
suona il suo tamburo
d’argento.

Gli alberi
tèssono il vento
e i fiori lo tingono
di profumo.

Una ragnatela
immensa
fa della luna
una stella.

Federico Garcia Lorca

 

ragnartela