Il primo grande flop della Ferragni …

 

 

Elezioni, Chiara Ferragni scende in campo e invita i follower al voto - Il  Mattino.it

I giovani non son andati a votare in gran numero, dai 18 ai 35 anni hanno preferito dedicarsi ad altro, a loro più gradito e confacente. Per la prima volta, coloro che pendono dalle labbra sensuali della Chiara, e  per la prima volta, non l’hanno ascoltata per niente: era riuscita a trascinarli persino nei musei, a farsi comprare per 10 euro una bottiglietta d’acqua griffata da lei, li aveva convinti a seguire costumi scostumati, a fare tutto quello che lei faceva, ma a votare no. Si può spiegare col fatto che non si fidino più di lei, perchè fa un altro mestiere, perchè anche per lei comincia a valere il detto” a ciascuno il suo” perchè il voto o è sentito, oppure no, non è una chiamata alle armi, come qualcuno ha inteso. Tuttavia è chiaro che i giovani non sono poi soltanto esseri manipolati da algoritmi e influencer, ma non ascoltano nessuna influencer,  neanche la loro madrina, per un fatto di coscienza , la loro; e in questo caso non solo non hanno votato per.., ma proprio non l’hanno fatto . Sarà meglio che la Chiara lasci sponsorizzare la politica a qualcun altro, ammesso che si trovi, di questi tempi.

Una favola e la politica…. e io preferisco le favole vere a quelle quotidiane della realtà!

Ecco una favola molto antica, che mi è capitata sotto gli occhi oggi e che prima mi ha fatto verificare  chi fosse l’autore .Mi si presenta come scritta da Leonardo, ma che tradussi  dal greco Esopo e poi dal latino Fedro . Anche se questo può avere la sua importanza sapete che mi ha fatto pensare ? A quanto grande sia la stupidità dei nostri governanti e mi riferisco all'”eccelso”Biden “, seguito dai governanti dell’Europa e poi dei nostri Luminari, che si sono precipitati a sanzionare Putin in ogni modo possibile senza prima aver pensato alla spaventosa crisi energetica in cui avrebbero cacciato buona parte del mondo, senza preoccuparsi minimamente del popolo, ma solo di compiacere la Nato. Putin andava punito, non noi,e questo le gente non lo dimentica, non lo dimenticherà tanto presto.

Una volpe era caduta in un pozzo e non
poteva più uscirne. Un caprone assetato viene
allo stesso pozzo guarda dentro e la vede: – E’
buona quest’acqua? Era la fortuna inattesa. –
Se è buona! Scendi giù, amico mio! Scendi: è
una delizia!
E quello stordito si caccia giù e beve sino a
saziarsene. Quando ebbe bevuto, si guardò
intorno. – E ora come si fa a risalire?
– Già, è un affaraccio; ma c’è un modo di
salvare te e me. Guarda: tu appoggi i piedi
davanti, così, in alto, contro il muro, e rizzi le
corna; io m’arrampico e poi ti tiro su. Va bene?
– Facciamo pure così rispose quel bonaccione; e
così fece.
La volpe, saltando lesta lungo le gambe, le
spalle e le corna del suo compagno, si trovò
subito al collo del pozzo; e già se ne andava.
– Ohé, – gridò il malcapitato – te ne vai? E così
mi tradisci?
La volpe si rivoltò verso di lui : – Se tu avessi
tanti ragionamenti nella testa quanti hai peli
sotto il mento non saresti sceso giù, prima
d’aver pensato al modo di risalire.

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La festa del lavoro. 1 maggio

 Pensando che domani sarà il 1° maggio, la festa del lavoro, mi è venuto alla mente il grande quadro “Quarto Stato” , opera di  Giuseppe  Pelizza di Volpedo, grande non solo perché ha un grande valore politico ,ma perché le sue dimensioni sono davvero eccezionali.

Quarto Stato

Dal primo maggio al 30 giugno ‘Il Quarto Stato’, capolavoro di Giuseppe Pelizza da Volpedo, sarà in mostra nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio.
. Simbolica l’apertura della mostra nel giorno della festa dei lavoratori, dato che ai lavoratori è dedicato questo enorme dipinto alto due metri e 93 centimetri e lungo cinque metri e 45.   Proviene  dal Museo del Novecento di Milano, dove è esposto dall’inaugurazione del 2010.Perchè abbia pensato a quest’opera non è il mio amore per l’autore, che ammiro,  ma per lo stato d’animo che sto vivendo, e credo di non essere l’unica in questo periodo, un’ era della mia vita tra le più brutte. Infatti   il dipinto è la rappresentazione del disagio, dello sconforto che arriva alla disperazione.   Il popolo, non solo di braccianti, operai, è quel popolo di cui fanno parte  quei cittadini, fuori dalla casta del potere, ai quali dovremmo accodarci tutti coloro  che  sono stanchi di vedere annullati tutti i nostri diritti in nome di una sudditanza mascherata da democrazia, vogliosi di potere esprimere i propri pensieri, che, se dissenzienti dal main stream del potere e dei media, oggi ti condannano al ghetto fascista.

L’autore del dipinto nacque nella seconda metà dell’ottocento e morì  nei primi anni del novecento, dopo una lunga carriera da pittore, iniziata da giovanissimo e che perfezionò seguendo scuole di maestri come Fattori, Segantini, studiò con Signorini nel periodo dei macchiaioli per approdare al divisionismo insieme a Matteo  Olivero e altri pittori di quel periodo pittorico, che correva parallelo all’impressionismo francese e le sue derivazioni tecniche. Non ebbe molta fortuna tra il pubblico, la sua produzione si trova principalmente nei musei di arte moderna. “Quarto Stato” deve la sua fama e fortuna al  Partito Socialista, che, all’inizio del Novecento, iniziò ad usare il dipinto per propagandare il movimento dei lavoratori. Di seguito alcuni dipinti della sua produzione.

pelizza

 

divisionismo

 

 

Italiani con le valigie…

I migliori tra gli italiani con la valigia – quelli che insieme alla valigia portano in viaggio anche occhi e cervello – si inquietano quando sentono dire che l’Italia fino a oggi ha funzionato perché era  ingovernata, o era governata poco e male.
Si inquietano perché sanno che – fosse governata in maniera normale, come una qualunque Olanda – l’Italia funzionerebbe meglio.
Quello che chiedono, gli italiani di buon senso, sono poche leggi chiare, un capo da premiare o da punire, una classe politica mediamente capace e non troppo corrotta, che non occupi, ogni giorno, più di quindici minuti dei loro pensieri e più di due pagine sui loro giornali.
Un governo che si concentri sui treni, le poste e il bilancio, e li lasci andare avanti con la loro vita.
Sono stanchi, gli italiani, di essere speciali.
Dopo aver viaggiato, vogliono tornare in uno Stato come gli altri: magari meno spumeggiante, ma più onesto e funzionante.
Hanno voglia, deposta la valigia, di vivere in un Paese normale.

Beppe Severgnini.

con la valigia1

Mi piace riconoscermi nel pensiero di qualcuno che è nella Storia, mi gratifica e mi sento molto meno piccola.

Ronald  Reagan è stato uno dei più amati presidenti degli Stati Uniti, durante la cui presidenza gli USA brillarono sulla scena mondiale sia per le scelte di politica interna, che per quelle di politica estera. Le sue biografie ci portano all’interno dei suoi discorsi, delle sue interviste ed anche delle sue personali riflessioni. Molte di queste rispecchiano benissimo anche il pensiero dell’uomo comune,per cui vi propongo qualcosa di lui, che va a giustificare molti nostri cattivi pensieri sui governanti e sul potere. Dopo tutto se le ha pensate uno che è stato dentro alle stanze dei bottoni, possiamo pensarle e dirle anche noi, no ???

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“Abbiamo creduto allora e ora: Non ci sono limiti alla crescita ed al progresso umano quando gli uomini e le donne sono liberi di seguire i propri sogni.”

“Si ritiene che la politica sia il secondo più antico mestiere del mondo. Sono arrivato a rendermi conto che è fortemente somigliante al primo.”

“Il governo è come un neonato: un canale alimentare con un grande appetito a un’estremità e nessun senso di responsabilità all’altra.”

“Amici miei, la storia è chiara: abbassare le tasse significa una maggiore libertà, e ogni volta che abbassiamo le tasse, la salute della nostra nazione migliora.”

“Il contribuente è uno che lavora per lo stato senza essere un impiegato statale.”

“L’assegno di disoccupazione è una vacanza prepagata per i fannulloni.”

“Abbi fiducia, ma verifica.”

“Le menti migliori non sono negli uffici governativi. Se ve ne fossero alcune, il mondo degli affari le assumerebbe portandosele via.”

“Le nove parole più terrificanti nella lingua inglese sono: Io sono del governo e sono qui per aiutarla.”

“Le vedute del Governo sull’economia possono essere riassunte in frasi molto brevi. Se si muove, tassalo. Se continua a muoversi, regolamentalo. E se smette di muoversi, sussidialo.

“Il debito pubblico è abbastanza grande da badare a se stesso.”