Com’era avanti col pensiero Oriana Fallaci…

Io non sono un Conservatore. Non simpatizzo con la Destra più di quanto non simpatizzi con la Sinistra. Sebbene rifiuti ogni classificazione politica, mi considero una rivoluzionaria. Perché la Rivoluzione non significa necessariamente la Presa della Bastiglia o del Palais d’Hiver. E certamente per me non significa i capestri, le ghigliottine, i plotoni di esecuzione, il sangue nelle strade. Per me la Rivoluzione significa dire “No”. Significa lottare per quel “No” Attraverso quel “No”, cambiare le cose.

E di sicuro io dico molti”No”. Li ho sempre detti. Di sicuro vi sono molte cose che vorrei cambiare. Cioè non mantenere, non conservare. Una è l’uso e l’abuso della libertà non vista come Libertà ma come licenza, capriccio, vizio. Egoismo, arroganza, irresponsabilità. Un’altra è l’uso e l’abuso della democrazia non vista come il matrimonio giuridico dell’Uguaglianza e della Libertà ma come rozzo e demagogico egualitarismo, insensato diniego del merito, tirannia della maggioranza. (Di nuovo, Alexis de Tocqueville…). Un’altra ancora, la mancanza di autodisciplina, della disciplina senza la quale qualsiasi matrimonio dell’uguaglianza con la libertà si sfascia. Un’altra ancora, il cinico sfruttamento delle parole Fratellanza-Giustizia-Progresso. Un’altra ancora, la nescienza di onore e il tripudio di pusillanimità in cui viviamo ed educhiamo i nostri figli. Tutte miserie che caratterizzano la Destra quanto la Sinistra.

Cari miei: se coi suoi spocchiosi tradimenti e le sue smargiassate alla squadrista e i suoi snobismi alla Muscadin e le sue borie alla Nouvel Riche la Sinistra ha disonorato e disonora le grandi battaglie che combatté nel Passato, con le sue nullità e le sue ambiguità e le sue incapacità la Destra non onora certo il ruolo che si vanta di avere. Ergo, i termini Destra e Sinistra sono per me due viete e antiquate espressioni alle quali ricorro solo per abitudine o convenienza verbale. E, come dico ne La Forza della Ragione, in entrambe vedo solo due squadre di calcio che si distinguono per il colore delle magliette indossate dai loro giocatori ma che in sostanza giocano lo stesso gioco. Il gioco di arraffare la palla del Potere. E non il Potere di cui v’è bisogno per governare: il Potere che serve sé stesso. Che esaurisce sé stesso in sé stesso.

Oriana Fallaci

oriana fallaci

Per quale motivo?

Questa soluzione estrema al problema dell’esistenza umana è preclusa alla persona media. Eppure in quasi tutti i sistemi sociali, compreso il nostro, persino chi è confinato ai più infimi gradini sociali può avere controllo su qualcuno che è soggetto al suo potere. Ci sono sempre dei bambini, delle mogli, dei cani adatti allo scopo; o persone inermi, come i detenuti delle prigioni, i pazienti degli ospedali se non sono abbienti (e soprattutto i malati di mente), gli allievi delle scuole, i membri delle burocrazie civili. E’ la struttura sociale a determinare in quale misura è controllato o limitato il potere effettivo dei superiori in ciascuno di questi casi e la possibilità di soddisfazione sadica che ne può scaturire. A prescindere da tutte queste situazioni, le minoranze religiose e razziali, proprio perché inermi, offrono ampie opportunità di soddisfazione sadica persino per il membro più povero della maggioranza. Il sadismo è una delle risposte al problema di nascere uomo, in assenza di alternative migliori. L’esperienza di controllo assoluto su un altro essere, di onnipotenza per quanto lo (o la) riguarda, crea l’illusione di trascendere i limiti dell’esistenza umana, particolarmente per coloro che conducono una vita squallida e improduttiva.

Erich Fromm – Anatomia della distruttività umana

distruttività

Il potere della parola…

Una parola muore
appena è detta
dice qualcuno-
Io dico che comincia
appena a vivere
quel giorno

.Emily Dickinson

Le parole cambiano il loro senso in relazione allo stato d’animo col quale le ascoltiamo, cambiano secondo la sintonia che si crea con le persone a cui ci rivolgiamo. Esse sono sempre l’espressione del momento che stiamo vivendo, nell’ambiente in cui ci troviamo. Soprattutto le parole sono rivolte ad altre persone il cui stato d’animo dovremmo conoscere. Le parole, prima di essere dette hanno bisogno sempre di essere filtrate dalla mente e dal cuore per essere le parole giuste per quel momento. Questa poesia rende chiara la fragilità della parola e la sua misteriosa durata nel tempo. La parola può essere insegnamento,persuasione, conforto, augurio, speranza, memoria, felicità così come può essere peggio di una coltellata nel cuore. E ricordiamoci che una parola detta non si cancella mai più, ma anche che una parola non detta potrebbe diventare un enorme rimpianto.

Mi piace riconoscermi nel pensiero di qualcuno che è nella Storia, mi gratifica e mi sento molto meno piccola.

Ronald  Reagan è stato uno dei più amati presidenti degli Stati Uniti, durante la cui presidenza gli USA brillarono sulla scena mondiale sia per le scelte di politica interna, che per quelle di politica estera. Le sue biografie ci portano all’interno dei suoi discorsi, delle sue interviste ed anche delle sue personali riflessioni. Molte di queste rispecchiano benissimo anche il pensiero dell’uomo comune,per cui vi propongo qualcosa di lui, che va a giustificare molti nostri cattivi pensieri sui governanti e sul potere. Dopo tutto se le ha pensate uno che è stato dentro alle stanze dei bottoni, possiamo pensarle e dirle anche noi, no ???

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“Abbiamo creduto allora e ora: Non ci sono limiti alla crescita ed al progresso umano quando gli uomini e le donne sono liberi di seguire i propri sogni.”

“Si ritiene che la politica sia il secondo più antico mestiere del mondo. Sono arrivato a rendermi conto che è fortemente somigliante al primo.”

“Il governo è come un neonato: un canale alimentare con un grande appetito a un’estremità e nessun senso di responsabilità all’altra.”

“Amici miei, la storia è chiara: abbassare le tasse significa una maggiore libertà, e ogni volta che abbassiamo le tasse, la salute della nostra nazione migliora.”

“Il contribuente è uno che lavora per lo stato senza essere un impiegato statale.”

“L’assegno di disoccupazione è una vacanza prepagata per i fannulloni.”

“Abbi fiducia, ma verifica.”

“Le menti migliori non sono negli uffici governativi. Se ve ne fossero alcune, il mondo degli affari le assumerebbe portandosele via.”

“Le nove parole più terrificanti nella lingua inglese sono: Io sono del governo e sono qui per aiutarla.”

“Le vedute del Governo sull’economia possono essere riassunte in frasi molto brevi. Se si muove, tassalo. Se continua a muoversi, regolamentalo. E se smette di muoversi, sussidialo.

“Il debito pubblico è abbastanza grande da badare a se stesso.”