Sempre lei al primo posto…

 

Prima c’è la solitudine,
nelle viscere e nel centro dell’anima:
questa è l’essenza,
il dato di base, l’unica certezza;
che soltanto ti accompagna il tuo respiro,
che sempre ballerai con la tua ombra,
che quella tenebra sei tu.
Il tuo cuore, quel frutto titubante
non deve amareggiarsi con il tuo fato solitario;
lascialo che aspetti senza sperare
ché l’amore è un regalo
che un giorno arriva da solo.
Ma prima c’è la solitudine,
e tu sei solo,
tu sei solo con il tuo peccato originale
– con te stesso –.
Forse una sera, alle nove,
compare l’amore e tutto scoppia
e qualcosa s’illumina dentro di te,
e ne diventi un altro, meno amaro, più felice;
ma non dimenticarti, specialmente allora,
quando l’amore sarà arrivato e brucerai,
che prima e sempre c’è la tua solitudine
e dopo niente
e dopo, se deve arrivare,
c’è l’amore.
Darío  Jaramillo  Agudelo

 

solitudine

Come un lupo nella steppa…ai giorni nostri

 

Oh, è difficile trovare la traccia divina in mezzo alla vita che facciamo, in questo tempo così soddisfatto, così borghese, così privo di spirito, alla vista di queste architetture, di questi negozi, di questa politica, di questi uomini! Come potrei non essere un lupo della steppa, un sordido anacoreta in un mondo del quale non condivido alcuna mèta, delle cui gioie non vi è alcuna che mi arrida? Non resisto a lungo né in un teatro né in un cinema, non riesco quasi a leggere il giornale, leggo raramente un libro moderno, non capisco quale piacere vadano a cercare gli uomini nelle ferrovie affollate e negli alberghi, nei caffè zeppi dove si suonano musiche asfissianti e invadenti, nei bar e nei teatri di varietà delle eleganti città di lusso, nelle esposizioni mondiali, alle conferenze pei desiderosi di cultura, nei grandi campi sportivi: non posso condividere, non posso comprendere queste gioie che potrei avere a portata di mano e che mille altri si sforzano di raggiungere. Ciò che invece mi accade nelle rare ore di gioia, ciò che per me è delizia, estasi ed elevazione, il mondo lo conosce e cerca e ama tutt’al più nella poesia: nella vita gli sembrano pazzie. Infatti se il mondo ha ragione, se hanno ragione le musiche nei caffè, i divertimenti in massa, la gente americana che si contenta di così poco, vuol dire che ho torto io, che sono io il pazzo, il vero lupo della steppa, come mi chiamai più volte, l’animale sperduto in un mondo a lui estraneo e incomprensibile, che non trova più la patria, l’aria, il nutrimento.

Hermann Hesse, “Il lupo della steppa”, 1946.

 

solitudo

Le grandi ricchezze della solitudine…

 

Ma, come si sa, l’uomo appartiene ad una specie sociale, quindi non educato per vivere solo. E a chi non capita di uscire da solo per una passeggiata? Uscire da soli ha una grande importanza, sedersi sotto un albero non con un libro, non con qualcuno, ma in compagnia di se stesso e osservare una foglia che cade, staccata dal ramo dal vento, porre attenzione al volo degli uccelli, osservarne magari uno in particolare in ogni sua azione, ascoltare il canto di un pescatore in lontananza; porre attenzione ai propri pensieri e come questi si rincorrano l’un l’altro nello spazio della mente. Chiunque sia capace a stare solo e osservare tutte queste cose, scoprirà di potere godere di enormi ricchezze che nessun governo tasserà mai, nulla e nessuno potrà corrompere e che non ti potrà mai essere tolto.

 

Donna seduta sotto un albero Foto Stock, Donna seduta sotto un albero Immagini | Depositphotos

Solitudo est beatitudo…

 

Io sono sempre stata un po’ solitaria. Ho fatto nascere il mio isolarmi tra la folla come la lumaca si ritira nella sua casa. Per alcune persone cercare la solitudine non è un modo, un momento per raccogliersi nella ricerca di se stessi, quello che pe molti è un ritrovare se stessi. Per loro è una caratteristica innata e vivono benissimo cosi!

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Solitudine, cara amica e compagna di vita…

La mia solitudine

La mia solitudine non è sola:
sta con me.
Mi accompagna ovunque
io vada: dorme nel mio letto
mangia dalla mia mano: respira
l’aria che respiro.
Mi parla con la mia voce
cammina come io camino
sente quello che io sento.
C’è stato un tempo, in cui la mia solitudine
si é allontanata da me
mi ha abbandonato: è partita.
È stato quella sera che conobbi
l’uomo della mia vita.
Anni e anni senza la mia solitudine
Notte dopo notte con il mio grande amore
occupando lo spazio
dell’abbandono, della dimenticanza.
Finché un giorno tutto è finito
come sempre finiscono
gli amori eterni:
in un batter d’occhio,in un ultimo respiro.
E adesso lei è
tornata in casa mia, dove si era solo nascosta.
La mia solitudine mi riceve
a braccia aperte
non mi dice nulla
non mi rinfaccia nulla
mi abbraccia mi consola.
Piange con me.

(Óscar Hahn)

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