UNESCO? UNO VALE L’ALTRO!

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Vabbè, ditelo che andrà a finire tutto a tarallucci e vino così ci mettiamo l’anima in pace e non ne parliamo più! Ormai i colpi di scena si susseguono a ritmi vertiginosi, tra il serio e il faceto, tra una gag e una smentita, tra frizzi, lazzi e scazzi, non abbiamo più pace: la nostra attenzione puntualmente e fatalmente viene catturata dal balconaro e dal cialtronaro. Con tutta la buona volontà, non possiamo continuare a subire passivamente le mosse astute e studiate a tavolino: intraprendono grosse iniziative, salgono sui loro “predellini” e lanciano progetti e imprese come se fossero pronte a partire immediatamente. Ora c’è l’attacco a Macron e preparato in grande stile, serve solo per distogliere le masse dalle scelte importanti che purtroppo vanno a rilento. Uno punta Marcon e l’altro, per esempio, punta i terroristi rifugiati all’estero pronti per essere catturati e riportati in Italia. Problemi di cui francamente, con  tutti i kakki che abbiamo per la testa, non sono priorità e che potrebbero essere trascurati. Trattasi della classica e nota “distrazione di massa” suggerita dai rispettivi “spin doctor” dei due, che provvedono come ogni giorno a fornire il passatempo giusto per impiegare la giornata. Perché? Perché aspettano solo le Europee, devono campare con il governo in piedi fino alle elezioni europee. Dei problemi dell’Italia, non frega un cazzo e chi aspetta si ritroverà con un pugno di mosche. L’ultima poi, è la scelta folle e impossibile di nominare Lino Banfi ad ambasciatore italiano presso l’UNESCO. Non ho niente contro il mio conterraneo Lino Banfi, persona seria e attore molto bravo: ha dimostrato nel tempo, di poter affrontare parti comiche e ruoli anche seri. Per cui, chapeau per Lino, ma scusatemi quali credenziali può vantare per occupare un posto in seno all’Unesco? Lui stesso imbarazzato, ammette davanti alla platea, di non essere acculturato per siffatto incarico, tuttavia ritiene di potersela cavare regalando sorrisi a volontà. Ci credo, ma servirebbe ben altro al nostro paese di santi, navigatori e poeti: credibilità che vada oltre gli spaghetti, i mandolini, la pizza e i film pecorecci che hanno fatto anche la storia di questo paese. Erano film di culto? Certo, io li ho visti tutti e mi sono sempre divertito, ma se portiamo Banfi all’Unesco, allora dobbiamo e possiamo trovare lavoro a Gigi e Andrea, Alvaro Vitali, Gianfranco D’Angelo, Pippo Franco e tanti altri attori che sono alla stregua del Banfi. Tutti bravi e tutti meritevoli ma niente di più. Se così  non fosse scordiamoci Tognazzi, Gassman, Manfredi, Proietti ecc.ecc. Qua si continua a giocare: sarà anche vero il cambiamento, ma nessuno aveva mai pensato a questo genere di scelte: sarebbe questa la democrazia dal basso? Alla camera e al senato gente che viene dalla rete e li abbiamo visti al lavoro, e infine scelte “ad capocchiam” (senza offesa per nessuno), l’importante è che facciano scalpore per distrarci dalle combutte e dalle scelleratezze che stanno compiendo contro questo paese. Severo io? Forse sì, ma non sopporterei di scoprire di aver avuto ragione. Preferisco essere preso a pernacchie se le cose andranno sempre meglio smentendomi su tutta la linea.  

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