LOLITA/LUISA BRAVA E SEGUITISSIMA

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nullMONELLACCIO GRANDE

Ne hanno dette di cotte e di crude, criticata per quella dizione accentuata ed enfatizzata del dialetto barese. Beh…per onestà intellettuale, da baresaccio verace, devo riconoscere che nonostante lo studio dedicato al nostro vernacolo, non è andata bene per le forzature che non ci appartengono, però un plauso alla Ranieri è dovuto: ascolti stratosferici, una serie premiata dalla fedeltà del pubblico. Brava Luisa/Lolita.

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ESSERCI SEMPRE E’ LA PRIORITA’

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Grande scontro durante le prove di “Ballando con le Stelle” tra la De Girolamo e Raimondo Todaro. I due fanno scintille, non si capiscono e l’invito di Todaro rivolto a Nunzia è perentorio: “Se vuoi la porta e là…”. Colgo questa notizia dell’ultima ora per segnalarvi un ulteriore scontro tra “politici” per una candidatura sgradita ai grillini: la Nunzia candidata a condurre “Linea Verde Estate” dai leghisti dei quali ormai frequenta la parrocchia dopo essere stata trombata da “Forza Italia”. Non sta assolutamente bene ai Cinque Stelle che vorrebbe gente meritevole e professionale su RAI 1. Tra liti  e scazzi, la De Girolamo, non molla niente: è in mezzo a tante trattative, non solo politiche per posti a sedere di una certa rilevanza, ma si propone anche per spettacoli in TV, a prescindere dalle reti che sono in concorso tra loro, per acquisirne le prestazioni. Cicla e ricicla, la Nunzia non ci sta a starsene a casa: non sa fare una mazza, non è riuscita nemmeno in politica dove non saper fare una mazza è un merito e oggi, dobbiamo rischiare la possibilità di trovarcela a condurre un programma importante. Potere della politica? Certo, come vedete questi sono i cambiamenti di cui si vantano grillini e leghisti: sistemare amici e parenti là dove occorre. Quindi dopo l’Arena con Giletti e dopo Ballando con la Carlucci,  finalmente potrà godere di un primo piano tutto suo. Ahinoi!!!!

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Liverpool che forza Barcellona che botta!

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Quattro  pere al Barcellona e ritrovarsi per la terza volta di seguito a giocare la finalissima della Coppa dei Campioni. Una grande impresa per il Liverpool e un risultato storico su un Barcellona che sembrava ormai già in finale! Mi piace il Liverpool perché ha per inno una vecchia canzone degli anni 50/60 che io adoro e che i tifosi cantano sempre e comunque: “You’ll never walk again alone” ossia: “Tu non camminerai mai più da solo”. Ecco la vera fede calcistica e univoca.

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TORNIAMO ALL’ANTICO…SARA’ UN SUCCESSO

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I giornali preferiti e letti dalle piattilografe! Così noi giovanotti definivamo i fotoromanzi: negli anni cinquanta erano molto venduti, le donne in genere erano affezionate a questa “invenzione” tutta italiana nata da un’idea di due grandi nomi: Cesare Zavattini e Damiano Damiani. Una trovata che ebbe successo e specialmente le ragazze  di ceto basso, erano attratte dal sogno, dalle avventure e dalle vicende amorose. Piattilografe perché la maggior parte delle fans erano le donne di servizio presso le famiglie più borghesi e le giovani dattilografe ai loro primi approcci di lavoro con le prime macchine per scrivere. I tormentoni erano sempre gli stessi, cambiavano gli attori, gli interpreti, ma i soggetti erano piuttosto monotematici per offrire storie d’amore contrastate, gelosie, avversità e tanta tanta…monotonia. Perché vi ricordo tutto ciò? Perché ora siamo proprio giunti al peggio del peggio: una volta il mercato era dominato da “GrandHotel” e “Bolero”, oggi non v’è bisogno del supporto cartaceo e di un editore, oggi si punta il cellulare,  il PC per ottenere le famose telenovelas tipiche dei fotoromanzi italiani. Ne abbiamo piene le tasche di De Martino e Belen, sono settimane che sono in vacanza e di foto distribuite a destra e manca, ne abbiamo tante e patinate da riempire album su album. Storie note, noiose e da sbuffare: si lasciano, si amano, mai divorziati ma separati, solo per i fans e soprattutto, per dare un futuro diverso al De Martino che aspira a fare molta più carriera! Questo è il retroscena: dividiamoci perché marciare separati rende molto di più. Belen non ha problemi, ma il ragazzo a parte il comprimario, altro non poteva fare. Una volta smarcato e attribuiti amorazzi diversi per entrambi, lui ha fatto un po’ di strada, ha cominciato a inserirsi con qualche contrattino e la presa per il cucolo è riuscita. Ora due carriere più sicure e si torna insieme perché si amano come non mai. Ma che gente siamo? Possibile che non riusciamo a scrollarci di dosso queste inutili storie da fotoromanzi? E infine: esistono ancora le piattilografe di una volta? 

 

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UN DITO OGGI E UN DITO DOMANI…

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Innanzi tutto, per sgombrare il campo da ogni equivoco, il signore non sta mostrando il “digitus impudicus” per offendere o apostrofare qualcuno che gli stia sui gorgioni! Il dito fasciato è il pollice (no il medio)  e l’indiano Pawan Kumar, uno dei 900 milioni di elettori chiamati alle urne in India per il rinnovo del governo, ha voluto “farsi male” per punirsi a causa del madornale errore compiuto nella cabina elettorale: avrebbe voluto votare il partito dell’ “Elefante” e invece per una banale distrazione, ha votato per il partito del “Fior di Loto”. In India, per favorire anche gli elettori analfabeti, i partiti sono rappresentati da simboli e/o figure in modo che votare sia facile per tutti indicando il simbolo preferito. Pawan ha sbagliato è ha pagato il suo errore, amputandosi in dito “colpevole”. Infatti, il pollice con la sua impronta digitale, attesta la validità del volto. Strano ma vero, direi che il signor Kumar è un uomo di carattere, un uomo preciso che sa quel che vuole e che sbagliando il voto, è venuto meno al suo impegno politico, favorendo gli avversari che sono odiati dal partito dei socialisti in quanto conservatori della vecchia guardia. Rido anche se di divertente non c’è molto in questa storia. Rido a mascelle sguaiate, se penso al nostro paese, a noi elettori e alla nostra correttezza nelle scelte oculate e ponderate: siamo pronti a saltare sul carro dei vincitori, pronti a cambiare preferenza contro promesse elettorali, ondivaghi e opportunisti con l’orecchio teso verso il primo che promette mari e monti e poi scopriamo che veniva dalla…campagna. Insomma rido al solo pensiero della nostra dignità, della nostra serietà e del nostro impegno categorico e penso mestamente che se fossimo a prendere seriamente (come si dovrebbe), ogni elezione, dopo aver visto i risultati e comportandoci ogni volta pronti alla punizione per il pentimento, sapete quanti moncherini conteremmo per strada? E sbaglia oggi e sbaglia domani, e taglia qui e taglia là, solo mani mozze rimarrebbero! Dai raga’, non facciamo …gli indiani!

 

 

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IL GATTO MANCA E SCOTLAND YARD INDAGA

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Dell’arresto di Assange saprete tutti ormai, pagine e pagine hanno prepotentemente illustrato l’uscita forzata dalla sua reggia dorata. Bloccato nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra per proteggersi dai vari mandati d’arresto, dopo anni di “libertà rinchiuso e senza uscire” come ospite gradito, finalmente il colpaccio è stato messo a segno dalla polizia londinese. Hanno fatto irruzione nella sede diplomatica e hanno portato via a forza il noto fondatore di Wikileaks. Quasi irriconoscibile, invecchiato e con una folta barba bianca che gli copriva il viso, la sua “vacanza” è terminata e ora cominciano i tanti problemi: se apre bocca e parla, salteranno molte teste importanti, la sua attività mediatica non si è mai interrotta, molti vorrebbero averlo tra le mani e ora vedremo come finirà questa commedia. Intanto lui, da anni era sempre in compagnia di James, un gatto che con estrema fantasia, vestiva con una cravatta al collo e lo esibiva spesso e volentieri dietro la finestra dell’ambasciata. Ebbene, il gatto al momento dell’arresto non si è fatto trovare: c’è chi sostiene che alcuni amici di Assange l’abbiano portato via prima che arrivassero gli agenti, altri dicono che quelli della sede diplomatica non sopportavano la presenza del felino e hanno affidato James a terze persone. Scotland Yard  indaga e  spera di ritrovarlo. Potrebbe fornire indicazioni utili e notizie importanti ai fini dell’inchiesta. Chissà cosa abbia visto e sentito in tutti questi anni! Il suo nome è James…James e…basta! 

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FINITA LA PACCHIA….CARA ILONA

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E’ la foto più elegante del vasto catalogo personale della Cicciolina! E’ pulita, perfetta e nulla lascia immaginare del noto mestiere esercitato della Ilona Staller. Mi riferisco alla carica della deputata Staller che ha occupato un scranno per una legislatura del parlamento italiano. Orbene, come sapete, sedere in quelle aule, Montecitorio e Palazzo Madame, non solo concede grande prestigio alla personalità fortunata ed eletta dal popolo (sic), ma accorda tanti privilegi che il popolo se li può solo sognare. Ebbene, la signora Ilona è rientrata tra coloro che abbiano visto ridursi la pensione dorata: una sola legislatura assegnava a ciascuno dei titolati cifre molto interessanti per vivere abbastanza bene. Purtroppo la sua come altre, è stata ridotta, abbassata notevolmente e quindi le nega la vita che avrebbe voluto vivere come prima. Ora dopo aver blaterato a lungo per difendere il suo “diritto”,  è passata al pianto greco: ossia vende tutti i suoi beni, perché non ce la fa più con i soldini. E’ al verde, lamenta debiti e quindi deve darsi da fare. Non solo vende l’attico di 250 mq a Roma dove vivevano altri esseri viventi come una tigre e tante colombe bianche, immacolate come lei; ma vende pure il pianoforte a mezza coda, una ricca collezione visiva della sua folgorante e impegnativa carriera e…udite udite, vende tutte le mutandine che ha usato nei suoi film. Beh, scusate se è poco, ma la Cicciolina, spera di ricavare tanto da tutto questo che pone in vendita, per regolare i suoi debiti, rivedere la sua posizione sociale e cercare di cambiare il pianto greco: ora cerca anche l’amore! Quello vero, no una botta e via. Lei si dichiara una donna normale come tante altre e vorrebbe una persona che l’ami e che la ricambi. Sono d’accordo su tutto, brava la Staller però….c’è un però, le mutandine proprio no! O meglio le mutandine sexy sì, ma spero lei le abbia lavate prima. 

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LEGGE E GIUSTIZIA

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Chiunque nel tempo ne abbia realizzato una rappresentazione grafica o scultorea, ha sempre posto due oggetti nelle mani della Dea della  Giustizia: in una la spada e nell’altra una bilancia. Due distintivi, due eloquenti segni che connotano l’operato della Dea. Punizione (spada) ed equità (bilancia): due principi fondamentali perché si abbia fiducia nella sua somma imparzialità e nella giusta applicazione delle leggi. Il tempo, al di là della mitologia, ci ha sempre fatto visualizzare in tal modo l’applicazione e l’interpretazione delle Giustizia e la “figura” maestosa, generalmente posta dinanzi ai palazzi di giustizia, ci ricorda come avvengano e si svolgano i processi. Olga Matei (46 anni) e Michele Castaldo (57 anni) si conobbero nel 2016 e si piacquero subito. Durò circa un mesa la loro relazione, giusto il tempo che servì ad Olga per capire che l’uomo non fosse proprio come lo aveva immaginato. Decise di lasciarlo e non frequentarlo più a causa della sua ansiosa gelosia. Fu proprio quel senso di appartenenza che prende un po’ gli uomini, quel diritto di proprietà indissolubile che animò tragicamente il Castaldo: non ci stava a perdere la “sua” donna e così alla prima buona occasione, accecato dalla rabbia, la strangolò ammazzandola come una bestia. Un tempesta ormonale che lo portò al gesto estremo: “Ho perso la testa, lei non voleva stare più con me, doveva essere mia e di nessun altro. L’ho stretta a me e l’ho strangolata”. Niente di nuovo, gli ultimi tempi la cronaca ci riporta con frequenza casi analoghi e siamo avvezzi a sentire le solite cantilene…dettate dagli avvocati difensori. Ebbene, in sede giudiziaria il Castaldo si  è beccato trentanni di carcere. La Signora fuori al tribunale, con bilancia e spada, non ha mosso un muscolo (come avrebbe potuto?) la legge aveva fatto il suo corso. Ma….all’italiana in sede di appello, il giudice ha ritenuto, dopo arringhe opportune e ficcanti, dimezzare la pena e portarla a sedici anni: la gelosia, in fondo, è una attenuante e il cinquantasettenne fu posseduto da una pressante tempesta emotiva e passionale…”. Con una pena già ridotta in prima istanza per aver patteggiato, ora si dimezza e potete giurarci, nel tempo scenderà ancora e così avremo un omicidio bello e buono, giudicato…ops…interpretato alla grande da due personaggi determinanti: un avvocato difensore che si è guadagnato alla grande la sua parcella e un giudice che a modo suo e “legittimamente”, ha avuto una visione personale e criticata moltissimo in questi giorni, ritenendo la gelosia una attenuante e no una causa scatenante. Beh, credetemi, c’è  qualcuno che giura di aver visto la statua fuori al tribunale, fare smorfie indicibili e ha mostrato segni di insofferenza: poverina, altro non potrebbe fare per come vanno le cose da noi. Sappiamo tutti come funziona il giocattolo giustizia in Italia, ma ora si esagera e di questo passo ogni cavillo giuridico sarà utile. Povera DEA: secoli e secoli passati a star lì ferma e immobile per capire che in fondo… non è nulla, non è altro che sciocca rappresentazione e basta. 

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KIKOJOKOJO

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Ottima idea: invece di prevenire,  accettiamo la stupidità umana e facciamo il possibile perché l’umano smanettatore, non si faccia male. Anzi si potrebbe fare di più: fornire tutte le buche piuttosto grandi che spesso non vengono nemmeno notate dai distratti possessori  di telefonini, di morbidi materassi per attenuare le frequenti cadute! A Bolzano, città molto civile, hanno risolto il problema: perché dovremmo educare e insistere con la gente perché si renda conto che per strada non si può camminare e muoversi sempre con la testa sul cellulare? Facciamo prima a proteggere i lampioni così non ce li ammaccano e nello stesso tempo, chi urtasse impunemente il palo, non si faccia male! Questo avranno pensato e subito hanno provveduto a proteggere il pali con morbide e vistose spugne. Ora non so se abbiano preso misure ad hoc oppure sono andati a senso. Poiché la spugna non avvolge tutto il tronco, per le persone troppo alte o troppo basse, come si sono regolati? Il centro città è pieno di questi paraurti, mentre nelle periferie e i quartieri decentrati, i cittadini sono tutti….bernocolati!!!!!!

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BRUTTE SPORCHE E…CARE!

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Questo genere di scarpe, le possediamo tutti. Chi per un motivo, chi per un altro, sono sempre a portata di mano perché ci servono per fare joggin, per andare al parco, per vestire casual, perché piove ecc.ecc. A volte l’affezione ci impedisce il distacco per qualcosa a cui teniamo particolarmente. E’ il caso delle scarpe casual o da “ginnastica” come si diceva un tempo. Adesso vi pongo un caso e vi mostro un paio di scarpe più o meno simili:

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Tranquilli, non sono vecchie, sono nuovissime e acquistabili ovunque trattino il marchio “Gucci”. Sembrano usate vero? Ebbene sono in vendita a sole 700 euro, fanno parte della collezione “Cruise” 2019 e il vintage è la sua caratteristica di base. Raga’  se Gucci produce vuol dire che Gucci vende…o no? Io le comprerei e sono disposto a fare una proposta molto conveniente all’azienda: se me le cedono per 50 euro (pago il marchio) poi provvederei io a sporcarle! Come imbratto io le scarpe nessuno mai!  Ma quando accadrà che faremo le persone…serie?????

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