Lockdown n. 14 – Pasqua di reclusione

Per quelli che non dispongono di un giardino dove vivere pillole di vita all’aperto, meglio ancora se si tratta di una villa con ampi spazi verdi o di terreni coltivati, l’urgenza festiva, costituita da Pasqua e Pasquetta, potrebbe essere almeno parzialmente soddisfatta. Sebbene in solitudine o in una dimensione numerica limitata. Senza assembramenti e raggruppamenti di parenti e amici con cui scambiarsi gli auguri. Perché l’anomalia imposta dalla chiusura domiciliare determina in questo anno già horribilis, l’astensione dagli affetti. C’è chi si ritroverà a festeggiare nella mestizia di non avere a fianco un familiare confinato lontano. Chi è finito nel distanziamento sociale che rende impercorribili i chilometri che lo separano dalla propria famiglia. Emerge allora uno stratificato bisogno di sole, vitamina essenziale per l’uomo, dentro gli appartamenti di città, ancora più importante della stessa voglia di uscire, di sgranchirsi le articolazioni, provando, ogni volta che l’ora d’aria ce lo consente, un senso di disorientamento e giramenti di testa dovuti all’arresto forzato. La festa che viene sarà ricordata per sempre come quella in cui, sia dal punto di vista religioso che da quello civile, un virus ci ha vietato la ritualità della vita normale. Una Pasqua di reclusione, senza scadenza di termini, ed un costante stato di apprensione che non può essere rotto. Perché, ci dicono, siamo nella fase più delicata e proprio adesso non si deve pensare che tutto sia finito. La pandemia non smette di contagiare ed uccidere, ma stupisce come siano lenti i tempi della ricerca scientifica in medicina. Come l’uomo sia riuscito ad andare nello spazio, calpestando il suolo lunare e prospettando viaggi su Marte, mentre del Covid-19, da febbraio, non si riesca ancora a venire a capo. Anzi no, ci vuole altro tempo per giungere ad un vaccino, ad una cura efficace. Giusto quello per guardare dal balcone la Pasqua e la Pasquetta più calde degli ultimi anni, come prevede il meteo di queste feste. 27 gradi sono una sofferenza ulteriore che ci viene inferta. Poi toccherà al 25 aprile e anche al 1 maggio, perché è già pronta la nuova ordinanza che prolunga lo stillicidio fino al prossimo 3 maggio.

Lockdown n. 14 – Pasqua di reclusioneultima modifica: 2020-04-10T08:49:37+02:00da carlopicone1960