Clerical city

Non si deve essere per forza atei o anticlericali per rimanere sconcertati di fronte alle scene di confuso assembramento a cui abbiamo assistito, ieri sera, in città per l’adorazione dell’Assunta. Qui il culto della Madonna s’è confermato il protagonista principe delle feste ferragostane. Che, in effetti, quest’anno non ci sono state affatto per i laici, mentre per i credenti e cattolici praticanti non è cambiato quasi niente.

Sì, non c’è stata la tanto attesa processione per le strade della città, ma il surrogato proposto alla popolazione avellinese non è stato da meno. La statua della Vergine è stata infatti trasportata dalla cattedrale del Duomo in piazza Libertà. Montata su di un palco rigorosamente transennato per l’omaggio dei fedeli. Il giorno prima, per la benedizione della vigilia, e, la sera seguente, a raccogliere l’afflato della folla di credenti.

E non importa che siano saltati i protocolli di sicurezza in tempi di pandemia. I distanziamenti fisici sono diventati solo un ricordo, tanto c’erano le mascherine a garantire protezione e sicurezza. Senza dimenticare, inoltre, i poteri salvifici della stessa statua che si venerava.

Così la folla che ha assistito alla messa, mentre da una parte della piazza due stranieri se le davano di santa ragione, indifferenti alla sacralità del rito che si stava consumando, si è subito catapultata dietro l’effige dell’Assunta che veniva riportata in cattedrale.

Risultato: il divieto di processione è stato così aggirato e la città di Avellino, completamente asservita alla religiosità ferragostana, ha potuto vivere, rissa a parte, la sua mezza processione, conclusa nella doverosa sosta al Duomo, a salutare la Vergine.

Clerical cityultima modifica: 2020-08-16T09:10:50+02:00da carlopicone1960