blog - pulsioni e sublimazioni

della misericordia e di immigrati


 

Oh, come Amor trasforma i tuoi soavi e leggiadri occhi quando l'innocente tuo pargoletto ammiri in estasi - che ometto! Oh, qual incantevole creatura generasti, che ora, con la croce sul petto, la Comunione in Cristo accoglie a mo' di cherubino, che dolce bambino! Lo guardi, tra i cori e l'incenso, e lui, piccino, con languido sguardo come una Madonna ti rimira. E tu proprio la Misericordiosa, invero, hai come fisso traguardo, come unico pensiero. Bontà e amore son ciò che daresti al mondo intero. Genuflessa, in preghiera, ringrazi l'Altissimo e Onnipotente, e da cristiana zelante confessi quei tuoi sparuti e veniali peccati, tu, che il mondo intero direbbe pura e innocente più di un lattante. Ah! ma il Fato non ti fu amico fino all'ora tarda, fino al tramonto, ché macchiò quel così candido evento con disdicevole inusitato affronto, quando volse, il tuo dolce fanciullo, sensibile lo sguardo al pavimento ove immondo giacea discinto e fetente il nero immigrato, un pezzente. Povera te, offesa da quell'essere impudente Povera te, sfiorata da quel lezzo indecente. La tua anima votata a Dio non sopportò oltre quella sconcezza di insozzare il sagrato di tale mondezza, e proferisti sante parole accorate, dicesti "il suolo italico lasciate! Voi qui venite non per lavorare ma per far gozzoviglia e stuprare, e non paghi di questo avete l'ardire di protestare lui per l'insipido rancio con poco sale e tu, musulmano, perché contiene maiale. Ma quale guerra, ma quale tragedia, torna al tuo lido, o marrano, e dunque rimedia a questa vergogna. Non vi vogliamo! Nostra è la terra che state usurpando col tergicristallo e poi mendicando. Altro che diritto del suolo! Questo mai! Grandi e bambini, questo è sicuro, vi prenderei volentieri a calci nel..." "Din don din don" le dolci campane copriron con santi rintocchi ciò che l'alma devota lasciossi sfuggire per umano errare e sacro furore. Ma fu un secondo e subito dopo la brutta parola era stata abbuonata. Tre colpi sul petto e un'avemaria, "Sicuro che Dio mi ha già perdonata. Orsù, pace e amore e così sia".

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