Scivola sulla guancia
lenta e salata.
La lacrima riflette
il suono della porta
di un ascensore che si chiude.
© Il passo
Attesa
Un ascensore che parte ed un cuore che resta davanti ad una porta.
Una lacrima ed un’ altra… e ancora, si specchiano nel loro danzare tra le ciglia, sullo specchio di una cabina che scende; ma le mie braccia sono vuote.
Stringono solo un ricordo ormai lontano e sono passi senza impronte i miei, che ripercorrono ogni minuto accanto a te. Passi che non hanno suono, non più.
Sapresti riconoscere il nome di ogni passo?
Io si… conosco il nome di ogni mio e nel pronunciarlo… mi avvicino a casa, ci entro e ti cerco.
Casa… non di tetto, pareti, finestre, balconi, Casa fatta di amore e lì ti attendo… Dondolandomi su di una sedia mossa dallo scandire del tempo. Arriverai quando in giardino fiorirà la neve e sui rami, sarà maturo il ghiaccio.
Ne riempirò bicchieri di freddo e davanti al fuoco disseteremo il cuore e l’anima… che adesso bruciano e… brucia.
©L’ incanto