La barba

Mi sono svegliato di buon’ora questa mattina, allo specchio ho notato che il mio viso coltivava una barba dimenticata da qualche settimana.

I modi di mio padre, considerati tra i mezzi classici della toilette, un rasoio antico, la spazzola e il sapone tradizionale. Ho prescelto le antiche tradizioni classiche; ho passato la crema da barba sul viso, insaponato per alcuni minuti e rasato con precisione e talento; passavo di tanto in tanto l’indice sulle curve per sentirne la regolarità.

Ho pensato a Penna Nino, quello stile paterno, fatto di ricordi classici, tradizioni, ai suoi discorsi, ai suoi racconti; il leggero rumore della lama, il vetro velato di condensa.

Potevo immaginarmi come lui? Nelle innumerevoli stanze d’albergo, luoghi transitori per amori sempre precari… donne compiaciute distese sul letto o avvolte al suo corpo. Il rumore dell’acqua, i vestiti che profumavano di un’Italia degli anni cinquanta.

Le buone maniere e le bugie, uomini inimitabili, donne impareggiabili… duramente dimenticate… dove saranno finite? Si ricorderanno ancora di Nino?

Mi sono stupidamente ferito…

La barbaultima modifica: 2017-02-28T06:40:46+01:00da RiccardoPenna
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