Fotogrammi Letterari

Icaro Club


Un piano bar che ricordi qualcosa della mitologia greca, un’entrata annessa ad un supermercato, carrelli della spesa vuoti, serrande abbassate e giornali promozionali pestati dai clienti. Il locale è piccolo, dovrei recitare quanto pianificato: avvicinarmi al tuo tavolo, far finta che ci conosciamo e che non ci siamo più rivisti da quando lavoravamo a Piazza Lima… così tu riusciresti ad alzarti lasciando la comitiva di cui fa parte anche tuo marito. Malgrado il nostro piano complice e ben studiato, non riesco, sono più inibito che audace, così mi avvicino al bancone e chiedo un Ballantine. Mi domando se questo posto ci appartenga, appartenga al nostro mondo a quello che siamo io e te. Ti vedo da lontano, tu non mi riconosci. C’è un ragazzo con una maglietta con su scritto Carlsberg che si agita e grida insieme alla musica di cantautore italiano, di quelli dei tempi attuali, che io non conosco. Mi giro verso il palco e poi verso te a cercare il tuo sguardo che non trovo. I minuti passano, il mio whisky raggiunge il fondo, non sono mai stato bravo a scrivere racconti noir. Pago il conto e vado via.