Vittimismo e determinismo

scrive  H. Hesse :

..TI ABBIAMO TAGLIATO,ALBERO,

COME SEI SPOGLIO E BIZZARRO! CENTO VOLTE HAI PATITO FINCHÉ TUTTO IN TE FU SOLO TENACIA E VOLONTÀ !

io sono come te. Non ho rotto con la vita incisa,tormentata

e ogni giorno mi sollevo dalle sofferenze e alzo la fronte alla luce.

Ciò che in me era tenero e delicato,il mondo lo ha deriso a morte,

ma…

indistruttibile è il mio essere,sono pago,conciliato. Paziente genero nuove foglie da rami CENTO volte sfrondati e a dispetto di ogni pena rimango innamorato del mondo folle.

Ho notato ,recentemente,un senso di resa diffuso,negli atteggiamenti,tra le persone,ovunque.. un senso di disfatta preventiva senza aver provato comunque una resistenza,anche piccola,nei confronti di un potere,una sovrastruttura, una visione del  mondo .

persone molto intelligenti,con cui ho avuto  modo di interagire in qualche modo,seppur nei limiti di una comunicazione astratta ed artificiosa per me..continuano a reiterare un atteggiamento sconsolato,triste,negativo della realtà ,che evidentemente non è funzionale,da sola,a modificarla questa realtà che resta comunque la nostra vita ,pur nei limiti del contesto degradato in cui l’abbiamo confinata,quasi umiliandola.

Comodo ed abile dire che la responsabilità è quella altrui..che la vita fa schifo e che ormai…va tutto come deve andare.

il vittimismo aiuta a commiserarsi ,e quel dolore che provi,vero e forte diventa un crogiuolo da cui non sai liberarti.

non tutti sentono fortemente che…

…anche le formiche combattono guerre..

anche le api hanno stati…

ma

la tua anima cerca altre strade

e se non riesce a proseguire,per te non sboccia felicità.