Caterina Balivo è un fiume in piena: contro il maschilismo, contro gli uomini che non si prendono cura della famiglia, contro un sistema che impone alle donne di pagare sempre il prezzo più alto. Intervistata dal settimanale F la conduttrice non fa sconti a nessuno, nemmeno al marito Guido Maria Brera: "Mi chieda se è maschilista: la risposta è no. Ma mi chieda se si scoccia quando il sabato sto tre ore al telefono per lavoro, mentre lui se ha impegni nel fine settimana esce e neppure avvisa: la risposta è sì".
"Che siano le donne a pagare il prezzo più alto è un dato di fatto", nota con amarezza Caterina che durante il primo lockdown si è trovata a dover scegliere tra la famiglia e il lavoro. "L’anno scorso ho dovuto interrompere con un mese di anticipo il mio programma, "Vieni da me". A maggio eravamo tornati in onda ma mio marito se n’è andato di casa: non poteva rischiare, per motivi suoi personali di salute, di essere esposto al contagio. Tre figli senza scuola, la diretta ogni giorno: non ce la facevo".
Prendersi cura di Alberto, 8 anni, e Cora, 3 (oltre che di Costanza, 16, che Brera ha avuto da una precedente relazione) non è una passeggiata, soprattutto se l'ambiente lavorativo non aiuta. "Basterebbero gli asili nido: se le grandi aziende non li creano al loro interno, se non permettono di far entrare i figli per l’allattamento, come fa una donna a conciliare lavoro e maternità?", spiega la Balivo.
Ma il problema, secondo Caterina, è soprattutto culturale: "Finché la donna si vergogna di dire in ufficio ‘Ho il colloquio con la maestra’, finché l’uomo viene deriso perché va alla recita della figlia, culturalmente le cose non cambieranno mai". La sua situazione personale è un esempio perfetto: "Se voglio che Guido venga alla recita, devo dirglielo mesi prima. E sa come mi risponde? ‘Se non ho una cosa importante vengo’. Se non hai una cosa importante? Perché noi ci ammazziamo per esserci e loro no? Non lo accetto".
La ricetta per cambiare le cose, secondo la Balivo, è semplice e parte dall'educazione: "La verità è che anche i migliori sono uomini moderni ma maschilisti. Il prossimo step è avere uomini moderni e basta: io insegno a mio figlio che il padre dovrebbe occuparsi di lui esattamente come la madre".