Nuti, la figlia Ginevra a Domenica In: «È in una struttura perché ha bisogno di assistenza continua». Mara Venier in lacrime

Nuti, la figlia Ginevra a Domenica In: «È in una struttura perché ha bisogno di assistenza continua». Mara Venier in lacrime. Oggi, la figlia Ginevra e l’ex moglie Annamaria Malipiero sono state ospiti a Domenica In per parlare di Francesco Nuti, il regista toscano disabile dopo un grave incidente domestico avvenuto nel 2006. Domani l’artista compie 66 anni.

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Ecco la testimonianza commossa di Ginevra, oggi 22enne: «Papà è stabile. Da quando ho 18 anni sono il suo tutore. Ho firmato io per fargli fare il vaccino. Ora è ina struttura a Roma perché ha bisogno di assistenza continua. Io lo vado a trovare spesso perché studio qui. Mia madre si è tarsferita a Firenze da un anno e mezzo, ma mi aiuta sempre tanto. È la mia spalla. Comunico con mio padre con gli occhi, tramite lo sguardo. Gli leggo i messaggi dei fan che mi arrivano tutti i giorni e lui è contento».

Continua Annamaria Malipiero: «Tra lui e sua figlia c’è un rapporto d’intesa straordinario, hanno lo stesso carattere. Lui è sereno e lotta ogni giorno. Francesco soffriva di ansia e depressione e l’alcol lo aiutava. Questa malattia risale a molto prima dell’incidente».

Poi, l’omaggio commosso dell’amico Giovanni Veronesi «Quando non mi vede nessuno, lo abbraccio e lo bacio». Mara Venier si scioglie in lacrime e anche Ginevra si commuove. Emozione in studio.

Nuti, la figlia Ginevra a Domenica In: «È in una struttura perché ha bisogno di assistenza continua». Mara Venier in lacrimeultima modifica: 2021-05-17T13:55:46+02:00da manuela_man27

2 thoughts on “Nuti, la figlia Ginevra a Domenica In: «È in una struttura perché ha bisogno di assistenza continua». Mara Venier in lacrime

    1. Io sinceramente non me la sento di esortare una persona, che indubbiamente soffre per la sua situazione fisica, di tener duro. Chiedere di non mollare a mio parere è da egoisti perché lo vogliamo noi. Dobbiamo avere il coraggio e la forza di lasciare andare i nostri cari: io ci sono passata con una sorella che per malattia mi chiedeva di “lasciarla andare”perché qui stava troppo male e non c’era via di uscita differente.Le ho tenuto la mano fino all’ultimo quando mi ha sorriso ed è partita.
      Augurate loro piuttosto che non patiscano fisicamente: la sofferenza è ingiusta.
      In tutto questo forza Ginevra.

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