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Massimo Ferrero arrestato per bancarotta: si dimette da presidente della Samp. L'avvocato: «Trattato peggio di Riina»


Guai per il presidente e proprietario della Sampdoria, Massimo Ferrero, che questa mattina è finito in manette nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Paola per reati societari e bancarotta. Secondo quanto appreso dall'ANSA, Ferrero è stato arrestato dalla Guardia di Finanza ed è stato trasferito in carcere, mentre per altre cinque persone sono scattati i domiciliari. L'arresto di 'Viperetta', in seguito dimessosi dalla carica di patron del club blucerchiato, è avvenuto a Milano. Ai domiciliari, a quanto si apprende, sono finiti anche la figlia di Ferrero, Vanessa e un nipote. La Sampdoria non è coinvolta nelle indagini. Ferrero è finito in manette per il crac di 4 società nel settore alberghiero, turistico e cinematografico con sede in provincia di Cosenza. Le società, da quanto si è appreso, sono state dichiarate fallite qualche anno fa. Perquisita anche l'abitazione romana di Ferrero, il quale ha annunciato al club, dopo l'arresto, le dimissioni da presidente. La decisione è stata presa, si legge in una nota, "per tutelare al meglio gli interessi delle altre attività in cui opera, e in particolare isolare anche ogni pretestuosa speculazione di incidenza di un tanto rispetto all'U.C. Sampdoria e al mondo del calcio". L'avvocato: "Trattato peggio di Riina" «Lo stanno trattando peggio di Totò Riina». Così l'avvocato Pina Tenga, difensore di Massimo Ferrero, arrestato oggi a Milano per bancarotta. «Abbiamo fatto istanza alla Procura di Paola - prosegue la penalista - per chiedere che Ferraro possa essere trasferito a Roma per presenziare alla perquisizione e all'apertura di una cassaforte».