Carolina Marconi, la vita a metà dei guariti dal cancro: «Non possiamo adottare né chiedere mutui»

Continua la battaglia di Carolina Marconi al diritto di oblio oncologico. «Ho avuto un tumore e per lo stato non posso adottare». Dopo essere tornata a raccontarsi nello studio di Verissimo, dove la showgirl ha ribadito l’importanza di sostenere la raccolta per il diritto negato ai pazienti guariti da tumore, che oggi ha superato le 60mila firme, Carolina ringrazia i suoi follower su Instagram. «60 mila volte grazie di cuore …altre 40 mila firme ed arriveremo a quota 100 mila per chiedere l’approvazione della legge sul Diritto all’oblio oncologico», ha scritto sui social in un post dedicato a tutte le persone che l’hanno sostenuta durante le cure contro il tumore al seno diagnosticato mentre si sottoponeva ad alcuni esami per la fecondazione assistita.

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Carolina Marconi, la battaglia per il diritto all’oblio oncologico
Lo sfogo di Carolina è quello di centinaia di persone che in italia si trovano limitate ad accedere ad alcuni servizi. «Richiedere mutui, prestiti, assicurazioni e adozioni, per un ex paziente significa spesso fare i conti con il passato e con la patologia che si è lasciato alle spalle. Mentre un tempo il tumore era una malattia che dava poche speranze di sopravvivenza, oggi moltissime neoplasie sono curabili, e altre hanno un’aspettativa di vita lunga. È necessario che il nostro Paese si unisca a quelli che hanno emanato la legge per il diritto all’oblio, garantendo ai suoi cittadini un futuro libero dallo stigma della malattia oncologica. Si tratta di una norma che permetterebbe all’ex paziente di non dichiarare la malattia, pratica oggi obbligatoria per la stipula di molti contratti e la richiesta di alcuni servizi». Questa la chiara denuncia della Fondazione AIOM, di cui si fa portavoce la Marconi, che ha realizzato la campagna di comunicazione “Io non sono il mio tumore” con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni, nella speranza di raggiungere al più presto gli altri Paesi virtuosi.

Troppi divieti per i guariti da tumore
Oggi Carolina Marconi sta bene e per tutto il tempo della malattia e ora ancor di più ha gridato la sua voglia di diventare mamma, sogno che aveva spinto lei e il suo compagno Alessandro Tulli a iniziare il percorso della fecondazione. «Io e Alessandro siamo andati dall’assistente sociale e abbiamo scoperto che non possiamo adottare un bambino, perché io ho avuto un tumore, devo aspettare cinque anni, non puoi chiedere un mutuo, un assicurazione, un prestito. C’è un po’ di discriminazione. Bisogna tutelare un bambino, ma chi lo dice che lo tuteliamo così? Lo tuteliamo lasciandolo in casa famiglia?».

Carolina Marconi, la vita a metà dei guariti dal cancro: «Non possiamo adottare né chiedere mutui»ultima modifica: 2022-04-30T17:53:28+02:00da manuela_man27