Il giorno ti chiama alla tua vita: il tuo dovere. A nient’altro che a vivere. Strappa ormai alla notte negatrice e all’ombra che lo celava, quel corpo di cui è in attesa, sommessa, la luce nell’alba. In piedi, afferma la retta volontà semplice d’essere pura vergine verticale. Senti il tuo corpo. Freddo, caldo? Lo dirà il tuo sangue contro la neve da dietro la finestra; lo dirà il colore sulle tue guance. E guardi il mondo. E riposa senz’altro impegno che aggiungere la tua perfezione ad un altro giorno. Il tuo compito è sollevare la tua vita, giocare con lei, lanciarla come voce alle nubi, a riafferrare le luci che ci hanno lasciato. Questo è il tuo destino: viverti. Non devi fare nulla. La tua opera sei tu, niente altro. P.Salinas, La voce a te dovuta, 1933
Svegliati.....
Il giorno ti chiama alla tua vita: il tuo dovere. A nient’altro che a vivere. Strappa ormai alla notte negatrice e all’ombra che lo celava, quel corpo di cui è in attesa, sommessa, la luce nell’alba. In piedi, afferma la retta volontà semplice d’essere pura vergine verticale. Senti il tuo corpo. Freddo, caldo? Lo dirà il tuo sangue contro la neve da dietro la finestra; lo dirà il colore sulle tue guance. E guardi il mondo. E riposa senz’altro impegno che aggiungere la tua perfezione ad un altro giorno. Il tuo compito è sollevare la tua vita, giocare con lei, lanciarla come voce alle nubi, a riafferrare le luci che ci hanno lasciato. Questo è il tuo destino: viverti. Non devi fare nulla. La tua opera sei tu, niente altro. P.Salinas, La voce a te dovuta, 1933