Il blog….(lettera di Gioia)

Cari amici mi permetto di scrivere queste poche parole inerenti il Blog della stanza, in quanto ,ieri sera in chat, è stato , da una persona, abbastanza denigrato.
Questo blog nasce dalla pazienza e dalla volontà di poche persone per dar modi a tutti noi di esprimerci e di far vedere e leggere cose a cui teniamo , cose che abbiamo maturato con riflessioni e, forse anche copia incolla di frasi e poesie che particolarmente indicano nostri stati d’animo.
Quindi,il nostro blog è questo…piaccia o no.
Credo ci dia modo,in ogni caso di confrontarci e leggerci. Grazie a chi lha fatto ed a tutti quelli che partecipano.

Ora

Io ora vorrei venire a prenderti,/ portarti via e andare a cena,
parlare un casino con te,/ sentirmi parlare di te/ davanti a del
vino/ di qualunque colore tu preferisca./ Poi portarti a casa
aspettare,/ imbarazzarmi nel chiederti o meno di salire/ e
magari, me lo chiedessi,/ ti terrei abbracciata per molte ore
sotto il piumone,/ con molti baci non invadenti/ e contorni con
le dita sulla tua pelle,/ fino a farti addormentare./ AI resto, che
ci pensi la notte/ e la gente là fuori/ che di tutto questo,
rimarrà ignara.

S.Carta

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Vi racconto….


LA LEGGENDA DI SAN NICOLA

Nel lontano Oriente viveva un uomo molto buono, il vescovo Nicola.
Un giorno sentì dire che lontano lontano, in Occidente, c’era una grande città dove tutti gli uomini pativano la fame, perfino i bambini piccoli.
Chiamò allora tutti gli abitanti della città e chiese loro di portargli i migliori frutti dei loro orti e dei loro campi.
Questi tornarono poco dopo con grossi cesti pieni di mele e di noci, sacchi di grano dorato per fare la farina, pane bianco e dolcetti al miele.
ll vescovo Nicola fece caricare tutto su una nave. Era una nave imponente e maestosa, blu come il cielo, ed aveva una grande vela bianchissima che splendeva sotto i raggi del sole.
Iniziarono il viaggio verso Occidente, e il vento si mise subito ad aiutarli, soffiando sempre nella direzione giusta.
Ci impiegarono sette giorni e sette notti, e quando giunsero alle porte della città stava calando la sera.
Per le strade non si vedeva anima viva, ma qua e là brillava qualche lucetta alle finestre.
Il vescovo Nicola bussò ad una di esse.
In quella povera casetta viveva una mamma coi suoi cinque bambini.
La donna, sentendo bussare, disse ai figlioletti di andare ad aprire la porta, pensando si trattasse di qualche poverello bisognoso di ospitalità.
I bambini obbedirono, ma non trovarono nessuno; anche la mamma venne a controllare, e poi tornarono tutti insieme in casa.
Vicino alla stufa a legna la mamma aveva messo le scarpine dei suoi bimbi ad asciugare, perché nel pomeriggio erano andati a far legna nel bosco.
Rientrando in casa, sentirono tutti un delizioso profumino provenire proprio dalla stufa, si avvicinarono e trovarono le loro scarpe traboccanti di noci, mele rosse, mandarini, pane e dolcetti al miele.
E lì vicino c’era anche un grande sacco pieno di chicchi di grano.
Tutti poterono finalmente mangiare, ed i bimbi crebbero sani e vivaci.
Anche in tutte le altre case i bambini poveri trovarono gli stessi doni.
Così San Nicola ogni anno, nel giorno del suo compleanno, si mette in viaggio per venire da noi. Monta sul suo cavallo bianco e cavalca di stella in stella, e porta ogni anno i suoi doni per ricordare ai bambini che presto sarà Natale.

 

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Un pessimista…

Un pessimista vede solo il lato scuro delle nuvole, e si deprime;
un filosofo vede entrambi i lati e se ne infischia; un ottimista non vede neanche le nuvole… perché cammina su di esse.

 

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Oggi 3 Dicembre 2020 è la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità. che sono molte, moltissime. E quasi sempre non sono rispettate. E sono costrette vivere in un mondo che non è il loro. Sono oltre un miliardo di persone, nel mondo.

“La disabilità non è una scelta,
essere privi di cuore invece lo è.
Essere arroganti e insensibili lo è.
La disabilità non è mai una forma di inferiorità,
bensì di diversità e di unicità.
Perché essere diversi significa essere speciali.”

(Agostino Degas)

Arty by Mary Engelbreit

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Storia degli angeli…

STORIA DEGLI ANGELI DELL’AVVENTO

– Gli angeli dell’Avvento sono quattro, proprio come le quattro settimane che preparano al Natale. Vengono in visita sulla Terra, indossando abiti di un colore diverso, ciascuno dei quali rappresenta una particolare qualità.

– L’angelo blu.
Durante la prima settimana un grande angelo discende dal cielo per invitare gli uomini a prepararsi per il Natale. E’ vestito con un grande mantello blu, intessuto di silenzio e di pace. Il blu del suo mantello rappresenta appunto il silenzio e il raccoglimento.

– L’angelo rosso.
Durante la seconda settimana un angelo con il mantello rosso scende dal cielo, portando con la mano sinistra un cesto vuoto. Il cesto è intessuto di raggi di sole e può contenere soltanto ciò che è leggero e delicato. L’angelo rosso passa su tutte le case e cerca, guarda nel cuore di tutti gli uomini, per vedere se trova un po’ di amore… Se lo trova, lo prende e lo mette nel cesto e lo porta in alto, in cielo. E lassù, le anime di tutti quelli che sono sepolti in Terra e tutti gli angeli prendono questo amore e ne fanno luce per le stelle. Il rosso del suo mantello rappresenta l’amore.

– L’angelo bianco.
Nella terza settimana un angelo bianco e luminoso discende sulla terra. Tiene nella mano destra un raggio di sole. Va verso gli uomini che conservano in cuore l’amore e li tocca con il suo raggio di luce. Essi si sentono felici perché nell’Inverno freddo e buio, sono rischiarati ed illuminati. Il sole brilla nei loro occhi, avvolge le loro mani, i loro piedi e tutto il corpo. Anche i più poveri e gli umili sono così trasformati ed assomigliano agli angeli, perché hanno l’amore nel cuore. Soltanto coloro che hanno l’amore nel cuore possono vedere l’angelo bianco… Il bianco rappresenta il simbolo della luce e brilla nel cuore di chi crede.

– L’angelo viola.
Nella quarta e ultima settimana di Avvento, appare in cielo un angelo con il mantello viola. L’angelo viola passa su tutta la Terra tenendo con il braccio sinistro una cetra d’oro. Manca poco all’arrivo del Signore. Il colore viola è formato dall’unione del blu e del rosso, quindi il suo mantello rappresenta l’amore vero, quello profondo, che nasce quando si sta in silenzio e si ascolta la voce del Signore dentro di noi.

 

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Sei bella

Sei bella.
E non per quel filo di trucco.
Sei bella per quanta vita ti è passata addosso,
per i sogni che hai dentro
e che non conosco.
Bella per tutte le volte che toccava a te,
ma avanti il prossimo.
Per le parole spese invano
e per quelle cercate lontano.
Per ogni lacrima scesa
e per quelle nascoste di notte
al chiaro di luna complice.
Per il sorriso che provi,
le attenzioni che non trovi,
per le emozioni che senti
e la speranza che inventi.
Sei bella semplicemente,
come un fiore raccolto in fretta,
come un dono inaspettato,
come uno sguardo rubato
o un abbraccio sentito.
Sei bella
e non importa che il mondo sappia,
sei bella davvero,
ma solo per chi ti sa guardare.

Angelo De Pascalis

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