Dopo aver invocato lo Spirito Santo
Rileggiamo e preghiamo il testo:
1 Al maestro del coro. Maskil. Dei figli di Core.
2 Come la cerva anela
ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anela
a te, o Dio.
3 L’anima mia ha sete di Dio,
del Dio vivente:
quando verrò e vedrò
il volto di Dio?
4 Le lacrime sono il mio pane
giorno e notte,
mentre mi dicono sempre:
«Dov’è il tuo Dio?».
5 Questo io ricordo
e l’anima mia si strugge:
avanzavo tra la folla,
la precedevo fino alla casa di Dio,
fra canti di gioia e di lode
di una moltitudine in festa.
6 Perché ti rattristi, anima mia,
perché ti agiti in me?
Spera in Dio: ancora potrò lodarlo,
lui, salvezza del mio volto e mio Dio.
7 In me si rattrista l’anima mia;
perciò di te mi ricordo
dalla terra del Giordano e dell’Ermon,
dal monte Misar.
8 Un abisso chiama l’abisso
al fragore delle tue cascate;
tutti i tuoi flutti e le tue onde
sopra di me sono passati.
9 Di giorno il Signore mi dona il suo amore
e di notte il suo canto è con me,
preghiera al Dio della mia vita.
10 Dirò a Dio: «Mia roccia!
Perché mi hai dimenticato?
Perché triste me ne vado,
oppresso dal nemico?».
11 Mi insultano i miei avversari
quando rompono le mie ossa,
mentre mi dicono sempre:
«Dov’è il tuo Dio?».
12 Perché ti rattristi, anima mia,
perché ti agiti in me?
Spera in Dio: ancora potrò lodarlo,
lui, salvezza del mio volto e mio Dio.
La ricerca del volto del Padre è paragonabile al desiderio
ed alla necessità di bere, del corpo.
I luoghi dell’anima sono elevati
come quelli che raggiungono i cervi nelle montagne,
sono cioè luoghi che si raggiungono per fede e con la preghiera.
Spesso ciò avviene nel pianto,
nei momenti in cui tutto ci appare chiaro e lampante,
ma anche nei momenti di dubbio e in cui tutto sembra buio…
e non riusciamo più a localizzare la presenza del Padre.
Il nostro spirito si va interrogando…
inizia a ricercare i fondamenti della nostra fede stessa
ritornando ai “luoghi” del nostro battesimo.
I richiami alla terra del Giordano luogo-memoria del battesimo
e ai monti Hermon (il più grande…e più elevato da cui scendono le acque che creano il fiume Giordano)
e Mizar (invece il più piccolo e di cui addirittura non se ne individua il luogo esatto…)
sono come voler dire: perché credo?
Vengono riprese in mano, a volte, in questi momenti di tristezza dell’anima
tutte le religioni, cioè i “monti” che si avvicinano alla ricerca del volto di Dio,
dal più grande al più piccolo…
tutte quelle teorie e tutti quegli studi
che sono stati capaci nel tempo di generare
“acque di conversione e di nascita della fede”
che poi divengono le acque del Giordano, le acque del Battesimo.
Un abisso chiama l’abisso al fragore delle cascate!
Cerchiamo di meditare sull'immensità dell’amore di Dio
e di comprenderne il suo volto
mentre le “acque di conversione”
sembrano passarci sopra come fossero cascate, flutti e onde.
Tutto questo diventa cioè preghiera e canto.
Mentre il contesto ruotava tutto intorno ai nostri peccati ai nostri errori
che avevano creato delle vere e proprie fratture
a ciò che teneva in piedi la nostra fede…
ecco che sopraggiunge al ricordo del nostro battesimo
e dell’importanza di averlo vissuto
il ricostituirsi della nostra fede e della speranza.
La possibilità di contemplare ancora la presenza del Padre in noi.
Preghiera
Padre con il mio battesimo io sono nato.
Quel giorno io sono diventato tuo figlio,
è da quel momento che tu solo non mi hai mai lasciato.
Credo in Te Padre
sulla tua Parola io camminerò sempre
in comunione con Te abitando nella tua casa.
Amen