I migliori auguri per un sereno e prospero 2018 da #charlieinauto

CHARLIEINAUTO Seat Ateca ridCHARLIEINAUTO Fiat 124 spider spiaggia tramonto ridCHARLIEINAUTO Subaru Levorg tramonto ridCHARLIEINAUTO Subaru XV Piancavallo ridCHIA Tipo MArano laguna 2Skoda Fabia AquileiaCHARLIEINAUTO Giulietta Sport ridCosta sole alberoIMG_3588CHARLIEINAUTO Range Rover Evoque bici rid 2IMG_1470Dodici mesi di prove-testdrive-testroad, alla scoperta delle bellezze del territorio. Un sentito ringraziamento va a tutti/e coloro che hanno reso possibile questo nostro fantastico viaggio tra le proposte dell’auto e siti ed eventi di singolare bellezza.

CarloLand Rover Discovery molo Grignano

#testdrive #testroad #LandRover Un fine settimana denso tra Austria e Germania dove l’autostrada è senza limiti

Con Nuova IMG_9425 IMG_94272 IMG_9441 IMG_94572 IMG_94692 IMG_94702 IMG_94762 IMG_94812 IMG_96372 IMG_96542 IMG_96572 IMG_96712 IMG_96802 IMG_96852 IMG_96872 IMG_98773 IMG_97492 IMG_97842 IMG_98142 IMG_98534 IMG_98583 IMG_99362 IMG_99752 IMG_99972#Discovery 3000 HSE Luxury viaggiare è come starsene seduti ai comandi di un realistico videogioco

Nel quale relax e confort permettono di vivere le bellezze del territorio tra Ratisbona il Danubio e Salisburgo

Dall’Austria alla Germania, lasciata alle nostre spalle Salisburgo, il passo è breve. Il confine non è più segnato dalle sbarre, come l’avevamo superato l’ultima volta che eravamo andati in Germania in auto. Ma la strada, nonostante le numerose corsie, si restringe e incontriamo un controllo armato. Niente paura: poche ore prima era accaduto un fattaccio in Austria. Superato il confine tedesco, la musica cambia. L’autostrada, non a pagamento, è molto larga e scorrevole nonostante il traffico intenso perché siamo alla vigilia di un ponte festivo. Si infila nella foresta, e tra i due orologi del cruscotto della #LandRover #Discovery HSE Luxury ci compare sempre il disco rosso con il limite di velocità. 70 (km/h) dove sono in corso dei lavori. Poi sale a 90; a 110, e …nulla.

#Discovery è a suo agio tra auto che sfrecciano al ben oltre 200 km/h

Sulle autostrade, in Germania, salvo lavori in corso o in prossimità delle uscite, c’è il via libera ai mezzi potenti. Ce ne accorgiamo quando ci sfila via improvvisamente con un ruggito che effettivamente ci coglie impreparati, una splendida Porsche Carrera. Forse andava a 230 all’ora. Così decidiamo che è l’unico modo per provare la #Discovery ad alta velocità. Cambio automatico, nove marce, le prime tre le usa per muovere la imponente massa da fuoristrada all terrain da oltre 2 tonnellate e 700 kg. Poi, quando ha preso l’abbrivio, viaggia come una gran turismo. Ricordate? 3000 cc sei cilindri e 249 CV. La differenza da una gran turismo è sostanziale: lo stile inglese nel confort. L’abitacolo è infatti un grande e lussuoso salotto. I sedili sono comodi oltre ogni aspettativa. I comandi tutti intuitivi e a portata di mano, concentrati tra volante e cruscotto. Il comando del cambio è il tradizionale pomello simile ai comandi di un impianto HIFI di qualche anno fa morbido ma estremamente sensibile. E ciò si apprezza nelle manovre in parcheggio. Dunque, ritorniamo a noi. Autostrada tedesca, nel mezzo della foresta bavarese. Nel frattempo abbiamo raggiunto l’alta velocità. La sensazione quella di essere sempre seduti nel nostro comodo salotto, e di guidare ai comandi di una playstation. Assetto, tenuta di strada, scorrevolezza, confort: ci possiamo godere un po’ di ottima musica dall’impianto Meridian da 825 W surround sound system,  che dispensa suoi limpidi verso tutti i posti a bordo. All’occorrenza anche i due in coda. mentre i passeggeri dei posti posteriori si possono godere film, video, o lavorare con power point, o giocare cn la Playstation, sui due schermi ad alta definizione annegati nei poggiatesta dei due sedili anteriori. comandandoli separatamente. E soprattutto senza disturbare chi si gode il suono perfetto dell’impianto, perché dispongono di due cuffie ad alta fedeltà.

Arriviamo alla bavarese Regensbrg, in Germania, l’antica Ratisbona

Ecco la meta del viaggio: vediamo la cattedrale di Regensburg, l’antica Ratisbona. Stile gotico un po’ complesso. All’interno uno dei più grandi organi al mondo noto ai musicofili per le importanti esecuzioni di brani classici e sacri. In questa città, grande come Trieste, sono nati Papa Razinger, e il campione del mondo dei rally degli anni ’70 Walter Rohrl. Attraversata dal Danubio, la sera si anima nei pub disseminati nel centro storico, riconosciuto tra i beni patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Scopriamo una birreria-birrificio, dove con i cibi classici, salsiccia, goulatsch di manzo, patate, ci portano quattro calici tipo floute con altrettanti tipi di birra fatti in casa. Cerchiamo di valorizzare la nostra auto e saliamo al colle.

Al Walhalla il tempio dei tedeschi che reso onore alla Germania

Meta, stavolta, il Walhalla. Ce ne hanno parlato: raccoglie il busto dei tedeschi che hanno dato lustro alla Patria. Voluto da Ludovico I di Baviera, completato nel 1842, riprende lo stile del Partenone di Atene e vuole incarnare nell’architettura la tradizione nordica del luogo dove si riunivano le anime degli eroi caduti in guerra. I viali di accesso, con il i colori dell’autunno, rendono onore al sito prescelto per questo tempio alla Germania. Arrivati in cima scopriamo il motivo del fascino del luogo: vi si arriva da lunghe gradinate. Ed è tra gradoni e colonne che si scopre un paesaggio fantastico: la valle del Danubio. Finita la vacanza sportiva, un torneo di gemellaggio giovanile con il Lignano Calcio, possiamo riprovare l’emozione di percorrere un’autostrada senza limiti.

E ora in Austria a Salisburgo

Verso l’Austria, Salisburgo. Sull’altro lato possiamo comprendere il perché l’autostrada disponga di tante carreggiate, che ora sono intasate di auto al rientro dopo il ponte-vacanza. Ci avviciniamo a Salisburgo. Che mantiene sempre il suo fascino. Il tempo contato ci spinge a fare sosta e ‘rifornimento’ in un grande birrificio, una delle birrerie più note: Augustiner Beer. Tra due grandi saloni, in una galleria si affacciano chioschi dai quali acquistare la birra, la Wienersnitzel, i wurstel. Però siamo ancora lontani dal centro, sulle rive del Salzach, e dalle pendici della fortezza medioevale Festung Hohensalzburg, la più grande e meglio conservata d’Europa. Ma prima, nella città di Wolfgang Amadeus Mozart, ci attirano i negozi e negozietti del centro. Già pronti per il Natale. Ora però si è fatta notte. Impostiamo il navigatore e il cruise control sulla #LandRover #Discovery. Che staccheremo soltanto all’arrivo a casa. Salvo guidare direttamente nelle gallerie dei Tauri. Un fine settimana denso, nel quale, la fatica minore, è stata proprio quella di guidare.

#charlieinauto62

#Testdrive #testroad Con #LandRover #Discovery sentirsi a proprio agio su una #supercar di grosse dimensioni

Con #LandRover Discovery sentirsi a proprio agio su una supercar di grosse dimensioni è scontato

Tremila cc motore diesel da 249 CV ruote da 21’ sette posti o maxi bagagliaio stereo da sala d’ascolto

Fuoristrada di classe. E se volessimo fare un viaggio? Magari quando una prolungata stagione estiva da noi si sta affievolendo. E sui monti è comparsa una prima seppur debole spruzzata di neve. Prima di partire decidiamo vedere se tutto è a posto. Il computer di bordo ci segnala un basso livello del liquido anti particolato. Su Land Rover Discovery è infatti installato un dispositivo che riduce le emissioni.

Efficace, perché a differenza di tante auto che sono in circolazione, non ci è mai capitato di vedere nello specchietto retrovisore una nuvola di fumo nero. Ci spiegano che la Casa inglese ci tiene molto affinché l’aria dei luoghi dove le sue auto si muovono rimanga pulita. il capo officina di un centro assistenza in una grande città ci spiega infatti che se il liquido si dovesse esaurire completamente, ci potrebbe capitare la sorpresa di rimanere a piedi: alla prima riaccensione successiva, la nostra Nuova #Discovery si potrebbe rifiutare di andare in moto. Per ovviare a questo inconveniente, vista la nostra tendenza a sottovalutare le cose, anche gli avvisi delle nostre auto, alcuni proprietari si portano a bordo una tanichetta con il prezioso liquido. Utile soltanto per un un temporaneo e parziale rabbocco. In officina infatti l’operazione viene eseguita con un’apposita apparecchiatura. Che assicura continuità ed efficacia al sistema. Per il resto, tutto ok. Anche la guida in città: con ‘due dita’ sul volante, ovviamente mi riferisco alla docilità di questa maxi-supercar, ci si può districare nel traffico urbano, anche se intenso. Nelle manovre di parcheggio, volendo c’è il park assist ma con le telecamere e il grande schermo centrale possiamo fare tranquillamente ‘a mano’, è parimenti maneggevole. Anche il classico comando del cambio automatico (a 9 marce) a pomello, ci permette di passare in un istante dalla marcia avanti alla retromarcia per disimpegnarci in ogni situazione. Anche in spazi ridotti.

Quindi? Si parte?

I bagagli? Credo proprio che non sia necessario stivarli nel bagagliaio. Nel pianale, dietro a una pedana che si abbassa elettricamente, comandata da una pulsantiera collocata nel montante posteriore sinistro del portellone, sono ‘annegati’ due sedili. Che con la stessa pulsantiera, o con un telecomando in dotazione, o … con il telefono cellulare, basta scaricare l’APP Land Rover. E tale operazione si può compiere anche …a distanza. Così come è possibile accendere il riscaldamento, o l’aria condizionata, per trovare l’abitacolo immerso nel grande confort che caratterizza la Nuova Discovery. Sempre dalla pulsantiera, se vi foste dimenticati di riposizionare l’auto nell’assetto standard, si può alzare, o abbassare l’auto. Con la semplice pressione di un pulsante. Ah sì! I due sedili supplementari, che portano a sette i posti a sedere: sono della stessa qualità, e comodità degli altri. In un contesto così, è facile comprendere che di posto, in questo bagagliaio, ce n’è da vendere. Per facilitare la visibilità posteriore è anche possibile abbattere a comando tutti i poggiatesta. Ovviamente ad auto semivuota. Mentre il tetto apribile, o chiuso e vetrato, ci permetterà di godere il panorama, alpino.

In viaggio

Nuova #Discovery della #LandRover dispone di un sistema satellitare preciso, in grado di ripetere anche nel display al centro degli orologi il limite di velocità della strada che stiamo percorrendo. Bene, accendiamo la radio, Bang & Olufsen, e imbocchiamo l’autostrada. Il sistema di cruise control e di guida assistita è molto preciso. Il comando è sulla razza destra del volante, ed è facilissimo cambiare regolazione in marcia. Arriviamo al confine con l’Austria, dopo avere acquistato l’adesivo che rassicurerà la Polizei sul fatto che abbiamo pagato il pedaggio, e cerchiamo una stazione di rifornimento: in questo Paese costa sensibilmente di meno, e il serbatoio è piuttosto capiente. Comunque, con una condotta di guida accorda, seguendo anche gli insegnamenti dell’eco-computer di bordo, i consumi sono accettabili. Giriamo un po’ fuori dall’Ausfahrt, l’uscita dall’autostrada, che è senza pedaggio, nell’incantevole paesaggio sub urbano austriaco, che è simile a quello montano. Finché a un semaforo affianchiamo un automobilista del posto. Che senza esitare, quasi senza che gli parliamo in un tedesco improbabile, ci fa cenno di seguirlo. Finchè mette la freccia a un incrocio e ci mostra un’insegna, che recitava più o meno: Outlet rifornimento. Una gentilissima signora vestita con il caratteristico abito di velluto ci fa il pieno. Alzo lo guardo e vedo il prezzo del gasolio: 1,1…!? Quasi quasi vengo ad abitare qui. Riprendiamo l’autostrada verso Salisburgo e il confine con la Germania. Ci attendono tratti immersi nell’incomparabile scenario alpino. Pian piano ci infiliamo nelle vallate dei Tauri. Sbuchiamo dalla prima lunga galleria, prima della seconda, dove pagheremo l’unico pedaggio autostradale dell’Austria, ed ecco la sorpresa, splendida: la prima neve aveva ulteriormente ingentilito il paesaggio. Il tetto trasparente fa il resto e ci permette di ammirare tutta la bellezza di montagne tra le più nevose dell’arco alpino. Finché la skyline si appiattisce, e si apre davanti a noie ci avviamo verso la foresta bavarese. Una sosta al grill, molto curato quasi un locale di città, e scorgo le prime golosità del posto: goulatsch suppe. Ci assicurano che fatta sul posto. Proviamo: sembrerebbe di sì. Peccato per la birra. E’ rinviata a quando potremo lasciare la #Discovery ferma nel parcheggio della nostra destinazione.

IMG_0048[1] IMG_9291 IMG_9293 IMG_9332 IMG_9334 IMG_93371 IMG_9339 IMG_93411 IMG_93501 IMG_93571 IMG_93611 IMG_93641 IMG_93651 IMG_9376 IMG_93811 IMG_93931 IMG_93961 IMG_94061 IMG_94151

(2-segue)

#testdrive #testroad Immaginate di superare un guado ghiaioso seduti in salotto: è #LandRover Nuova #Discovery

La filosofia del fuoristrada sicuro affidabile e confortevole si è evoluta nel tempo

Una #supercar iperaccessoriata e capace di portarvi dappertutto velocemente e in piena sicurezza

‘Metti una sera a cena’. Scontata come frase perché ci richiama alla memoria uno dei capolavori della cinematografia del ‘900. Ponete però il caso che vi capiti di ricordare con alcuni amici le ‘antiche’ avventure in fuoristrada, in moto. Quando l’enduro si chiamava regolarità. Le moto erano poco più attrezzate rispetto a quelle stradali. Anche perché per andare fuoristrada occorreva affrontare i trasferimenti. Dalla città, nel mio caso Udine, attraverso le campagne, fino alle colline. Il più velocemente possibile. Per poi cambiare stile di guida e permetterci di lanciarci tra i sentieri, le mulattiere, i pratoni. Tra paesaggi intricati, complicati, o mozzafiato. Perché allora si poteva fare liberamente, senza turbare la natura o danneggiarla. Ricordo la Panoramica delle vette, la cima del Cjampon, del Matajur, del San Simeone. Moto? Una tranquilla Beta 125. Poi un’Aspes Hopi 125, con la testata radiale, come quella impiegata nel motocross da Felice Agostini. Qualche anno dopo, passato da tempo alle quattro ruote per motivi scontati di praticità, avevo già cominciato questo mestiere, con le prime radio private. Allora, erano ancora ‘pirata’. Come lo era la mitica Radio Luxembourg. Finché un imprenditore in Friuli, titolare di una delle prime Tv private, decide di trasferire la mia professionalità all’esterno. Ed ecco le prime radiocronache, le dirette dalle prove speciali dei rally, anche di notte. Lui era anche un radioamatore. Lo studio? Era a Udine. Quello mobile, i baracchini installati su una …

#LandRover. A passo corto

E riecco rispuntare la passione per il fuoristrada. Mulattiere e sterrati che l’icona dei fuoristrada mi consentì di esplorare e percorrere senza alcun inconveniente. L’unico, al rientro in città. Quando sulle strade diritte e asfaltate occorreva continuamente correggere la direzione, per farle mantenere il percorso che avevo prescelto. Quasi come guidando un piccolo motoscafo soggetto all’effetto di cavitazione dell’elica. Una decina d’anni dopo, in tutt’altro ambiente, un ex imprenditore motociclistico austriaco, guarda caso di moto da fuoristrada, ma appassionato anche di vela, sostiene una barca con la quale avremmo vinto diverse regate adriatiche. Che macchina aveva?

Una #RangeRover

con la quale avremmo fatto numerose gite e scampagnate, anche a Salisburgo, sul Garda, in giro per i monti. Dove era necessario affrontare trasferimenti per provare le doti fuoristrada per le quali l’auto era stata progettata. Per ingannare la ‘noia’ dei trasferimenti, che lui compiva spesso, da Vienna al mare, aveva installato a bordo un videoregistratore con la tv. Sono passati quasi trent’anni ed ecco l’occasione per cercare di capire di più quella filosofia di costruzione. Tipicamente inglese. Il fuoristrada le Range Rover, e le Land Rover, lo sanno fare bene. Le ho viste nei test in vari eventi, al Motorshow, alla Barcolana. Incrociate in qualche stradina impervia o mulattiera. O intraviste uscite dal greto dei fiumi e dai guadi. Per capirlo meglio, una Land Rover al top di gamma: la Nuova Discovery.

Nuova #Discovery

A prima vista, probabilmente me l’hanno consegnata con l’assetto da guado, una spanna in più rispetto a quello normale, mi sono chiesto che cosa ne avrei fatto …di un mezzo così imponente. Poi però, dopo i primi km ho capito che avevano ragione loro. Chi? I costruttori. Cilindrata: 3 mila. Numero cilindri: 6, il che, oltre a poter essere apprezzato su ogni tipo di percorso, anche stradale, conferisce alle oltre 2,6 tonnellate della Discovery una duttilità e una morbidezza di guida impensabili per un’auto di queste dimensioni. Potenza: KW …, ovvero 250 CV. Cambio: a nove marce. Le prime tre le usa per mettere in movimento la grande massa. Poi, una volta avviata, è come un’onda di piena. Va come una coupé. Ma dentro è spaziosa come un van, per i posti anteriori, quelli posteriori, e i due che spuntano con il telecomando o comandati dal cellulare, dal bagagliaio. Davanti si trasforma in uno splendido ufficio mobile. Dietro, ancor di più con i televisori integrati nei sedili anteriori. La sensazione, dal posto di guida alto, e ampio come quello di un pullman, comodo come quello di una … Range Rover, è quella di dominare la strada. Sia che si tratti di asfalto che di sterrato, sabbia, fango, acqua… ghiaia. Un guado. Per cominciare asciutto. Magari nell’Isonzo.

Banco di prova i ciottoli del fiume Isonzo, in provincia di Gorizia, ai margini della #RivieraFriulana

Però, l’auto è una vettura importante. Ma anche pesante. In caso di inconvenienti come tirarla fuori dai …guai? Non conosco nemmeno il posto. Forse è meglio cercare un ‘tattico locale’. Come Enzo Lorenzon, che ha trasformato terre ghiaiose in vigneti per produrre vini premiati nei concorsi mondiali, come il Sauvignon Blanc, a Bruxelles. Però oggi è via. E ai Feudi di Romans, a San Canzian d’Isonzo, troviamo i due figli, Davide, impegnato in cantina, e Nicola, il Pr. È lui a guidarci nei pressi del ponte della ferrovia. Un primo passaggio a piedi, per vedere se si può, e poi via. In tutti i sensi, perché questa #Discovery non si ferma davanti a nulla. Anzi, anche nella ghiaia del greto procede inarrestabile. Con una progressione e un controllo che ci rassicurano metro dopo metro. Da fuori ci hanno assicurato che al nostro passaggio il rumore era quello di uno schiacciasassi. Per il resto è molto silenziosa, a parte il cupo rombo frazionato dei sei cilindri. E lo è sia all’interno che all’esterno. Ma da dentro? vi chiederete. Nel guado? Sembrava di essere seduti alla consolle di un videogioco seduti in un comodo divano. E ora? Torniamo all’azienda Lorenzon, per assaggiare la Ribolla spumantizzata, e alcuni dei prodotti a km zero proposti nella nuova area degustazione. Poi proseguiremo per un’altra avventura.

Carlo Morandini

(1-segue)Land Rover Discovery Hotel Trieste 2017 Land Rover Discovery Grignano 2017 Land Rover Discovery Vespucci Land Rover Doscovery Vespucci Amerigo Land Rover Discovery Grignano tramonto Land Rover Discovery molo Grignano IMG_8966 Land Rover Discovery microcar IMG_2971[1] IMG_2972[1] IMG_2973[1] IMG_2974[1] IMG_2975[1] IMG_2976[1] IMG_2977[1] Land Rover Discovery telecamere

#Motorshow di Bologna n.41: per l’ultimo fine settimana il 30.Memorial Bettega

Domani potrebbe piovere ma non mancano però le attrattive all’interno dei padiglioni

Dalle ibride della #Volvo, ai mini SUV in serie limitata della #Suzuki, alle auto sportive #Hyundai, alle elettriche e performanti #Tesla, ai modelli più recenti di #FCA, con particolare attenzione ai 60 anni della 500 e modello di punta la #Fiat124Abarth

Ancora due giorni di Motorshow animano il mondo dei motori. Dalle prove di ieri è scoccata l’ora del 30.Memorial Bettega. Sarà infatti la Motul Arena al centro dell’attenzione, oggi, che le condizioni meteo assicurano una situazione ambientale soleggiata. Domani, la dovrebbe cambiare di nuovo portando la pioggia anche su Bologna. Ma, se non si vorranno seguire le evoluzioni di Cairoli e Andreucci nella grande pista della fiera bolognese, ci si potrà intrattenere nei padiglioni. Per esempio per ammirare la #Ferrari Portofino. Una cabrio capace di far sognare anche nella stagione invernale. Una linea morbida, ma aggressiva, come quella della F812 Superfast che abbiamo provato, la rende decisamente attraente nella sua linea sportiva ma elegante. Da un estremo all’altro, a poca distanza ci sono le Tesla. Potenti e performanti, con una autonomia dichiarata di 500 km, che scende nel caso decidiamo di servirci delle elevate prestazioni delle quali sono capaci queste prime auto gran turismo completamente elettriche. Un servizio interessante, che le distingue dalle numerose altre ibride, è la possibilità di fare il ‘pieno’ di corrente elettrica gratuitamente nelle colonnine di rifornimento Tesla distribuite in tutta Europa.

#Volvo prestazioni e sostenibilità

Proseguendo il tour, ecco che arriviamo alla #Volvo. Che vince il premio per l’innovazione: ci accoglie il pr, Fabbri. E si sofferma a spiegarci le Volvo ibride. E soprattutto le nuove tecnologie per assicurare alle batterie la possibilità di offrire il massimo rendimento anche in condizioni estreme. Gli accumulatori sono custoditi in un vano sigillato, all’interno del quale uno scambiatore di calore, che le circonda, assicura una temperatura costante e ideale per il rendimento ideale. Quello che le caratterizza, come altre auto ibride o elettriche già sul mercato, la resa di corrente sul parafango anteriore sinistro. #Volvo in questi mesi ha però confermato una grande dinamicità aziendale, soprattutto presentando ben tre modelli di auto nuove in un anno. E scrollandosi di dosso l’icona storica e ormai abbandonata di auto studiata per i climi più rigidi, ricavando per le sue auto prestazioni interessanti e un grande confort, in qualsiasi condizione meteo e in tutte le stagioni.

Alla #FCA si festeggiano i sessant’anni della 500 tra la #Stelvio e la #Fiat124Abarth

Ripassiamo vicino alla pistina slot di Autosprint, e quasi quasi, una garetta, come ai vecchi tempi, la facciamo. Per poi passare allo stand FCA, che si apre con la nuova #Fiat124Abart in un inedito colore grigio avorio, ma non dimentica l’ #Alfaromeo Stelvio, la 4C, la Nuova Giulietta, la Fiat 500 che compie sessant’anni.IMG_2010 IMG_2012 IMG_2036

Più tardi raggiungiamo la grintIMG_1943 IMG_1945 IMG_1946 IMG_1948 IMG_1954 IMG_1955 IMG_1957 IMG_1960 IMG_1961 IMG_1962 IMG_1965 IMG_1990 IMG_1991 IMG_1993 IMG_1972 IMG_1997 IMG_2019 IMG_2011 IMG_2037 IMG_2039osa Mc Laren 720 S. Una supercar dalle dimensioni contenute, ma dalla linea che parla da sola. E le giapponesi?

Non solo moto per la Suzuki

Ecco la Suzuki, che ci cattura subito con la moto da enduro. E l’hostess preparata sull’argomento. Per poi indirizzare la nostra attenzione verso un fuoristrada SUV di dimensioni medio piccole realizzato in serie limitata. Ecco un’Honda sportiva, e una Hyundai in versione da rally. Passiamo accanto allo stand Maserati, con la Ghibli che abbiamo visto di recente a Udine. Quindi un altro paio di simulatori di F1, questi molto evoluti e probabilmente da allenamento per i piloti. Per poi spingerci nel padiglione dedicato alle auto storiche. Ricco di chicche del motorismo del ‘900. Ci sono diversi modelli abitualmente custoditi al Museo dell’automobile di Torino, ma anche al Museo Fratelli Cozzi, di Legnano, che presenta pezzi unici tutti dell’Alfa Romeo. E ora? Beh, ripassiamo dalla Motul Arena 48, perché il rombo dei motori è invitante.

#charlieinauto

 

#Testdrive #BMW X5M una supercar sulla Pedemontana pordenonese

Sono troppi 475 CV per un SUV con velleità fuoristradistiche che la potenza smorza a favore dell’alta velocità?

Un giorno d’autunno, come accade da noi, con una temperatura tiepida che ti invita a cercare spazi all’aperto. E allora? Allora un open day della BMW nella sede #Autostar di Pordenone ci prospetta una ghiotta occasione: provare un SUV BMW . Una di quelle ‘supercar’ con le quali poter schiacciare a fondo l’acceleratore, dove si può e si è in sicurezza, ed essere sicuri che tutto andrà liscio. Vabbè, direte. Te lo sei scelto tu. Di provare, e per questo di rischiare anche quando non te lo aspetteresti. A volte la reazione improvvisa e imprevista dell’auto che state guidando può creare serie difficoltà. Ma non è questo il caso odierno. Riepilogando: BMW, Pordenone, sceglieremo una strada pedemontana, ma oggi è festa e ci sarà parecchio traffico. Quindi, di tirare non se ne parla. BMW ci ricorda tanti motori potenti, elastici, adatti a macchine sportive come tendenzialmente, anche se spesso molto eleganti e spaziose, sono le auto della casa di Monaco.

Baierische Motoren Werke dalla Baviera auto e motori da oltre cent’anni per puntare ai record

Baierische Motoren Werke: fabbrica automobilistica della Baviera. Ne abbiamo viste tante nella Riviera Friulana, di turisti austriaci o tedeschi. A volte semplicemente tirate a lucido, od ottimizzate con modifiche alla carrozzeria di grande effetto. In realtà, il ricordo più antico del marchio BMW, ce l’ho dal mondo delle due ruote. Nelle moto, la BMW è sempre stata il sogno di ogni endurista, e di chi ama fare mototurismo. Confortevole, la seduta comoda e alta, grande tenuta di strada, buone prestazioni. Con un background così, che cosa pensate che mi attenda dall’auto del terzo millennio? Un condensato di tutte le aspettative degli automobilisti ‘normali’, di quelli con velleità sportive, di quelli più tranquilli che amano godersi il paesaggio e raggiungere anche luoghi e siti non facili da avvicinare. Speriamo che quella che si stanno affidando sia nel contempo tutto ciò. Con lo stesso spirito negli anni ’70 si acquistavano le prime auto fuoristrada da lavoro, e da città, o da campagna, caratterizzate da una grande abitabilità e capacità di carico. Ma anche dalla versatilità sul terreno e sui fondi sconnessi. Che a quell’epoca non era un risultato banale, non essendo ancora stati inventati gli ammortizzatori a gas, i controlli elettronici di assetto, altezza, inclinazione, aderenza, conformità alla traiettoria ottimale ecc. Ma parliamo delle 2CV o delle R4. Nel frattempo BMW era già avanti con le moto. Bene. A provale le auto non saremo soli. Ma anche stavolta mi è andata bene. Mi affidano proprio la X5M.

BMW si è giovata per un periodo anche di uno dei più raffinati collaudatori-piloti: Niki Lauda

Dove M sta per le prestazioni più alte della gamma della casa bavarese. Dalle moto alle auto per BMW il passaggio è stato calibrato. Si è giovato per un periodo anche della collaborazione di Niki Lauda. Era l’epoca dello sviluppo della M3. Per le corse su pista, o in salita. X5M è invece un SUV. Con una motorizzazione spaventosa: 575 CV, 423 kW. Che cosa me ne farò di tutto questo Ben di Dio senza poterla sfruttare a fondo? Certo che una potenza così, se sviluppata su una pista o su una strada libera e misto-veloce, può consentire di raggiungere velocità elevate in pochi secondi, di passare da una curva stretta o un tornante all’altro in un istante. Oggi invece di tutto questo, la proveremo per voi come se dovessimo fare una gita in campagna. Anzi, nella pedemontana pordenonese.

Eccoci qua: benzina doppio turbocompressore

Comincio a concentrarmi: 4.365 cc , 8 cilindri a benzina TwinPower Turbo con doppio turbocompressore: 435 kW pari a 575 CV, da 0 a 100 km/h in 4,2 secondi. Gli interni sono molto rifiniti, grintosi, ma comodi. Metto in moto: il rumore promette bene. Metto la leva del cambio in posizione D/S spingendola verso destra. Per non strafare, tolgo il piede dal freno, e muoviamo i primi giri di ruote. Un colpetto d’acceleratore appena imboccata la strada ci vuole per capire che cosa farà. Niente, se non schiacciarmi sul sedile. Questa BMW non è a trazione posteriore, come le sue ‘nonne’. Ma è a quattro ruote motrici per poter scaricare meglio l’importante potenza. Ah, ecco!

Lasciamoci rapire dagli inglesismi e ascoltiamo il sound del doppio scarico a quattro uscite

Ora posso almeno sentire il ‘sound’, come lo chiamano gli anglofili. E in effetti, questo vocabolo inglese onomatopeutico rende bene l’idea dell’urlo dell’8 cilindri. Che se sollecitato emette un urlo dal quadruplo sistema di scarico. Beh, se non si può correre vediamo di regalarci il massimo del confort che quest’auto di lusso può assicurare. Sedili comodi, il posto di guida sportivo ma confortevole. I comandi e gli strumenti tutti orientati verso il conducente, che se si trattasse di un pilota. Provo a toccare una delle leve e mi compaiono alcuni dei parametri di guida proiettati sul parabrezza. Arriviamo sul misto, e cerco di tastare un po’ questa supercar. Di cambiare non se ne parla. Il cambio automatico non perde un colpo. Nel senso che asseconda immediatamente e sembra anticipare le nostre sollecitazioni al motore e all’auto. Le quattro ruote motrici tengono ancorata la BMW X5M all’asfalto. Scolliniamo e scendiamo un po’ verso Polcenigo e il suo splendido castello. E’ pieno di auto e di gente. Ci deve essere una festa. Dunque? No; non supererò i limiti! M consolo apprendendo dalle istruzioni che la velocità è autolimitata dalla macchina a 250 km/h. Per provarla davvero, ci vorrebbe una pista. Arrivo alla base della salita del Piancavallo: e ora? Troppo traffico. E’ domenica. Meglio dedicarsi al confort e alla buona musica che anche questa autIMG_80162 IMG_80892 IMG_80553 IMG_80142 IMG_80102 IMG_E2265[1] IMG_E2263[1]o tedesca ci regala.

#charlieinauto

#Motorshow ritorna con tanto spettacolo indoor

Compie 41 anni la grande festa delle due e delle quattro ruote

Fino a domenica prossima alla Fiera di Bologna

#Motorshow n.41. Un richiamo irrinunciabile per gli appassionati delle quattro e delle due ruote. In particolare perché vi si dedica molto spazio allo spettacolo. A ciò che fa da richiamo per il mondo dei motori. Alle esibizioni dinamiche all’interno del quartiere fieristico di Bologna. Ripercorriamone un po’ la storia. Il #Motorshow è nato nel 1976, l’anno del terremoto del Friuli. Per questo, da noi era passato inizialmente un po’ in sordina. La manifestazione era stata ideata dal bolognese Mario Zodiaco, in alternativa al Salone dell’auto di Torino, e a quello di Ginevra, proponendosi a un target di giovani, e femminile. Assieme a Zodiaco, Sandro #Munari e Giacomo #Agostini crearono una società per la promozione del #Motorshow. Dopo il 1980, tutti i diritti dell’evento furono acquistati da Alfredo Cazzola, che con la sua società Promotor lo ha organizzato fino al 2006. Fino all’acquisto della Promotor da parte del gruppo francese GI Events. Le difficoltà dell’auto legate alla crisi economica hanno poi fatto annullare l’edizione del 2013. Il #Motorshow è stato organizzato nuovamente nel 2014. Sospeso di nuovo nel 2015. E riproposto direttamente dalla Fiera di Bologna dallo scorso anno. Assieme alla presenza di numerose case automobilistiche con le novità e le anteprime, il suo successo nel tempo si è sviluppato soprattutto grazie alle gare e agli show delle due e quattro ruote che si sono svolti nella grande arena interna.

#MemorialBettega n.30

Dal Memorial Attilio Bettega, con tutti gli assi del rallysmo, alle gare di motocross. Che sono state animate da campioni e personaggi del momento e del passato, con l’obiettivo di fare spettacolo. Perfino un Trofeo indoor di F1 tra il 1988 e il 1996. Quest’anno, ritornano le sfide con le gare di F1 storiche, il Ferrari Day, raduni di Alfa Romeo, attuali visto che la casa del Biscione rientra nel mondo delle corse, esibizioni di Maserati, gare di gran turismo Italia, manifestazioni di stuntman, gare Nascar e Sport prototipo, gare di auto fuoristrada, gare di rally per il Trofeo Italia WRC e R5, gare di quad cross, kart cross. E sabato 9 e domenica 10 dicembre, il 30. Memorial Bettega. In pratica, come ai bei tempi, al #Motorshow i motori saranno sempre accesi. Come accesi sono i riflettori dei padiglioni del quartiere fieristico bolognese.

Prima star dell’evento bolognese la Kia Stonik

Fari, che si sono colorati per la prima proposta, tra le tante auto new entry del dopo Salone di Ginevra. A Bologna, per gli appassionati italiani e dei Paesi vicini, sarà così possibile vedere da vicino nuovi modelli per tutte le tasche e le esigenze. La prima a svelarsi, nel modo più spettacolare, tra l’altro nel ‘quadrato’ del centro servizi dinnanzi all’ingresso, sotto la sala stampa, è stata la Kia Stonik. Un SUV compatto, aggraziato, con rifiniture e colorazioni giovani, ma sufficientemente aggressivo. Che è spuntato da un gigantesco fungo, travisato da fumi scenici, assecondato da una colonna sonora importante. In una coreografia dominata da un gigantesco segnatempo. L’anteprima, nella giornata riservata, come avveniva un tempo, ai rappresentanti dei media nella giornata tradizionalmente dedicata alla stampa. Una scenografia d’effetto, vicino all’ingresso principale. La nostra attenzione poi viene catturata da alcune Gran Turismo da pista, e per la Le Man.

#Suzuki con il piccolo fuoristrada Gimny

Per arrivare alla Suzuki, che assieme a una moto da enduro, propone la simpatica fuoristrada Gimny, ricoperta da una splendida livrea che ricorda la pelle di serpente. Zigzagando tra i sorrisi mediatici di splendide hostess, e incontrando via via vari colleghi, da Carlo Cavicchi, che è stato mio vicedirettore ad Autosprint, ora a Quattroruote, a Franco Nunes, a Davide D’Amico di FCA, a Fabbri della Volvo, approdiamo alla Tesla. Con le sue silenziosissime supercar. Una opportunità, quella delle auto elettriche, che a spallate sta scalzando sempre di più i motori termici.

#Volvo Italia punta sulla elettricità

Tanto, che come ci ricorda Fabbri, pr di Volvo Italia, affascina anche la casa svedese. Che entro tre anni punta ad avere un’auto interamente elettrica. Per ora si ‘accontenta’ di presentare tre modelli l’anno. E propone già le ibride. In bella mostra con il cavo di alimentazione collegato alla presa sul parafango sinistro. E le batterie? Sono studiate per il grande freddo e il grande caldo. Sono isolate in una sorta di camera stagna. E climatizzate in un contenitore contornato da una serpentina con liquido refrigerante. Rassicurante no?! Dopo tanta ecologia e motori sostenibili, torniamo ai cavalli tradizionali.

#Ferrari Portofino

Con la Ferrari Portofino, splendida Spider. Qui troviamo Ramon Gazziero, un pilota friulano ormai trapiantato a Modena. E possiamo ammirare altri modelli della casa di Maranello. Quasi in un angolo, senza clamore, si celano le Auto dell’anno: sette finaliste selezionate dalla stampa internazionale specializzata. Sono l’Alfa Romeo Stelvio, l’Audi A8, la BMW serie 5, la Nuova Seat Ibiza, la Citroen C3 Aircross, Volvo XC40, la Kia Stinger. Mentre più spazio è dato alla parte ludica. Ci sono tre piste slot per le auto elettriche telecomandate, compresa quella, sempre attraente, del Gran prix di Autosprint, e alcune postazioni per la guida su pista virtuale. Anche postazioni multiple, per rendere più efficace e reale la sfida virtuale. E IMG_2044 IMG_2043 IMG_2019 Ds Pallas Safari IMG_2016 IMG_2014 IMG_2009 IMG_20072 IMG_2003 IMG_2001 IMG_2018 IMG_2020 IMG_2022 IMG_2023 IMG_2028 IMG_2030 IMG_2032 IMG_2040 IMG_2041 IMG_20422ancora, le F1, Ferrari, Toro Rosso, Red bull, le gran turismo della 24 ore di Le Mans, l’incredibile Fiat Panda per la Parigi-Dakar. Beh, forse non serve che vi racconti ancora del #Motorshow. La passione farà il resto. Da sfogare sabato 9 e domenica 10 ottobre, quando si svolgerà l’imperdibile Memorial Bettega.

Carlo Morandini