#testroad #VW sulle strade dei grandi #rally a Taipana una delle speciali storiche dell’ #AlpiOrientali

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Un’auto per tutti i giorni. La mission della Volkswagen è da sempre incentrata sulla produzione di vetture ‘per il popolo’. Questo slogan, è talmente radicato nella strategia aziendale da essere divenuto il simbolo della Casa tedesca. Che oramai in un unico Gruppo, il Volkswagen Group, riunisce quattro marchi, VW compreso. Un Gruppo, che realizza modelli di grande diffusione. Una delle scelte vincenti della VW, decenni prima di divenire il colosso economico attuale, è stata quella di realizzare la Golf. L’auto che è arrivata alla settima generazione. E ha sempre mantenuto la caratteristica precipua di essere innanzitutto un’auto accessibile a tutti. Da questo, a offrire a più versioni, con opportunità diversificate e alla portata di molti. Così, quando vi ritrovate davanti a un’auto familiare, vi aspettate che sia spaziosa, confortevole, che non consumi molto. Ma nel contempo assicuri prestazioni sufficienti a trarvi d’impaccio in caso di necessità. Il sedile di guida, possibilmente anche gli altri, comodo ma avvolgente quanto basta, e il volante con una buona presa: sono dettagli che cominciano a insospettirci. Che dai due orologi della strumentazione posti dietro al volante spicchino dati come l’indicazione della velocità massima nel tachimetro piuttosto elevata, può dipendere dalla disponibilità di diverse versioni di questo modello di auto. Ciò che concretizza i nostri sospetti sono i comandi destinati a selezionare la funzione con la quale si intende gestire il motore e l’assetto della Golf Alltrack. Su uno dei pulsanti si legge Sport. E le palette dietro al volante per cambiare le marce, se possibile, più velocemente del cambio automatico DSG a sette rapporti, o anche semplicemente in modo più adattivo rispetto a qualsiasi condizioni nella quale ci troviamo a guidare. In effetti, scorrendo la scheda della nostra Golf Alltrack, leggiamo che a una cilindrata di 2000 cc per un motore diesel con un’ottima curva di coppia, e comunque con 184 CV a disposizione, corrispondono consumi contenuti. Rispetto alle qualità emergenti di questa Golf, non ci resta che premere il pulsante dell’accensione, e dopo avere innestato la marcia, lasciare che sia il motore a raccontarci le sue capacità. Per farlo, cerchiamo una strada adatta per poter mettere alla prova la Alltrack. Che già dal nome lascia trasparire la sua vocazione. Cominciamo dall’asfalto. Siamo fortunati: oggi piove e l’asfalto è scivoloso. Così imbocchiamo da Attimis la salita per Taipana. È una delle speciali storiche del Rally delle Alpi orientali. Fino a qualche decennio fa, le strade di raccordo in cima alla montagna erano sterrate. Ora cercheremo di scoprire se sono stare asfaltate. La salita non impensierisce la Golf. Ma nemmeno i tornanti o il misto veloce. Le quattro ruote motrici la tengono incollata all’asfalto. La potenza del motore fa il resto. La Alltrack ci trasmette la sensazione di essere alla guida di un’auto da rally: diesel… Il tiro ai bassi del motore ce la estrae da ogni tornante, e quale che sia la marcia inserita, la Golf non indugia a scattare in ogni situazione. Arriviamo in cima e una valle ricoperta dalla vegetazione verde e rigogliosa racchiude il capoluogo comunale: Taipana. Un territorio molto esteso, si spinge verso la Slovenia e comprende zone di pregio naturalistico, faunistico, venatorio. Ci spingiamo verso le frazioni, come Prossenicco. E finalmente scorgiamo una strada bianca scorrevole, che si infila nel bosco. È piovuto da poco, e il fondo è compatto. Proviamo in diversi modi a far pattinare la Golf Alltrack, ma ogni sforzo per superare i limiti e far sbandare questa Golf risulta inutile. Anche sullo sterrato veloce si conferma una vettura per tutti. Che, però, nel caso siamo motivati a chiederle una prestazione superiore, per motivi di sicurezza, o semplicemente per il piacere della guida, la Alltrack replica con altrettanta sicurezza e affidabilità. Anche se la stimoliamo spingendo a fondo sull’acceleratore. Probabilmente, se togliessimo i controlli elettronici e l’assistenza alla guida, la situazione si farebbe più divertente. Ma il tempo stringe. E imbocchiamo una delle strade che tra la montagna un panorama mozzafiato verso la #RivieraFriulana scorgiamo laguna e anche il mare, scendiamo verso la pianura friulana. Per dirigerci nel pordenonese. La nostra meta è Valvasone, antico borgo medioevale nel pressi del fiume Tagliamento. Uno splendido castello arricchisce la parte sud orientale del borgo medioevale rurale di Valvasone. Visitabile, al suo interno il più piccolo teatro della Penisola. Il nostro #testdrive per oggi è finito, e con rammarico il castello, come il borgo che si è sviluppato attorno, sono nati in funzione della posizione geografica. Da lì si dominava il guado del fiume Tagliamento, il passaggio obbligato delle merci e degli spostamenti verso la Germania e il nord Europa.

#charlieinauto113

#testdrive #testroad sui #laghi italiani stavolta nel Bellunese con #Volkswagen #Alltrack

Non è appariscente ma concretamente efficace ancorata alla strada e decisamente performante

Il motore diesel 2000 eroga 184 CV e con la coppia bassa e il cambio Digit con la trazione integrale rende questa #VW un giocattolo sicuro per tutti i tipi di percorso

I consumi nella tradizione della VW sono limitati

Riepilogando, una #Volkswagen ‘familiare’, che tradisce la sua grinta soltanto per i rivestimenti in materiale antiurto parafanghi e del sottoscocca. E per l’assetto che assieme alle ruote leggermente sovradimensionate rispetto a quelle di una #Golf Variant fa trasparire la sua vocazione corsaiola. Per capirla, è sufficiente salire a bordo e mettersi al volante. Il sedile è avvolgente quanto basta per farvi sentire a vostro agio se affronterete un percorso impegnativo. Il volante assicura una buona presa. La guida assistita asseconda la marcia più rilassata. Si riparte. Il motore diesel 2000 ci tranquillizza: anche se è un’auto wagon che cela un cuore sportivo, i suoi consumi con la guida normale sono davvero contenuti. Il cambio automatico Digitronic a 7 marce li mantiene nella media, anche se decidiamo di dare una ‘sgasata’.

Guidando la nostra Golf Alltrack,

non ci riusciamo a spiegare come mai il motore diesel non sia stato sviluppato nell’automobilismo sportivo. Sembra piuttosto che l’orientamento di alcune Case automobilistiche sia di abbandonare, entro pochi anni, i motori a gasolio, per mantenere in uso quelli a benzina. Un programma controverso, perché secondo diverse fonti il motore a benzina è più inquinante di quello a gasolio. Che se produce emissioni più vistose, non per questo producono danni all’organismo dell’uomo e degli animali e all’ambiente come i metalli pesanti rilasciati dal motore a scoppio, ovvero a benzina. Tornando a noi, anche sembra che i motori ibridi ed elettrici dovrebbero a loro volta soppiantare quelli sospinti da idrocarburi, questa #Volkswagen #Golf dimostra che per una guida sportiva e appagante, per ottenere soddisfazioni al volante anche sulle strade più nervose, il diesel, con una curva di coppia vantaggiosa, può offrire punti per un sano divertimento. Questa

#Alltrack si è infatti dimostrata superiore alle aspettative.

Abbiamo rispolverato la sua vocazione sull’Altopiano del Cansiglio. Poi sulla strada che scende verso il bellunese, e va in direzione del Lago di Santa Croce, nel Fadalto. Un versante, quello bellunese del gruppo del monte Cavallo sul quale ora ci troviamo, che specialmente nel pomeriggio diviene particolarmente suggestivo. Perché la luce del sole crea un effetto cromatico caratteristico. Colorando il paesaggio con tonalità rosate come fa, peraltro, sulle vicine Dolomiti. La strada che scende verso il Bellunese è stimolante. In un paio di tratti riusciamo a vedere fino a dove si può spingere la #Golf #Alltrack in discesa. E verifichiamo che

il margine di sicurezza è davvero elevato.

Probabilmente, per trovare veramente i limiti di questa #VW dovremmo portarla in pista, viste le sue prerogative da purosangue. Oppure aspettare qualche mese, quando la neve ricoprirà il paesaggio locale e le strade, rendendo più insidioso un percorso che comunque è di per sé sicuro. Scendiamo verso Tambre, e Tambruz. Quindi la strada si fa più tecnica e ci si può sbizzarrire in tornanti e curve che chiudono, tratti in falsopiano, pezzi in discesa per provare la staccata. Sempre agevolati dal fatto che la giornata è talmente tranquilla che la strada è tutta per noi. Attenzione all’attraversamento delle frazioni di Lavina e Borsoi, finché arriviamo a Palughetto e Codenzano, a valle. Dove le acque cominciano a colmare il fondovalle. Fino a immettersi nel

Lago di Santa Croce.

Un bacino placido, circondato da monti dolci e verdi. Sul lato occidentale del lago, il versante opposto a quello dove stiamo arrivando, scorre la strada statale di Alemagna. Scendiamo verso il lago per una passeggiata. Scorgiamo una spiaggia ghiaiosa, e affollata, che ci conduce verso l’acqua dopo un pratone verde. Beh, quasi quasi… Il necessario l’abbiamo portato nell’ampio bagagliaio della Golf Alltrack. Così un bagnetto rinfrescante sarà il premio per la guida sportiva. E per essere ritornati a valle dal clima meno torrido dell’altopiano. Un salto al Capitello della Madonna del Lago. Poi una sosta al Bar Da Fortunato. Che sul retro ci propone un fantastico terrazzo panoramico. Sul quale, il titolare, quasi un sosia di Karol Wojtyla, oggi Santo, e la moglie, ci servono le bevande in

un contesto stile vintage,

che ci dimostra come qui, ancora qualcosa conservi le carature del passato. Su questo versante del lago ho l’impressione sia davvero così. Sì, perché poi proseguo verso la Baia delle Sirene (c’è anche qui come a capo San Vigilio sul Garda) e Santa Croce del Lago, imboccando la Ss 51 di Alemagna, e ricordo d’esserci passato da bambino, in corriera, così si chiamava il pullman, in occasione di una gita che ci aveva portati a Pedavena, non lontano da qui, a visitare storici birrifici. Le caseIMG_80551 IMG_8060 IMG_83161 IMG_8321 IMG_83241 IMG_83361 IMG_834611 IMG_8005 IMG_8001 IMG_82661 IMG_80061 IMG_80091 IMG_80111 IMG_80121 IMG_80221 IMG_80241 IMG_80331 IMG_80351 IMG_80381 IMG_80451 IMG_80471 IMG_80491, come anche il ristorante dove ci eravamo fermati allora, sono rimasti esattamente come allora. Mi sembra di vivere un flashback. Un salto indietro nel tempo. Nel frattempo si avvicina l’imbrunire. E dobbiamo rientrare. A pochi chilometri c’è l’ingresso della A27. Che ci porterà fino a Conegliano, verso Treviso, quindi al Passante, collegandoci con le autostrade italiane.

#charlieinauto 112

#Testdrive #testroad con la #VW #Golf #Alltrack da 184 CV sull’altopiano del Cansiglio

La versione più potente diesel con la trazione integrale 4Motion e doppia frizione DSG ne fanno un’auto dalle prestazioni sportive brillanti

Un’auto familiare veloce per sfidare una delle salite care ai ciclisti del Giro d’Italia

Riepilogando, una #Volkswagen ‘familiare’, che tradisce la sua grinta soltanto per i rivestimenti in materiale antiurto dei parafanghi e del sottoscocca. E per l’assetto, che assieme alle ruote leggermente sovradimensionate rispetto a quelle di una #Golf Variant fa trasparire la sua vocazione. Per capirla, è sufficiente salire a bordo e mettersi al volante. il sedile è avvolgente quanto basta per farvi sentire a vostro agio se affronterete un percorso impegnativo. Il volante assicura una buona presa. La guida assistita asseconda la guida più rilassata. Si riparte, dunque.

Il motore diesel 2000 ci tranquillizza:

anche se è un’auto wagon che cela un cuore sportivo, i suoi consumi con la guida normale sono davvero contenuti. Il cambio automatico Digitronic a 7 marce li mantiene nella media, anche se decidiamo di dare una ‘sgasata’. Guidando la nostra Golf Alltrack, non ci spieghiamo come mai il motore diesel non sia mai stato sviluppato in tutte le sue potenzialità anche nell’automobilismo sportivo. Sembra che l’orientamento di alcune Case automobilistiche sia quello di abbandonare, entro pochi anni, i motori diesel, per mantenere in uso quelli a benzina. Perché il modello che stiamo provando, il più alto della gamma Golf Variant,

ha potenzialità quasi corsaiole.

Per verificarne i contenuti, ci serve una strada di montagna, magari vicina alla città. E possibilmente percorsa da eventi sportivi delle quattro o delle due ruote, per motivarci ancora di più. A cavallo tra Friuli Venezia Giulia e Veneto Orientale, c’è un sito montano che presenta caratteristiche ideali. Anche perché la sua risalita, ci farà guadagnare paesaggi sempre più appaganti. È la strada verso l’altopiano del Cansiglio. Si può raggiungere da Sacile, splendida località con netta influenza veneziana, che sorge sulle rive del Livenza. Quasi al ‘confine’ tra le Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia. Rive, quelle del Livenza, che regalano scorci davvero suggestivi. Da lì si raggiunge

Sarone di Caneva, e si inizia la salta attraverso la foresta,

principalmente un bosco di latifoglie, soprattutto faggi, e in parte di conifere che ricopre il Cansiglio, esteso fino al monte Cavallo. Dicevamo, Alltrack, è figlia della settima generazione di Golf, che è stata proposta nel 2012. Indossa la veste sportiva. Che si denota dai fari, dai fanali, dai paraurti. Monta la trazione integrale 4Motion e il cambio a doppia frizione DSG. L’abitacolo è spazioso, e ben rifinito, con il cruscotto digitale. Il cruise control è adattivo, con il mantenimento di corsia e il riconoscimento dei cartelli stradali, dai limiti di velocità ai divieti di sorpasso. Ammortizzatori a controllo elettronico assicurano ulteriore confort di marcia, ma anche una tenuta di strada rassicurante, pure nella guida veloce. Un confort previsto dai progettisti, che ha indotto la #VW a dotare di serie anche la Golf Alltrack dell’avviso anti ‘colpo di sonno’. I rapporti del cambio automatico, o manuale con comandi con palette al volante, sono così ben calibrati, che nonostante la potenza notevole della Golf Alltrack, con una guida ‘normale’

consuma in media meno di 5 litri per cento chilometri: più di 20 km/l.

Nemmeno spingendo sull’acceleratore con decisione i consumi salgono in modo significativo. Per un’auto diesel che supera i 230 km/h. Detto questo, saliamo. Superato il Castello di Caneva, da visitare, se a fine estate è possibile assaggiare nella zona una varietà di fico (in dialetto veneto ‘Figo moro de Caneva’) nero, molto adatta per la preparazione dei dolci e dei gelati, si sale a Sarone. Da quindi ci si inerpica lungo una strada comoda e veloce. Verso la cima un agriturismo con vista sulla pianura rivierasca, che con il bel tempo si apre fino al mare, alla Laguna di #Venezia, alla #RivieraFriulana. Quasi in cima, una serie di strade

tra le malghe del Cansiglio, biologiche, anche con prodotti di capra,

ci permette di provare la Alltrack anche sullo sterrato: quasi non si nota la differenza rispetto all’asfalto. Salto poter prendere velocità e guidarla come un’auto da rally. Quassù, troviamo refrigerio e riparo dalla torrida estate. Ma anche l’occasione per compiere escursioni a piedi o in bicicletta, sui percorsi in mezzo al bosco o a mezza costa. Aprendo il portellone della Golf Alltrack avevamo infatti scoperto che ci si possono carica comodamente due biciclette. In un paio di malghe si può anche pernottare. E quasi quasi, vista l’ora e la temperatura davvero gradevole approfitteremo di questa opportunità. Per goderci una escursione, l’indomani mattina, nella foresta del Cansiglio, la seconda d’Italia per estensione, suddivisa tra le province di Belluno, di Treviso e il pordenonese.

In cima, una conca oltre i 1000 metri di quota,

si trovano un centro caseario, con spaccio di prodotti di montagna e degustazione, il museo della foresta, strutture ricettive, un campo da Golf e altri impianti sportivi. Sulla sommità, assieme ai faggi, la foresta è completata dall’abete rosso. In questo ambiente era sopravvissuta fin dai tempi antichi la popolazione dei cimbri. E la Golf? La salita è stata proprio divertente. Più tardi vedremo che cosa succede in discesa.

#charlieinauto111

#testdrive #Volkswagen #Golf Variant TGI a gas per dedicare il risparmio ai viaggi e agli sport preferiti

Anche sulle strade del #Gargano la TGI è comoda, maneggevole, veloce, dal consumo sostenibile

Per esempio per supportare lo sport del pedale e portarci nella natura splendida dell’arco costiero della Puglia

Golf Variant. Un modello della più diffusa e forse amata tra le Volkswagen, dopo il Maggiolone, che dispone di spazio a volontà. Con lei festeggiano l’avvicinarsi della #puntata100 di #charlieinauto. Si tratta infatti della versione familiare dell’auto che ha motorizzato milioni di automobilisti, e specialmente automobiliste. E che ha ottenuto risultati anche nello sport motoristico. Della quale siamo arrivati, credo, alla settima generazione. Variant non è meno generosa del modello tradizionale. Tenuta di strada, velocità, maneggevolezza, che addirittura migliorano quando è carica, ne fano un’auto per la famiglia, per le coppie avventurose, per i single e gli amici che si vogliono dedicare a sport di movimento nell’ambiente naturale. A contatto che le ricchezze del territorio. Per esempio,

in Puglia, la costa garganica e il retroterra del promontorio

che anticamente era un’isola, ce né davvero di cose da vedere. L’occasione ci è fornita da una gara del pedale: il Campionato italiano interautostradale di ciclismo. Che è animato da oltre un centinaio di atleti, amatori e agonisti, dipendenti delle società autostradali italiane. Giunto alla trentanovesima edizione. Proviamo a vedere: bagagliaio capiente. Per due persone, smontando le ruote anteriori, ce ne stanno due di biciclette. Così partiamo. IMG_1284 IMG_12861 IMG_15901 IMG_12801 IMG_1610 IMG_16601 IMG_16631 IMG_1649 IMG_172711 IMG_172811 IMG_2077 IMG_2101 IMG_2062 IMG_2120 IMG_91571 IMG_2212 IMG_226711 IMG_23381 IMG_2353 IMG_23631 IMG_20561 Dopo l’escursione

al #lagocostiero di #Varano,

stavolta raggiungiamo la costa garganica: il suggestivo abitato di Rodi Garganico. Dove sembra che il tempo si sia fermato. Gli abitanti sembrano condurre una vita placida, scandita da ritmi naturali. E all’aperitivo e alla sera si riversano nelle stradine strette del promontorio, nella piazza principale e sulla passeggiata costiera, in alto sul rilievo sul quale sorge la città, per chiacchierare. Scambiarsi testimonianze della vita locale. Sorpresa, dopo il caffè della domenica mattina, ma non avevo il telefonino con me per riprendere la scena, è arrivato in piazza un vecchio camioncino stracarico. Con un telo che ne preservava il contenuto. È stato il conducente al megafono a svelarne il carico: “Materassi, divanii”!! oggi, come cinquant’anni fa. Ma anche la Golf Variant che stiamo provando ci fa fare un tuffo nel passato. di qualche decina d’anni. Quando la benzina costava Mille Lire. Sì, perché

il gas Metano con il quale è alimentata costa proprio così,

dalle mie parti. Qui, anche 0,150 euro in meno. E se non troviamo il distributore del GNC: Gas naturale condensato, cioè il Metano? A parte il fatto che anche sul Gargano ci ne sono. A ogni buon conto, dopo i 15 l di gas, che corrispondono a oltre 400 km a un’andatura normale, la Golf TGI 1.400 passa automaticamente alla benzina. L’autonomia completa è di circa 1100 km. Perché, anche a benzina la Golf TGI consuma poco, anche 20 km/l. Certo, evitando di tirarla allo spasimo. Ma non ne ha bisogno. Perché

viaggia via fluida e veloce.

Scarichiamo le bici e ci infiliamo nella Foresta Umbra. Così chiamata perché gli alberi ormai secolari garantiscono un forte riparo al suolo dalla luce del sole. Il parco naturale, gestito dai Carabinieri forestali, è arricchito da un laghetto e popolato da specie di fauna selvatica dell’ambiente mediterraneo. Rientriamo al villaggio del gruppo Scaccia, a Rodi Garganico. Curato, e compreso tra i rilievi costellati di pini marittimi e la spiaggia. Il lungo arenile che da Rodi va verso la piana che ospita il lago di Varano. Nella stessa direzione, sullo sfondo si scorgono

le Isole Tremiti, un concentrato di storia mediterranea

e di segmenti dell’ambiente naturale, scelte da personaggi famosi per la serenità dell’habitat. Per esempio da Lucio Dalla, che vi scrisse alcuni dei brani più noti. Serata tranquilla, per recuperare dopo la lunga pedalata. Colazione con il sole che si irraggia sul mare. E si riparte verso Peschici. Una cittadina che ricopre un promontorio, fatta di case bianchissime per respingere la forte luce del sole, in realtà, il clima è sempre temperato. Perché la vicina foresta assicura correnti fresche anche in piena estate. Dal cuore del borgo antico, la passeggiata centrale, con la bici a mano, scorre fino a un poggiolo panoramico. A oltre 200 m sul mare. È da lì che scorgiamo, aiutati dal binocolo turistico, ciò che i giornali l’indomani ci hanno confermato: diversi balenotteri che si divertivano nelle acque antistanti a Peschici.

Le strade del Gargano sono nervose, guidate.

Divertenti se affrontate con l’auto giusta. Eccola! Ci siamo davvero sbizzarriti a superare il continuo alternarsi di curve strette, lunghe, a gomito seguite da brevi rettilinei. Il tutto tra la pineta e lo scenario del mare. Saliamo a Vico nel Gargano, per raggiungere, consigliati da un amico, tattico locale, la pasticceria più nota della zona, con dolci al cioccolato favolosi. Giusto per recuperare un po’ di energia. Domani ci attende il ritorno: oltre 800 km di autostrada. Non sarà un problema: l’auto è confortevole. E, soprattutto, ci consentirà di rientrare spendendo meno di 30 euro di gas Metano.

E COSI’ SIAMO ARRIVATI ALLA PUNTATA 100-1  DI   #CHARLIEINAUTO !!!

#charlieinauto99

#Testroad sui grandi #laghiitaliani : il #lago costiero di #Varano

Lungo trasferimento per il test dei consumi #testdrive #Volkswagen #Golf Variant TGI

#Bifuel a gas metano e benzina riduce a meno di un terzo i costi di carburante

Eravamo rimasti a una sensazione di stupore. Non sapevo che un’auto byfuel, potesse presentare le stesse prestazioni sia nella combustione a benzina che in quella a gas metano. E invece è proprio così. La Golf Variant TGI si comporta proprio così. Facciamo una prova: con il pieno 1100 km di autonomia. Così partiamo per un viaggio lungo la Penisola. Ci aspettano oltre 800 km di strade, per gran parte autostrade. Se saremo fortunati, muovendoci nella tarda mattinata, dovremmo riuscire a evitare code e ingorghi, che nella stagione primaverile sono sempre in agguato. Ci spostiamo al sud. Verso la Puglia. Un clima temperato, non caldissimo, dovrebbe favorire le performance della nostra auto. In particolare nel rifornimento, il gas metano risente della temperatura esterna. La differenza non è sensibile, e l’economia dei consumi farà la differenza. Abbiamo pensato di illustrarvi quanto può essere economico viaggiare con quest’auto. Così ‘lasciamo fare a lei’: cruise control impostato sui 125 km/h, che saranno circa 120 km/h effettivi. Il viaggio scorre regolarmente, salvo un paio di soste di ristoro.

La posizione di guida è comoda, e comodi, sui sedili della Golf Variant, stanno anche i due passeggeri.

Ai quali aggiungiamo i bagagli di tutti e tre. In poche parole, l’auto è carica. Che cosa cambia nell’assetto e nella tenuta di strada? Praticamente nulla. Anzi. Sembra quasi che sia questo il suo status abituale. L’avevamo verificato già in passato sul modello precedente di quest’auto, a benzina. Non che ‘a vuoto’ l’auto non renda o non trasmetta sicurezza. Ma, carica, è ancor più ben piantata. Diamo un paio di accelerate per capire come va, e la risposta della Golf Variant TGI è sempre brillante. Dopo 400 km siamo sul Gargano, nelle Marche.

Non ce ne eravamo accorti,

ma siamo passati, anche se l’auto ci aveva avvisati con messaggi sui display, centrale e sul cruscotto, dal gas alla benzina. Ce lo ricorda lo strumento del serbatoio del gas, che è a zero. Nel frattempo, il navigatore nel display centrale che ricorda che abbiamo esaurito il gas e chiede se desideriamo raggiungere uno dei distributori più vicini. Non ci resta che dirgli di sì. Ne scegliamo uno non distante dall’autostrada, e facciamo un po’ di conti: il serbatoio del gas tiene 15 litri di metano. Quindi

ha percorso più di 26 km/l.

Fare il pieno con l’auto a metano è simpatico: quando il gas comincia a confluire nel serbatoio produce un rumore simile a quello che si fa gonfiando un palloncino. Si riparte. L’ultima ora di viaggio sarà sulle strade statali verso il Gargano. I consumi? Pressoché invariati. L’indomani proviamo a percorrere un po’ di strada a benzina, attraverso il Gargano, verso Lecce, per fare rifornimento di gas. Siamo senza bagagli, facciamo alcuni tratti di strade nervose e guidate. Dopo un centinaio di km di guida allegra facciamo un paio di conti: a benzina ha percorso in media 20 km/l. Attiviamo la calcolatrice del cellulare, per scoprire, conti alla mano, che per andare dalla #RivieraFriulana

al Gargano abbiamo speso circa 26 euro di carburante (GNC, gas metano).

Di un viaggio confortevole e sicuro. E ora? Il premio: una

gita sul lago costiero di Varano.

È il primo lago italiano per dimensioni. Solo che… è salmastro. Separato da un lungo istmo dal mare, alle sue spalle i rilievi garganici e la Foresta Umbra. Lungo dieci km, con una profondità media di 3 metri, massima di 6 metri, ha una superficie di 60 Km2. In provincia di Foggia, è ripartito tra tre Comuni: Cagnano Varano, Carpino e Ischitella. La strada inter costiera perfettamente rettilinea, è spesso utilizzata per gare e prove ciclistiche e motoristiche. Offre paesaggi unici e suggestivi, con il porticciolo dei pescatori che possono scegliere tra i riparo del lago e il mare aperto, che raggiungono attraverso i due estuari protetti da chiuse. Anche la spiaggia del mare, molto estesa e poco frequentata rispetto all’estensione ha il suo fascino. Beh, ora scarichiamo dal capiente bagagliaio della Golf Variant TGI quanto serve e ci avviamo per un bel tuffo in mare…

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#testdrive a tutto gas con un’auto ecosostenibile: la Volkswagen Golf Variant TGI

Il metano combustibile ecologico non limita le prestazioni di un’auto veloce per la famiglia

Il modello bifuel fa risparmiare senza limitare il divertimento della guida

A tutto gas… No, non ho cambiato il nome del nostro appuntamento settimanale. Ma è quanto mi ha ispirato questo nuovo #testdrive. Mi è stato suggerito: prova questa. E così accondiscendendo il consiglio di un collega, ho fatto una scoperta interessante. Ovvero, mi si è rivelato un mondo nuovo. Anch’io, come la gran parte degli automobilisti, per anni ho considerato l’auto come un mezzo per gli spostamenti, di lavoro e non solo. Pur non trascurando la ricerca dell’equilibrio tra un’auto performante, perché maneggevolezza, tenuta di strada e spinta sono una garanzia di sicurezza, ho sempre cercato di porre attenzione ai costi di gestione, e principalmente ai consumi. Così, improvvisamente, ero passato dall’auto a benzina al diesel. Oggi, si sta tentando di collocare il diesel fuori moda, incolpando questo motore generoso, sostenibile e super affidabile, di essere la principale colpa dell’inquinamento atmosferico. Trascurando il fatto che il motore a benzina invece inquina maggiormente, perché rilascia dalla combustione metalli pesanti. Che, è acclarato, sono causa di numerose malattie degenerative.

Ora per me questa nuova occasione e scoperta: il gas.

Il gas metano. Che va gestito in sicurezza, ma rende come la benzina e costa più di un terzo in meno rispetto al combustibile più tradizionale. Infatti i distributori sono più rarefatti rispetto a quelli a Gpl, il gas propano liquido e ubicati lontano dai centri abitati. In realtà, l’auto poi è sicura come le altre. Ah sì, stiamo provando la Volkswagen Golf Variant TGI, Turbo gas injection. Il motore di 1400 cc eroga una potenza di 150 CV. E i consumi? Li abbiamo verificati nel trasferimento fino a casa: 20 km/l a benzina, quasi 30 km/l a gas. Serbatoi più piccoli di quelli tradizionali non impediscono a questo spazioso modello dell’intramontabile Golf di avere

un’autonomia complessiva importante: oltre 1100 km.

Con 40 l di benzina e 15 l di Gas naturale compresso, o metano. Questo dato vi fa capire che mentre per il Gpl distribuito direttamente sulle strade da diverse compagnie petrolifere occorre installare sull’auto un bombolone, per il metano è sufficiente una bombola da 15 litri. Lo spazio risparmiato si guadagna tutto nella capienza del bagagliaio, grande, come quello della Golf a benzina o diesel. Ma nel passaggio tra il gas e la benzina che cosa succede? Come avete intuito, è l’auto a scegliere di utilizzare per primo il combustibile allo stato gassoso. Quando si esaurisce la bombola, la Golf

passa automaticamente alla combustione della benzina.

Senza che possiate notare alcun cambiamento. Ve ne accorgerete solamente perché l’indicatore del serbatoio del gas sarà finito sullo zero e sul display centrale dell’auto comparirà una notifica. Nel frattempo, sul display multifunzionale al centro dell’auto, il navigatore vi chiederà se vi deve condurre al distributore di gas più vicino. O meglio ai distributori di gas più vicini. Non vi resterà che scegliere quello più comodo lungo il vostro percorso. E con meno di 15 euro rifarete il pieno. Dopo circa 350 km. Sì, ma l’auto? La Golf non farà una piega. E con essa nemmeno le vostre capacità di guida. La Golf Variant TGI assicura prestazioni analoghe alla GTI, sia nell’uso a gas che quando va a benzina. E vi assicuro che

tira via veloce.

In salita sfrutta bene i 110 cavalli di potenza. Nel misto è altrettanto veloce. In sorpasso vi sorprenderà per la ripresa e la conseguente sicurezza di guida. Nonostante il modello Variant sia sensibilmente più grande della Golf tradizionale, la tenuta di strada è davvero da assetto sportivo. E migliora ancora a pieno carico. Le sospensioni infatti sono studiate per sostenere un’auto familiare. Una sorta di Golf SW. Ma non per questo si riduce la proverbiale maneggevolezza. E nemmeno la precisione di guida della vettura. Alla quale concorre l’ottima presa del volante. e che è agevolata dal differenziale autobloccante elettronico XDS. Per la sicurezza, è dotata di tutti gli accorgimenti per la sicurezza attiva e passiva, la guida assistita, il parcheggio assistito. Automatici pure l’attivazione dei fari, potenti e selettivi, e del tergicristallo. Mentre display e computer di bordo si sincronizzano con l’apposita applicazione per smartphone Apple o Android. Avevamo provato una Golf Variant diesel tre anni fa: il modello precedente. Ma questo modello va ancora oltre. E, soprattutto, particolare non trascurabile in quest’epoca, l combustione a gas produce un basso livello di inquinamento. Una prova sui consumi? Abbiate la pazienza di attendere il n.93 di #charlieinauto. E l’affidabilità con fondo sdrucciolevole? Per assecondarvi abbiamo infilato alcuni sterrati nella #RivieraFriulana tra Ronchis e Rivignano e la #Golf Variant TGI non si è fatta sorprendere. e ha mantenuto la silenziosità che la caratterizza assieme al confort. La frenata è morbida ma sicura, la IMG_299711 IMG_2987 IMG_29841 IMG_30141 IMG_30031 IMG_29981 IMG_29881 IMG_29921 IMG_30021 IMG_29681 tenuta di strada con un buon margine di sicurezza anche sullo sterrato. Sul bagnato non cambia nulla: pneumatici affidabili e l’auto che non si scompone nemmeno nelle grandi pozzanghere, con il tergicristallo che ci assicura buona visibilità.

#charlieinauto92

#Nuova #Subaru #Impreza mantiene la grinta con toni morbidi e adatti alla famiglia

IMG_6969[1]IMG_7351Il motore boxer aspirato a benzina di 1600 cc con 114 CV pesa ora 12 kg in meno e abbassa ancora il baricentro

Una gita sulle colline moreniche friulane per verificare tenuta e consumi

Nuova Subaru Impresa. Dopo un passato glorioso nei rally, dove ha insegnato che c’è il 4X4 e ha stimolato i settori di ricerca delle case a sviluppare la trazione integrale per la guida sicura, anche se veloce o in condizioni proibitive, è ritornata all’inizio del 2018 in Europa con la nuova versione ‘familiare’. Dove

familiare non sta per SW,

anche se si tratta di una due volumi a cinque porte sufficientemente capiente per la sua categoria, ma per ‘dedicata alle famiglie’. Infatti, è stata addomesticata, e per esempio, senza rinunciare al 4 Well Drive. Il suo cambio automatico sul sempre attuale motore boxer che con il baricentro bassissimo la mantiene guidabilissima e stabile, ha il comando che non consente di inserire manualmente le marce. Né, al volante, ci sono le consuete palette per cambiare le marce a mano. La leva del cambio, o meglio il pomello del comando delle varie e consuete funzioni di marcia, ha invece una posizione che ci aiuta a guidare veloce in montagna, bypassando l’efficienza della frizione, anzi del cambio a variazione continua Subaru Lineartronice e

 consente di utilizzare il freno motore.

Il che, in un motore a benzina, 1600 DOHC, da 114 CV16 valvole a iniezione sequenziale multipoint Euro6, coppia massima più bassa, portata a 3.600 giri dai 4.000 della versione precedente, può tornare utile. La proviamo sulle colline di Fagagna, a una decina di km da Udine. Una serie di piacevoli saliscendi, dove il panorama delle colline moreniche, immerso nel verde, si alterna a scorci di paesaggio agreste. Lì si trova il Golf club Villaverde di Fagagna. Un’oasi di verde e serenità in mezzo alla natura. Il motore della Nuova Impreza, la quinta generazione di un’auto della quale dal 1992 sono stati prodotti 2.500.000 esemplari, è aspirato. E all’occorrenza tira. Ma, proprio perché questa è una versione più tranquilla della Subaru di media cilindrata, nel ciclo misto,

dosando l’acceleratore consuma poco più di 6 litri per cento chilometri.

Ce lo segnala il computer di bordo,che come sulle altre Subaru mostra il rendimento del nostro stile di guida sul grande display centrale, visibile anche ai passeggeri, riportando alcuni dei dati su quello più piccolo situato tra i due strumenti a orologio dietro al volante. Proviamo a vedere nel misto che cosa succede. Forziamo un po’ la mano e proviamo a sollevare il piede dall’acceleratore anche quando il manuale del pilota ci consiglierebbe di tenere schiacciato a fondo l’acceleratore per sfruttare pienamente l’effetto delle quattro ruote motrici. Ma

l’Impreza non si scompone.

Il paesaggio qua intorno è splendido, ma si è fatta l’ora di rientrare. Così diamo una ripassata ai sistemi di sicurezza e assistenza alla guida della Nuova Impreza. Che monta di serie l’EyeSight, il sistema a doppia telecamera proposto in Italia da circa tre anni, che rende sempre più efficace l’Adaptive cruise control, la guida automatica che si adatta al traffico, ci avverte se sta sopraggiungendo un altro veicolo, frena in tempi più rapidi dei nostri riflessi se ci si para davanti un ostacolo imprevisto o chi ci precede si ferma bruscamente, mantiene l’auto al centro della carreggiata. Un sistema, che proprio con Impreza ha fatto vincere

a Subaru il President’s Award della Japan Techno-Economic Society (Jates) in Giappone,

proprio per lo sviluppo del sistema EyeSight. Acc. Mi sono dimenticato che ho promesso di ritirare un pacco ingombrante. Niente di grave. Perché la Nuova Subaru Impreza, dai 380 litri di bagagliaio nella versione normale, arriva a oltre IMG_7230[1] IMG_7234[1] IMG_6949[1] IMG_6777[1] IMG_6957[1] IMG_6958[1] IMG_6959[1] IMG_6962[1] IMG_6971[1] IMG_6993[1] IMG_7010 IMG_7002 IMG_7008 IMG_7011 IMG_70141.500 litri con i sedili posteriori ripiegati. Il peso dell’auto? Nella norma, e pure alleggerita rispetto alla versione precedente. Anche nel motore, che pesa ben 12 kg in meno per assicurare una ancor maggiore tenuta di strada e maneggevolezza, nella guida normale come in quella più veloce, dove si può…

#charlieinauto/75

 

#charlieinauto #testdrive #GolfclubVillaverde Fagagna con la #Ferrari #F812Superfast

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IMG_7684[1] IMG_7696[1] IMG_7692[1] IMG_7702[1] IMG_7688[1] IMG_7689[1] IMG_7713[1] IMG_7708[1] IMG_7710[1] IMG_7738[1]La #Supercar con motore aspirato più potente di serie mai costruita dalla Ferrari: F812 Superfast

Vi avevo promesso un ‘colpaccio’: ecco la #Ferrari . Qualche giorno di assenza per motivi di lavoro, ed ecco che ci rivediamo con una grossa sorpresa. Una chicca per chi ama le auto. Cominciamo da qui: le auto vi piacciono da sempre. Magari perché quando eravate piccini lo sport si viveva attraverso la radio e i giornali, dalle radiocronache di Rosi o dalle prime telecronache di Bruno Raschi. E le corse, quelle vere, facevano parte del mito dell’agonismo e rappresentavano l’essenza dello sviluppo del progresso e della tecnica. Poi la patente, la prima auto. E acrobazie di guida inventate con veicoli che se li rivediamo oggi ci rendiamo conto di quanto fossero improbabili e ardite le nostre evoluzioni. I primi rallies. E l’attenzione puntata sull’eccellenza del mondo dei motori. Che anche allora era la F1. Nella quale il modello italiano era ovviamente rappresentato dalla Ferrari. Guidato dal Drake di Maranello Enzo Ferrari. Un mito, una passione di tendenza, quella per lo sport del volante, vissuto da cronista dei motori fin dalle prime radio pirata. Poi scrivendo per Autosprint, per Rombo.

#Ferrari con la 308 vinceva nei rallies negli anni ’80 anche sugli sterrati

E la Ferrari che arrivava, e vinceva, anche nei rallies con la 308, con Toni Fassina e l’amico udinese Max De Antoni. O con il motore montato sulla Lancia Stratos, che all’epoca avevo guidato. E che si distingueva, nei boschi attraversati nelle prove speciali, perché il suo rombo melodioso bucava la notte ed era inconfondibile. Poi, magari, qualche Ferrari negli anni l’avevo provata. Ma come vettura da Granturismo. Senza considerarne le prerogative sportive. L’occasione si era ripresentata la scorsa estate. Proprio a Udine. Alla inaugurazione della nuova officina Ferrari. Il modello più recente, quasi una stationwagon. Che, come ha notato mio figlio in un telegiornale sportivo, l’azzurro Bonucci guida ogni giorno. Ma il desiderio, stavolta, non era coinciso con l’occasione. Che per motivi squisitamente tecnici era sfuggita. Ma un giorno arriva la telefonata inattesa. E l’occasione va oltre le aspettative: oggetto ‘rosso’ del desiderio era un altro. Inatteso e imperdibile. L’avevo vista in tv e sui media poche settimane prima, presentata al Salone dell’auto di Ginevra: la Ferrari F812 Superfast.

La Ferrari ‘aspirata’ più potente mai costruita

L’auto del Cavallino rampante con motore aspirato più potente mai costruita. Con oltre 800 CV di potenza. Potrà sembrare strano. Ma la passione discreta, l’attuale consuetudine ai #testdrive , l’aver provato di recente auto anche di oltre 600 CV, ma stradali: sono fattori che hanno reso l’attesa accettabile. E, quando ci sono potuto salire a bordo, mi ha fatto sentire subito a mio agio. Perché? Se non l’avete mai vista, ecco qui alcune foto, è la sintesi tra la linea di una GT e una Ferrari da corsa. Il muso allungato, l’abitacolo spostato all’indietro, la coda grintosa, potente, ma estremamente elegante come le linee della fiancata. Il muso che trasuda grinta ma appartiene al morbido stile italiano. Che, nel mondo, per le quattro ruote, si chiama Ferrari. La confidenza con chi ci ha invitato sfonda le ultime barriere del timore reverenziale. Siamo in pista? Per ora no. La location è lo splendido scenario verde del Golf club di Fagagna.

Si parte

Apro la portiera, robusta ma non pesante: probabilmente il carbonio, come nello spoiler anteriore, si fa sentire per la leggerezza. Salgo a bordo: l’incastro è perfetto nel sedile anatomico. Le cinture sono integrali. La postazione è comodissima. Per chi è abituato a un sedile da corsa. La postura è perfettamente centrale rispetto al posto di guida. Questo primo tratto lo facciamo con l’amico pilota e uomo Ferrari al fianco. Perché come sempre ci affidano le auto senza il prontuario delle istruzioni. Ora mettiamo in moto: i comandi sono tutti al volante. Compreso quello della messa in moto. Selezioniamo la funzione standard e sentiamo avviarsi il motore. Con un rumore che dall’interno non è invasivo. Per muovere usiamo il cambio automatico: 9 marce. Ma l’amico dice che se ci vogliamo divertire è meglio usare in accelerazione quello manuale con le palette al volante. Qualche istante per riscaldarla.

Via!

Poi si parte: qualche decina di metri, poi, appena la strada in curva leggera, si da gas. Senza strafare. Quattro ruote sterzanti e  trazione posteriore. Premo e l’urlo del 12 cilindri è fantastico. Lo strappo la fa sbandare leggermente. Ma tra il lieve controsterzo immediato e i controlli elettronici che scattano automaticamente, dopo una frazione di secondo siamo in grado di affondare di nuovo sull’acceleratore. Sempre compatibilmente con il percorso. Due domande? Abbiamo l’assicurazione Casco? Anche no mi risponde il mio navigatore occasionale. E quanto costa? Quasi 400 mila euro. Al che allento il piede dall’acceleratore. Fin tanto che una lepre taglia di traverso il nostro percorso. La frenata è potente. E fortunatamente l’incontro si chiude lì: rompere lo spoiler anteriore poteva costarci caro. Ecco finalmente un rettilineo: giù il piede! Mi ritrovo schiacciato sul sedile. Non stupito. Ma esterrefatto dall’accelerazione, che per fortuna ho gestito senza alcuna incertezza. Su questo il nostro ospite ferrarista non aveva dubbi, tanto che è rimasto impassibile sul seggiolino del passeggero. Ma la necessità di rallentare è arrivata in un tempo di gran lunga inferiore a quello che avete impiegato per leggere questa frase. E la staccata è stata una bella sorpresa: la F812 riduce altrettanto rapidamente la velocità. Fin quasi a fermarsi. Facendoci provare la sensazione contraria di quella provata in accelerazione. Ora devo fare manovra. E mi aiuta una telecamera situata in coda, che trasmette sul piccolo display centrale le immagini retrostanti. Facciamo ancora un giro? Ma no. Teniamocelo per domani.

#charlieinauto (1 – segue)

Scheda:

Riepilogando, erede della F12 berlinetta, la F812 è la Supercar di serie più potente finora progettata dalla Ferrari: motore V12 da 6,5 litri con 800 CV. Nuove prese d’aria anteriori e laterali, i gruppi otici anteriori con una forma moderna e inedita. In coda ritornano i tradizionali quattro fari rotondi. Il motore è nuovo di zecca: dodici cilindri con 718 Nm di coppia. Fa 0-100 in 2,9”. La velocitò di punta è di 340 km/h. a ogni buon conto c’è il limitatore di velocità, tarato proprio a 340 km/h. segno che, spingendo, va di più. È la prima Ferrari con il servosterzo elettrico. E monta il Passo corto virtuale, che era stato introdotto sulla F12tdf: il dispositivo a quattro ruote sterzanti che la rende più maneggevole in curva. Perchè è a trazione posteriore!

#Salonedell’Auto di Torino rinato dopo 114 anni con la versione en plein air

St vista Ferrari St tram Sv Porsche epoca St Ferrari fila St Golf St Volvo St Skoda FAbia St Seat Ateca St Jeep Kompass St Giulia St FCA Fiat St Citroen St 124L’evento, per il terzo anno al Parco del Valentino, ha catturato in cinque giorni 700 mila visitatori

Le Case presenti erano 56, per proporre ben 50 nuovi modelli di vetture

Ha 117 anni e non li dimostra. Anzi, ha manifestato freschezza e una rinnovata attrattività, grazie alla formula nuova e vincente adottata tre anni fa. Che ha fatto emergere come l’interesse per il mondo dell’automobile non sia scemato nel tempo. Anzi, stia vivendo una nuova età. Certo, il fatto che al #Salonedell’Auto di #Torino, al #ParcodelValentino, in cinque giorni si siano avvicendate quasi 700 mila persone, un dato certificato per gli organizzatori dagli innovativi sistemi di controllo e sicurezza, non significa che le vendite delle auto nuove vadano del tutto a gonfie vele. Infatti a nordest si registrano delle criticità. Ma evidenzia che l’auto non è soltanto un mezzo per spostarsi, ma non è più nemmeno un semplice status symbol. Vi siete accorti che quando ci giriamo a vedere a cosa corrisponde un rumore diverso dal solito motore, non diamo più peso a chi c’è a bordo. Né ci chiediamo di chi è, come accadeva in passato. Rivolgiamo lo sguardo all’auto perché il rumore ci evoca il risultato di una creazione dell’ingegno, non di un semplice oggetto da ammirare. Una creazione, dalla quale possiamo scoprire nuovi accorgimenti, tecniche, materiali, che sulle quattro ruote, nelle case e nei luoghi di lavoro, fanno e faranno parte della nostra vita. Da tre anni il #Salone dell’Auto si tiene, sempre a Torino, ma all’aperto, al parco del Valentino. Una scelta che ha favorito il rilancio della manifestazione.

Auto da toccare con mano come nel giardino di casa nostra

Perché consente a un pubblico vasto, distribuito in modo equilibrato per le diverse età, dai neopatentati agli ottuagenari, di ammirare, toccare con mano, salire a bordo delle vetture, collocate dove a ciascuno di noi piacerebbe vederle: nel giardino di casa. Nel contempo, l’evento di Torino ha evidenziato che nelle case automobilistiche c’è una gran voglia, o necessità, di innovazione. E di poter proporre auto sempre adeguate alle attese del grande pubblico. E forse, proprio saloni come quello italiano sono lo stimolo a progettare prodotti nuovi e sempre più avanzati. Perché anche se esternamente, ma anche negli interni, molte vetture si assomigliano tra loro, la differenza si misura ormai a suon di accessori, ritrovati, complementi, novità in grado di colpire i potenziali acquirenti.

Record di novità: 56 Case presenti con 50 modelli in anteprima 

Lo dimostra il fatto che su 56 case automobilistiche presenti, i modelli che hanno esordito a Torino sono stati ben 50. Stavolta ce l’abbiamo fatta. Anche se si è trattato di una ‘toccata e fuga’. Ma ci siamo andati anche noi. Volete che vi raccontiamo alcune delle nostre scoperte? Cominciamo da una delle ultime lettere dell’alfabeto: la V. Come Volkswagen.

#Volkswagen asseconda lo sviluppo della mobilità elettrica

La Casa tedesca punta sulla mobilità elettrica, nella consapevolezza che ci sono già Paesi anche lontani che hanno inserito nei loro protocolli di sviluppo la progressiva sostituzione dei mezzi a motore a scoppio con quelli elettrici. Mentre cresce anche in Europa cresce il numero di città dove sono installate le colonnine di ricarica per le auto. Così, la Volkswagen propone la Golf totalmente elettrica, la Golf GTE con tecnologia ibrida plug-in, e l’innovativa fuoriserie XL1 con motore ibrido che è in grado di consumare 1 lt di gasolio x 100 km. #Volkswagen mira a diventare entro il 2025 il produttore principale di auto elettriche dotate di nuove tecnologie e un’ampia gamma di modelli. Qui si poteva provare la e-Golf da 136 Cv e 300 km di autonomia. E #Ferrari?

#Ferrari ha festeggiato settant’anni di attività con due modelli esclusivi

#Ferrari ha festeggiato i 70 anni con la 488 spider con tettuccio elettrico, motore V8 4 mila cc e 670 cavalli. E con la GTC4 Lusso, anche con il V8 turbo, il portellone, due posti veri anche dietro e un ampio bagagliaio quasi da SW di alto livello.

Molte Case puntano sulle tecnologie

La #DS, marchio di pregio della #Citroen, presenta nuove tecnologie per un sistema di sospensioni particolare, che ha sempre distinto il marchio francese (ricordate la DS #Pallas), nonché un sistema adattivo per lo start & stop e per il cruise control. Mentre un sistema di telecamere che guidano l’auto al centro della corsia, arriverà per la fine dell’anno. Un accorgimento, quest’ultimo, che è già operativo su #Subaru e #Volkswagen. Vedremo che cos’avrà di diverso. La #Peugeot lancia la nuova 5008, un SUV da sette posti, dalle dimensioni contenute, con sedili reclinabili, ribaltabili, occultabili. In anteprima nazionale abbiamo visto la Renault Capture, restylizzata. La spaziosa Koleos, che è comunque una berlina.

Il ritorno dell’Alpine

Un tuffo al cuore ci ha preso quando abbiamo raggiunto lo spazio della Alpine: è ritornata la mitica vetturetta francese a trazione posteriore, che spopolava nei rallies prima dell’arrivo della Lancia Stratos. Quella moderna riprende nella sagoma e nella fanaleria le linee degli anni ’70, a metà strada tra la A110 e la A310, è dotata di una elevata tecnologia e replicando una qualità della sua ‘nonna’ è ultraleggera: come la nuova #Fiat124Spider pesa poco più di una tonnellata. Dispone di un motore turbo 1800 cc da 250 HP. La Ford Fiesta festeggia i suoi ‘primi’ quarant’anni con una proposta giovane: l’elevata connettività.

#FCA presenta la Jeep Kompass tra Renegade e Cherokee 

Per la #FCA, con la #Jeep arriva la Kompass, che si colloca tra la ‘piccola’ #Renegade e la #Cherokee. Sarà un fuoristrada vero, ma molto versatile, con una capacità di guida su strada pari a una brillante berlina. La #Cooper S E ibrida: 1000 tre cilindri a benzina turbo che eroga 224 HP. Ma consumerò 2,3 lt/100 km. E un’autonomia elettrica superiore a 40 km. Ovvero, la potrete usare in città a basso costo, fuori scatenando la potenza del motore. Utilizzando la trazione integrale che è assicurata dalla trazione elettrica sull’asse posteriore. La Suzuki Swifter è proposta con una maggiore abitabilità interna e un bagagliaio più capiente. Dispone anche di un motore turbo tre cilindri da 112 HP. C’è la trazione integrale ma anche il motore ibrido. La Volvo compie novant’anni e punta da anni sulla sicurezza. La super compatta XC 70, dotata dei più sofisticati sistemi di sicurezza attiva e passiva. Avrà anche una versione ibrida da 408 HP con consumi bassissimi. Tra le novità per la Range Rover ecco la Discovery sette posti, tutti adatti anche per gli adulti,  per le famiglie, e un nuovo modello tra la #Evoque e la Sport.

#Seat Ibiza con tecnologia #Volkswagen

La #Seat #Ibiza ò la prima ad adottare la piattaforma della strumentazione #Volkswagen e mette a disposizione uno spazio maggiore per gli occupanti. Anche la Mercedes, la casa tedesca che festeggia i cinquant’anni, propone la nuova Classe E. Con essa punta alla sicurezza attiva e passiva. E si riconosce per l’assenza del montante centrale tra la fiancata e il tettuccio. La #BMW ripropone la 2002 riprende l’auto da corsa degli anni ’70, ma dispone di un motore da 460 HP. La Kia propone la prima trazione posteriore in alternativa alle quattro ruote motrici.

#charlieinauto

#TESTDRIVE: DAL MARE AI MONTI APRUTINI CON LA GOLF DI SETTIMA GENERAZIONE

IMG_6380 IMG_6378 IMG_6356 IMG_6340 IMG_6335 IMG_6165 IMG_6155 IMG_6135 IMG_6133 20160524_105756 ABRUZZO COLLINE IMG_5244 ABRUZZO  SFONDO GRAN SASSO GOLF LORETO APRUTINO IMG_5852 IMG_4741 IMG_4743 IMG_4750 IMG_4826 IMG_4828 IMG_4831 IMG_4838 IMG_6009AL SETTIMO RESTYLING GOLF ANCHE IN VERSIONE FAMILIARE E’ SEMPRE ATTUALE

SICURA E AFFIDABILE CON BASSI CONSUMI E BUONE PRESTAZIONI ANCHE A PIENO CARICO

Abbiamo ripreso questo test drive perché l’abbiamo vissuto in parte delle aree colpite dal terremoto del Centro Italia. Località splendide, animate dal calore della gente del posto che si tramanda nel Dna la cultura dell’accoglienza. Dalla Riviera adriatica abruzzese, ai colli dell’interno, al Gran Sasso che sembra a portata di mano: zone ricche di attrattive paesaggistiche e ambientali, nelle quali anche l’Abruzzo sta valorizzando le risorse che genera la terra, purché trattata e lavorata con amore e professionalità.

L’EPOPEA DELLA GOLF

Era la metà degli anni ’70. Da poco maggiorenne vedevo la Golf come un’auto giovane, ma elegante, veloce, ma comoda, specialmente per quell’epoca. Quando si andava a ‘morose’ con la Fiat 500 giardinetta o con la Renault 4. Poi è arrivata la passione per le corse. E come tanti ho fatto di necessità virtù: ho trasformato la Fiat 127 che mi avevano acquistato i miei per andare all’Università, in un mezzo adatto per sfidare la forza centripeta, l’aderenza al suolo, qualche volta anche la forza di gravità. Con ottimi risultati. Un amico si era però attrezzato meglio, anche per correre: con una Volkswagen Golf. Allora, però, si poteva sopperire alla disparità dei mezzi con l’abilità, l’agonismo, la strategia di gara, il ‘manico’. Pochi mesi dopo, è arrivata la GTI 1600. Divenendo subito un mito, veloce anche in salita. Quasi contemporaneamente, ne è uscito il modello diesel. Il marchio Volkswagen è nato durante la dittatura e significa ‘auto del popolo’. Ma l’incarico di progettare la prima auto popolare tedesca fu dato a Ferdinand Porsche. Poi, negli anni ’70 e ’80 il lancio sul mercato automobilistico fu motivato dallo stile italian: la Passat e la Scirocco e altri modelli furono disegnati dalla matita magica di Giorgetto Giugiaro. Mentre l’evoluzione della Golf rispetto ai cambiamenti della società e delle esigenze degli automobilisti furono fondati sullo sviluppo del modello di base, che venne replicato anche per auto più piccole, come la Polo, la city car Lupo. O più grandi, a tre volumi, come la Jetta, che per affrontare con maggior ‘tatto’ il mercato europeo dovette assumere i nomi più fortunati di Vento, dapprima, poi Bora.

SIAMO AL RESTYLING NUMERO SETTE

Fu tale il successo di questi modelli, che dopo milioni di vetture Golf è arrivata al restyling numero sette. E con esso l’implementazione di una tecnologia d’avanguardia, che la rende sempre gradevole, competitiva, funzionale, attuale. Attuali, e da auto tuning, sono le luci esterne agli specchi retrovisori esterni, che illuminano l’esterno delle portiere, e che si chiudono elettricamente. All’interno, le luci di lettura per i posti anteriori e per quelli posteriori. Altre luci illuminano il pavimento. Strisce luminose a led segnalano il bordo interno delle portiere. Mentre anche le maniglie interne sono efficacemente illuminate. Lo specchio retrovisore interno si regola automaticamente. Sono accorgimenti che, oggi, rendono la Golf appetibile ai giovani. Il volante, dall’ottima presa, è corredato da tutti i comandi che possono essere deviati a portata di mano. Oltre a quelli tradizionali, comoda e accessibile è la serie dei test sull’efficienza del motore, sui consumi, sulla fanaleria ecc. Pratico è anche il cruise control, azionabile agevolmente assieme al limitatore di velocità, ai comandi per la radio, il telefono ecc. Molto precisi sono pure i comandi luci e tergi. Nella plancia centrale il sistema di navigazione, touch screen, con radio, test e verifica dell’auto. Compresi i sensori dell’efficienza degli pneumatici. E il sistema di controllo per il parcheggio, l’avvicinamento a ostacoli, che è dettagliatamente esplicitato dal display centrale. Mentre un piccolo display tra i due orologi della strumentazione replica le indicazioni essenziali e quelle funzionali, dalla direzione da seguire secondo il navigatore, al punto cardinale verso il quale stiamo dirigendo, ai consumi, alle indicazioni utili da tenere sott’occhio. Insomma, un allestimento di interni che riflette la precisione e la determinazione tedesca.

LA GUIDA

Ora, però, proviamo a guidarla. E proviamo a salirci a bordo. Il modello è il più recente: Golf VAR TDI 16. La chiave apre a distanza le porte, sblocca il portellone posteriore, apre gli specchietti retrovisori, che da ripiegati a vettura parcheggiata riprendono la posizione di utilizzo. Spegnendo l’auto dall’esterno si accendono le luci di cortesia esterne e interne, e gli anabbaglianti. Che in marcia sono di buona potenza, con lampade Bi-Xenon. Ci sono le luci di svolta dinamiche.

ANDIAMO IN ABRUZZO

Dopo un trasferimento abbastanza lungo, di qualche centinaia di km in autostrada, arriviamo in Abruzzo, a Montesilvano, a cinque km da Pescara. Ricordiamo che qui, negli anni delle grandi corse su strada, venivano a cimentarsi Nuvolari, Varzi, Faggioli, Fangio. Una discesa in falsopiano che pare interminabile permetteva di misurare la velocità massima delle auto di allora. Tanto che ancor oggi un locale, sul punto cruciale di tale percorso rettilineo, lungo 5 km, si chiama ‘Km zero’. Questo spostamento ci dà modo di verificare che Golf, anche in questa versione SW, consuma poco a dispetto della compattezza e della ricchezza dell’allestimento, quindi del peso. Abbiamo tenuto la media vicina ai limiti consentiti, e la WV ha consumato circa 5 lt x 100 km. Non male visto che avevamo fretta. Arriviamo a Montesilvano Marina e all’Hotel Le Nazioni, che dispone di tre suite panoramiche. A poca distanza dall’attrezzato lungomare della cittadina. Il titolare, Bruno Bischi, ci accoglie assieme ad altri sportivi del pedale. La cittadina, oltre 50 mila abitanti, è a nord di Pescara. E ci consigliano di vedere il grande e moderno ponte pedonale e ciclabile, sul porto peschereccio della città. Dal quale, specialmente la sera, si domina la skyline dell’intera costa da Grottammare a sud di Pescara. L’indomani ci spostiamo all’interno, per seguire una gara ciclistica. Che ci permetterà di apprezzare la tenuta di strada, la stabilità, la velocità della Golf. Ci permette perfino di infilarci, senza alcuna difficoltà, tra i ciclisti impegnati in una veloce discesa. Il che non è usuale. Su indicazione di Capozucco, che è il responsabile della Uisp del pescarese e organizzava la gara, raggiungiamo Moscufo e quindi Loreto Aprutino, caratteristici borghi collocati sui rilievo dell’entroterra. Sul quale svetta, in direzione di Teramo, il Gran Sasso d’Italia. Che ci offre il suggestivo parco dei Monti Sibillini.

AL VOLANTE IN MONTAGNA

Sulle strade di montagna abruzzesi ci sbizzarriamo nella guida sportiva. Per un attimo ci era venuta un’idea insana: il freno a mano è elettrico. Molto efficace. Scordatevi di dare il colpetto di leva di vecchio stampo per innescare la sbandata. La Golf frena con troppa decisione, e il freno a mano non è modulabile. Perché, ovviamente, serve ad altro. Cinque marce, il cambio molto docile e preciso. La leva all’altezza giusta. Ai semafori o in coda l’auto si spegne da sola, e si riaccende appena si preme il pedale della frizione. È dotata di un sistema per il recupero di energia che si attiva in tali condizioni. Un buon tiro ai bassi, questa SW è veloce. Precisa nella guida, come le sei generazioni di Golf precedenti. Piuttosto rigida, non risente dello sconnesso veloce nei viaggi a pieno carico. Nemmeno nei consumi: in autostrada, a pieno carico, ed è capiente, a 130 km/h corre via a poco più di 5 l di nafta ogni 100 km. Non ci siamo riusciti a soffermare sui comandi di assetto o trazione. Ma, forse a causa degli pneumatici, l’abbiamo trovata troppo sensibile alle buche e alle irregolarità del fondo stradale. Come se corressimo con una bicicletta da corsa sul pavé: vibrazioni e sobbalzi li proviamo tutti. Nella guida sportiva, nel misto all’uscita delle curve si siede un po’. Ma non è nata per questo. Anche perché i 100 kg di peso risparmiati rispetto alle versioni precedenti forse sono stati riacquistati per allungare l’auto e renderla ‘familiare’. O SW. In teoria, potrebbero risentirne i consumi, ma con l’auto da noi provata, i risultati ottenuti sono stati davvero soddisfacenti. Anche in caso di maltempo, la Golf conferma le sue doti di affidabilità e sicurezza. Ereditate dalla serie che ha previsto, tra le innovazioni, l’allungamento del passo della vettura. A tutto vantaggio della guida sicura e della tenuta di strada. Anche se a guidarla vi siano neopatentati o guidatori inesperti. Un sistema elettronico protegge auto e conducente dai problemi della guida in coda: rallenta automaticamente l’auto, la ferma, la fa ripartire. Segnala l’avvicinamento al ciglio della strada. È dunque, un’auto intelligente. Non da ultimo, la capacitò di carico è davvero notevole. Specie se si abbattono i sedili, anche separatamente. Ora, conclusa la prova, assaggiamo un po’ del territorio… Bruno e Capozucco ci consigliano di degustare il Montepulciano d’Abruzzo, un rosso profumato che in realtà avevamo assaggiato diversi anni fa, pensate un po’, al Righi, a San Marino. Tra i bianchi, il Trebbiano d’Abruzzo, la Passerina e il Pecorino, e il rosato Cerasuolo. Da abbinare con i maccheroni alla chitarra, il timballo di crippelle, la zuppa con i cardi dell’Aquila, la polenta abruzzese. Ma anche con la selvaggina, il cinghiale e la lepre, e il pesce adriatico. Diversi i ristorantini e le osterie ed enoteche anche nella zona collinare, oltre che lungo la costa. Poi, un bel riposo all’hotel, per recuperare le energie, un bagno nella spiaggia riservata, e possiamo riprendere il viaggio con la Golf Sportsvan. charlieinauto