#testroad #VW sulle strade dei grandi #rally a Taipana una delle speciali storiche dell’ #AlpiOrientali

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Un’auto per tutti i giorni. La mission della Volkswagen è da sempre incentrata sulla produzione di vetture ‘per il popolo’. Questo slogan, è talmente radicato nella strategia aziendale da essere divenuto il simbolo della Casa tedesca. Che oramai in un unico Gruppo, il Volkswagen Group, riunisce quattro marchi, VW compreso. Un Gruppo, che realizza modelli di grande diffusione. Una delle scelte vincenti della VW, decenni prima di divenire il colosso economico attuale, è stata quella di realizzare la Golf. L’auto che è arrivata alla settima generazione. E ha sempre mantenuto la caratteristica precipua di essere innanzitutto un’auto accessibile a tutti. Da questo, a offrire a più versioni, con opportunità diversificate e alla portata di molti. Così, quando vi ritrovate davanti a un’auto familiare, vi aspettate che sia spaziosa, confortevole, che non consumi molto. Ma nel contempo assicuri prestazioni sufficienti a trarvi d’impaccio in caso di necessità. Il sedile di guida, possibilmente anche gli altri, comodo ma avvolgente quanto basta, e il volante con una buona presa: sono dettagli che cominciano a insospettirci. Che dai due orologi della strumentazione posti dietro al volante spicchino dati come l’indicazione della velocità massima nel tachimetro piuttosto elevata, può dipendere dalla disponibilità di diverse versioni di questo modello di auto. Ciò che concretizza i nostri sospetti sono i comandi destinati a selezionare la funzione con la quale si intende gestire il motore e l’assetto della Golf Alltrack. Su uno dei pulsanti si legge Sport. E le palette dietro al volante per cambiare le marce, se possibile, più velocemente del cambio automatico DSG a sette rapporti, o anche semplicemente in modo più adattivo rispetto a qualsiasi condizioni nella quale ci troviamo a guidare. In effetti, scorrendo la scheda della nostra Golf Alltrack, leggiamo che a una cilindrata di 2000 cc per un motore diesel con un’ottima curva di coppia, e comunque con 184 CV a disposizione, corrispondono consumi contenuti. Rispetto alle qualità emergenti di questa Golf, non ci resta che premere il pulsante dell’accensione, e dopo avere innestato la marcia, lasciare che sia il motore a raccontarci le sue capacità. Per farlo, cerchiamo una strada adatta per poter mettere alla prova la Alltrack. Che già dal nome lascia trasparire la sua vocazione. Cominciamo dall’asfalto. Siamo fortunati: oggi piove e l’asfalto è scivoloso. Così imbocchiamo da Attimis la salita per Taipana. È una delle speciali storiche del Rally delle Alpi orientali. Fino a qualche decennio fa, le strade di raccordo in cima alla montagna erano sterrate. Ora cercheremo di scoprire se sono stare asfaltate. La salita non impensierisce la Golf. Ma nemmeno i tornanti o il misto veloce. Le quattro ruote motrici la tengono incollata all’asfalto. La potenza del motore fa il resto. La Alltrack ci trasmette la sensazione di essere alla guida di un’auto da rally: diesel… Il tiro ai bassi del motore ce la estrae da ogni tornante, e quale che sia la marcia inserita, la Golf non indugia a scattare in ogni situazione. Arriviamo in cima e una valle ricoperta dalla vegetazione verde e rigogliosa racchiude il capoluogo comunale: Taipana. Un territorio molto esteso, si spinge verso la Slovenia e comprende zone di pregio naturalistico, faunistico, venatorio. Ci spingiamo verso le frazioni, come Prossenicco. E finalmente scorgiamo una strada bianca scorrevole, che si infila nel bosco. È piovuto da poco, e il fondo è compatto. Proviamo in diversi modi a far pattinare la Golf Alltrack, ma ogni sforzo per superare i limiti e far sbandare questa Golf risulta inutile. Anche sullo sterrato veloce si conferma una vettura per tutti. Che, però, nel caso siamo motivati a chiederle una prestazione superiore, per motivi di sicurezza, o semplicemente per il piacere della guida, la Alltrack replica con altrettanta sicurezza e affidabilità. Anche se la stimoliamo spingendo a fondo sull’acceleratore. Probabilmente, se togliessimo i controlli elettronici e l’assistenza alla guida, la situazione si farebbe più divertente. Ma il tempo stringe. E imbocchiamo una delle strade che tra la montagna un panorama mozzafiato verso la #RivieraFriulana scorgiamo laguna e anche il mare, scendiamo verso la pianura friulana. Per dirigerci nel pordenonese. La nostra meta è Valvasone, antico borgo medioevale nel pressi del fiume Tagliamento. Uno splendido castello arricchisce la parte sud orientale del borgo medioevale rurale di Valvasone. Visitabile, al suo interno il più piccolo teatro della Penisola. Il nostro #testdrive per oggi è finito, e con rammarico il castello, come il borgo che si è sviluppato attorno, sono nati in funzione della posizione geografica. Da lì si dominava il guado del fiume Tagliamento, il passaggio obbligato delle merci e degli spostamenti verso la Germania e il nord Europa.

#charlieinauto113

#testdrive #testroad sui #laghi italiani stavolta nel Bellunese con #Volkswagen #Alltrack

Non è appariscente ma concretamente efficace ancorata alla strada e decisamente performante

Il motore diesel 2000 eroga 184 CV e con la coppia bassa e il cambio Digit con la trazione integrale rende questa #VW un giocattolo sicuro per tutti i tipi di percorso

I consumi nella tradizione della VW sono limitati

Riepilogando, una #Volkswagen ‘familiare’, che tradisce la sua grinta soltanto per i rivestimenti in materiale antiurto parafanghi e del sottoscocca. E per l’assetto che assieme alle ruote leggermente sovradimensionate rispetto a quelle di una #Golf Variant fa trasparire la sua vocazione corsaiola. Per capirla, è sufficiente salire a bordo e mettersi al volante. Il sedile è avvolgente quanto basta per farvi sentire a vostro agio se affronterete un percorso impegnativo. Il volante assicura una buona presa. La guida assistita asseconda la marcia più rilassata. Si riparte. Il motore diesel 2000 ci tranquillizza: anche se è un’auto wagon che cela un cuore sportivo, i suoi consumi con la guida normale sono davvero contenuti. Il cambio automatico Digitronic a 7 marce li mantiene nella media, anche se decidiamo di dare una ‘sgasata’.

Guidando la nostra Golf Alltrack,

non ci riusciamo a spiegare come mai il motore diesel non sia stato sviluppato nell’automobilismo sportivo. Sembra piuttosto che l’orientamento di alcune Case automobilistiche sia di abbandonare, entro pochi anni, i motori a gasolio, per mantenere in uso quelli a benzina. Un programma controverso, perché secondo diverse fonti il motore a benzina è più inquinante di quello a gasolio. Che se produce emissioni più vistose, non per questo producono danni all’organismo dell’uomo e degli animali e all’ambiente come i metalli pesanti rilasciati dal motore a scoppio, ovvero a benzina. Tornando a noi, anche sembra che i motori ibridi ed elettrici dovrebbero a loro volta soppiantare quelli sospinti da idrocarburi, questa #Volkswagen #Golf dimostra che per una guida sportiva e appagante, per ottenere soddisfazioni al volante anche sulle strade più nervose, il diesel, con una curva di coppia vantaggiosa, può offrire punti per un sano divertimento. Questa

#Alltrack si è infatti dimostrata superiore alle aspettative.

Abbiamo rispolverato la sua vocazione sull’Altopiano del Cansiglio. Poi sulla strada che scende verso il bellunese, e va in direzione del Lago di Santa Croce, nel Fadalto. Un versante, quello bellunese del gruppo del monte Cavallo sul quale ora ci troviamo, che specialmente nel pomeriggio diviene particolarmente suggestivo. Perché la luce del sole crea un effetto cromatico caratteristico. Colorando il paesaggio con tonalità rosate come fa, peraltro, sulle vicine Dolomiti. La strada che scende verso il Bellunese è stimolante. In un paio di tratti riusciamo a vedere fino a dove si può spingere la #Golf #Alltrack in discesa. E verifichiamo che

il margine di sicurezza è davvero elevato.

Probabilmente, per trovare veramente i limiti di questa #VW dovremmo portarla in pista, viste le sue prerogative da purosangue. Oppure aspettare qualche mese, quando la neve ricoprirà il paesaggio locale e le strade, rendendo più insidioso un percorso che comunque è di per sé sicuro. Scendiamo verso Tambre, e Tambruz. Quindi la strada si fa più tecnica e ci si può sbizzarrire in tornanti e curve che chiudono, tratti in falsopiano, pezzi in discesa per provare la staccata. Sempre agevolati dal fatto che la giornata è talmente tranquilla che la strada è tutta per noi. Attenzione all’attraversamento delle frazioni di Lavina e Borsoi, finché arriviamo a Palughetto e Codenzano, a valle. Dove le acque cominciano a colmare il fondovalle. Fino a immettersi nel

Lago di Santa Croce.

Un bacino placido, circondato da monti dolci e verdi. Sul lato occidentale del lago, il versante opposto a quello dove stiamo arrivando, scorre la strada statale di Alemagna. Scendiamo verso il lago per una passeggiata. Scorgiamo una spiaggia ghiaiosa, e affollata, che ci conduce verso l’acqua dopo un pratone verde. Beh, quasi quasi… Il necessario l’abbiamo portato nell’ampio bagagliaio della Golf Alltrack. Così un bagnetto rinfrescante sarà il premio per la guida sportiva. E per essere ritornati a valle dal clima meno torrido dell’altopiano. Un salto al Capitello della Madonna del Lago. Poi una sosta al Bar Da Fortunato. Che sul retro ci propone un fantastico terrazzo panoramico. Sul quale, il titolare, quasi un sosia di Karol Wojtyla, oggi Santo, e la moglie, ci servono le bevande in

un contesto stile vintage,

che ci dimostra come qui, ancora qualcosa conservi le carature del passato. Su questo versante del lago ho l’impressione sia davvero così. Sì, perché poi proseguo verso la Baia delle Sirene (c’è anche qui come a capo San Vigilio sul Garda) e Santa Croce del Lago, imboccando la Ss 51 di Alemagna, e ricordo d’esserci passato da bambino, in corriera, così si chiamava il pullman, in occasione di una gita che ci aveva portati a Pedavena, non lontano da qui, a visitare storici birrifici. Le caseIMG_80551 IMG_8060 IMG_83161 IMG_8321 IMG_83241 IMG_83361 IMG_834611 IMG_8005 IMG_8001 IMG_82661 IMG_80061 IMG_80091 IMG_80111 IMG_80121 IMG_80221 IMG_80241 IMG_80331 IMG_80351 IMG_80381 IMG_80451 IMG_80471 IMG_80491, come anche il ristorante dove ci eravamo fermati allora, sono rimasti esattamente come allora. Mi sembra di vivere un flashback. Un salto indietro nel tempo. Nel frattempo si avvicina l’imbrunire. E dobbiamo rientrare. A pochi chilometri c’è l’ingresso della A27. Che ci porterà fino a Conegliano, verso Treviso, quindi al Passante, collegandoci con le autostrade italiane.

#charlieinauto 112

#Testroad sui laghi italiani prosegue sulla riva veronese del Garda con il #testdrive della #VW #Golf Alltrack

Motore diesel 2000 cc da 184 CV cambio Digitronic a 7 marce e trazione integrale per il piacere di guidare

Confort, potenza, consumi adeguati per la versione sportiva quasi corsaiola di una delle auto più vendute al mondo

Abbiamo cominciato il percorso del nostro racconto da una Golf Variant. Un’auto familiare, comoda, confortevole, che, però, era di oltre cinque anni fa. Quando l’elettronica e la guida assistita erano agli inizi. Diesel, dai consumi contenuti, prestazioni sufficienti per l’uso che le era richiesto, rispondeva alle attese di una famiglia media, anche per le escursioni vacanziere o le scampagnate. Così come di chi usa l’auto per lavoro. Affidabile e completa. Realizzata in grande serie tanto, ma è un aneddoto, che un giorno sono salito a bordo di una gemella parcheggiata nel piazzale dello stesso hotel, e che evidentemente era stata lasciata aperta. Soltanto nel tentativo di metterla in moto e sbirciando negli ampi portaoggetti delle porte avevo compreso l’errore.

Della Golf, in tanti decenni sono stati realizzati milioni di esemplari,

e ora siamo arrivati alla settima serie. Dopo questa esperienza positiva, testate altre auto del Gruppo Volkswagen, mi era stata offerta un’occasione molto interessante. Che rispondeva alle specifiche che avevo espressamente esposto: spaziosa, diesel con consumi contenuti e nella norma, dal costo accessibile. D’altro canto, Volks Wagen, l’auto del popolo, era nata con questa mission. Ed ecco la risposta: la Golf Variant TGI. A gas metano. Consumi limitatissimi: con 27 euro di combustibile gassoso siamo andati dal Friuli alla Puglia, 800 Km! Stavolta, siamo in piena estate, ecco un’altra piacevole sorpresa: perché inaspettata, e dalle risorse incredibili: la Golf Alltrak. Che detto così, può significare semplicemente che è a trazione integrale. Invece, sotto il cofano, la sorpresa migliore:

il motore, diesel, 2000 cc, eroga 184 CV!

Probabilmente lo stesso che equipaggia auto sportive di altri marchi del Gruppo. La trazione integrale, in questo caso è essenziale per consentirne la guida anche al conducente medio. Perché con il supporto del cambio automatico VW, a sette marce, fino a quelle più alte, grazie anche alla curva di coppia azzeccata, continua a spingere con energia. a farvi sentire sotto il sedile che c’è e va governato. Nessun problema grazie all’assetto sportivo, ma a scelta anche confortevole, alla possibilità di scegliere il rendimento del motore a seconda dell’uso richiesto, a una capacità frenante rassicurante. Ma che non deve trarre in inganno. Perché in un attimo la Golf Alltrack ci proietta in avanti ad alta velocità. Poi ci dobbiamo ricordare degli spazi di frenata. Il regalo dell’estate, quindi. E l’abbiamo preso per tale. Un’auto perfetta per gli spostamenti, per andare al mare. Per la vita quotidiana. Ma anche per tirare una bella sgommata su uno sterrato misto, su una strada di montagna guidata, su un tratto veloce.

Anche la Alltrack mantiene fede alla ‘mission’ della VW per il prodotto Golf:

consumi contenuti. Ci spostiamo a velocità normale e il consumo è più che soddisfacente. D’altro canto, in autostrada ci sono i limiti di velocità e i controlli. Sulle strade statali e comunali da Verona al Lago di Garda, anche, ed è meglio così vista l’intensità e la molteplicità di utenti, con ogni mezzo, italiani e stranieri che le percorrono. Quindi, la Alltrack su strada normale si comporta esattamente come una vettura di classe media. Anche se la parte ciclistica, l’assetto e l’impostazione la rendono decisamente più incollata delle altre vetture di pari categoria. Questa volta, per proseguire il nostro #laketour andiamo sulla sponda veneta del Lago di Garda. Dopo avere scollinato superando un colle panoramico scendiamo verso Garga. Una solare località in riva al lago. Il porticciolo e il lungolago hanno il loro fascino, ma la nostra curiosità ci spinge verso la Baia delle Sirene, a Punta San Vigilio, uno degli scenari incantati del Benaco. Giunti sul posto ci accorgiamo di essere fuori orario. La durata delle giornate estive ci ha tratto in inganno. E siamo arrivati sul posto all’ora di chiusura del parco. Così puntiamo verso una meta nuova: Torri del Benaco. Con il castello scaligero, il popoloso lungolago che la sera si affollerà di turisti. per la cena non c’è che l’imbarazzo della scelta. Al tramonto, dal tavolo del ristorante ammiriamo la skyline del lago, sul versante bresciano, che si accende di mille luci. E la Golf? Beh, la riprenderemo più tardi. Magari, con il traghetto, da Torri del Benaco attraverseremo il lago per raggiungere Toscolano Maderno, sulla sponda bresciana. Ma questa sarà un’altra storia.IMG_82661 IMG_82931 IMG_83341 IMG_8493 IMG_85001 IMG_85051 IMG_85071 IMG_85191 IMG_85211 IMG_8520 IMG_85291 IMG_85301 IMG_85311 IMG_85331 IMG_85391 IMG_85581 IMG_85611 IMG_85641 IMG_83501 IMG_80591 IMG_83361 IMG_83371

#charlieinauto110

#testroad sui #laghi italiani con … la nuova #SubaruXV sulla #montagna #pordenonese

Nella mecca del rallysmo verso il passo Rest con tappa al lago di Redona e ai suoi paesi fantasma

Un #crossover scattante e performante a benzina con consumi contenuti e prestazioni brillantiIMG_62171 IMG_62211 IMG_62261 IMG_62291 IMG_62571 IMG_62621 IMG_62671 IMG_62691 IMG_62751 IMG_62771 IMG_62811 IMG_628311 IMG_62861 IMG_62911 IMG_62891 IMG_62931 IMG_62961 IMG_63001 IMG_63011

#Lago, d’estate, è sinonimo di frescura. Di un ambiente naturale preservato e mantenuto al suo splendore originario. Anche se il tempo ha cambiato le regole del gioco, e la montagna, nel tempo, si è spopolata. Poi, l’uomo ci ha messo del suo, e per favorire il progresso ha stravolto le cose. Per puntare allo sviluppo della società. Così, vallate utilizzate solamente per il pascolo e per coltivazioni di montagna, sono state allagate per realizzare bacini artificiali e generare la corrente elettrica. Come il bacino creato con uno sbarramento sul torrente Meduna: il lago di Redona. Un invaso artificiale che è divenuto un gradevole scenario alpino. E che in caso di annate siccitose fa emergere i piccoli borghi che sono stati spopolati e abbandonati.

E’ il lago dei Tramonti.

Tra i paesi di Tramonti di Sotto e Tramonti di Sopra. Sulla strada per il passo Rest, una mecca del rallysmo italiano e internazionale. Ma andiamo per ordine. Siamo partiti con la #SubaruXV dalla zona della Penisola più ‘densa’ di laghi. il trasferimento, evidentemente, avviene in autostrada. La posizione di guida è comoda e confortevole. Anche se si comprende che è adatta anche alla guida sportiva. Così come sono comodi i sedili dei passeggeri. I sistemi di guida assistita del #crossover della #CasadellePleiadi sono analoghe a quelle dei modelli più recenti. L’evoluzione degli accorgimenti che hanno contraddistinto la #Subaru per le dotazioni di sicurezza. Attiviamo il cruise control e gli assistenti di linea (per il controllo della direzione laterale, e della distanza dagli altri mezzi e ostacoli eventuali in strada). E facciamo il test dei consumi.

Riepilogando: 2000 cc, benzina, 156 CV.

Sotto una carrozzeria più accattivante di quella precedente, che era più tecnica, ma anche completa e grintosa, si nasconde la Subaru Global Platform. Un sistema analogo a quello della nuova Impreza. Così l’auto è molto più rigida, come dichiara la Casa, del 70 per cento, ma nel contempo è migliorato il sistema di assorbimento delle buche, mentre è stato abbassato ulteriormente il baricentro di 5 mm. Conferendole una tenuta di strada e un controllo invidiabili. Il cambio CVD Lienartronic assicura una guida fluida e scorrevole. Viaggiando a 130 km/h dopo qualche centinaio di chilometri ha consumato un litro di benzina ogni 15 km. Ma anche tirando, in seguito, potremo costatare che ha consumato circa 8 litri per 100 km. Ovvero, ha percorso circa 12,5 km con un litro. Terminato il viaggio in autostrada, cominciamo a testare le strade normali. Poi quelle pedemontane e della montagna pordenonese.

Docile, maneggevole, ancorata sull’asfalto.

Le quattro ruote motrici sono da sempre una specialità #Subaru. Così proviamo a sollecitarla nel misto. E ci offre sempre risposte adeguate alle attese. Proviamo un sorpasso in un tratto in leggera salita, ovviamente sfruttando un rettilineo. Lasciamo fare al cambio automatico, dopo avere posizionato il comando su Dynamic, una delle sette opzioni disponibili. E abbiamo la conferma che la #SubaruXV, anche agevolata dalla frizione a variazione continua, come quella del mitico Ciao. Lo ricordate? E diamo fondo all’accelerazione. Quella dichiarata è di 0/100 km/h in 10’. Eccoci sulle rive del lago.

Un panorama disteso.

Che ci invita ad andare più vicino alle rive. Ecco un bello sterrato. Ci infiliamo per testare l’AWD Symmetrical #Subaru. Ecco un bel misto sulla strada bianca che corre intorno al lago, e forse, originariamente, portava a uno dei borghi ora sommersi. Vista dall’alto, dalla strade che porta a Tramonti, questo tratto appariva sgombro. Così proviamo ad affondare il piede. L’accelerazione è appagante. E la tenuta rassicurante, come non poteva non essere. Proviamo un paio di staccate. È come un’auto da rally. Con il vantaggio che è alta dal suolo e potrebbe invitarci a percorrere tracciati ben più dissestati. Probabilmente, nella neve, potrebbe avere poche rivali. Ora andiamo in riva al lago e ci rilassiamo un po’.

#charlieinauto107

#Testdrive #testroad sui #laghi italiani arriva a Iseo con SubaruXV

Un cross over ingentilito e stilizzato come auto da città che cela notevoli prestazioni

Rinnovata nel look e nel confort acquista spunto e accelerazione

A volte ritornano. E con un rinnovato e potenziato appeal. Avevamo provato lo scorso anno la Subaru XV. Un cross over tecnico. Che anche dal design e dal look ne facevano intuire le velleità fuoristradistiche. Un’auto fatta per andare fuoristrada. Per arrampicarsi sulle montagne, sulle mulattiere. Affrontare i pratoni come le spiagge sabbiose. Anche le prestazioni del benzina 2000 cc da 156 CV, assieme alla taratura del cambio automatico erano commisurate all’uso off road. Comunque, quando serviva dare una sgasata, la #SubaruXV esprimeva la sua grinta assieme all’impostazione di guida di chiara provenienza rallistica.

E il divertimento c’era. Una vettura con le tecnologie per la sicurezza attiva e passiva nelle quali la #CasadellePleiadi è stata antesignana, che assieme alla comodità dell’abitacolo e dei sedili suggeriva di affrontare anche lunghi trasferimenti, pardon, viaggi. Anche assecondati da consumi moderati. Confort, sicurezza, affidabilità fuoristrada della trazione e tradizione AWD #Subaru, consumi contenuti, ne facevano già un giocattolo accattivante. E, quest’anno, è arrivata la nuova #SubaruXV. Già provata… avevo pensato. Invece è accaduto ciò che non mi aspettavo. Ovvero, che mi venisse fatta provare la nuova versione. Il che non accade spesso, specialmente da parte delle grandi Case. Evidentemente, mi veniva richiesto di fare un confronto. Così, superato il solito viaggio per ritirare la vettura, in una calda giornata d’estate, molto calda a Milano, ho varcato il cancello del service dove era stata depositata. E quando è stata fatta salire dal garage, sono subito rimasto colpito dalla trasformazione.

Era come quando vedi una bella ragazza che sta per partecipare a un concorso di bellezza, da anni mi capita di far parte delle giurie dei concorsi di bellezza, e poi la rivedi dopo essere passate tra le mani e la creatività delle esperte di estetica e parruccheria: a volte sembra si tratti di un’altra persona. Così, stavolta, la nuova #SubaruXV sembrava a prima vista quasi avere soltanto un lontano grado di parentela con la sorella precedente. Ancorché più anziana di soli di pochi anni. Se il primo modello era essenziale,

quasi semplicemente uscito dallo studio per un nuovo SUV crossover, questo lo troviamo accattivante già dal primo approccio. La linea, pur conservando lo stile iniziale, è rimasta morbida, ma ora è aggressiva e nel contempo elegante. Sembra quasi che si sia voluto completare una vettura che, nella versione precedente, sembrava stilisticamente incompleta. I passaruote, la slitta posteriore, lo spoiler rivestiti in materiale nero antiurto la arricchiscono di una vena sportiva. L’imperiale cromato, il tetto vetrato apribile, i cerchi dal design di tendenza, la coda e il muso ridisegnate nei dettagli, le regalano quel look che piace. E può piacere a tutte le età. Che facciamo? La prima cosa da provare, oggi, è la climatizzazione: perfetta e confortevole anche con la temperatura esterna molto elevata: 37° e tasso di umidità molto alto. Secondo passaggio del nostro #test:

la guida, è morbida e docile.

In questo caso forse più stradale del modello precedente. Imbocchiamo la via del ritorno. Ma deviamo verso Brescia, e il Lago d’Iseo, o #Sebino. L’ultima volta che c’ero stato era per vedere un piccolo cabinato a vela realizzato sul lago dal cantiere Cadei. Da allora il panorama è rimasto suggestivo. Ma l’arredo urbano, fin sulle rive del lago, e le località rivierasche, si sono arricchiti molto. La prima sosta la faccio a Iseo. Un bagno sulla spiaggia ghiaiosa. Scendendo da un morbido prato verde che arriva fino sull’acqua. Tanto attraente, che mentre mi asciugo al sole intuisco uno zampettare a breve distanza: sono le zampate felpate dall’erba di un grosso esemplare di cigno. Dicono di non contrariarli troppo, perché possono divenire aggressivi. Ma allenato a questa presenza nelle mie acque lagunari della #RivieraFriulana, non mi faccio trasportare dall’ansia e tutto fila liscio: poco dopo il cigno riprende la via del lago. Sulle rive, un sacco di locali e localini affacciati all’acqua. Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Da qui raggiungiamo Montisola, l’isola su un lago più grande d’Europa. Con sulla sommità la Madonna della Ceriola. Utilizziamo uno dei vaporetti che la raggiungono sia dalla sponda bresciana che da quella bergamasca. A poca distanza dall’abitato di Iseo andiamo ad ammirare le torbiere del Sebino, una zona paludosa dalla quale si ricavava la torba per alimentare i treni della ferrovia Brescia-Edolo. Da qui passa l’antica Via Valeriana, che collegava e collega Brescia alla Val Camonica. Corre sulle colline sulla sponda bresciana del lago, si può percorrere a piedi o in bicicletta e consente di ammirare suggestivi scorci del lago. E la #SubaruXV? Ci attende in riva al lago.

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#testdrive #testroad con #Ssangyong Rexton a visitare un borgo che rinasce dopo la distruzione del maltempo

Uno dei #BorghipiùbellidItalia ornato da allestimenti in legno e dai ‘castei’ le cataste di legna da ardere

Poi, verso le Pale di San Martino ricordando il Rally

E qui scatta la storia, che mi ha fatto innamorare di Mezzano ancor di più di quello che vi racconterò dopo. Una storia che mi ha ricordato il dramma del terremoto del Friuli del 1976, che ho vissuto in prima persona subito, correndo a scavare sotto le macerie di un condominio caduto nella notte del 6 maggio di quell’anno per cercare di salvare chi era sopravvissuto agli effetti devastanti delle prime fortissime scosse. Poi da Vigile del fuoco. Quindi da giovane cronista, a seguire per la Regione le fasi difficili e dibattute della ricostruzione. Un processo che ha funzionato e si è completato in modo esemplare perché tutti, da subito, si sono rimboccati le maniche per fare qualcosa. Per ripristinare, riattivare, ricostruire, sviluppare. E Mezzano che c’entra? Ha vissuto lo stesso processo:

i suoi abitanti si sono rimboccati le maniche e hanno sistemato, ognuno la sua proprietà.

Il Comune ha fatto la sua parte. Poi tutti assieme hanno ideato modi, tecniche, attività per abbellire e arricchire il Paese. Con uno spirito di coesione e iniziativa, che ha fruttato iniziative, realizzazioni, allestimenti. Ecco, gli allestimenti. Qui, in questa vallata, nel Primero, è costume accastellare la legna fuori dall’uscio, perché sia pronta per riscaldare la casa. I ‘castei’ sono così divenuti ornamento per la località. Che assieme alla cura dei fiori, all’amore con il quale sono state risistemate e vengono mantenute le case, gli orti, che sono numerosi, i giardini, rappresenta la caratura di questa cittadina. Divenuta anche per questo

uno dei ‘Borghi più belli d’Italia’.

Spostandoci per il Paese, abbiamo fatto ‘strani’ incontri: un gemellaggio con la scuola di musica di New York fa sì che ogni estate giovani musicisti dagli States vengano qui a formarsi e a provare o inventare nuove performance musicali. Così, del tutto casualmente, ci imbattiamo in un sassofonista che fa musica seduto sui bordi della vasta di una delle numerose fontane. In un chitarrista che prova nuovi accordi accanto al monumento in legno, e legna, realizzato in memoria dell’evento alluvionale. Di essere attratti nell’auditorium per incontrare Victoria, giovane pianista di Atlanta. E rimanere ammaliati dalla melodia della sua tastiera. E la Rexton? Beh, è estate. Un po’ di ferie anche per #charlieinauto. Ma domani si riparte. La meta:

San Martino di Castrozza. IMG_51301 IMG_515311 IMG_51751 IMG_51771 IMG_52891 IMG_530011 IMG_5415[1] IMG_51481 IMG_51761 IMG_52891 IMG_538111 IMG_540011 IMG_541911 IMG_542311 IMG_542711 IMG_5257111 IMG_5367111 IMG_53691111 IMG_537211111 IMG_5375111 IMG_53871111

È tanto che non ci ritorno. La prima volta, scendendo dall’Altopiano di Asiago, dopo essere stato a seguire le speciali del Rally, nel 1975, con la mia R4. Non è cambiato molto da allora. Certo, la città ai piedi della Pale di San Martino è crescita, si è arricchita di nuove attività ricettive, di ristoro. Ma l’attrattiva principale è dl’imponente scenario retrostante: le grandi montagne dolomitiche che al tramonto si colorano dal rosa all’arancio. Per arrivare fin qui, superando Fiera di Primero. Risalendo le vallate abbiamo perfino incontrato la pioggia. Così abbiamo provato a variare la trazione della Ssang Yong Rexton. Un po’ di attenzione nelle curve strette sull’asfalto bagnato e a bassa velocità utilizzando la trazione posteriore, perché un minimo di sovrasterzo, sia pur controllato dalla stessa auto è inevitabile a causa della potenza e della mole della vettura: diesel 2200 cc da 181 CV con 2105 kg di peso. Unitamente alla potenza alle ruote. Quanto alle dimensioni (485 cm per 192 cm), sono ininfluenti sulla guida e sulla condotta di guida. Così com’è l’effetto delle scelte stilistiche e del design, ai grandi spazi interni corrisponde una progettazione che ha reso il nuovo modello Rexton agile e performante. Il tettuccio apribile ci ha poi consentito di ammirare gli incomparabili scenari dolomitici.

#charlieinauto105

 

#testdrive #testroad #Ssangyong #Rexton nelle valli del Primiero fino al Borgo di Mezzano tra i più belli d’Italia

La forza della comunità locale ha fatto rinascere il paese come accadde per il Friuli dopo il terremoto del 1976 

Viaggiare comodi e arrampicarsi agevolmente sulle rampe delle strade di montagna 

Estate, mare o montagna. Beh, se abiti al mare viene spontaneo rispondere: in montagna. per cercare refrigerio e ristoro a una settimana vissuta a combattere l’ansia e lo stress cittadino. Oppure, semplicemente perché, nonostante la passione per il mare, le attività e gli sport acquatici e nautici, il messaggio nel DNA lasciato dalla bellezza dei siti alpini innevati, raggiunti con gli sci da fondo ai piedi, ma anche l’emozione trasmessa dai grandi paesaggi montani, il ricordo delle vacanze passate con la nonna in Carnia, ci hanno lasciato la voglia di visitare luoghi nuovi. Se, poi, ti capita di guidare l’auto giusta, il gioco è fatto. Tra la Lombardia e il Friuli, sul percorso di ritorno, o quasi, ci sta il Trentino. Un’amica ci aveva parlato di uno dei Borghi più belli d’Italia, nel contempo

uno dei Borghi più romantici d’Italia: Mezzano di Primiero.

Salendo da Bassano del Grappa, è una delle prime località trentine che si incontrano salendo dal Veneto. Il viaggio è comodo. Con la Ssang Yong Rexton. Gli ampi spazi interni, la rifinitura dei sedili che sono imbottiti con il materiale auto sagomante, il fatto che ci troviamo seduti in alto, perché la postazione di guida è posizionata in alto così come tutto l’abitacolo, al riparo dalle asperità che questo grande crossover è chiamato a superare, ed eventualmente l’acqua di qualche guado, ci fanno sentire al sicuro, padroni della strada. Non fraintendetemi. Rexton non infonde una sicurezza semplicemente eccessiva e destabilizzante. Semplicemente, la

guida facile nonostante le dimensioni e la reattività del motore

consentono di avere tutto sotto controllo, nel massimo relax. Aiutati anche dall’ottimo impianto di info-intraitement. L’impianto di climatizzazione lo abbiamo testato con efficacia a Milano, dove la temperatura, confermata dal display dell’auto, era di 37°. Se non fosse bastato il raffrescamento dell’abitacolo, avremmo potuto anche raffreddare i sedili. Ma non ne abbiamo sentito il bisogno. Proviamo i consumi nel trasferimento: nella norma nonostante il peso e le dimensioni dell’auto. Scegliamo la trazione anteriore, quella 4WD non è certo necessaria in autostrada. E arriviamo a Mezzano. All’Hotel Salgetti, che sarà la nostra base. Come lo è da decenni per la squadra di calcio del Bari, e per numerosi sportivi che scelgono le vallate per la preparazione in montagna. Incontriamo gli amministratori, e ci raccontano la storia del paesino. Un borgo, che si trova ai piedi di una montagna ricca di acque. Ciò ha provocato

il disastro che il 4 novembre del 1966

ha messo a terra l’intera comunità locale: dalla montagna è scesa una frana di acqua e fango, che in alcuni punti ha sommerso con uno strato di melma alto più di tre metri il Paese. Che viveva di selvicoltura e della lavorazione del legno, che qui non manca, e del turismo, estivo per le escursioni nelle vallate, invernale perché a poca distanza ci sono siti sciistici e paesaggistici di bellezza assoluta, come San Martino di Castrozza e le Pale di San Martino.

#charlieinauto104

 

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#Testroad sui #laghi italiani: #Ssangyong #Rexton un concentrato di tecnologie e confort

#SUV #crossover per affrontare comodamente strade normali e percorsi #fuoristrada e di #montagna IMG_50871 IMG_51221 IMG_50921 IMG_5095 IMG_50971 IMG_51411 IMG_51391 IMG_51521 IMG_51541 IMG_51731 IMG_51821 IMG_51851 IMG_526811 IMG_52781 IMG_52811 IMG_52901 IMG_5294 IMG_53021 IMG_53071 IMG_53111 IMG_53121 IMG_531811 IMG_53211 IMG_53241 IMG_532611 IMG_53291

Nuovo corso dell’auto coreana che si presenta di muso grintosa e aggressiva

Di fianco e di coda maschera le notevoli dimensioni e gli ampi spazi interni

#SsangYong #Rexton un SUV #crossover ma anche una comoda auto da strada rappresenta l’evoluzione dell’auto coreana. È stata una delle prime vetture orientali non giapponesi a raggiungere le strade europee. E dai primi modelli caratterizzati da una linea oriental-americaneggiante, si notava per le forme inusuali per le nostre abitudini. Stavolta il risultato pare centrato. E la Rexton si presenta come un’auto importante, un SUV spazioso, il muso grintoso con le fiancate morbide e slanciate nel contempo. Che hanno l’effetto di ridurre la sensazione di ingombro, che sarebbe normale viste le dimensioni della vettura. Infatti, se vista di muso, o nello specchietto non può passare inosservata e manifesta con decisione la sua vocazione fuoristradistica, di fianco risulta slanciata, e di coda addirittura riesce a camuffare la grande capienza che la contraddistingue. Avremmo voluto provare i vecchi modelli. Ma probabilmente siamo arrivati al momento giusto. Importata da SsangYong Motors Italia, già Bepi Koelliker,

la nuova Rexton punta in alto.

Anche negli interni con sedili ergonomici che assicurano un grande confort adattandosi alla corporatura dei passeggeri grazie alla tecnologia Fullmaflex. Che modella in modo differenziato la schiuma del sedile in funzione della posizione di seduta. Sedili, che sono rivestiti in misto-lana o fino alla pelle nappa trapuntata. La guida? Il servosterzo elettrico ad assistenza variabile che agisce in funzione della velocità e il volante riscaldabile dotato di tutti i comandi elettronici e funzionali. E le prestazioni? Le testeremo più avanti. Ma è sufficiente anticipare che il motore è diesel da 2200 cc con 181 CV e cambio automatico E-Tronic a 7 marce. Con tutte le regolazioni necessarie per utilizzare l’auto in ogni condizione con efficacia e sicurezza di guida. La trasmissione? Una grande sorpresa:

si può scegliere tra 2 WD sull’asse posteriore, 4WD e 4WD con ridotte.

Beh, ora però cominciamo a provarla. Questa lunga ‘sintesi’ è motivata dal fatto che la Ssangyong Rexton ci ha colpito perché è molto completa, e dispone di tanto ausili, dispositivi e accorgimenti elettronici che sembra un catalogo di tutta la tecnologia e l’innovazione oggi a disposizione. Partiamo verso la montagna veneta, attraversando Bassano del Grappa verso le Dolomiti. Controlliamo le prestazioni-consumi e sono nella media. Affrontiamo strade extraurbane e nel cruscotto Rexton ci ricorda i cartelli stradali che troviamo lungo il percorso. E ci rassicura sulle strade nuove. Alla partenza dalla città, la capitale economica italiana, il caldo era pesantemente afoso. Alla temperatura elevata si aggiungeva un forte tasso di umidità. Ma il sistema di climatizzazione dell’auto, dopo pochi chilometri ci ha fatto sentire a nostro agio. Un po’ preoccupati perché sopra di noi si addensavano i primi cumulonembi presagio di un fronte temporalesco in arrivo. Puntiamo sul basso Trentino.

Mezzano, a pochi chilometri da Fiera di Primiero,

superando il feltrino, Lamon, che dà il nome ai fagioli DOP della pedemontana veneta. Mezzano è uno dei Borghi più belli d’Italia. La nostra meta è il Lago di Val Noana. Un bacino artificiale che si trova a 1200 m e colma parte della gola che contraddistingue la valle. Da lì un percorso pedonale ci permetterà di raggiungere il sentiero degli alberi giganti: abeti, faggi e tassi secolari. E il rifugio Fonteghi. Lungo una strada asfaltata che si inerpica nella fitta vegetazione. E scorre tra la montagna e le pendici che sovrastano il lago. Lungo il percorso il torrente Noana e i ruscelli e torrenti che scendono a valle regalano paesaggi davvero suggestivi. La sera rientriamo a Mezzano. Ma questa è un’altra storia.

#charlieinauto103

#Testdrive con #Mitsubishi #Eclipse #Cross tra i boschi delle #VallidelNatisone

Un’auto versatile e affidabile sia nella guida veloce su strada che nel fuoristrada

Interni comandi e dispositivi curati per cinque allestimenti e tre tipi di IMG_45461IMG_45091IMG_4450IMG_44621IMG_44671IMG_44461trazione con l’unico motore a benzina di 1500 cc da 163 CV

#Cross: un vocabolo che non vi deve trarre in inganno. Perché la #Mitsubishi Eclipse è come una delle moto da enduro progettate per rendere confortevoli i trasferimenti. Interni comodi e spaziosi con un buon livello di rifinitura e i sedili in pelle, all’occorrenza riscaldati, quello di guida regolabile elettricamente, permettono di gustarsi gite ed escursioni nei siti più suggestivi dell’ambiente naturale, senza inutili o eccessive privazioni. Le ruote da 18’ assicurano stabilità e tenuta in ogni condizione del fondo stradale: dall’asfalto asciutto a quello viscido, alla strada allagata. Anche forzando un po’ la mano. E conferiscono alla posizione di guida quell’altezza dalla sede stradale che è esaltata dalla scocca dell’auto e ci permette di guidare la #Mitsubishi Eclipse Cross vedendo il mondo dall’alto. Come ci consentirebbe un semplice SUV. Il che, assieme all’ottima visibilità dall’abitacolo, permette di sentirsi sicuri al volante. Accanto a ciò, le prestazioni: 163 CV per un motore di 1500 cc a benzina, su un’auto robusta e pronta a resistere alle sollecitazioni, ma tutto sommato leggera (1500 kg), sono elementi sufficienti a garantirle spunto, accelerazione, pronta risposta alle nostre sollecitazioni. Questa,

uno de cinque allestimenti, ha il cambio automatico, a 8 marce,

e risponde bene alle aspettative. Con la guida manuale, a 6 marce con i comandi al volante, e lo Sport mode, ancor di più e ci aiuta a far sprigionare la massima potenza nel minor tempo possibile. L’abbiamo provata anche in pista, e non ha tradito le aspettative. Certo, è un SUV, ma pur essendo un #crossover, il suo livello di affidabilità è davvero elevato. E anche ad alta velocità non smaschera la sua vera vocazione: il #fuoristrada. Anche spinto, perché è dotata di tutti gli accorgimenti e i dispositivi necessari per consentirle di superare ogni tipo di asperità. Con tre tipi diversi di assistenza alla guida; auto, snow, gravel. Una prova? Stavolta spingiamo il nostro #testdrive verso il cividalese. Scavalchiamo i primi

dolci rilievi dei Colli Orientali del Friuli

approfittando per spingere un po’ sul misto. E per farci confermare che la Eclipse Cross su strada non finisce di stupire. Il tettuccio panoramico, apribile anteriormente e con l’imbottitura pure apribile elettricamente, permette a noi e ai passeggeri di godere il suggestivo scenario del Bosco Romagno. Raggiungiamo Prepotto, la terra dello Schioppettino, un vitigno a bacca rossa dal quale si ricava il vino omonimo recentemente valorizzato dai produttori locali. Ma non c’è tempo per gli assaggi. E dirigiamo verso Albana. Ci troviamo a poche centinaia di metri dal confine con la Slovenia. E imbocchiamo un suggestivo viottolo in mezzo al bosco. Che si arrampica verso la vicina montagna. Quattro ruote motrici: il fondo è sterrato, e non manca un paio di tornanti. Quindi? Muso dell’auto rivolto alla corda della curva e affondo sull’acceleratore: è come se avessi eseguito la manovra sull’asfalto. Tanto che mi viene la tentazione di ripetere la manovra escludendo la guida elettronica assistita: il

sistema di controllo dinamico della trazione integrato S-AWC.

Ciò, però, probabilmente ridurrebbe il grip, quindi la spinta delle ruote sul fondo sterrato. Azzardiamo anche la prova di una staccata, e il risultato è molto buono. Ora siamo arrivati al piazzale del castello di Albana, realizzato nell’ottavo secolo, successivamente ampliato e abitato da allora a tutt’oggi. Per questo è tuttora in ottime condizioni di conservazione. Un maniero sorto a presidio della vallata e affidato alla famiglia dei Colloredo Mels, come lo fu il castello di Colloredo di Monte Albano. Ora, il discendente della famiglia nobile, Leonello GabriciIMG_44891 IMG_44341 IMG_45421 IMG_45491 IMG_45541 IMG_443311, che ha seguito la carriera diplomatica, lo affida alle cure della figlia. E ha già provveduto a far ripristinare e a curare personalmente il recupero di alcuni particolari che permettono di ricostruire la vita all’interno del maniero. Come si svolgeva nel medioevo, fino all’età rinascimentale. Per esempio la nicchia lavabo che serviva ai nobili per lavarsi le mani dopo i pasti. Visto che non era costume utilizzare le posate. O le particolari scale a scomparsa, che celavano il passaggio ai piani inferiori, rendendo utilizzabile una superficie più ampia dei saloni nobiliari. Affreschi, in parte recuperati, ornano le pareti delle stanze. Mentre dalle finestre si scorge la ricchezza della vegetazione del bosco tipico delle Valli del Natisone.

I diversi ampliamenti testimoniano le diverse dominazioni dell’area.

Che hanno influito sulla destinazione d’uso delle diverse aree del castello. Che oggi è la location ideale per cerimonie, eventi culturali, ritrovi mondani. E l’Eclipse? Ci aspetta sul prato verdissimo dinnanzi al castello. La sua vernice color Red Diamond contraddistingue uno dei cinque allestimenti dell’auto. Che è disponibile anche con il cambio manuale a sei marce. Ci avviciniamo alla portiera, un tocco alla maniglia e si apre: è sufficiente tenere la chiave elettronica in tasca, anche per l’accensione a pulsante. Re -imbocchiamo la strada nel bosco ancor più consapevoli delle potenzialità dell’auto. E riprendiamo il nostro viaggio ideale con la #Mitsubishi Eclipse Cross. Verso le prossime montagne.

#charlieinauto 102/98

#testdrive : facile e intuitiva da guidare ma all’occorrenza Fiat Tipo SW tira fuori la grinta

IMG_00051 IMG_00091 IMG_00081 IMG_0010 IMG_0013 IMG_0017 IMG_0021 IMG_0022 IMG_0023 IMG_00271 IMG_01421#testroad sulle colline friulane e la riviera collinare del tarcentino per festeggiare il n.90 di #charlieinauto

Un’auto di famiglia scattante completa elegante con l’S design e utile anche per i single più sportivi

Tipo ha rivoluzionato il modo di fare auto della #Fiat avvicinandola sempre di più al mercato. Che è il termin tecnico economico che sta a indicare gli automobilisti. O meglio, l’automobilista ‘Tipo’. Sembra quasi un gioco di parole voluto. Ma non è così. Spaziosa e più lunga della 5 Porte quanto basta, la SW, questa S design, mantiene la stabilità e l’affidabilità della sorella ‘minore’. A differenza di un tempo, quando i modelli ‘familiari’ rispetto alle cinque porte o berlina soffrivano nell’aderenza del retrotreno, salvo quando viaggiavano a pieno carico. La necessità di dotarle di sospensioni più rigide per sopperire al maggior peso a pieno carico si rifletteva su una minor affidabilità con l’auto leggera. Non solo, ma anche l’altezza da terra del retrotreno variava. Cosa che non accade più in particolare nella nuova Tipo SW. Che dal portellone può caricare anche un paio di biciclette. Anche se sollecitata assicura un’ottima tenuta di strada. A dispetto dell’appellativo benevolo ‘familiare’, che altro non è se non la dicitura italiana delle station wagon, garantisce una guida che può dare soddisfazioni anche nel misto veloce, e

risponde bene alle attese.

L’ottima presa assicurata dal volante in similpelle, i sedili avvolgenti, la confortevole posizione del conducente, ma anche del passeggero, rendono la guida piacevole e appagante. A questo si unisce un buon impianto radio e musicale. Il comodo e facile display centrale. Con buona parte dei comandi e dei dati di viaggio che sono ripetuti nel più piccolo display centrale tra gli orologi. Ma, ritornando alla guida, anche il cambio a sei marce preciso e rapido. Anche l’assistenza alla guida è precisa e rassicurante. Così come il preavviso del rischio di collisione che si tramuta anche in una

efficace frenata di emergenza in caso di necessità.

Proviamo a imboccare una strada di campagna e raggiungiamo i borghi del Friuli rurale. Del Medio Friuli. Come Sedegliano. Circondato dalle campagne era, ed è un sito di passaggio delle merci e dei trasporti dalla zona pedemontana friulana al Veneto orientale e al mare. Sorge accanto a insediamenti del Paleolitico e romano. Ospita per esempio un antico ‘castelliere’, resto di una serie di fortificazioni che caratterizzavano da tempi antichi quest’area a baluardo del territorio. Oggi l’area accoglie anche attività produttive. Ma rimangono i fabbricati rurali con il fascino che sprigiona dalla memoria della civiltà contadina.
Da qui imbocchiamo la strada pedemontana per scorre verso nord est. Accanto anche a una zona industriale, quella di Rivoli di Osoppo, che ha ospitato la puntata di #TopGear dedicata alla distruzione di una Fiat Panda. E puntiamo verso il Tarcentino. Caratterizzato da costruzioni

antiche di pregio, che costellano la Riviera pedemontana.

Tarcento è una cittadina di fondovalle, sulla quale si affaccia l’alta Valle del Torre verso la Slovenia. Una zona ricca di proposte di gastronomia tradizionale. Nella quale si sviluppano strade molto suggestive e tecniche, che non per nulla hanno ospitato le prove speciali di diversi rally. A cominciare dal Rally delle Alpi Orientali. A Tarcento, che è la culla della tradizione dei riti epifanici, che culminano con l’accensione del grande ‘Pignarul’, il fuoco propiziatorio sul colle del castello, sono anche numerose le attività e le società sportive. Ma anche le opportunità per praticare sport amatoriali. Per i quali, ecco un’auto adatta: la #Fiat Tipo SW S design.

#charlieinauto90