La tecnologia e gli smartphone stanno radicalmente rinnovando la nostra società. Semplificare è la parola d’ordine e al resto ci pensa la connettività. E così che nell’era del digitale anche le modalità d’acquisto, di pagamento e più in generale il nostro rapporto con i soldi è inevitabilmente cambiato.
Adesso, si può tranquillamente lasciare il portafoglio a casa, evitare la fila al bancomat e dimenticare il pin non sarà più un problema. Con il proprio smartphone, infatti, è possibile pagare il parcheggio, il biglietto del bus, i bollettini, le ricariche telefoniche, il taxi o il car sharing. Ad esempio, si può entrare in un negozio, acquistare, passare lo smartphone vicino al Pos e il gioco è fatto! In più gli innovativi metodi di pagamento godono di misure di sicurezza all’avanguardia.
Il mobile payment è ormai realtà e in forte crescita, ma ancora oggi la maggior parte delle persone preferisce utilizzare i tradizionali metodi di pagamento. Perché?
Principalmente, ciò avviene per 3 motivi:
1. Il primo riguarda semplicemente la “cultura” tecnologica: i millennians non hanno alcun problema ad utilizzare il mobile payment, anzi, per loro, abituati ad acquistare on line, è la modalità più ovvia. Discorso diverso per coloro che hanno 50 – 60 o 70 anni: le vecchie abitudini sono dure a morire, il contante resta il contante e delle innovazioni tecnologiche poco si fidano.
2. Ancora oggi nel 2018, in Italia, non tutti i commercianti, negozi e ristoranti si sono adeguati ai tempi e pagare tramite mobile, a volte, risulta semplicemente impossibile.
3. Il terzo motivo riguarda la diffusione di dispositivi compatibili con questa innovazione: ad esempio, non tutti posseggono uno smartphone con la tecnologia NFC e non sanno che è necessaria un’app. specifica per abilitare il cellulare ai pagamenti.
Comunque, si pensa che entro il 2020 le operazioni di compravendita per beni e servizi tramite i pagamenti digitali toccheranno quota 100 miliardi. In Europa i paesi scandinavi (soprattutto Svezia e Danimarca) si pongono al primo posto, mentre l’Italia è tra le ultime. Nel mondo, invece, è la Cina a fare da traino a questa nuova tecnologia.
In futuro, potremmo vivere in un mondo senza cash e ciò per gli economisti si tratterebbe di un vantaggio: innanzitutto, si potrà combattere con maggior efficacia l’evasione fiscale, aumenterà la trasparenza nelle transazioni, si potrà evitare il riciclaggio di denaro sporco e far fronte così all’illegalità legata al cash.
Fonte: PURE BROS MOBILE Blog
Photo credits – Mathieu Turle via Unsplash and Jonas Leupe via Unsplash
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