Lovers of a Night

Forti dolori


Quello che ho cercato e fatto carne, uno spazio abitabile, un luogo della memoria ma anche del presente vivente, del futuro desiderato, un linguaggio in cui dire mille cose e che il gioco le trasforma in altre.

                    Oggi nei miei sogni ti ho visto perduto, ti ho visto in quella deriva di illusioni e speranze, nell’irrequietezza dello sguardo, dove nulla ti spinge più a combattere e ti lasci superare dalle circostanze, rifiutandoti di vivere ancora.♕              
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Io e Te non siamo stati più Noi, ma Uno.

                          E..cosa ne sai tu di quanto abbia peccato io quando hai detto “ora guardami… guardami e fammi vedere quanta voglia hai di me, ma devi solo guardarmi, non devi fare altro”… quando ti ho vista distesa sul pavimento… vestita solo della tua pelle… con le gambe piegate e le ginocchia unite… che dondolavano lentamente da un lato all’altro… e i seni perfetti che seguivano quel dondolio in senso opposto… le braccia tese all’indietro sopra la testa e i capelli sciolti ad accarezzarti il viso lasciando intravedere un sorriso bianchissimo e sornione…. Quanto abbia peccato io nel vedere che in quelle gambe… piegate in quel modo c’era tutto il pudore di una ragazzina, ma quel corpo era da femmina e le tue parole da strega. E quanto ancora di più ho peccato quando mi hai detto “ora voglio” e sali lentamente accarezzandomi                         voglio sentire e continuerai a farlo e quando non ne potrò più prendimi così… tenendomi le mani sui fianchi e poi lasciale scivolare lungo la mia schiena… su..   fino alla nuca e poi ancora più su a cercare le mie mani per incrociare le tue dita alle mie…   tenendo la tua bocca incollata alla mia.. per essere… un solo corpo…un solo respiro… un solo amore…”. E in quel peccato sacrale Io e Te non siamo stati più Noi, ma Uno. /—————–(© G.)_____________                                    

quanto mi dia piacere..stringermi.. con le tue mani i miei fianchi..

La mia mano senti il calore delle mie dita,         .                 piego le gambe e lentamente porto   le caviglie verso il tuo torace..   le mie mani iniziano ad accarezzarti,   le sensazioni che sento sono fortissime,                 più profondamente,           dal profumo fortissimo, inebriante.   senti la mia voce..che..   ti sussurra all’orecchio..   quanto mi dia piacere..stringermi..   con le tue mani i miei fianchi..   che spingono sempre più velocemente   in una danza d’Amore completa.   (© Da…..A.D.G.)  

magis gauderes quod habueras, quam moereres quod amiseras

A volte ti senti come un aratro che spazza sempre lo stesso solco e pensi che il lavoro sarebbe più morbido se camminassi in compagnia. A volte rimani coinvolto nella nostalgia di ciò che ti sei lasciato alle spalle e, proprio mentre l’acqua cerca il suo livello, il tuo sangue si trascina via e ti toglie la memoria. Guardi le spalle e ricordi i tuoi amici, la tua vecchia casa, il tuo ieri o quella persona speciale per te. Puoi maledire la tua decisione di iniziare il viaggio e ti perderai nel “come sarebbe stato se …” Altre volte trovi ingiusto il prezzo della tua solitudine e arrampicarti tra le pieghe del tuo passato come chi cerca monete nelle tasche di una persona morta. La tua mente minore inventa ricordi e fa dialoghi che spiegano tutto: rispondi alle domande che non hai mai fatto e chiedi a chi non ha avuto il coraggio di chiedere. Ma scopri che non c’è una risata che restituisca il perduto, il pianto o il verde all’adderso. Ma tu, ricercatore, sei sicuro di aver perso? Fai attenzione: non vivi sui ricordi, ma i ricordi vivono su di te. Ci sono migliaia di bocche che divorano la forza di cui hai bisogno per andare avanti. Ti dico che non c’è niente di sbagliato in quei sentimenti finché non ti lasci soffocare. Se questo accade è perché ti stai dimenticando di non ricordare. Dimmi: chi ti ricordi quando ti ricordi di te? Il bambino che correva tra gli alberi? Il giovane che sognava viaggi lontani? Cosa eri ieri? Tutte queste esperienze hanno il marchio del fugace: sono scritte nella tua memoria come l’ombra che un uccello in volo lascia sull’acqua. Ma ricordarsi di sé non significa avere memoria. La memoria e l’oblio sono funzioni della tua mente minore mentre il ricordo del sì appartiene all’essere profondo. Ascolta: non hai rinunciato ad amare per seguire il sentiero, , tuttavia può sembrare che seguendo il percorso tu abbia smesso di amare. Ricorda bene, il cercatore non è qualcosa che ciò che pensi di aver perso è solo un altro gioco della tua mente così come i tuoi ricordi emotivi possono essere solo i riflessi condizionati e la storia che desideri ardentemente un’invenzione del tuo nulla. Osserva quanto è curioso: certe cose entrano nella tua vita quando non ne hai più bisogno. Arrivano con un ritardo inspiegabile quando la coda della tua illusione si è già svolta dietro l’angolo. Un amore troppo grande e quindi insostenibile per la tua paura dell’amore non ti assale mai allo stesso tempo della sua luminosità. Prima ti abbaglia e ti fa sognare in seguito il desiderio di possederlo nasce in te. Poi scomparire la tua vita va via. In realtà sono cose che ti proteggono da se stessi e ti rendono al sicuro dal rischio della loro presenza, ecco perché a volte hai la sensazione che qualcuno bussa troppo tardi alla tua porta. Fondamentalmente è un atto nascosto di rispetto e protezione perché l’oggetto o l’affetto che volevi può tornare a te ma non al momento del desiderio ma quando capisci che puoi vivere senza di esso. Il ricercatore non crede nell’amore eterno ma nell’amore eterno. Quindi, se ricordi una grande amicizia o un grande amore, fallo con la delicata gioia degli amici che non ami con la possessività degli insoddisfatti. Apri le mani della tua anima e lascia che la tua memoria cammini come se stessi rilasciando una colomba prigioniera. Questo ti aiuterà anche a imparare.    
già

Musica..

Un desidero brutale e violento, che mi divora il sangue.. suonami la carne… e tutto ciò che desidero.. La luce sta svanendo intorno a me, l’anima freme! quando le dita toccano le dita e placheranno la sete delle labbra  infuocate, morbide,avide,profumate di umori, e l’anima uscirà dalle rive e tornerà di nuovo alla fonte della musica, dove l’espirazione sigillerà la bocca … quali parole, se le note sono nude?  amore e passione..senza sciogliere i suoni, verso la cupola del paradiso e sopra … più in alto! c’è l’ispirazione dei sentimenti… e io sono nata nella musica … hai sentito?
E indistruttibile, come una roccia.
 

Potrei dirti come …

Potrei dirti come le mie mani saprebbero avvolgere il tuo collo esile e il mio alito far ondeggiare i tuoi capelli come un mare d’erba.. poteri dirti come le mie mani correrebbero sulla tua pelle calda come il vento del deserto sulle dune ancora roventi dai morsi del sole.. potrei dirti come le mie labbra scivolerebbero sulle tue carni facendole rattrappire come la superficie del mare accarezzata dalla tramontana.. potrei dirti come farei piegare le tue reni quando il tuo corpo decide di non resistermi come i rami e le fronde degli alberi alla brezza della sera.. ma ti dico soltanto ……….. ho voglia di te ho voglia di tenerti rannicchiata a me dopo aver fatto l’amore e sentire il tuo respiro e i battiti del tuo cuore che diventano normali.. ©G.        

allegra gioia..E..LUI

A
  Mi chiedo e ti chiedo, se il paradiso esiste e se l’inferno esiste, e se è possibile che siamo entrambi in entrambi, quasi allo stesso tempo. Mi chiedo e ti chiedo, se è possibile vivere in un sogno mentre sei sveglio, se più mi sento sveglia, più i miei piedi si allontanano da terra. La risposta che cerco nelle tue labbra la scopro nei tuoi occhi, quando mi guardano, mi dicono tutto. E maledico mille volte questa distanza che passa dalle tue mani alle mie mani, è allora che penso a te di più, è allora che ti sogno di più, quando ti voglio di più. Mi guardo intorno e non riesco a trovare nulla, Non vedo nulla che non sia questa distanza, niente che non sia te e questa distanza. Mi chiedo e ti chiedo, se posso averti senza averti e toccare senza toccarti, se è possibile non vederti e guardarti. Mi chiedo e mi chiedo se si può morire di dolore ricordando un momento, o semplicemente abbracciando la tua immagine.. Mentre mi guardo le mie speranze nella speranza mai di perdere te , la speranza che questo sogno durerà per sempre senza cercare altro. E maledico ogni secondo che non è accaduto al tuo fianco, in ogni momento voglio e non posso, è quando più ci penso, è quando più ti desidero. Mi guardo attorno e non riesco a trovare nulla, non vedo nulla che non sia questa distanza, niente che non sia te e questa distanza. Ti sto cercando in giro. Mi guardo intorno e non riesco a trovare nulla. E non trovo nulla, non vedo nulla che non sia questa distanza, niente che non sia te e questa distanza…©già!                                                                                                  

già…

A
  Nessuno vede queste ferite invisibili, righe di ogni esperienza. Da ogni maledetto silenzio. Ogni carezza rubata. Sogni incompleti. Delusioni e tradimenti che ti schiaffeggiano… ancorata al suolo come marmo.. mentre i piedi nudi vogliono ballare, inciampare e continuare ad andare per quella stanza vuota che a volte è la mia anima.           Nessuno vede le cicatrici.. strappi all’interno mentre si guarda senza capire perché, aprendo gli occhi, come quando un bambino aspetta risposte, Nessuno vede la frustrazione nei tuoi occhi, La tempesta nel tuo oceano mentre stai zitta ad scoltare il silenzio, in cui è sospesa l’ultima parola. Ultime accuse interminabili che risuonano nel nostro cervello, da dove si può ricordare, e ripetono una litania monotona, mentre si guarda con gli occhi stanchi, pieni di bui della vita e di mille delusioni. E si sa, che ci si sente più.. forse più in profondità, come un solco dell’aratro in terra arida, dove ci si pone il risultato atteso, sorridendo.. tristemente .             Ascoltate i silenzi, che rendono l’aria tangibile e pesante premendo i polmoni, come se si annegasse.. una voce masticata dentro ..nell’Anima… Acqua salata che bagna le ferite , così amorevole accuratamente..insistentemente.. Amare confusamente e sbagliare,tra lacrime di polvere all’interno, e, infine, sempre sopravvive…tornando a bagnare le guance.. trovare i pezzi di un Amore..cercarlo tra i ricordi.. tra carezze e baci per metterli di nuovo insieme e far volare di nuovo libero il cuore… E infine, come le acque di pioggia primaverile.. annullare le tempeste e..sorridere, Che altro si può fare…                 Si sorride nascondendo quella sensazione che con forza ribelle si domina a volte e che difficilmente si riesce a placare. ti chiama fuori dentro e ti dice di correre, mentre portano i piedi ad ancorarsi a un asfalto sempre con la sensazione di esserne avvolta, e quando si capisce, che la vita non può essere una attesa senza fine e di rimanere con tante parole nelle bocca… baci mai dati rimasti nei desideri in aria, abbracciarsi nella solitudine della propria schiena… illusioni lasciate abbandonate nei cassetti dei progetti dimenticati. Da ogni risveglio i tanti sogni che si lasciano morire in mattinata tra l’aroma del caffè e di raggi di un sole che uccide le stelle e la luna fuori. Ci si guarda allo specchio, ci si vede dentro e ti senti.. viva, come chi ha il respiro.. mentre si respira una boccata d’aria nei polmoni che dona un ritmo più vitale nelle vene,giuro.. che nessuno può fermare. Perché? non possono..no! nessuno può!. © A.D.G             Foto © ✯ Gɨσɨα✯ tutte!!!!    

e..se..io..

A
non servono altre parole…  

il cielo in una stanza..

 
A
   
Il Cielo in una Stanza..
                                  Forti dolori nascondono sotto le curve del corpo.. un mondo sopra la carne che sussurra musica… come in un valzer ballato in punta di piedi .. su strade coperte di pensieri passionali, dipinto su un orizzonte bianco disegnato dalle nuvole… Attraverso un pezzo di vetro sottile.. con una tenda strappata e legata con un fiocco candido.. posso specchiarmi e vedere l’ immagine.. di una ragazza con gli occhi a mandorla.. incollati sulla pelle liscia come magnolia… balze di raso rosso , per nascondere il fragile corpo di lei… Si lascia alle spalle sottili..un solitario fuoco caldo di passione.. incrociando gli innumerevoli riccioli d’oro.. e le labbra in un sussurro.. osservando su rami la neve gioiosa e di allegra bellezza… AVVISO A.D.G.©Tutti i diritti riservati. Questo materiale non può essere pubblicato, trasmesso, riscritto o ridistribuito.                                                       Io Leggo e Tu?       :@GMAIL.COM