È da tempo immemorabile che trovo nella natura un’ineludibile fonte di ispirazione; benché capiti che il solo osservarla conduca i pensieri in un’unica direzione – la caducità del tutto, ma pure, magra consolazione, l’eterno perpetuarsi della vita -, non c’è città, evento, o posto alla moda che mi si confaccia meglio di una passeggiata nel sole.
Ho letto dunque con bieco compiacimento una breve dichiarazione di Valérie Perrin, l’autrice di Cambiare l’acqua ai fiori; in buona sostanza la scrittrice francese elogiava “i valori essenziali” che “risiedono in chi amiamo, nelle piante, ma anche nella calma e nel raccoglimento”.
Ecco, ho pensato, a me non è stato necessario cambiare l’acqua ai fiori per capire, ma in pochi mi hanno dato credito. Forse non sono chic quanto Valérie?
La discriminante per me non è l’essere chic o meno. La Perrin arriva a conclusioni frutto di un percorso che in tanti non iniziano neppure.
Tieniti ben stretti quei pochi che ti han dato credito; ci sono io tra questi?
A questa domanda puoi rispondere solo tu, o sbaglio?
Sbagli (sorrido), certo ambisco ad essere tra quei pochi, ma la risposta alla mia domanda la conosci tu.
Se mi stai dicendo che mi hai dato sempre credito, ti ringrazio; ma questo non potevo saperlo, al limite presumerlo…
Ecco, ora non presumenrlo più … 🙂