Raid dei Casamonica nel bar di Roma, quartiere Romanina: 4 arresti per le fristate alla disabile e le aggressioni ai baristi. Aggredita troupe di giornalisti di Nemo Rai2, il video...
Raid dei Casamonica al Roxy Bar di Roma (LaPresse)
“QUI SIAMO NOI I PADRONI”
Emergono ulteriori sviluppi circa il raid del clan dei Casamonica in un bar nel quartiere Romanina di Roma. Come sottolineato da Il Fatto Quotidiano, tre arrestati hanno fra i 22 e i 28 anni, oltre a Enrico di Silvio, di anni 71. I quattro sono finiti in carcere con le accuse di lesioni, minacce e danneggiamento, aggravate da modalità mafiose. Volevano infatti comandare in quella zona di Roma, e nel corso dei pestaggi all’indirizzo dei gestori dei due locali in cui hanno fatto irruzione, hanno ripetuto «Qui noi siamo i padroni, è tutto nostro». La polizia aveva arrestato due dei quattro, con la metà del clan mafioso che invece si era data alla macchia, per poi presentarsi di sua spontanea volontà alla stazione dei carabinieri di Tor Vergata, dopo essersi sentiti braccati. L’indagine ha subito un’accelerazione nelle ultime ore, dopo che la denuncia dei baristi era venuta alla luce. E’ quindi intervenuto il ministro dell’Interno Marco Minniti: «Ho telefonato al capo della Polizia Franco Gabrielli – le parole del numero uno del Viminale - al quale ho chiesto una risposta ferma e tempestiva. Atti di questo tipo non possono rimanere impuniti». L’arresto dei quattro è arrivato nel giro di 24 ore. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)PICCHIATA DISABILE
Nonostante i 4 arresti compiuti dalle forze dell'ordine dopo il raid di alcuni componenti del clan Casamonica in un bar della Romanina, nella periferia di Roma, è il barista del locale minacciato, adesso, a lanciare l'allarme:"Ora ho paura, sia per me che per i miei bambini. Temo che si possano vendicare". Come riportato dall'Ansa, l'uomo racconta: "Loro quel giorno non volevano aspettare la fila e hanno detto 'Qui noi siamo i padroni, è tutto nostro'. Pensavo che la signora stesse con loro poi ho capito che stavano litigando e lei mi difendeva, ad un certo punto le hanno gridato anche ti ammazzo". Significativo l'atteggiamento di uno degli arrestati, il 71enne Enrico Di Silvio, il nonno dei fratelli Di Silvio, un passato fatto di condanne per sequestro di persona e lesioni, che dopo le denunce si è presentato di persona al bar chiedendo un caffè e contestualmente il ritiro delle accuse. Minacce neanche troppo velate, che spingono il barista terrorizzato a chiudere l'attività per due giorni. A reagire, in questo caso, è la moglie che convince il marito a riaprire, come riporta Il Fatto Quotidiano: "Io non ho paura, non la ho mai avuta. A prescindere da chi sono e di chi è la nazionalità". (agg. di Dario D'Angelo)CASAMONICA, RAID AL BAR DI ROMA: 4 ARRESTI
Si chiude la latitanza dei 4 che nel giorno di Pasqua hanno compiuto l’odioso raid nel Roxy Bar di Romanina, quartiere periferico di Roma: un appartenente del clan Casamonica e gli altri parente/colleghi del clan Di Silvio. Due arresti e due si sono costruiti dopo le indagini durate un mese e dopo che ieri sera siamo venuti tutti a conoscenza del fatto con la denuncia fatta dal quotidiano Repubblica, a firma Federica Angeli e Floriana Bulfon. Questa notte il blitz delle forze dell’ordine assicura finalmente alla giustizia per Antonio Casamonica, Alfredo, Vincenzo ed Enrico Di Silvio: i primi due sono responsabili dell’aggressione alla ragazza disabile presente dentro il bar (minacciata, picchiata e frustata con una cintura) mentre gli altri due hanno menato il proprietario rumeno del bar, Marian, davanti agli occhi increduli della moglie, l’unica a reagire davanti alla clientela letteralmente paralizzata dalla arroganza e violenza spropositata dei “padroni” del quartiere. Proprio per questo si sono sentiti in “dovere” di reagire quando non sono stati serviti per primi: hanno menato, minacciato di morte chi era presente per non raccontare nulla alla polizia e poi hanno sfasciato il locale intimare di non aprirlo mai più. Un raid in due momenti, con nessuno intervenuto ad aiutare la ragazza disabile civile e i baristi rumeni per paura di rimetterci la vendetta dei Casamonica: questa, forse, la notizia peggiore di tutte perché ci fa comprendere come il caso dell’aggressione, punito e con risonanza nazionale, non chiuderà il ciclo di violenze quotidiane che i vari Casamonica, Spada e tanti altri clan della Capitale sono “soliti” fare ogni giorno contro la popolazione inerme.PARLA LA VITTIMA DISABILE
I quattro arresti sono accusati di lesioni, minacce, danneggiamento con aggravante del metodo mafioso: il carcere è servito per i quattro, con l’inquietante commento del fratello del capostipite dei Casamonica, Nando, giunto dalle colonne del Messaggero. «Conosco i gestori del bar, sono brave persone. Chi ha fatto questo andrebbe punito. Non sono dei Casamonica, ma se lo fossero a loro bisognerebbe spezzare le gambe». Per fortuna la polizia è arrivata prima e ha assicurato alla giustizia i 4 responsabili del raid: sempre sul Messaggero, oggi parla la vittima disabile che è stata presa a botte per il solo fatto di essersi “ribellata” alla loro arroganza. «Se il bar non vi piace, potete andare altrove»: queste parole hanno scatenato l’inferno, con la donna colpevole solo di aver detto quello che pensava e che era giusto dire in quella situazione. «Uno dei due mi ha stretto al collo e preso a calci. Ha fatto il gesto di sfilarsi la cintura ma senza usarla. Il locale era pieno ma nessuno mi ha aiutato», racconta la ragazza che vuole rimanere anonima. «Mi ha sferrato dei calci sul fianco. Mi sono fatta tre settimane in ospedale. Quei due erano ubriachi, forse anche drogati". Mi sono sentita sola, il bar era pieno di clienti e nessuno ha mosso un dito per aiutarmi», conclude amaramente la donna. Il coraggio suo e la dignità dei baristi hanno permesso che almeno 4 di quei malavitosi delle periferie romane fossero arrestate: ma lo sforzo ora, dell’intera comunità, deve continuare..L'AGGRESSIONE ALLA TROUPE DI NEMO RAI2https://www.facebook.com/NemoRai2/videos/1765143600191267/
Ecco le Foto del Bar dopo il raid