I ricercatori hanno scoperto quali tecniche usano le donne per flirtare con gli uomini. Il segreto sta nelle caratteristiche delle espressioni facciali: inclinare la testa, sorridere e guardare. Ma non è tutto.
I ricercatori dell’Università del Kansas hanno scoperto che alcune espressioni facciali nelle donne possono attivare reti semantiche associate all’eccitazione negli uomini. In poche parole, i ricercatori hanno scoperto il segreto delle seduttrici scoprendo quali espressioni facciali le aiutano a flirtare con gli uomini con successo.
Lo studio, pubblicato sul Journal of Sex Research, ha coinvolto 10 donne. Hanno scattato circa 500 foto con diverse espressioni facciali raffiguranti felicità, flirt e neutre. Gli scienziati hanno mostrato le foto risultanti a diverse dozzine di uomini, invitandoli a determinare con quale foto la ragazza sta flirtando e quale no.
Il professore di psicologia Omri Gillat, uno degli autori dello studio, afferma che anche le foto in cui le donne sorridevano o inclinavano solo la testa di lato venivano percepite dagli uomini come flirt. Ciò suggerisce che i giovani dovrebbero tenere a mente: se una ragazza gli sorride, ciò non significa che voglia sedurlo.
C’è un altro lato della medaglia: non tutti gli uomini potevano stabilire che la ragazza nella foto stesse flirtando con lui, perché non c’era nessuno dei tre punti della formula di seduzione.
I ricercatori hanno quindi condotto un secondo esperimento. Hanno selezionato le fotografie che il maggior numero di uomini attribuiva al flirt, quindi hanno organizzato un test linguistico. È stata mostrata loro una serie di lettere che potevano essere usate per formare parole – neutre o correlate al sesso (ad esempio, l’orgasmo).Quindi, si è scoperto che gli uomini che guardavano una ragazza che flirtava con lui prestavano maggiore attenzione alle parole dal secondo gruppo.
A proposito, anche le foto con l’immagine della felicità sul viso hanno avuto un effetto simile, ma meno pronunciato.
Riassumendo, gli autori del lavoro sostengono che lo studio non era così ampio: all’esperimento hanno preso parte persone di una certa fascia di età e cultura. Saranno necessarie ulteriori ricerche per confermare come questi risultati si applichino a persone di altre popolazioni.