Naturalmente, il compositore tedesco del XIX secolo Felix Mendelssohn non ha nulla a che fare con questo. La tecnica del lifting del terzo inferiore a cicatrice corta è stata inventata dal nostro contemporaneo chirurgo plastico australiano Brian Mendelsohn. Questa è una versione delicata e molto efficace del lifting chirurgico.
Il dottor Mendelsohn è sicuro che non sono le rughe a invecchiare, ma i cambiamenti nei contorni del viso. Per aiutare a eliminare questi fattori in modo meno traumatico ed efficace, ha iniziato a condurre ricerche e ha scoperto che l’opzione migliore è lavorare con i vuoti nei tessuti del nostro viso. Il problema è che non sono omogenei. Ogni muscolo è attaccato a un’estremità all’osso, l’altra alla pelle. Pertanto, si forma una sorta di spazio tra gli strati densi, vuoti con una struttura sciolta. Grazie a questi spazi possiamo eseguire movimenti mimici. Non hanno nervi e grandi vasi, ma è qui che con l’età accadono tutte le cose esteticamente più spiacevoli: i tessuti sciolti si allungano e si abbassano. Di conseguenza, si formano rughe e pieghe, che si accumulano nel terzo inferiore del viso.
Secondo il metodo del Dr. Mendelssohn, è prima necessario rilevare questi vuoti con l’aiuto di apparecchiature endoscopiche, riportare i tessuti cascanti nella loro posizione originale e fissarli. Questa tecnica essenzialmente semplice consente di restituire chiarezza e sollievo giovanile ai contorni del viso.
La nuova tecnica è poco traumatica, poiché sono necessarie solo piccole incisioni corte per accedere a strumenti e attrezzature, motivo per cui il sollevamento di Mendelssohn è chiamato short-scarring. Le incisioni vengono praticate attorno al padiglione auricolare, salendo davanti e dietro solo un paio di centimetri, che non saranno evidenti dopo che la guarigione è completata. Il sollevamento dei tessuti viene effettuato con speciali suture che sostengono le strutture facciali e consentono anche di ripristinare la chiarezza dell’angolo della mascella inferiore, rimuovere le guance e stringere la pelle flaccida della parte superiore del collo.
Inoltre, un effetto naturale e una rapida riabilitazione sono forniti dal fatto che durante tale operazione non è necessario esfoliare i tessuti in modo aggressivo, non vi è alcun rischio di danneggiare i nervi facciali e i vasi sanguigni. Il trauma minimo rende rilevante l’esecuzione simultanea di altri popolari interventi chirurgici di ringiovanimento, come palpebre, sopracciglia, fronte, lifting del collo, rinoplastica, installazione di impianti facciali, liposuzione del mento.
Indicazioni per il lifting di Mendelssohn
- Tessuti cascanti nella zona del mento;
- Rilievo facciale irregolare dovuto allo spostamento del grasso sottocutaneo;
- Cambiamenti legati all’età nel terzo inferiore del viso e nella parte superiore del collo;
- Un leggero eccesso di grasso e pelle nella zona del mento e del collo.
Paziente ideale
Per eseguire un lifting Mendelssohn, così come per molti altri interventi di chirurgia plastica, è necessario che la pelle mantenga una certa elasticità e capacità di contrarsi. Non dovrebbero esserci flaccidità pronunciata ed eccessi estesi che il chirurgo semplicemente non può “raccogliere” in una sutura così breve. Pertanto, i migliori candidati per tale operazione sono pazienti di età non superiore ai 50 anni che desiderano rimuovere guance, pieghe naso-labiali, doppio mento e ripristinare la chiarezza dell’ovale del viso.
Riabilitazione
Dopo l’operazione viene applicato un bendaggio compressivo sul viso ed è necessario rimanere in clinica per almeno 1 giorno. Le suture vengono rimosse il 7-10° giorno, questo di solito avviene insieme alla cancellazione del bendaggio compressivo. Allo stesso tempo, gonfiore, lividi e dolore scompaiono.
Se si desidera accelerare il processo di recupero, possono essere raccomandati vari metodi fisioterapici di riabilitazione, ad esempio terapia con microcorrente, massaggio linfodrenante, magnetoterapia.