Tra i servizi e le procedure fornite dalla medicina moderna, ce ne sono ancora meno popolari, ma comunque efficaci. Ad esempio, la terapia allo xeno. Se non hai mai sentito parlare di lei, allora è il momento di chiedere al dottore.
Ekaterina Davtyan, PhD, dermatologa, cosmetologa, tricologa
Che cos’è la terapia allo xeno e perché è necessaria?
La terapia allo xeno è una tecnica abbastanza nuova che viene introdotta nei protocolli per il trattamento e la prevenzione di disturbi mentali, condizioni depressive, nevrosi, dipendenze da droghe e alcol, per alleviare il dolore, inclusi infortuni sportivi, disturbi del sonno , per aumentare l’efficienza, migliorare la memoria, in protocolli complessi per la riabilitazione dopo l’infezione da coronavirus.
Lo xeno è un gas nobile inodore e incolore. Non brucia, non è esplosivo, non entra in reazioni chimiche e viene espulso immodificato attraverso i polmoni. E in medicina, lo xeno è stato utilizzato dagli anni ’90. A seconda della concentrazione di xeno, ha un’applicazione e un effetto abbastanza ampi sul corpo: viene utilizzato sia per un effetto rilassante e analgesico, sia per l’anestesia generale.
Lo xeno nella sua attività analgesica non è inferiore al protossido di azoto, inoltre ha molti meno effetti collaterali. Non ha effetti dannosi sul sistema nervoso, non crea dipendenza e non ha limiti di età. Elimina efficacemente vari dolori, tra cui dolore cronico, ansia, insonnia e altri sintomi simili.
Di quante sessioni di xenoterapia hai bisogno?
La durata di una seduta di xenoterapia può variare dai 5 ai 50 minuti. L’inalazione di una miscela di xeno con ossigeno viene effettuata attraverso una maschera, durante la quale il paziente è immerso in uno stato di piacevole rilassamento e tranquillità. L’intera procedura è sotto la supervisione di un medico. I protocolli di trattamento e il numero di sessioni dipendono dalla storia del paziente, dalla malattia di base, dalle caratteristiche individuali e dalle comorbilità. In media sono necessarie dalle 5 alle 15 sedute per un effetto terapeutico. La procedura è facilmente tollerata dai pazienti, dopodiché notano un miglioramento dell’umore e del sonno, una sensazione di leggerezza, vigore e un effetto analgesico.
Chi può essere danneggiato da questo?
La procedura di terapia allo xeno ha anche controindicazioni:
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periodo di gravidanza e allattamento;
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epilessia;
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ipersensibilità;
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malattie associate all’ipossia;
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angina;
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enfisema, bronchite cronica, insufficienza respiratoria;
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la presenza di un pacemaker;
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malattie respiratorie acute;
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difetti cardiaci.