Gli esperti del National Heart, Lung, and Blood Institute (NHLBI) riferiscono che ha senso prescrivere anticoagulanti per i pazienti con COVID-19 moderato, ma non per la malattia grave.
Nel corso dello studio, i ricercatori hanno esaminato le cartelle cliniche di 1.074 pazienti gravemente malati con COVID-19 (ovvero ricoverati in ospedale e bisognosi di terapia intensiva) e 2.219 pazienti di gravità moderata (ovvero ricoverati in ospedale, ma non bisognosi di hardware sostegno). Nell’aprile 2020, i pazienti hanno ricevuto l’eparina anticoagulante per la prevenzione della trombosi a dosi basse o piene. Le osservazioni sono state effettuate fino a dicembre 2020.
Si è scoperto che nei pazienti con un decorso moderato di COVID-19, l’assunzione di una dose completa di un anticoagulante del 99% riduce la probabilità di sviluppare condizioni che richiedono il trasferimento a un ventilatore, rispetto ai pazienti che hanno ricevuto dosi minime di eparina.
Allo stesso tempo, la nomina di eparina a persone in gravi condizioni non ha in alcun modo ridotto la loro necessità di rianimazione e ventilatore.
Pertanto, gli scienziati giungono alla conclusione che gli anticoagulanti dovrebbero essere prescritti già quando si tratta di una malattia moderata, senza attendere il passaggio di COVID-19 a una forma grave, quando gli anticoagulanti sono già inutili.