L’asma bronchiale da aspirina è una condizione patologica appartenente al gruppo delle pseudo-allergie. Lo sviluppo di una tale malattia si basa sull’aumentata sensibilità del corpo all’acido acetilsalicilico e ad altri farmaci del gruppo di farmaci antinfiammatori non steroidei. Da un punto di vista clinico, questa patologia si manifesta con uno spasmo della parete bronchiale, che porta ad un restringimento del lume bronchiale e compromissione della funzione respiratoria. Inoltre, ci sono spesso altri segni specifici caratteristici di questo disturbo. La prognosi per questo processo patologico dipende direttamente dalla gravità degli attacchi che si verificano e dalle caratteristiche individuali dell’organismo.
Per la prima volta nel 1903 fu descritta una reazione specifica in base al tipo di allergia all’assunzione di aspirina. A quel tempo, l’acido acetilsalicilico era stato utilizzato nella pratica medica per quattro anni. Nel 1905 furono segnalati due casi di soffocamento dopo l’assunzione di questo farmaco. Secondo le statistiche, tra tutte le forme di asma bronchiale, la forma dell’aspirina rappresenta circa il venti percento. Molto spesso, questa malattia si verifica nella fascia di età dai trenta ai cinquanta anni. Allo stesso tempo, le donne sono in qualche modo più suscettibili al suo sviluppo.
Come abbiamo già detto, il principale fattore causale per l’insorgenza di tale malattia è l’aspirina e altri rappresentanti di farmaci antinfiammatori non steroidei. Si ritiene che i salicilati e gli acidi policiclici, ad esempio l’indometacina, abbiano la massima attività in questo senso. Vale la pena notare che in oltre il cinquanta percento dei casi in presenza di ipersensibilità all’aspirina, una reazione simile sarà ad altri farmaci. Quanto intensamente la reazione patologica sarà espressa direttamente dipende dalla via di somministrazione del farmaco, nonché dal suo dosaggio. Il più grave è un attacco di asma bronchiale con assunzione parenterale del farmaco nel corpo.
Inoltre, l’ostruzione bronchiale è spesso causata non solo dai farmaci, ma anche dai salicilati naturali. Gli alimenti ricchi di salicilati includono ciliegie, mandarini, peperoni verdi e olive, mandorle, arachidi e altro ancora. Alcune spezie contengono anche una certa quantità di queste sostanze. A volte questa malattia si sviluppa anche quando si mangia cibo in scatola, che include acido salicilico e benzoico.
Si ritiene che un certo ruolo nel verificarsi di questo processo patologico sia svolto dalla predisposizione ereditaria. Il primo caso familiare, presumibilmente dovuto a un modello di ereditarietà autosomica dominante, è stato descritto nel 1974. Vale la pena notare che l’asma bronchiale dell’aspirina non si forma a causa di una classica reazione allergica. La sua presenza è associata a una violazione del metabolismo degli acidi grassi omega-6-insaturi, chiamati arachidonici. In questo contesto, c’è una produzione attiva di mediatori dell’infiammazione, che provoca un aumento della permeabilità vascolare e una secrezione eccessivamente intensa di essudato della mucosa bronchiale. Direttamente i bronchi stessi si spasmano e il muco prodotto interrompe ulteriormente la loro pervietà.
Oltre a quanto sopra, diversi meccanismi più complessi sono coinvolti nello sviluppo dell’asma bronchiale dell’aspirina, il cui risultato è una pronunciata violazione della funzione respiratoria.
Sintomi dell’asma da aspirina
Esistono diverse opzioni per il corso di questo processo patologico. Molto spesso, il quadro clinico mostra la presenza di diversi sintomi specifici. Circa mezz’ora o un’ora dopo l’assunzione di un farmaco antinfiammatorio non steroideo, una persona malata inizia a lamentarsi di congestione nasale, abbondante secrezione di essudato mucoso da esso e anche lacrimazione. All’esame, si può rilevare che il viso del paziente è iperemico. Ci sono starnuti intensi e mal di testa. Dopo qualche tempo si sviluppa un classico attacco d’asma, caratterizzato da difficoltà di espirazione.
In alcuni casi, i sintomi come dolore addominale, attacchi di nausea e vomito aumentano parallelamente. Una persona malata sviluppa vertigini e abbassa la pressione sanguigna.
Un’altra variante di questa malattia è chiamata isolata. Oltre al soffocamento, non si riscontrano altre manifestazioni cliniche. Si ritiene che questa variante abbia una prognosi relativamente favorevole.
Spesso questa condizione patologica è associata a ipersensibilità ad altre sostanze, ad esempio polline di piante o cibo. In questo caso, i sintomi sono spesso presenti non solo dal sistema respiratorio, ma anche da altri organi. Molto spesso, durante l’esame di un paziente, vengono rilevate malattie come eczema, dermatite atopica e così via.
Diagnosi e cura delle malattie
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Prima di tutto, per la diagnosi di questa malattia, è necessario raccogliere attentamente un’anamnesi e tracciare la dipendenza delle convulsioni dall’assunzione di FANS. È obbligatorio valutare la funzione della respirazione esterna. La conferma della diagnosi può essere effettuata con l’ausilio di test provocatori, eseguiti solo in istituti medici specializzati. Tuttavia, questo metodo non è raccomandato per un uso diffuso a causa di possibili rischi.
L’asma bronchiale è un’indicazione per la nomina di glucocorticosteroidi per via inalatoria, agonisti beta-adrenergici e farmaci antileucotrieni. In alcuni casi, gli anticolinergici vengono utilizzati per fermare rapidamente l’attacco. Nei casi gravi della malattia vengono utilizzati glucocorticosteroidi sistemici.
Prevenzione dello sviluppo dell’asma bronchiale da aspirina
Parlando della prevenzione di questa malattia, intendiamo la prevenzione delle esacerbazioni. A tal fine, è necessario evitare l’assunzione di FANS, nonché seguire tutte le raccomandazioni del medico curante.