L’artroscopia del ginocchio è un intervento chirurgico informativo e minimamente traumatico eseguito dai medici per diagnosticare o trattare danni alle parti interne dell’articolazione. Tale studio prevede l’uso di un artroscopio, un dispositivo con una telecamera a fibre ottiche, che è una specie di endoscopio, viene inserito nelle strutture dell’articolazione attraverso una piccola incisione. Tale dispositivo consente di vedere la struttura interna dell’articolazione, esaminarla in dettaglio ed eseguire un trattamento chirurgico sotto controllo visivo. A causa del trauma minimo dell’artroscopia, presenta molti vantaggi rispetto alla classica chirurgia aperta, in particolare accelera il processo di recupero dopo l’intervento chirurgico di un ordine di grandezza e aumenta la probabilità che tale trattamento abbia successo.

Quando viene eseguita l’artroscopia del ginocchio?

La maggior parte dei medici moderni considera l’artroscopia una direzione promettente in traumatologia e ortopedia. Questa procedura aiuta a ridurre il numero di errori diagnostici e ridurre il numero di interventi aperti su grandi articolazioni. Secondo le statistiche, l’artroscopia dell’articolazione del ginocchio aiuta a stabilire la diagnosi corretta nel 94-96%, accelerare la diagnosi di 7 volte, ridurre di 3 volte il tempo di ricovero e ottenere buoni risultati terapeutici a lungo termine.

L’artroscopia dell’articolazione del ginocchio è indicata per:

• Come si svolge e cosa mostra?

  

  Artroscopia del ginocchio eseguita in

  Possibili complicazioni

  

  <br

  Di norma, l’artroscopia è abbastanza ben tollerata dai pazienti. Tuttavia, a volte un tale intervento termina con lo sviluppo di alcune patologie:

  • Complicazioni associate all’anestesia;
  • Complicazioni dal sistema cardiovascolare, ad esempio, quando l’arteria poplitea o il calcio dell’intervento viene toccata
    >

    Commento dell’esperto

    Medico-traumatologo-ortopedico “SM-Clinic” Alisher Zohirov

    L’artroscopia è un metodo di trattamento poco traumatico che consente di ripristinare l’anatomia delle strutture danneggiate. La sua natura a basso impatto è la seguente: con l’aiuto di un artroscopio con una videocamera installata, possiamo letteralmente guardare in profondità nell’articolazione ed eseguire l’operazione senza fare grandi incisioni per questo – semplicemente utilizzando speciali strumenti ad alta tecnologia che consentono noi di manipolare in uno spazio limitato. Ad esempio, speciali tronchesi artroscopici che possono essere utilizzati per resecare il menisco e altre strutture danneggiate; una cucitrice che aiuta a ripristinare un legamento danneggiato, capsula, menisco. Usando una fresa, possiamo rimuovere le escrescenze ossee che si sono formate durante un infortunio. Tuttavia, ci sono alcuni pazienti per i quali tali interventi sono indicati non solo per traumi. Ad esempio, con l’osteoartrosi, gli osteofiti (escrescenze ossee) crescono nell’articolazione, si formano aderenze. Usando l’artroscopia, puoi “pulire” l’articolazione: trattala con un cosiddetto rasoio. strutture “fibrillate”, rimuovere le aderenze, eliminare gli osteofiti e quindi prolungare la vita dell’articolazione.

    Affinché la riabilitazione dopo l’artroscopia proceda con maggior successo, già nella fase di pianificazione dell’operazione, è necessario prestare attenzione alle condizioni generali del corpo: sottoporsi a un esame non solo immediatamente prima dell’operazione, ma anche nel momento in cui il vengono stabilite le indicazioni per l’intervento. Questo identificherà eventuali malattie concomitanti e le curerà, o almeno stabilizzerà le condizioni generali del corpo del paziente.