Fisiologi ed endocrinologi dell’Università della Carolina del Sud hanno trovato un modo per far funzionare completamente il tessuto adiposo nelle persone con diabete di tipo 2.

I ricercatori spiegano che il grasso è un organo endocrino che produce ormoni e altri composti coinvolti nella regolazione del metabolismo energetico e del metabolismo. Quando una persona aumenta di peso, nel tempo le sue riserve di grasso diventano così grandi che il loro contatto con il resto del corpo viene interrotto e, di conseguenza, si sviluppa il diabete.

Gli scienziati hanno proposto di utilizzare spugne speciali per stabilire una connessione tra le riserve di grasso e il resto del corpo.

Come materiale spugnoso è stato utilizzato polilattide co-glicolide (PLG). Nei topi, una spugna PLG è stata impiantata nel grasso addominale di animali obesi che mostravano già i primi segni di diabete di tipo 2. Entro una settimana, i pori dell’impianto si sono riempiti di grasso, cellule immunitarie e vasi sanguigni.

Dopo 3 settimane di alimentazione ad alto contenuto di grassi, i topi con spugne PLG hanno avuto un aumento di grasso del 10%, mentre i topi senza hanno avuto un aumento di grasso del 30%. Inoltre, i topi PLG avevano il 60% in più di proteine ​​nei muscoli del polpaccio rispetto ai topi senza spugne. Ed è noto che la proteina è coinvolta nel processo di trasferimento del glucosio dal flusso sanguigno alle cellule muscolari. Non sorprende che anche i topi con spugne PLG presentassero livelli di zucchero nel sangue ridotti rispetto ai controlli.

Ora gli scienziati stanno cercando di determinare con quali meccanismi vi è una diminuzione dell’accumulo di grasso nei tessuti e dei livelli di glucosio nel sangue sullo sfondo della presenza di spugne impiantate. Suggeriscono inoltre che è possibile potenziare l’azione della spugna con l’aiuto di molecole bioattive.